La Guardia: "Con Howe avremmo una staffetta da sog
Ogni anno, ad inizio stagione, ci si ritrova a ragionare sulle possibilità del settore velocità. Sulla carta le prospettive sono sempre rosee, ma si sa che questo più di altri è un settore che vive di mille variabili, basta un nonnulla per sconvolgere ogni programma. Ci troviamo così alle porte di una stagione importante, quella preolimpica, con molte incognite, che però potrebbero anche essere interpretate come molti stimoli a far bene, o perlomeno meglio di quanto si è fatto nel corso del 2006, anno che di soddisfazioni non ne ha regalate molte. Il primo passo che il responsabile del settore Antonio La Guardia tiene a sottolineare, mentre molti dei protagonisti del giro azzurro sono in allenamento in giro per il mondo, è che la velocità italiana sta recuperando pezzi importanti: “Rientrano nel gruppo Collio e la Levorato e stiamo gradatamente riacquistando anche la Calì, quindi partiamo da una base ben definita e superiore. Le prospettive sono sicuramente incoraggianti ma tutte le singole situazioni vanno costruite giorno dopo giorno, sono meccanismi delicatissimi” - Quest’anno ci sono i Mondiali e molti dei velocisti italiani hanno detto di voler puntare forte sulla rassegna iridata cercando di ottenere i minimi di qualificazione… - Finora i minimi sono in possesso solamente di Barberi e della Reina con i loro primati italiani sui 400, gli altri devono guadagnarselo e per farlo devono ottenere risultati importanti, perché si tratta di minimi abbastanza difficili, 10.21 sul 100 e 11.30 per le donne a dimostrare che si viaggia forte; forse i 200 sono leggermente più accessibili, ma è chiaro che ci deve essere un notevole stato di forma per ottenere tempi utili per andare a Osaka per una prova individuale. Diverso è il discorso per le staffette, in particolare per quelle femminili. - Spesso in occasione delle prove titolate si è parlato di una certa contrapposizione tra gare individuali e staffetta, con le prime che tolgono energie e concentrazione penalizzando la gara a squadre dove le possibilità di emergere sono ben maggiori. Qual è la sua posizione in merito? - Io ritengo che abbiamo a che fare con atleti abituati a fare sia l’uno che l’altro, quel che conta è che siano in forma al momento giusto. La gara individuale di per sé non è distraente, ma può essere considerata come un valido banco di prova. - Come si pone rispetto ai propositi di Andrew Howe di tentare di giocare le sue chances anche nei 100 metri? - Howe, essendo quel talento così grande che è, se finalizza un obiettivo anche per le corse e non solo per il lungo, può ottenere risultati importanti, ne sono convinto. Noi lo aspettiamo sempre nella staffetta perché può dare quel qualcosa in più che ci può permettere di fare il record italiano e sognare qualcosa di prestigioso. A titolo individuale la scelta che va delineandosi sui 100 è impegnativa e comunque da verificare, noi sappiamo che può fare grandi cose nel lungo e sui 200 perché lo ha dimostrato, nei 100 ancora non ha verificato il suo potenziale, è da scoprire. Da parte di tutto il settore c’è questa aspettativa nei suoi confronti, speriamo tanto di averlo con noi. - Parliamo invece di atleti che vengono da ripetute stagioni difficili, come Torrieri, Cavallaro, la Levorato… - La situazione di Torrieri è diversa da quella di Cavallaro: il primo non ha attualmente infortuni, è più un discorso di un atleta che deve trovare le giuste motivazioni per fare un’attività di alto livello, se le ritroverà potrà tornare quello di 2-3 anni fa. Cavallaro è diverso, è ancora abbastanza giovane ma viene da ripetuti problemi fisici sempre di varia natura. L’intenzione sua è di provare bene i 400, voleva farlo già dalla stagione indoor ma i tempi sono tutti slittati perché ha potuto lavorare poco quest’inverno. La Levorato attualmente sta recuperando allenandosi già a pieno regime, è una via di mezzo tra attività specifica e generale, ma si sta andando velocemente verso il suo recupero, mentre la Calì è più indietro, anche se riviene ai raduni ed ha la volontà di recuperare. - Il 2007 è anno importante anche per le tante manifestazioni titolate giovanili.. - Qui ritengo che abbiamo buone carte da giocare, sia a livello Allievi, con la Natali che è in grande progresso e con la Dallo che può fare bene, sia fra gli Juniores, dove confido nella maturazione di Galvan che può fare qualcosa d’importante agli Europei di categoria. Penso che quest’anno la medaglia sia nelle sue possibilità sui 200. Per quanto riguarda gli Under 23 abbiamo una situazione interessante nella 4x100 femminile, quasi tutte le nostre ragazze della nazionale maggiore sono della categoria Promesse, ben rodate e se migliorano ancora saranno in lizza per una medaglia, perlomeno me lo auguro. A livello individuale il discorso è un pochino più difficile, mi aspetto un buon progresso da Cerutti che potrebbe agli Euro U23 ottenere qualcosa d’importante. Naturalmente non dimentico Licciardello che ha fatto progressi importantissimi l’anno scorso, e sui 400 potrebbe salire sul podio. - Con lui e Barberi si aprono prospettive interessanti per la staffetta del miglio… - Abbiamo certamente due elementi di grande spessore ma dobbiamo completare l’opera con altre due pedine valide da scegliere fra chi ha dato sempre il suo contributo come Galletti e Vallet e giovani che speriamo crescano come Marin e Moraglio, poi c’è un progressivo passaggio di Donati ai 400 che potrebbe essere un’operazione utile e interessante. L’obiettivo è avere un parco di 6-7 atleti che ci potrebbe portare a battere quest’annoso record italiano della 4x400 (3:01.37 del 1986, ndr). Gabriele Gentili Nella foto: la staffetta maschile 4x100 vincitrice in Coppa Europa 2005 a Firenze, da sinistra Collio, Verdecchia, Kaba Fantoni e Torrieri (foto Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL)
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