Larissa e le staffette: “Roma è speciale”

10 Giugno 2024

Agli Europei è l’ora della lunghista: “Non sono più la cucciola del gruppo, serve almeno 6,80 per il podio”. Di Mulo: “Con le 4x100 quartetti diversi tra batteria e finale. Nel primo turno non rischiamo”

di Cesare Rizzi

La quinta mattinata degli Europei di Roma avrà tra i protagonisti azzurri Larissa Iapichino e le staffette 4x100 nel turno eliminatorio: la saltatrice e gli sprinter sono stati ospiti della conferenza stampa andata in scena a Casa Atletica Italiana alle Officine Farneto.

Alle ore 10.35 di martedì tocca a Larissa Iapichino, argento nell’ultima rassegna continentale indoor, che due settimane fa è arrivata al primato stagionale di 6,86. Sulla pedana sotto la tribuna Tevere la 21enne fiorentina ha visto Mattia Furlani atterrare sul record del mondo under 20 a 8,38 e sull’argento e non vuole essere da meno: “Non vedo l’ora di cominciare, vivo l’attesa cercando di restare nella mia ‘bolla’ e mi aspetto uno stadio che dia tanta energia come è accaduto con Mattia - le parole dell’azzurra che è stata anche premiata dall’Associazione della Stampa Estera in Italia come atleta rivelazione del 2023 - Io sto bene, sarà una gara per tanti aspetti diversa dagli anni scorsi: non sono più la ‘cucciola’, stanno emergendo atlete forti e molto giovani, ci potranno essere tante sorprese. Io come sempre mi preoccupo di tutte e allo stesso tempo di nessuna”. Larissa entra nel dettaglio: “Per prima cosa ho in testa la qualificazione: è lo scalino più difficile da salire perché ci sono solo tre salti. In finale, vedendo anche quanto accaduto tra gli uomini, per prendere il bronzo occorrerà almeno 6,80-6,85”. Sullo sfondo c’è sempre la prima partecipazione ai Giochi olimpici (per infortunio rinunciò a Tokyo: “Hanno un posto speciale nel mio cuore, ma ora conta solo Roma”), ma l’azzurra evidenzia anche il proprio punto di vista sull’ipotesi di una zona di stacco libera da cui misurare il salto: “Sarebbe un altro sport. Saltare in lungo è anche essere abili a trovare la misura esatta della rincorsa: eliminando questo aspetto si toglie un elemento fondamentale della specialità. Il nullo millimetrico, per quanto possa essere frustrante, fa parte del gioco”. 

Nella quinta giornata torneranno in scena i quartetti veloci (batterie maschili alle ore 12.00, primo round femminile alle 12.30): presenti alla conferenza stampa al femminile Anna Bongiorni, Zaynab Dosso, Arianna De Masi, Gloria Hooper, Alessia Pavese e Carlotta Fedriga (nel gruppo anche Dalia Kaddari e Irene Siragusa, impegnate stasera nelle semifinali del mezzo giro di pista) e tra gli uomini i campioni europei individuali di 100 piani e 110 ostacoli Marcell Jacobs e Lorenzo Simonelli, Roberto Rigali, Lorenzo Patta, Matteo Melluzzo e Marco Ricci (oltre a Filippo Tortu e Fausto Desalu, entrambi in attesa di scendere in pista sui 200 in finale). Con loro ovviamente il professor Filippo Di Mulo, responsabile azzurro dello sprint: “In campo maschile gli obiettivi sono vincere gli Europei e bissare l’oro ai Giochi olimpici, non ci nascondiamo. Stiamo lavorando nell’ottica dei due turni con l’ipotesi di utilizzare composizioni di quartetto diverse sia tra le donne sia tra gli uomini.

Il primo obiettivo è andare in finale: non rischieremo l’inverosimile in batteria. Se non fossimo stati a Roma avremmo fatto anche dei ‘test’, ma con un Europeo in casa è un’altra cosa. Tortu e Desalu in finale dei 200 metri? La loro partecipazione è un discorso di buonsenso: vedremo come stanno dopo la finale e nella mattinata di domani. Chituru Ali? Per gli Europei è stata presa una scelta di comune accordo con l’atleta e con il tecnico, ma le porte sono sempre aperte e Parigi è un altro capitolo”.

Definito da Di Mulo “titolare imprescindibile se è a disposizione”, uno dei comuni denominatori dei grandi risultati azzurri è Marcell Jacobs in seconda frazione: “Negli ultimi due giorni ho pensato a riposare - le parole dell’olimpionico - oggi tutti faremo un po’ di ‘manualità’ con tutto il gruppo, siamo pronti a scendere domani in pista”. Convocato per la staffetta maschile è anche il neocampione d’Europa dei 110 ostacoli Lorenzo Simonelli: “È bellissimo essere convocato in un gruppo che è oro olimpico e argento mondiale. Preparando i 110 non alleno quasi mai la fase lanciata, ma la 4x100 come gli ostacoli alti è una specialità in cui conta essere veloci. Ho provato un po’ tutte le frazioni, spesso anche quelle in curva: faccio l’esempio di Ladji Doucouré, che ai Mondiali 2005 vinse prima i 110 ostacoli e poi la 4x100”. Il gruppo femminile, bronzo in carica, può vantare la presenza di Zaynab Dosso che ha conquistato il terzo posto nella finale dei 100: “Oggi mi avevano detto di dormire fino a mezzogiorno ma alle sette ero sveglia per l’adrenalina: la testa ora è già sulla 4x100. Tengo moltissimo alla staffetta: da Monaco e da quel bronzo è partito il mio percorso internazionale”.

Ecco le dichiarazioni degli altri velocisti. Anna Bongiorni: “Sono la veterana di questo gruppo e contenta di aver trasmesso l’amore per la staffetta alle ragazze più giovani. A Roma ho migliorato due volte lo stagionale sui 100, ma darò il tutto per tutto nella 4x100. Sarà tosta: l’Europa corre forte, ma corriamo anche noi e siamo un gruppo molto unito. Penso al record italiano di Budapest, ci sono squadre con individualità più forti che quel tempo non lo corrono. La staffetta ci permette di allentare le tensioni delle gare individuali: i tanti raduni e il tanto lavoro assieme ci danno quel quid in più”. Arianna De Masi: “Da anni sognavo di arrivare in questo gruppo. Le ho sempre ammirate, è un onore essere qui”. Gloria Hooper: “È bellissimo vedere come si è evoluto questo gruppo”. Alessia Pavese: “Il 2022 e il 2023 sono stati anni spaziali: siamo entrate in una nuova dimensione, puntiamo in alto”. Carlotta Fedriga: “Sono emozionatissima.

È un onore e un sogno essere qui, loro le vedevo correre da anni sperando di poterle raggiungere”.

Matteo Melluzzo: “Sono dispiaciuto per non essermi potuto esprimere al meglio in semifinale, ma il 10.12 corso nella gara poi annullata dalla falsa partenza è un segnale rassicurante”. Marco Ricci: “Siamo pronti. Lasciatemelo dire: avere la possibilità di correre nello stadio dove ho visto i miei miti al Golden Gala è una cosa irripetibile”. Lorenzo Patta: “Ho recuperato dal problema fisico di Savona. Mi dispiacerebbe tantissimo se dovessi restare qui in panchina ma ci saranno altre gare importanti in questa estate”. Roberto Rigali: “Vi posso dire che è più difficile fare la riserva che correre da titolari, ma la mia carriera insegna che se ci si crede prima o poi la possibilità arriva. L’atletica da professionista? Mi permetterà di proseguire la carriera anche dopo Parigi”.

10.000 METRI - È ufficiale che mercoledì, nella serata finale degli Europei di Roma, non gareggeranno nei 10.000 metri Yeman Crippa e Pietro Riva, dopo l’oro e l’argento di domenica nella mezza maratona. Confermata la presenza di Francesco Guerra, Ahmed Ouhda e Luca Ursano.

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