La favolosa corsa dei gemelli atleti: uno rallenta e regala il traguardo all’altro
Bernard sul rettilineo finale era primo, da solo, con un ampio vantaggio su tutti gli avversari. Si è fermato. Ha aspettato il gemello, Martin, e l’ha scortato verso il traguardo, cedendogli poi la vittoria. È accaduto ai Campionati europei di corsa in montagna organizzati ad Arco di Trento. Una bella storia, non nuova per questi due fratelli cuneesi campioni, che spesso nelle competizioni più importanti hanno l’abitudine di tagliare il traguardo insieme, sventolando la bandiera tricolore. Stavolta il copione è stato diverso, più emozionante. Uno dei gemelli si è fatto superare dall’altro negli ultimi metri.
A cedere il passo a favore di Martin, è stato Bernard Dematteis, già due volte medaglia d’oro europea nella corsa in montagna. «Non voglio passare per altruista o generoso. Semplicemente, in quel preciso momento, ho scelto così. Sul rettilineo finale, ho aspettato Martin per arrivare con lui, ma al secondo posto. Dopo trent’anni passati accanto, in questa occasione sentivo che doveva essere così» ha raccontato a caldo dopo la giornata in cui l’Italia ha vinto due titoli a squadre.
Lo scorso anno, Martin Dematteis aveva perso il figlioletto Matteo, morto a 11 mesi nel maggio 2015. «Ringrazio Bernard. È una medaglia d’oro che voglio condividere, perché se ho vinto io, lo devo a lui: mi ha fatto un grandissimo regalo. Ha fatto diventare realtà la mia speranza di essere campione d’Europa. Era da tempo che pensavo proprio a questa gara. Dopo non so quante difficoltà, con questo titolo europeo si completa la mia rinascita sportiva».
Bernard e Martin Dematteis hanno 30 anni, sono nati il 24 maggio 1986. Quando non partecipano alle gare (nella corsa in montagna, entrambi, hanno un immenso palmarès di medaglie vinte) abitano a Rore, una frazione di Sampeyre, provincia di Cuneo, con circa 140 residenti, lontano dai clamori, in un mondo a dimensione d’uomo. Qui, ad accogliere i turisti, campeggia uno striscione in occitano che in sintesi dice così: «La nostra borgata è felice e onorata di abbracciare Bernard e Martin».
Come il fratello Miculà (ex ciclista) e la sorella Margherita (ginnasta, sciatrice e podista) hanno ereditato la passione sportiva dal nonno, il compianto ingegner Luigi, sempre appoggiati dai genitori Francesco (Cecco) e Anna Maria.
Una vittoria sportiva non può dissolvere una sofferenza così grande. Ma sentire l’affetto degli altri aiuta. Lo hanno capito anche i numerosi tifosi arrivati ad applaudirli dalla Podistica Valle Varaita del presidente Giulio Peyracchia, emblema della cultura dello sport, nella quale i gemelli Dematteis hanno cominciato a gareggiare (dal giugno 1999) e a vincere, prima di passare alla società bresciana Corrintime. «Mentre faticavo - ha aggiunto Martin Dematteis - ho pensato a Matteo, che dal cielo mi protegge, e a tutte le persone che mi sono state vicine in questi mesi difficili e che mi hanno dato forza. Ringrazio tutta la mia famiglia e la mia compagna Giulia. È un titolo che meritiamo entrambi, io e Bernard».
Ancora il gemello: «I sogni sono difficili da realizzare. Ma talvolta, per fortuna, si avverano. Ho sempre sperato di arrivare di nuovo sul traguardo insieme a Martin. Avevo provato a immaginarmi una scena del genere agli Europei. Per me il gesto di farlo passare, del tutto naturale e spontaneo, vale molto di più di una medaglia d’oro. Durante la gara ho vissuto tutte insieme, e in pochi minuti, tantissime emozioni».
fonte "LA STAMPA - CUNEO"
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