Londra: Keitany record e regina in 2h17:01!

23 Aprile 2017

La keniana vince per la terza volta la London Marathon. Battuto il record del mondo di maratona solo femminile detenuto da Paula Radcliffe da 12 anni. Bekele superato da Daniel Wanjiru in 2h05:48.

di Marco Buccellato

Grandissima impresa della keniana Mary Keitany, che sulle strade della capitale britannica ha vinto migliorando a 2h17:01 il record mondiale di maratona femminile in gara non mista. Il limite ufficiale era stato ottenuto da Paula Radcliffe sempre a Londra nel 2005 (2h17:42). Sempre la Radcliffe detiene anche il primato mondiale di maratona corsa unitamente ad una gara maschile (2h15:25, Londra 2003). Londra celebra così per la terza volta "Sua Maestà" Mary Keitany che su queste strade si era già messa la corona nel 2011 e nel 2012. Nata, come Paul Tergat, nel distretto del lago Baringo, madre di tre figli, con la tripletta di oggi completa un fantastico doppio tris, avendo vinto per tre volte in carriera anche la maratona di New York. Seconda in 2h17:56 con il record nazionale etiope e terza prestazione all-time l'altrettanto superlativa Tirunesh Dibaba, malgrado i problemi di stomaco a 2 km dal traguardo che l'hanno costretta ad un break di alcuni secondi. Terza in 2h23:08 Aselefech Mergia, quarta la debuttante Vivian Cheruiyot in 2h23:50. Al maschile il super big etiope Kenenisa Bekele perde il treno-record e la corsa (secondo in 2h05:57) superato dal keniano Daniel Wanjiru in 2h05:48; terzo l'esordiente Bedan Karoki (2h07:41).

KEITANY, RECORD E DOPPIO TRIS - Londra celebra per la terza volta Queen Mary Keitany, 35enne keniana già primatista del mondo sui 20 km e sulla mezza maratona, che con la tripletta di oggi completa un fantastico doppio tris, avendo vinto per tre volte in carriera anche la New York Marathon. La Keitany ha dominato dall'inizio alla fine, lanciata ben al di sotto del record del mondo dalla pacemaker Caroline Kipkirui, facendo poi gara solitaria nella seconda metà. Per oltre due terzi della corsa in largo vantaggio sulla tabella-record, compreso quello della gara mista della Radcliffe del 2003 (2h15:25), la keniana ha ceduto qualcosa negli ultimi otto chilometri restando però ben al di sotto del record di maratona "women's-only".

Il nuovo record mondiale di 2h17:01 migliora il 2h17:42 della Radcliffe (Londra, 17 aprile 2005), ufficialmente riconosciuto dalla IAAF. Questi i passaggi intermedi della Keitany: 15.31/5km, 31:17/10km, 47:15/15km, 50:48/10 miglia, 1h03:26/20km, 1h06:54/mezza maratona, 1:19:43/25km (miglior prestazione mondiale), 1h36:05/30km (miglior prestazione mondiale), 1h52:39/35km, 2h09:38/40km, 2h17:01/42,195km. Seconda in 2h17:56 Tirunesh Dibaba, vittima di crampi allo stomaco dopo il 40° chilometro, tuttavia l'unica in grado di mantenere un ritardo accettabile dietro lo straordinario ritmo impresso dalla Keitany e ora miglior seconda di sempre nell'unica corsa della storia con due maratonete sotto le 2h18. Sul podio di Londra sale anche l'altra etiope Aselefech Mergia, terza in 2h23:08, mentre l'esordiente Vivian Cheruiyot, da molti indicata nella possibile sorpresa anti-Keitany, ha chiuso quarta in 2h23:50.

BEKELE RECORD PROIBITO, VINCE WANJIRU - Ancora una delusione per Kenenisa Bekele. L'annunciato tentativo di record del mondo è naufragato anche stavolta. L'etiope non è apparso mai in grado di attaccare il primato di Dennis Kimetto (2h02:57), incollato fino a metà gara ai pacemakers e poi costretto a inseguire i keniani Abel Kirui, Bedan Karoki e Daniel Wanjiru. Negli ultimi otto chilometri lo strappo decisivo di Wanjiru, vincitore ad Amsterdam l'anno scorso in 2h05:21 e alla quarta maratona della carriera, che ha trionfato all'ombra di Buckingham Palace in 2h05:48. Bekele ha recuperato qualche posizione nel tratto finale chiudendo secondo in 2h05:57, con ampio margine sul terzo, l'esordiente Bedan Karoki (2h07:41). Nelle gare wheelchairs, nel serrato finale maschile si è imposto in 1h31:06 il britannico David Weir sull'elvetico Marcel Hug (1h31:07). Dominio della connazionale Manuela Schar (1h39:57) nella gara femminile, vinta con ampio margine sulla statunitense Amanda McGrory (1h44:34).

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