La Marconi cerca a Milano il suo record
Se in campo maschile i favoriti della Milano Marathon vanno ricercati all’estero, e precisamente nel sudafricano Josiah Thugwane olimpionico ad Atlanta ’96 e nel kenyano David Kipkoech che abbiamo già visto trionfare a Venezia, fra le donne è indubbio che la maratoneta più attesa sia Gloria Marconi. Questo per tante ragioni: la sua assenza dalle maratone quest’anno, le buone prospettive fatte intravedere la scorsa stagione ma ancor più i positivi risultati messi in mostra dall’atleta della Cover nel periodo postolimpico, in particolare il secondo posto nella Marsiglia-Cassis, ritenuta una delle gare più dure del calendario francese, e l’11. ai Mondiali di Mezza Maratona a New Dehli, prima delle azzurre. Per Gloria Marconi quella di Milano sarà la terza maratona in carriera: “Ho già disputato quella di Roma dello scorso anno, dove ho vinto in 2:29:35 e quella dei Mondiali di Parigi dove però sono andata incontro a una vera debacle: ho provato a stare con le prime fino al 28. km, poi mi si è come spenta la luce, sono arrivata al traguardo al 42. posto con un tempo superiore alle 2:38, praticamente sulle ginocchia”. Gloria puntava forte sulle Olimpiadi di Atene, da raggiungere attraverso una buona prestazione alla maratona di Padova. Ma pochi giorni prima della corsa, le sue speranze si sono infrante in un incidente stradale, nel quale ha riportato un fastidioso colpo di frusta al collo. La sua ripresa è stata lenta ed è passata attraverso traguardi intermedi come la vittoria ai Tricolori di Firenze sui 5000. Ora il grande appuntamento della stagione: “Il miop obiettivo è migliorare il mio record personale, per capire bene quali potrebbero essere i miei limiti nella maratona. Credo che Milano con il suo percorso possa garantire un tempo inferiore alle 2:29". A Milano stanno facendo le cose in grande, e confidano di superare quota 5.000 iscritti. La maratona sarà uno spettacolo nello spettacolo, con tanti artisti di strada (questa è la novità) che faranno da cornice alla gara meneghina, dopo la quale, e insieme alla contemporanea Maratona di Firenze, avremo un quadro pressoché definito dello stato di salute della maratona italiana, a tutti i livelli. Gabriele Gentili Nella foto: Gloria Marconi (archivio Fidal)
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