La Torre: “Dominio Stano, un campione semplice”
05 Agosto 2021“A questo punto perché fermarsi… Ci sono le prospettive per fare ancora qualcosa di buono. A Sapporo, o qui in pista, c’è la possibilità di avere altre sorprese nei prossimi giorni”. Il presidente della FIDAL Stefano Mei festeggia il terzo successo azzurro di una memorabile edizione delle Olimpiadi, tra Tokyo e Sapporo. E rilancia. Sull’onda azzurra di una spedizione magnifica, inaspettata e per questo ancora più entusiasmante. Il trionfo di Massimo Stano nella 20 km di marcia arricchisce un sontuoso medagliere azzurro (3-0-0) e dimostra quanto questa Nazionale sia competitiva ai massimi livelli sia in pista sia su strada. “Vedo questi ragazzi sereni, tranquilli, senza pressioni: è il plusvalore di questa trasferta, oltre alla bravura in sé di tecnici e atleti”, le parole del presidente federale.
Antonio La Torre trattiene a stento le lacrime. Da allenatore ha accompagnato Ivano Brugnetti alla gloria olimpica di Atene 2004, da direttore tecnico prende per mano Stano fino all’Olimpo: “Le emozioni che ho cercato di controllare fino ad ora, le ho liberate con la medaglia d’oro di Massimo - sottolinea il DT - Conosco perfettamente tutta la sua storia. Da quando per un periodo si è allenato a Milano con Alessandro Gandellini prima di passare a un tecnico straordinario, di cui voglio enfatizzare il valore: Patrizio Parcesepe, artefice delle medaglie di Antonella Palmisano e della crescita di Francesco Fortunato. Continua il fil rouge della tradizione italiana della marcia, con una medaglia che parte da lontano. Niente è stato lasciato al caso. Siamo venuti qui due anni fa, in Giappone, e Massimo ricorda bene le levatacce all’alba, alle 4.25, per prendere le temperature, la percezione dello sforzo e del calore. Questo adattamento ha funzionato. Ieri gli ho ricordato che la temperatura sapeva gestirla meglio degli altri”.
Il campione olimpico della 20 km di marcia ha avuto incoraggiamenti e consigli fondamentali nelle ore scorse: “Ha sentito spesso al telefono Ivano Brugnetti, tante chiamate negli ultimi giorni: per lui è un modello, un’ispirazione. Ieri sera Ivano gli ha detto ‘non avere paura, perché hai tutte le carte in regola per fare una grande gara’. In gara, nella seconda parte, mi ha ricordato l’Ivano di Atene. Ha marciato bene, ha costretto i giapponesi a marciare male, ha staccato due marciatori bravi tecnicamente come gli spagnoli. Si è goduto la sua Olimpiade. È un uomo di grande equilibrio, semplice, come sanno essere semplici i campioni. So tutta la sofferenza che c’è stata a Doha. Da lì è iniziata la sua ricostruzione. Oggi ha dominato”.
naz.orl.
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