Lanci: Crouser e tutte le parabole iridate
14 Agosto 2023di Marco Buccellato
UOMINI
PESO. Ryan Crouser, dopo due titoli olimpici, ha vinto il Mondiale a Eugene con il primato dei campionati (22,94). Il primatista mondiale parte in pole per assicurarsi il secondo oro di fila, in una stagione dove ha spinto il record a 23,56 e non ha mai perso. Con lui, altri tre statunitensi, il due volte iridato Joe Kovacs (con un terzo titolo eguaglierebbe il record di tre ori mondiali), Payton Otterdahl e Josh Awotunde. L'avversario più in forma del periodo recente è un altro iridato, il neozelandese Tomas Walsh, con iscritto l'altro kiwi Jacko Gill. Dal resto d'America, il sempre temibile brasiliano Darlan Romani e l'ultimo arrivato oltre i 22 metri, il giamaicano Rajindra Campbell. Ricca la concorrenza europea, con in primo piano gli azzurri Zane Weir, oro europeo indoor a Istanbul e autore della serie-monstre di Vicenza con 22,15 e altri due lanci a 22,13, e Leonardo Fabbri (sua la tappa fiorentina della Diamond League), già cinque volte quest'estate oltre i 21,70, il ceco Tomas Stanek e il croato Filip Mihaljevic. Medagliere senza storia: 10 titoli a stelle e strisce.
Azzurri in gara: Leonardo Fabbri (Aeronautica), Zane Weir (Fiamme Gialle)
DISCO. Il lotto dei migliori è sempre quello, l'olimpionico svedese Daniel Stahl, lo sloveno campione del mondo Kristjan Ceh (suo il record dei campionati con 71,13), il lituano campione europeo non ancora 21enne Mykolas Alekna e l'austriaco Lukas Weisshaidinger, tutti già a medaglia ai campionati del mondo e dominatori, misure alla mano, della stagione in corso, dove è tornato a far bene anche un altro iridato, il lituano Gudzius. Una stagione-record, con cinque discoboli oltre i 70 metri, contando anche il samoano Alex Rose. Per la sorpresa, il britannico Okoye, sul podio a Monaco, un terzetto di giamaicani capaci di stupire (Dacres, Smikle e Stona, tutti oltre i 68 metri nel 2023), e soprattutto l'australiano Denny, in condizione ascendente. Il medagliere legge la storia, non l'attualità, con dieci titoli alla Germania, che però non vince e non sale sul podio dal 2013.
MARTELLO. Cinque volte campione del mondo, il polacco Pawel Fajdek ha vissuto una stagione con misure lontane dagli abituali standard, tornando oltre i 78 metri solo nell'ultima uscita. Il favorito è il connazionale Wojciech Nowicki, oro di Tokyo e negli ultimi due Europei. La concorrenza per le medaglie vede sempre lo statunitense Rudy Winkler, l'altro americano Haugh (77 metri pochi giorni fa), l'ungherese Bence Halasz che gareggia in casa, l'ucraino 21enne Mykhaylo Kokhan e la novità della stagione, il 21enne canadese Ethan Katzberg. Stagione sofferta per il norvegese Henriksen, sempre sul podio a Tokyo, Eugene e Monaco, accompagnato dal connazionale Mardal, alla miglior stagione della carriera. Record dei campionati, 83,63 del bielorusso Tikhon. Medagliere con colonna sonora polacca, sei ori, cinque Fajdek e uno Ziolkowski.
GIAVELLOTTO. La rivoluzione geografica ha fatto più nel giavellotto maschile che in ogni altra specialità. In dieci anni, ori olimpici e mondiali a Trinidad, Grenada, Kenya e India. Proprio il grenadino Anderson Peters, con il terzo successo di fila, entrerebbe nella storia eguagliando i tre titoli di Jan Zelezny, recordman mondiale e anche dei campionati con il 92,80 di Edmonton 2001. C'è un altro primato in ballo, con la disputa per l'oro, il quinto successo per la Repubblica Ceca in caso di successo del world leader Jakub Vadlejch, e relativo sorpasso nel medagliere sui quattro titoli della Finlandia. Per il podio, impossibile non considerare il tedesco campione europeo Julian Weber, il più regolare della stagione con Vadlejch, l'indiano oro olimpico Neeraj Chopra e il finlandese Helander.
DONNE
PESO. Presente, in forza del titolo mondiale di Eugene (e anche vincitrice della Diamond League), la statunitense Chase Ealey, appena quarta ai Trials. Pur se con alcune battute a vuoto nel corso della stagione, appare ancora tra le favorite per l'oro con un bel gruppo di concorrenti: l'altra americana Maggie Ewen, la giamaicana Danniel Thomas-Dodd, la pluridecorata cinese Gong Lijiao, che a parte Rio 2016 sale sul podio mondiale e olimpico dal 2008, l'altra cinese Song Jiayuan, la canadese Sarah Mitton e la portoghese Auriol Dongmo, che non è nuova ad exploit. Il bronzo di Eugene e oro europeo, l'olandese Jessica Schilder, ha concluso la fase pre-Budapest in progresso. Quasi inavvicinabile il record dei campionati, 21,24 di Natalya Lisovskaya e Valerie Adams. Medagliere: quattro ori per Germania, Nuova Zelanda e Cina, occasionissima per Gong Lijiao, alla ricerca del terzo oro iridato per sé e del quinto per il suo paese.
DISCO. Non è così scontato che Valarie Allman riesca a mettere una "x" nella casella degli ori USA nel disco femminile. Ci ha provato l'anno scorso in casa, a Eugene, trovando sulla sua strada il lancio della vita della cinese Feng Bin (battuta di appena cinque centimetri dalla Allman al Golden Gala) e l'ennesima resurrezione della croata Sandra Perkovic, che non gareggia da inizio luglio. Quest'anno per la Allman una sola sconfitta, dall'olandese Jorinde Van Klinken a Oslo, e ultima apparizione ai Trials. Le tedesche Pudenz, Craft e Vita concludono il lotto delle aspiranti al podio. Per la primatista italiana Daisy Osakue, serve una finale con un altro record nazionale per garantirsi un piazzamento degno del suo talento. Record dei campionati di un'altra epoca, 71,62 di Martina Hellmann a Roma 1987, mentre nell'epoca attuale, trent'anni dopo, Sandra Perkovic ha vinto il suo secondo titolo mondiale a Londra 2017 con 70,31, e con un terzo oro pareggerebbe Franka Dietzsch. Particolarmente "calda" la situazione medagliere per alcuni dei paesi rappresentati a Budapest, con tre ori Germania, due Croazia, Cuba e Cina.
Azzurre in gara: Daisy Osakue (Fiamme Gialle)
MARTELLO. L'iridata di Eugene Brooke Andersen è arrivata oltre gli 80 metri quest'anno ed è la favorita per il secondo oro consecutivo, così come per il podio il borsino è in favore dell'altra martellista USA iridata di Doha DeAnna Price e soprattutto della canadese Camryn Rogers, la più regolare oltre i 77 metri e unica a infliggere una sconfitta alla Andersen nel corso della stagione. E' in crescita di condizione Anita Wlodarczyk, primatista del mondo e dei campionati (80,85), unica ad aver vinto quattro volte i campionati mondiali, portando la Polonia in vetta al medagliere storico. Europa da lunghe traiettorie con l'azzurra primatista italiana Sara Fantini (bronzo a Monaco, quarta a Eugene e dodicesima a Tokyo), la romena Bianca Ghelber, la 20enne finlandese Kosonen. La quasi 36enne Wang Zheng (argento olimpico) è ancora la più forte delle cinesi.
Azzurre in gara: Sara Fantini (Carabinieri)
GIAVELLOTTO. Un anno dopo la parziale sorpresa del bronzo di Eugene, la giapponese e world leader Haruka Kitaguchi ha rafforzato le credenziali per ambire al titolo mondiale, che non va a una asiatica da Tokyo '91 (vinse una cinese). Due ori consecutivi a Doha e Eugene, l'australiana Kelsey-Lee Barber ha ottenuto riscontri meno brillanti nel 2023, non vincendo in nessuna delle sei gare disputate, nemmeno ai campionati nazionali, mentre ben più consistente è stata l'annata della connazionale Mackenzie Little, la più in forma delle settimane passate assieme alla Kitaguchi, senza dimenticare le ultime buone prove della neozelandese Peeters. L'onda verde che la scorsa estate ha sbancato l'europeo di Monaco, la 20enne greca Elina Tzengko e la 19enne croata Adriana Vilagos, può fare la differenza. Medagliere: 3 ori Germania e Repubblica Ceca.
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