La ripresa atletica isolana. Intervista ad alcuni campioni sardi
27 Agosto 2020(Guido Lai) - L’atletica su pista ha ripreso e rodato il suo cammino regionale inserendo nelle gare le norme previste dai vari DPCM in materia di lotta al Covid-19. Sono state 10 le manifestazioni organizzate in tutte le province sarde comprese un Campionato Regionale dove la macchina organizzativa ha verificato e attuato con successo tutte le procedure richieste dai vari decreti governativi. Ma quali sono state le esperienze e quali sono i programmi per un futuro atletico da costruire giorno dopo giorno tenendo conto dei numeri che ci arrivano dai presidi medici locali e complessivamente dall’Istituto Superiore di sanità? Abbiamo chiesto ad alcuni Campioni Regionali 2020 il loro parere in merito alla ripresa dell’atletica su pista ed il loro parere sul futuro dell’Atletica isolana. Abbiamo chiesto in particolare: L’Atletica sarda ha ripreso a correre in pista il 27 giugno a Sassari ed ha proseguito con altre 9 gare suddivise nelle varie province sarde. Al termine di questo percorso, secondo te, quali sono stati gli aspetti positivi e quelli negativi di questa ripresa? - “Dopo il lungo periodo di stop dovuto all’emergenza sanitaria – dice Ithocor Meloni Atleta del Cus Sassari e fresco Campione Regionale degli 800 – “avevo voglia di tornare a gareggiare e per fortuna in Sardegna siamo potuti scendere in pista abbastanza presto”. Come valuti dopo questo percorso la tua condizione atletica. Quanto hai perso o guadagnato in termini di condizione atletica da questa sosta? – “Per quanto riguarda la mia condizione, purtroppo quest’anno non riesco ad allenarmi e gareggiare con continuità. I numerosi infortuni stanno compromettendo la mia preparazione e di conseguenza anche la stagione. Penso sia dovuto alla ripresa dopo lo stop forzato della quarantena dove ho dovuto ridurre molto i carichi dì allenamento a cui ero abituato. Spero di riuscire a risolvere entro in tempo per i campionati italiani”. Le gare a porte chiuse: come vedi la mancanza di pubblico sulle tribune degli stadi di atletica? Pensi che esista una possibilità di partecipazione viste le attuali aperture sociali autorizzate? – “ Io credo che in spazi aperti come il Campo Coni a Cagliari che ha le tribune veramente grandi, si potrebbe benissimo garantire la distanza di sicurezza sugli spalti anche per un eventuale pubblico, nei luoghi dove invece le norme anti Covid non possono essere rispettate è giusto che si tengano le gare a porte chiuse. L’Atletica riprenderà da dove aveva interrotto o dovrà cercare la normalità di un nuovo inizio?- Spero si torni presto alla normalità, il nuovo inizio potrebbe essere un miglioramento generale di tutto il movimento dell’atletica dal punto di vista organizzativo e anche pubblicizzando maggiormente l’atletica!”. Più ottimista Federica Loi – Cus Cagliari e Campionessa Regionale 2020 dei 110hs – “a dire il vero ritengo questa ripresa molto positiva senza dover evidenziare aspetti negativi. Certo non è stato il periodo dell’anno migliore per correre e gareggiare e qui in Sardegna ne risentiamo di più ma sono sicura che non vi erano altre possibilità. Devo dire che solo ora sto iniziando a ritrovare una buona condizione di forma e non a causa dello stop forzato ma per impegni scolastici che mi tengono impegnata ancora adesso incluse alcune modifiche tecniche che ho dovuto fare dopo un infortunio. Tutto questo ovviamente non mi ha consentito di essere rilassata e tranquilla al 100% ma ho molta fiducia per quest’ultima parte dell’anno. Ovviamente la mancanza di pubblico si sente particolarmente e secondo me è una regola che potrebbe anche essere leggermente modificata. D’altronde ormai nella vita quotidiana sono autorizzate molte uscite quindi non vedo perché far entrare 100 persone (ipotizzando un numero limite) muniti si mascherina sia un problema. Sarà necessario riiniziare una nuova stagione in modo normale e senza pensieri e attendiamo tutti con ansia quel momento ma vista la situazione secondo me si è riusciti a rendere il tutto il più normale possibile”. Telegrafico Massimiliano Luiu "High Jumper" dell’Atletica Sassari e Campione Regionale in carica: “La mia condizione atletica sembra migliorata e confermata con il mio personale di 2.13. Penso di essere sulla buona strada. Per quanto riguarda le gare a “Porte Chiuse” dico che le sto vivendo un po’ male. Il sostegno del Pubblico è molto importante per me e per la mia disciplina e quindi spero che quanto prima possano risentirsi gli echi di applausi ritmati per incoraggiare l’atleta a superare l’asticella. Credo che l’Atletica riprenderà da dove aveva interrotto perché se questa pandemia si interrompe definitivamente non avrebbe senso ripartire da capo”. Abbiamo voluto sentire anche il parere di Veronica Pala runner della Ichnos di Sassari Campionessa Regionale di Cross 2020, ed attualmente in “gap Year” (anno Sabatico) in attesa dell’arrivo della sua prima “atleta” in famiglia: “Gli aspetti negativi di questa ripresa sono stati sicuramente il fatto che non eravamo abituati a queste distanze, allenamenti contingentati vincolati da numeri e orari, non poter usare spogliatoi, ed il fatto di non poter disputare tutte specialità come il “fondo”. Però riprendere è stato sicuramente una luce in fondo al tunnel che ha permesso agli atleti di potersi allenare per uno scopo. In quarantena” – prosegue l’atleta sassarese – “stavo cercando di fare mantenimento, facendo potenziamento e trovando alternative alla corsa. L’ultima volta che ho corso sul tapis non ero neanche messa cosi male. Ma questo periodo da incubo mi ha portato una stellina che porto dentro di me quindi non so come sia la mia condizione atletica ma so cosa provo in questo momento. Non sarà facile la ripresa ma sono certa che riprenderò con un qualcosa in più. Sicuramente durante una gara il pubblico è importante e gareggiare senza pubblico non è la stessa cosa, ma noi runner abbiamo la testa per poter affrontare anche questo. Dobbiamo attenerci a queste disposizioni. Spero comunque che l’Atletica riprenda da dove aveva interrotto e che questo periodo di pandemia finisca il più presto possibile”. Anche Nadia Neri (Cus Cagliari) pluricampionessa sarda 2020 dei 100 e 200 metri esprime le sue sensazioni legate al momento: “Il periodo del lockdown è stato anche un periodo di scoperte perché, nonostante avessi passato più di due mesi lontana dalla pista allenandomi con soli pesi ed elastici, dopo una ripresa “col fiatone”, ho ritrovato la forma fisica in breve tempo. In quel periodo ciò che avevo perso a livello di condizione l'ho acquistato sul piano delle motivazioni e della voglia di tornare a correre. Io da sempre penso che la testa spinga il corpo dove il corpo non arriva, per cui quando andavo al campo cercavo di isolarmi da preoccupazioni per familiari e lavoro e pensavo ad un’unica cosa: ritornare in pista ai miei livelli. Purtroppo in Sardegna siamo tristemente abituati a un pubblico non troppo folto. Sarebbe bello se una volta finita la tempesta, gli stadi si ripopolassero riscattando ciò che durante il lockdown era venuto a mancare: vivere di persona emozioni che prima si davano per scontate e tra queste potrebbe essere compresa anche una gara di atletica. Certo non si può pensare di affollare un impianto in questo preciso momento. Me lo auguro per il futuro, ma intanto sarebbe auspicabile una riapertura graduale se tale riuscisse a garantire il distanziamento sociale sulle tribune. L’atletica ripartirà da dove ci eravamo lasciati, spero con ritrovate ambizioni di crescita. Penso che il settore su cui bisognerà insistere di più sarà quello dei giovanissimi, che è stata la categoria più sacrificata in questo periodo, perché sia l’apertura degli impianti, sia le gare sono iniziati prima solo per i senior. Qui bisognerà essere bravi a restituire stimoli ai ragazzi e riportarli in pista”. Anche a Daniela Lai (Cus Cagliari) atleta di esperienza nonché campionessa regionale 2020 sia del triplo che del lungo abbiamo posto le stesse domande: “L’aspetto positivo è stata proprio la ripresa delle gare, un momento di confronto e di incontro con altri atleti, tecnici, giudici, accompagnatori. In uno sport come l’atletica” – prosegue Daniela – “la competizione è una parte fondamentale per continuare ad allenarsi con la giusta motivazione. Volendo usare una metafora dico che la gara è come una sorta di esame, hai studiato tanto e vuoi andare bene, devi fare solo i conti con te stessa e la tua capacità di concentrazione. L’aspetto negativo è legato alla preparazione specifica legata al mio settore ed in vista dei campionati assoluti di fine agosto. Il triplo è una disciplina molto tecnica e la gara è uno degli allenamenti per eccellenza in vista di eventi importanti. Purtroppo non ho avuto abbastanza appuntamenti per carburare come si deve. Considera che per scelta famigliare ho deciso di gareggiare vicino a casa e quindi ho “saltato” tutte le gare di Sassari. Purtroppo visto l’andamento dei contagi ho deciso di non partecipare quest’anno per la salute mia e di chi mi sta intorno”. In merito alla valutazione della sua condizione atletica – “Come per tutti sono stati mesi impegnativi, continuare ad allenarsi a casa è stata una bella sfida ma mi ha permesso di non perdere molta forma fisica…e mentale! Ho guadagnato in forza di volontà ma sicuramente ho perso in termini di allenamento tecnico, sul quale alla ripresa ho dovuto lavorare molto”. Molto chiaro il suo concetto in merito alla presenza del pubblico negli stadi – “E’ un peccato che il pubblico non possa accedere alle gare, la pista ha bisogno di sostenitori. Penso che con le dovute precauzioni si potrebbe trovare una soluzione come hanno fatto per gli assoluti, ingressi e spalti separati dove possibile. Sulla ripartenza o su un nuovo inizio dell’Atletica Daniela conclude - La verità sta nel mezzo…credo che l’atletica riprenderà da dove aveva interrotto ma con i dovuti accorgimenti e attenzioni della situazione attuale. Siamo privilegiati perché possiamo allenarci all’aperto e il nostro clima ci permette di farlo anche durante l’inverno, ma certamente dovremo tenere conto del fatto che la normalità sarà diversa da prima, ma l’importante è riuscire ad avere un nuovo inizio sul quale ci costruiremo la nostra nuova normalità”.
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