Losanna: Simonelli 13.41, Folorunso terza

30 Giugno 2023

Nella sesta tappa della Diamond League l’ostacolista è quarto a un centesimo dal personale nei 110hs, Ayo 55.12 nei 400hs. Peso: Fabbri 21,41, Weir 21,36. Aregawi-Cheptegei, che duello nei 5000

di Nazareno Orlandi

Ostacolisti azzurri in primo piano a Losanna, nella sesta tappa della Wanda Diamond League, in una serata condizionata da temperature fresche (18 gradi) e dal vento che infastidisce in pista e in pedana. Il risultato principale tra i nove italiani in gara (un record per una tappa di Diamond League al di fuori del Golden Gala) è quello del giovane Lorenzo Simonelli che sfiora il personale nei 110hs con 13.41 (-1.0) ed è quarto a un solo centesimo dal 13.40 di Agropoli, migliore prestazione italiana U23. In quanto a piazzamenti, il più importante è quello di Ayomide Folorunso, terza nei 400hs (55.12) dominati dall’olandese Femke Bol (52.76). Nel peso si difendono bene Leonardo Fabbri, quarto con 21,41, e Zane Weir, quinto con 21,36. Tra gli altri azzurri, è quarto Davide Re nei 400 metri che non assegnavano punti per la Diamond League (45.95), sesta negli 800 Elena Bellò con un incoraggiante 2:00.76 al debutto stagionale sulla distanza, noni Mattia Furlani nel lungo (7,73/-1.0) e Pietro Arese nei 1500 (3:36.10) conquistati dal norvegese Jakob Ingebrigtsen in 3:28.72; decima Roberta Bruni nell’asta con un 4,51 che non è da buttare. La gara più entusiasmante del meeting Athletissima è senz’altro il combattutissimo 5000 che vede l’etiope Berihu Aregawi diventare il quinto uomo di ogni epoca in 12:40.45 (migliore al mondo del 2023) al termine del duello con l’ugandese primatista mondiale Joshua Cheptegei, 12:41.61, tempo con cui non si era mai perso nella storia. Domenica sarà ancora Diamond League: Stoccolma per Gianmarco Tamberi, Larissa Iapichino e Alessandro Sibilio.

OSTACOLI: SIMONELLI IN ASCESA, FOLORUNSO SOLIDA - È un 13.41 intrinsecamente migliore del 13.40 di Agropoli, per tutta una serie di validi motivi: il primo è che Lorenzo Simonelli lo ottiene nel palcoscenico planetario della Diamond League, centrando un prestigioso quarto posto nei 110hs alla sua prima esperienza in una tappa all’estero del circuito dei diamanti; il secondo è che il crono è appesantito da un vento contrario di -1.0 e da una serata non certo ideale dal punto di vista delle temperature. Il ventunenne dell’Esercito dimostra ormai sicurezza e capacità di confrontarsi a certi livelli, ribadendo la crescita evidenziata agli Euroindoor di Istanbul e poi nella stagione all’aperto. Alla Pontaise è composto tra le barriere, non lascia mai sfuggire i più forti, pur in una gara in cui mancano i super big mondiali, e alla fine si gode il quarto posto dietro al giapponese Shunsuke Izumiya (13.22), lo svizzero campione europeo indoor Jason Joseph (13.23), il francese Just Kwaou-Mathey (13.37). “Gara molto buona, sensazioni ottime, peccato per le condizioni climatiche perché faceva un po’ freschino - racconta Simonelli - ma nonostante tutto ho corso forte e sento di avere ancora margine. Domenica sarò di nuovo in pista a La Chaux-de-Fonds, sempre in Svizzera, e poi mi concentrerò sugli Europei U23 di Espoo”. Sempre dagli ostacoli arriva il miglior piazzamento azzurro del meeting: è il terzo posto di Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) con un buon 55.12 nei 400hs, a sei giorni dal secondo posto personale degli Europei a squadre di Chorzow (54.79). L’olandese Femke Bol inanella il quarto successo dell’anno in Diamond League (52.76), la finlandese Viivi Lehikoinen si propone per il secondo posto in 54.67, mentre l’azzurra in ottava corsia si conferma efficiente ed è brava a mantenere la posizione sulla britannica Jessie Knight (55.13) vanificando la sua rimonta.

PESO: CROUSER SENZA ESAGERARE - Quarto Leonardo Fabbri (21,41), quinto Zane Weir (21,36), questo il verdetto in chiave azzurra della gara del peso. Entrambi i lanciatori entrano in gara super concentrati e piazzano subito le stoccate migliori della serata. Fino al quinto turno ‘Leo’ rimane in zona-podio, terzo, un piazzamento che gli regalerebbe la Final 3: un solo centimetro, però, gli nega il pass per l’ultimo turno, per effetto del 21,42 del croato Filip Mihaljevic. Per la vittoria, si decide tutto oltre i ventidue metri, pur senza le misure tipiche del primatista del mondo Ryan Crouser (Usa) che stasera si accontenta di 22,29 e si impone sul neozelandese Tom Walsh (21,99).

AZZURRI TRA PISTA E PEDANE - Nei 400 metri del pre-meeting, quarto posto per il primatista italiano Davide Re (Fiamme Gialle) che nella gara non valida per i punti Diamond chiude in 45.95, alle spalle di Leungo Scotch (Botswana, 44.94), del belga Dylan Borlée (45.86) e dello svizzero Lionel Spitz (45.92). L’azzurro, alla seconda uscita dopo il 45.54 di Meilen, sempre in Svizzera, riesce però a far meglio di due quotati atleti europei come l’olandese Liemarvin Bonevacia (46.29) e lo svizzero Ricky Petrucciani (46.38). Negli 800 che vedono materializzarsi la sconfitta della britannica Keely Hodgkinson (1:58.37) per mano della keniana Mary Moraa (1:57.43) è ottava Elena Bellò al debutto stagionale all’aperto sulla distanza: la portacolori delle Fiamme Azzurre apre con 2:00.76 e una prova coraggiosa per almeno settecento metri, prima di un rettilineo finale più in salita. Dopo il 4,25 degli Europei a squadre Roberta Bruni (Carabinieri) si riporta a 4,51, alla seconda prova: niente da fare a 4,61, decimo posto finale nell’asta, vinta dalla statunitense Katie Moon con la world lead 2023 di 4,82. Nono, ultimo tra i partecipanti, Mattia Furlani (Fiamme Oro): tutta esperienza per il giovane lunghista azzurro che parte da un nullo, continua con 7,73 (-1.0) e chiude con un altro nullo, restando fuori dai primi otto. Rispetto al solito non decolla il greco Miltiadis Tentoglou (8,07/-0.8) sconfitto a sorpresa dal bahamense La Quan Nairn (8,11/-0.3).

INGEBRIGTSEN 3:28.72, ARESE NONO - Nella gara più attesa della serata, non può esultare Pietro Arese, nono in 3:36.10 nei super 1500 del norvegese Jakob Ingebrigtsen (3:28.72). Il copione è rispettato almeno fino alla campana, con l’azzurro che resta nel cuore del gruppo, pronto a lanciarsi all’inseguimento dei fenomeni lì davanti. A differenza di altre occasioni, il mezzofondista delle Fiamme Gialle manca però di brio nell’ultimo giro (completato intorno ai 60 secondi) e non riesce a limitare le distanze con i big. Va via in progressione Ingebrigtsen, risale posizioni l’etiope Lamecha Girma, recordman delle siepi, fino a prendere a schiaffi con 3:29.51 il fresco personale sulla specialità stabilito a Ostrava (3:33.15), sotto i 3:30 anche il britannico Josh Kerr (3:29.64).

5000: AREGAWI QUINTO DI SEMPRE - Un duello meraviglioso, una sfida di fuoco tra l’etiope Berihu Aregawi e l’ugandese Joshua Cheptegei. Il 22enne Aregawi, già giovanissimo re della Diamond League nel 2021, non ha paura di impostare un ritmo infernale, sotto i cui colpi devono arrendersi gli altri etiopi Telahun Bekele e Hagos Gebrhiwet, dopo passaggi da 2:34.47 al primo mille, 5:09.49 al secondo, 7:41.50 al terzo. L’unico a resistergli è proprio il primatista del mondo e oro olimpico Cheptegei che riesce a fronteggiare il primo assalto del giro finale, quello assestato ai -300 metri da Aregawi: nulla può, invece, nel corpo a corpo conclusivo, quando a ottanta metri dal termine l’etiope sferra la seconda accelerata, fatale per l’ugandese. Tempi fantastici: Aregawi quinto della storia con 12:40.45, dieci secondi di PB (aveva 12:50.05) e un clamoroso giro finale rilevato in 55.68, Cheptegei miglior ‘battuto’ di sempre con 12.41.61, un crono con cui in passato non si era mai arrivati secondi in una gara di 5000.

LE ALTRE GARE: TA LOU 10.88 - Prosegue lo show di Marie-Josée Ta Lou: l’ivoriana, la sprinter più in forma del pianeta, è inarrestabile anche stasera nonostante la brezza in faccia (-0.8) e divora i 100 metri in 10.88, al comando fin dai primi appoggi, con ampio divario sulla britannica Daryll Neita (11.07). I 100hs dicono Jasmine Camacho-Quinn: la portoricana (12.40/-1.4) si libera sulle ultime due barriere della primatista del mondo Tobi Amusan (Nigeria, 12.47). Eolo condiziona anche i 200 metri (-1.4): il botswano Letsile Tebogo è il più rapido con 20.01. Testa a testa nei 3000 siepi: prevale la keniana primatista del mondo Beatrice Chepkoech (9:05.98) sull’etiope Sembo Almayew (9:06.82), che conserva la leadership mondiale stagionale con il 9:00.71 del Golden Gala di Firenze. Le sfide del giavellotto premiano al maschile l’indiano Neeraj Chopra (87,66) e tra le donne l’australiana Mackenzie Little (65,70). Due giorni, meno di quarantotto ore, ed è ancora Diamond League: domenica pomeriggio il Bauhaus-Galan allo stadio Olimpico di Stoccolma.

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