Diaz campione del mondo del triplo!

21 Marzo 2025

Capolavoro del saltatore azzurro, è medaglia d’oro ai Mondiali indoor di Nanchino con un favoloso record italiano di 17,80: “Ho detto che avrei vinto e l’ho fatto. La maglia azzurra mi porta fortuna”

di Nazareno Orlandi

Baila, Andy. Baila e non ti fermare. Impresa di Andy Diaz ai Mondiali indoor di Nanchino: campione del mondo del triplo con un fantastico record italiano di 17,80. È azzurro il primo oro della rassegna iridata in Cina: dopo il titolo europeo conquistato due settimane fa ad Apeldoorn, il saltatore allenato da Fabrizio Donato si ripete nel contesto mondiale e mette al collo la terza medaglia consecutiva da quando indossa la maglia azzurra, ovvero dal bronzo delle Olimpiadi di Parigi della scorsa estate. L’Italia del triplo torna sul gradino più alto del podio ai Mondiali indoor a ventiquattro anni dalla vittoria di Paolo Camossi a Lisbona nel 2001. Che gioia per Andy Diaz, trent’anni da compiere il giorno di Natale, imprendibile per tutti gli altri: argento al cinese Zhu Yaming (17,33), bronzo a Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso, 17,15) dopo la squalifica del brasiliano Almir Dos Santos (17,22) per aver usato scarpe non conformi al regolamento.

BASTA UN SALTO - Occhiali scuri, cappuccio azzurro a coprire le treccine, un mood da popstar. Andy Diaz mette piede in pedana rilassato e convinto. Ed è subito fuego. Al primo salto ‘ammazza’ la gara con un favoloso 17,80 (lasciando poco più di sei centimetri allo stacco), un volo oltre il primato italiano che già gli apparteneva dal Golden Gala del 2023 di Firenze (17,75) e che ribadisce la sua leadership mondiale stagionale (17,71 agli Europei indoor). Una misura che oltrepassa anche la migliore prestazione nazionale di sempre al coperto, per la felicità di coach Donato che l’aveva centrata a Parigi nel 2011 (17,73). Nullo il secondo salto senza nemmeno staccare, rinuncia al terzo, e nel frattempo Simone Biasutti si porta a 16,37 e supera il primo ‘taglio’ regalandosi un quarto salto, nullo, per chiudere al decimo posto. Diaz passa anche il quarto e il quinto tentativo, poi rimette le chiodate per il sesto turno (nullo), quasi con le lacrime agli occhi per l’emozione, tra gli applausi dei tanti bambini cinesi presenti sugli spalti, prima che la grande festa possa cominciare.

ANDY: “E ADESSO I 18 METRI…” - “Mi piace mantenere la parola, avevo detto che avrei vinto e l’ho fatto - esulta il campione del mondo - Parigi ha aperto il ‘rubinetto’, poi è arrivato l’oro di Apeldoorn e adesso l’oro ai Mondiali in Cina: i risultati parlano da soli, ci vediamo ai Mondiali di Tokyo in estate. Mi è dispiaciuto aver tolto il record indoor a Fabrizio, ma la prima cosa che mi ha detto è ‘va bene così, l’hai fatto in un Mondiale’. È la gara più importante, era davvero contento. Peccato non aver potuto continuare a fare gli altri salti, la gara era un po’ lenta, ho preso freddo e non volevo rischiare nulla in vista della stagione all’aperto. Sapevo che un salto poteva bastare, e ce l’ho fatta, tranquillo e rilassato”.

“FABRIZIO TOP DEL TOP” - La maglia azzurra è una seconda pelle. “Mi porta fortuna! È il mio colore preferito, e ora andiamo avanti…”. Fino ai 18 metri? “È l’altra parola che devo mantenere - assicura Diaz - Ci stiamo lavorando. Manca sempre meno. Questa giornata la dedico a mia mamma, alla mia famiglia, a Fabrizio e ai suoi cari. Sì, Fabrizio: il mio amico, allenatore, mental coach, la mia guida, un idolo, una persona che ha i miei stessi pensieri e stessi obiettivi, mi fa andare avanti e non mi fa mollare mai. È il top del top. Un grazie anche al dottor Alessandro Napoli senza cui non saremmo stati qui: sentivo dolore dopo la prima gara di febbraio e nonostante questo siamo riusciti a prendere due ori nelle settimane successive. Ora si fa festa, ce la meritiamo!”.

DA CUBA A CASTELPORZIANO - È una storia emozionante, quella di Andy. La fuga da Cuba di rientro dalle Olimpiadi di Tokyo, l’arrivo in Italia, le notti passate in strada in attesa di una nuova vita e poi l’incontro decisivo con Fabrizio Donato, suo idolo sportivo, contattato su Instagram e diventato non soltanto un allenatore ma un fratello maggiore, tanto da accogliere Andy in casa sua. Il tesseramento con la Libertas Unicusano Livorno, la cittadinanza italiana ottenuta per meriti sportivi, l’ingresso in Fiamme Gialle, gruppo che lo culla a Castelporziano. E il resto è storia recente, fatta di tre medaglie e di una crescita vertiginosa, ormai alle soglie dei diciotto metri, l’eccellenza della specialità.

OTTAVO ORO NELLA STORIA AZZURRA - Nell’avventura azzurra ai Mondiali indoor erano state fin qui sette le medaglie d’oro: Giuliana Salce a Parigi 1985 nella marcia (quando si trattava ancora di Giochi Mondiali), due volte Gennaro Di Napoli nei 3000 (Toronto 1993 e Barcellona 1995), poi Fiona May nel lungo (Parigi 1997), il già citato Paolo Camossi a Lisbona 2001 e oggi in festa sulle tribune del Nanjing’s Cube come responsabile dei salti azzurri, quindi Gianmarco Tamberi nell’alto a Portland 2016 e Marcell Jacobs nei 60 a Belgrado 2022.

800 - Bravo Giovanni Lazzaro, qualificato per la semifinale di domani degli 800 metri: in questo caso, il mezzofondista azzurro è ripagato della scelta di restare in fondo al gruppo per poi risalire un paio posizioni negli ultimi cento metri, quanto basta per prendersi il terzo posto, l’ultima Q maiuscola utile (1:48.75) alle spalle dello statunitense Josh Hoey (1:48.14) e del keniano Noah Kibet (1:48.31). “A Nanchino senza nulla da perdere - commenta - l’obiettivo era passare almeno un turno: ce l’ho fatta e sono molto contento. Dopo gli Europei di Apeldoorn credo di aver avuto più consapevolezza in me stesso, so di cosa sono capace, e sono arrivato senza paura di nessuno, seppur con il rispetto per tutti. Testa a domani per la semi. Volevo mettermi davanti ma ho visto che si davano un po’ di ‘botte’ quindi sono rimasto dietro perché comunque il ritmo non era folle”.

A Eloisa Coiro non riesce invece il passaggio del turno negli 800. L’azzurra, quarta agli Europei indoor di Apeldoorn, conclude l’esperienza mondiale in una batteria piuttosto tattica, con il crono di 2:04.50, provando nel rettilineo finale a infilarsi all’interno: la qualificazione per la semifinale (3 posti, nessun ripescaggio) resta a soli due centesimi, nella volata di gruppo vinta dalla portoghese Patricia Silva (2:04.44) sulla keniana Lilian Odira (2:04.46) e l’etiope Habitam Alemu (2:04.48). “Sul finale ho dato tutto quello che avevo ma ho sentito le gambe stanche, penso comunque di essermi mossa bene, le mie carte me le sono giocate. Sono contenta della mia stagione tra Europei e Mondiali, ora bisogna fare un passo in più per essere più protagonisti”.

60 - Avanti Stephen Awuah Baffour, eliminato Yassin Bandaogo. Questo il verdetto del primo round dei 60 metri. Awuah Baffour, alla seconda presenza in Nazionale dopo gli Euroindoor, è terzo nella sua batteria con 6.66, valido come tempo di ripescaggio. Al debuttante Bandaogo non basta invece il crono di 6.74, quinto della sua batteria. Miglior crono complessivo il 6.49 del portoricano Eloy Benitez. Nella serata cinese, quando in Italia sarà l’ora di pranzo (dalle 13.03), di scena le semifinali.

DIRETTA TV - La prima giornata dei Mondiali indoor di Nanchino sarà trasmessa in diretta tv venerdì 21 marzo: 3.00-7.00 RaiSport, 11.10-13.00 Rai 2, 13.00-13.30 RaiSport, 13.30-14.30 Rai 2. Diretta streaming su RaiPlay.

RISULTATI e PROGRAMMA ORARIOFOTOGALLERY (Grana/FIDAL)LA SQUADRA ITALIANA - GLI ORARI DEGLI AZZURRI - ISCRITTI NANCHINO 2025 - TV E STREAMINGLE BIO DEGLI AZZURRI DI NANCHINO 2025 (PDF)

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