La Martinez vince a Glasgow, Feofanova-record
Il record del mondo stabilito da Svetlana Feofanova nel salto con l’asta è la classica ciliegina sulla torta. Un centimetro appena rispetto al limite precedente, è vero, ma il suo salto regala al pubblico della Kelvin Hall di Glasgow il brivido del “mai visto prima”, coronando una manifestazione riuscitissima. La piccola moscovita (163 centimetri d’altezza) valica l’asticella a 4,76 (prec. 4,75 della stessa, 4-3-2002) e rinsalda il suo trono iridato, intascando, oltre alla soddisfazione sportiva, anche i 50.000 euro previsti in premio per il record del mondo. Questo il dettaglio della gara della Feofanova: 4,35, 4,45, 4,55 (tutte le misure al primo tentativo); 4,65 (al terzo), 4,76 (al primo). Seguono tre nulli a 4,82, l\'ultimo dei quali davvero convincente. La sfida alla statunitense Dragila, sulla strada che porta al Mondiale di Birmingham (14-16 marzo), è lanciata, ed anche il pubblico scozzese è soddisfatto, salvo quando la rossa Svetlana, provocando un esplosione di “booh”, ringrazia dicendosi “felice per aver realizzato questo record in Inghilterra”. Inconvenienti del mestiere, dai quali si tiene distante la brava Magdelin Martinez, che le parole le pesa sempre con il bilancino: “Sì sono contenta – dice l’azzurra, prima nel triplo con 14,09 – perché queste pedane al coperto non le conosco bene. Mi ci devo abituare”. Il rimbalzo giusto, quello buono per vincere, arriva fin dalla prima prova, chiusa in 14,09 (serie: 14,09, 13,90, 14,07, 13,93). Ora un nuovo stop agonistico: la rivedremo in gara a Birmingham, tra due settimane, dove proverà la pedana sulla quale verrà assegnato il titolo iridato. La grande sfida Edwards-Olsson, pubblicizzata a piene pagine dai giornali locali nei giorni scorsi, finisce con la vittoria dello svedese, che piega il primatista del mondo davanti al pubblico di casa. Olsson è l’unico capace di superare i 17 metri su una pedana davvero difficile, mentre Fabrizio Donato non riesce mai, tra sbilanciamenti ed appoggi sordi, a completare un salto degno di questo nome e della sua classe. Azzurri non in grandissimo spolvero, in definitiva, ma con qualche doveroso distinguo. Bene Stefano Dacastello, che chiude in 21.28 al terzo posto i 200 metri, corsi all’interno dell’improbabile prima corsia, e bene anche Alessandro Cavallaro, che non osa nei 400 accodandosi a Jamie Baulch al rientro alla corda, ma dimostra anche di conoscere abbastanza bene la “parola magica” del quattrocentista: distribuzione (dello sforzo, s’intende), finendo terzo in 47.05. Se la cava egregiamente Christian Obrist, che controlla bene la gara fino all’ultimo giro, lasciando solo un po’ troppo spazio all’inglese East, che infatti rimane davanti, malgrado la “solita” rimonta finale dell’azzurro. Andrea Giaconi progredisce di sei centesimi rispetto all’esordio di Modena, scendendo a 7.72 nei 60hs, ma schiuma rabbia per non aver avuto la possibilità di correre due volte come avrebbe voluto. La sua gara è quella della festa di Colin Jackson, che stampa un altro dei suoi tanti “tempi limite” nella reazione dai blocchi (0.110) e chiude in 7.55, prima di ricevere il fragoroso saluto del pubblico, che sa bene che questa è l’ultima stagione in cui potrà goderselo. Ancora Gran Bretagna con Jason Gardener, che doma il puledro Lewis Francis (6.52 contro 6.59) in un derby tutto di stampo UK. Lo sprint regala finalmente emozioni vere, dopo il fiume di parole che in Gran Bretagna sta scorrendo sullo strano triangolo Montgomery-Jones-Francis. Zhanna Block (dimentichiamo la Pintusevich, non c’è più, il marito vuole si chiami solo Block) si adegua, e stampa un 7.09 che è grande tempo, specie all’inizio della stagione. Piace anche la svedesina Susanna Kallur, campionessa mondiale junior dei 100 ostacoli nel 2000: a Glasgow si impone nei 60hs in 7.90, stabilendo il personale e segnalandosi per autorità (nella stessa gara personale anche per l’esordiente azzurra Micol Cattaneo, 8.39). Passeggiata per Jolanda Ceplak, che chiude in solitaria gli 800 in 2:00.51, dopo un passaggio a metà di poco superiore ai 58 secondi. In questo contesto, tra record del mondo e premi in denaro, piace anche accennare la storia di un’italiana, Laura Ballotta, 31enne studentessa universitaria in Gran Bretagna, con la passione per l’atletica (in particolare l’asta, che pratica con un primato personale di 3,90) tramandatale dai genitori, ex azzurri (la discobola Elivia Ricci-Ballotta, e l’astista Edoardo). La ragazza è stata convocata dagli organizzatori per permettere all’Italia di schierare atleti in ogni prova, considerato il forfeit di Maria Carla Bresciani, e ha gareggiato e raccolto punti (uno solo, per la verità) con gli azzurri. La sua non sarà una presenza in nazionale a tutti gli effetti (non è stata convocata), ma l’emozione, quella sì, resta vera. Chi, vivendo l’atletica, non ha mai sognato una storia così, magari in versione autobiografica? NORWICH UNION INTERNATIONAL Kelvin Hall - GLASGOW Gran Bretagna, Russia, Italia, Svezia, Europe All-stars RISULTATI – UOMINI – 60: 1. Gardener (Eur, Gbr) 6.52, 2. Lewis-Francis (Gbr) 6.59, 3. Smirnov (Rus) 6.73, 4. Rabino 6.74, 5. Wahn (Sve) 6.76; fc, Predanic (Eur, Slo) 6.71. 200: 1. Devonish (Gbr) 20.96, 2. Wissman (Sve) 21.15, 3. Dacastello 21.28, 4. Bychkov (Rus) 21.81, 5. Predanic (Slo, Eur) 21.87. 400: 1. Caines (Gbr) 45.81, 2. Baulch (Gbr) 46.62, 3. Cavallaro 47.05, 4. Semyonov (Rus) 48.59, rit. Nikitin (Sve); (s2): Rudnistkiy (Rus) 46.96; 1500: 1. East (Gbr) 3:47.29, 2. Obrist 3:48.05, 3. Yeginov (Rus) 3:48.98, 4. Laselle (Sve) 3:50.98, 5. Matschiner (Eur, Aut) 3:53.52. 60hs: 1. Jackson (Gbr) 7.55, 2. Lichtenegger (Eur, Aut) 7.70, 3. Giaconi 7.72, 4. Kislykh (Rus) 7.74, 5. Blasche (Sve) 8.04. Alto: 1. Holm (Sve) 2,31, 2. Strand (Eur, Sve) 2,25, 3. Rybakov (Rus) 2,20, 4. Bernasconi 2,15. 5. Challenger (Gbr) 2,15. Lungo: Ergotic (Eur, Cro) 7,87, 2. Morgan (Gbr) 7,82, 3. Trentin 7,55, 4. Sosunov (Rus) 7,54, 5. Alfredsson (Sve) 7,40. Triplo: 1. Olsson (Sve) 17,15, 2. Edwards (Gbr) 16,97, 3. Spasovkhodskiy (Rus) 16,02, 4. Letnicov (Eur, Mol) 15,79, 5. Donato 15,73. 4x400: 1. Russia (Misukhov, Usov, Lebedev, Rudnitskiy) 3:07.08, 2. Gran Bretagna 3:07.49, 3. Italia (Rao, Aguzzi, Gini, Vallet) 3:08.79, 4. Svezia 3:09.44, 5. Europa 3:10.80. DONNE – 60: 1. Block (Eur, Ucr) 7.09, 2. Kislova (Rus) 7.22, 3. Maduaka (Gbr) 7.25, 4. Graglia 7.43, 5. Rienas (Sve) 7.52; fc Burnside (Gbr) 7.36. 200: 1. Mayr (Eur) 23.46, 2. Tabakova (Rus) 23.56, 3. Burnside (Gbr) 23.90, 4. Grillo 24.56, 5. Akerblom (Sve) 25.07. 400: 1. Zykina (Rus) 51.85, 2. Murphy (Gbr) 52.85, 3. Udd (Sve) 53.72, 4. Rucker 55.25, 5. Reina 56.22. 800: 1. Ceplak (Slo, Eur) 2:00.51, 2. Puzanova (Rus) 2:02.90, 3. Petersen (Sve) 2:05.08, 4. Artuso 2:06.60, 5. Meadows (Gbr) 2:08.50; 1500: 1. Holmes (Gbr) 4:12.51, 2. Kosenkova (Rus) 4:13.68, 3. Roman (Eur, Slo) 4 :18.67, 4. Karlsson (Sve) 4:24.31, 5. Zanatta 4:26.68. 60hs: 1. Kallur (Sve) 7.90, 2. Laukhova (Rus) 8.09, 3. Allahgreen (Gbr) 8.20, 4. Wolfling (Eur, Aut) 8.33, 5. Cattaneo 8.39. Asta: 1. Feofanova (Rus) 4,76 (RM: prec., 4,75 della stessa), 2. Belin (Sve) 4,35, 3. Hamackova (Cec, Eur) 4,25, 4. Bloomfield (Gbr) 3,95, 5. Ballotta 3,80. Triplo: 1. Martinez 14.09 (14,09; 13,90; 14,07; 13,93), 2. Kasparkova (Eur, Cec) 13,84, 3. Oleynikova (Rus) 13,58, 4. Johansson (Sve) 13,31, 5. White (Gbr) 12,66. Classifica finale: 1. Gran Bretagna p. 59, 2. Russia 58, 3. Europe All-stars 56, 4. Svezia 42, 5. Italia 39.
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