La Festa del 2 giugno, la festa del Golden Gala!
01 Giugno 2023di Cesare Rizzi
Nel segno della grande atletica internazionale, nel nome di Pietro, nella Festa della Repubblica italiana. Il Golden Gala n. 43, dedicato all’indimenticata figura di Mennea (scomparso dieci anni fa), torna venerdì 2 giugno a Firenze due anni dopo l’esordio al Ridolfi con una serata impreziosita da dieci campioni olimpici di Tokyo ma anche dal tutto esaurito fatto registrare al botteghino, in uno spettacolo che condenserà in una serata tante sfide dell’estate (nella rincorsa ai Mondiali del 19-27 agosto a Budapest) e che ha vissuto giovedì un pomeriggio di vigilia punteggiato di presenze illustri a testare la pista e le pedane dello stadio fiorentino. Sono stati numerosi i big dell’atletica internazionale ma anche italiana (quasi tutti gli azzurri hanno raggiunto oggi il capoluogo toscano) ad “acclimatarsi” al Ridolfi nonostante i tuoni a fare da sottofondo all’allenamento: lavori leggeri, stretching, qualche allungo per saggiare la pista ma anche una certa tranquillità sfoggiata dai campioni mostratisi tutti molto disponibili nei confronti dei ragazzi e delle ragazze dell’Atletica Firenze Marathon impegnati come volontari del Golden Gala e pronti a catturare un prezioso selfie e taggarvi gli assi dell’atletica mondiale in una storia su Instagram.
Tra le sfide del venerdì di Diamond League, immediato pensare ai 100 metri maschili, pur privi di Marcell Jacobs: ai blocchi a Firenze ci saranno l’oro, l’argento e il bronzo degli ultimi Mondiali a Eugene, al secolo Fred Kerley, Marvin Bracy e Trayvon Bromell. Kerley, secondo dietro Jacobs ai Giochi, quest’anno si è espresso in 9.88, alle spalle solo del 9.84 del keniano Ferdinand Omanyala: lo scontro diretto tra i due a Rabat è andato però allo statunitense e secondo si è piazzato il sudafricano Akani Simbine. Tutti e cinque si ritroveranno al Ridolfi, con Bracy solo 48 ore prima autore di 9.93 a Montreuil (Francia).
Sui 200 metri maschili possibile show di Erriyon Knighton, 19 anni, l’uomo che ha sbriciolato i primati mondiali giovanili di Bolt fino a portarsi a un personale da 19.49 e al bronzo iridato di un anno fa: attenzione anche al cubano Reynier Mena, espressosi già a 19.95 il 24 maggio scorso a Savona. Dina Asher-Smith, laureata con lode in Storia e nei 200 metri (oro mondiale 2019), si avventurerà sui 100: Maria-Josée Ta Lou, 34 anni, è una delle più grandi piazzate della storia dello sprint (tre volte quarta ai Giochi, due argenti e un bronzo ai Mondiali) ma in stagione ha già corso in 10.78.
Il piatto forte della tappa italiana della Diamond League è probabilmente il mezzofondo, nella città che vide cadere nel 1981 il record mondiale degli 800 per mano (e gambe) di Sebastian Coe. Titanica la sfida dei 5000 metri maschili, con l’olimpionico della distanza Joshua Cheptegei (Uganda) contro l’oro di Tokyo dei 10.000 Selemon Barega (Etiopia), in una specialità che al Golden Gala vanta due dei 10 record mondiali caduti al Golden Gala (Saïd Aouita nel 1987 e Moses Kiptanui nel 1995) e il primato d'Europa di Jakob Ingebrigtsen proprio a Firenze nel 2021. Gli avversari saranno però tutt’altro che comprimari: il primatista canadese Mohammed Ahmed (12:47.20), il recordman spagnolo Mohamed Katir (12:50.79), l'ultimo vincitore del Golden Gala Nicholas Kipkorir (Kenya), che lo scorso anno all'Olimpico di Roma ha battuto il record del meeting in 12:46.33, e Berihu Aregawi, vincitore della Diamond League nel 2021.
In campo femminile attesa molto alta per una detentrice del record del mondo e una... quasi primatista mondiale. Sui 3000 siepi nessuna nella storia è andata oltre l’8:44.32 di Beatrice Chepkoech, keniana: a Firenze, in una serata dal clima probabilmente ideale per il mezzofondo, troverà la veterana statunitense Emma Coburn, campionessa mondiale 2017, l'etiope Mekides Abebe, quinta al mondo di sempre in 8:56.08, e l'albanese Luiza Gega, campionessa d’Europa in carica. Faith Kipyegon è la numero uno del mondo del miglio metrico: lo scorso proprio in Diamond League a Montecarlo sfiorò il record del mondo con 3:50.37, un primato che le resta “nel cuore e nell’anima”. Tra le avversarie uno dei volti-simbolo del mezzofondo europeo, la scozzese Laura Muir.
“Guerre stellari” nei lanci: il peso uomini offre la sfida tra due campioni del mondo Joe Kovacs (Usa) e Tom Walsh (Nuova Zelanda), vincitori di tre ori mondiali all’aperto in due (Kovacs a Pechino 2015 e Doha 2019, Walsh a Londra 2017), stimolati dal record del mondo di Ryan Crouser a 23,56 solo sei giorni prima a Los Angeles. Il disco donne mette di fronte l’olimpionica Valarie Allman (Usa) all’iridata Feng Bin (Cina): la statunitense, un eccellente 70,25 nel 2023, non lancia sotto i 67 metri dallo scorso giugno, ma lo scorso anno a Eugene dovette inchinarsi al 69,12 dell’asiatica.
Clima mondiale anche nel lungo donne, come sottolineato in conferenza stampa da Malaika Mihambo e Larissa Iapichino: la tedesca, olimpionica e campionessa del mondo in carica, è reduce da uno stato influenzale. La concorrenza sarà notevole, con la nigeriana d'argento a Eugene Ese Brume, la serba bicampionessa mondiale in sala Ivana Vuleta-Spanovic, la britannica oro europeo indoor Jazmin Sawyers e l'ucraina Maryna Bekh-Romanchuk, vincitrice nel 2022. Il top dell’estate 2022 dell’asta femminile sarà condensato in una sola serata con gli interi podi di Eugene (Mondiali) e Monaco (Europei). Da Eugene, Katie Moon-Nageotte (oro olimpico e mondiale ma anche leader mondiale stagionale), Sandi Morris (vittoriosa lo scorso anno all'Olimpico con 4,81) e l'australiana Nina Kennedy, vincitrice della Diamond League 2022. Da Monaco la finlandese Wilma Murto, anche oro europeo indoor a Istanbul, la greca Katerina Stefanidi già olimpionica, iridata e due volte regina del Golden Gala, e la slovena Tina Sutej.
Super protagonisti danzeranno tra le barriere. Grant Holloway, uomo dalle partenze fotoniche e oro agli ultimi due Mondiali, è il faro dei 110 ostacoli: ritroverà il connazionale Devon Allen, che si divide tra atletica e football americano e che l’anno scorso venne estromesso dalla finale iridata per un solo millesimo di troppo in partenza. Stati Uniti in pole position anche nell’alto con JuVaughn Harrison, leader mondiale stagionale opposto all’argento e al bronzo di Eugene, il coreano Woo Sang-hyeok e l'ucraino Andrii Protsenko.
Femke Bol, olandese classe 2000, è uno dei volti simbolo dell’atletica del Vecchio Continente: correrà i 400 ostacoli di cui è primatista europea in 52.03. Sulla distanza piana Bol è invece campionessa europea indoor e outdoor e primatista mondiale in sala: a Firenze lascerà spazio ad altre tre europee di alto profilo come le polacche Natalia Kaczmarek e Anna Kielbasinska e l’olandese Lieke Klaver, oltre alla giamaicana Candice McLeod. Una suggestione nel triplo è il nome di Christian Taylor, due volte oro olimpico (2012 e 2016) ma pesantemente frenato dagli infortuni negli ultimi anni: il primatista africano Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso) con 17,81 è il leader stagionale ma attenzione ad Andy Diaz, 17,80 ventoso quest’anno e maggiore indiziato a un possibile exploit azzurro nel gala dorato di Firenze. Quante stelle, in una notte da sogno.
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TV: DIRETTA SU RAI 3 DALLE 20
Il Golden Gala Pietro Mennea 2023 sarà trasmesso in diretta su Rai 3 venerdì 2 giugno dalle ore 20. Le immagini, prodotte dalla RAI (con la regia di Pierluigi Bonelli), saranno diffuse dalla IMG in oltre 150 territori nel mondo, per una copertura letteralmente globale.
TUTTE LE INFO su www.goldengala.it
HIGHLIGHTS: Roma 2022 | Firenze 2021 | Roma 2020
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