L’Italia di Praga in cerca d’identità
04 Marzo 2015Falcidiata dagli infortuni, la formazione composta da Magnani offre comunque diversi spunti interessanti. Trost con le avversarie di sempre; Rosa, Viola, Schembri, Galvan e Chesani a caccia della finale.
di FIDAL
Le rinunce della vigilia, sommate ad assenze nate, per diverse ragioni, molto più indietro nel tempo, hanno ridotto al lumicino le speranze della squadra azzurra che prenderà parte ai Campionati Europei indoor di Praga. I “no” di Marco Fassinotti (leader europeo stagionale dell’alto) e Fabrizio Donato (carta sempre sicura nel triplo continentale), hanno contribuito a togliere peso specifico alla formazione composta dal DTO Massimo Magnani. A tal punto che ripetere l’exploit dell’ultima edizione, le cinque medaglie di Goteborg 2013 (oro a Greco nel triplo; argento a Dal Molin nei 60hs; bronzo a La Mantia, Tumi, e Borsi), appare impresa ai limiti dell’impossibile. Pesano anche altre situazioni di complicata lettura, tipo le condizioni di Federica Del Buono, la 20enne mezzofondista vicentina, il cui fastidio all’alluce sinistro, emerso dopo gli Assoluti, si sta rivelando più complicato da risolvere rispetto al previsto. Sarà a Praga, ma probabilmente non nelle condizioni sperate (ha il quarto crono continentale nei 1500, il 4:08.87 ottenuto in solitaria ai campionati promesse di Ancona).
Il nome più in vista tra i 23 selezionati è senz’altro quello di Alessia Trost, la non ancora 22enne saltatrice in alto friulana (il suo compleanno sarà domenica), che sarà però impegnata in una delle gare dal tasso tecnico più elevato tra quelle proposta dal programma. La favorita d’obbligo è la polacca Kamila Licwinko, la campionessa del mondo indoor di Sopot 2014, che quest’anno si è issata per ben tre volte oltre i due metri, con un picco di 2,02 nei campionati nazionali. Ma non possono essere sottovalutate le chances della russa Maria Kuchina, che seppur abbastanza discontinua, è salita fino a 1,99, e quelle della lituana Airine Palsyte, cresciuta fino a 1,98 quest’inverno. L’azzurra è quinta nella lista stagionale europea con 1,96, al pari della spagnola Ruth Beitia (la campionessa europea in carica sia al coperto che all’aperto), e arriva a Praga in un momento di particolare significato dal punto di vista tecnico. La nuova rincorsa, disegnata con il tecnico Gianfranco Chessa (un appoggio in più rispetto al passato) la porta ad essere certamente più veloce allo stacco, donandole quel propellente necessario per proiettarsi a misure di livello mondiale; ma il processo di consolidamento del gesto ha portato con sé qualche piccolo (quanto ovvio) problema, emerso anche agli Assoluti di Padova. L’Euroindoor dirà a che punto si trova la Trost in questo suo percorso, oltre a dare nuovi elementi sulla sua capacità di confrontarsi con l’élite internazionale della specialità.
Interessanti, per ragioni diverse, anche le prospettive di Giulia Viola (3000) e Chiara Rosa (getto del peso).
La mezzofondista ha il settimo tempo tra le iscritte, l’ottavo in Europa nel 2015, ma a Padova (doppietta 1500-3000 agli Assoluti, due settimane fa) ha dimostrato di essere cresciuta molto, e di essere sempre più a suo agio nei finali roventi. Il suo obiettivo è la finale, dove, se la fuoriclasse olandese Hassan non dovesse correre (è iscritta anche nei 1500), si aprirebbero scenari tecnico-tattici imprevedibili. La lanciatrice (in gara nelle qualificazioni già domani pomeriggio), anche in considerazione delle assenze, si troverà contro avversarie abbastanza alla propria portata. L’unica a risultare “fuori scala” è la bielorussa Leantsiuk, 19,00 nel 2015; poi, a parte l’ungherese Marton (18,60), tutte al di sotto dei 18,50. Silvano Chesani è tornato a brillare dopo l’assenza per infortunio: il suo 2,30 di Hustopece (24 gennaio, doppiato poi dal bel 2,29 degli Assoluti) è la nona prestazione europea dell’anno, nella lista guidata dall’assente Marco Fassinotti con 2,34, ma anche la sesta misura d’iscrizione. Numeri a parte, l’equilibrio attorno ai 2,30 regna sovrano, al punto che qualificazione al limite e podio finiranno per essere separati da pochissimo spazio. In pedana, anche gli altri azzurri Andrea Lemmi (bella stagione la sua, culminata nel personale 2,26) e Gianmarco Tamberi: per quest’ultimo, Praga sarà una sorta di esordio stagionale bis.
Nello sprint, Padova ha riacceso la luce in un’annata priva di lampi particolari. Delmas Obou e Michael Tumi, solo da pochi mesi trasferitisi a Parigi per allenarsi con Guy Ontanon, si sono messi in buona evidenza, anche se, va detto con chiarezza, il top dei 60 metri (rappresentato dai britannici, Kilty capofila con 6.53) appare lontano. I giochi sono comunque sempre molto aperti nella gara più breve dell’atletica, ed i conti andranno fatti alla fine. Stessa cosa dicasi per Fabio Cerutti, anche lui trasferitosi all’estero (in Spagna). L’obiettivo di questo gruppetto è certamente la stagione all’aperto, ed in particolare la staffetta veloce, che punta ad un buon 2015 anche in prospettiva olimpica. Tra le donne, Audrey Alloh è apparsa in crescita (7.34 agli Assoluti), ma è chiaro che per fare strada nei turni, bisognerà andare a caccia del primo sub-7.30 della carriera. Negli ostacoli Hassane Fofana andrà in gara con l’obiettivo di fare esperienza, e se possibile, limare qualcosa al personale di 7.79. Più complicata la questione per Marzia Caravelli: i problemi fisici patiti nelle ultime settimane sembrano risolti, ma ora bisognerà vedere se e quanto il tempo trascorso avrà creato dei danni in termini di competitività. Giulia Pennella ha corso benissimo gli Assoluti, vincendo in 8.08: riuscire a migliorarsi, o a centrare il personale (8.04), potrebbe regalare soddisfazioni inattese.
I 400 metri sono la gara più attesa dal pubblico di casa: Pawel Maslak ha già corso qui in 45.27, quasi un secondo in meno rispetto alla successiva prestazione nella lista europea (46.21 dell’altro ceco Tesar). Matteo Galvan può puntare alla finale, anche se il campo è molto competitivo (dodici atleti in 4 decimi, tra 46.3 e 46.7) e la prova sempre di complicatissima lettura, visti i consueti incidenti nel rientro alla corda. Le tre ragazze in gara (Chiara Bazzoni, Maria Benedicta Chigbolu e la non ancora 20enne Ylenia Vitale) rappresentano la vitalità del gruppo della staffetta del miglio, ed il suo percorso verso una stagione outdoor ricca di significato. Nei salti, un Fabrizio Schembri ai livelli migliori (quelli di Mosca 2013, per intenderci) sarebbe un candidato naturale per il podio del triplo; l’accesso alla finale è oggi un obiettivo realistico, al quale punta con decisione il bergamasco. Darya Derkach (triplo) e l’esordiente Laura Strati (lungo) hanno guadagnato con il titolo italiano la maglia azzurra per Praga, dimostrando, con i fatti, di essere nella condizione giusta per migliorarsi. Quale migliore occasione della scena europea? In termini di crescita, il Daniele Secci degli Assoluti (personale portato a 19,56) è piaciuto: l’Europa che conta non è più lontana anni-luce, e la strada verso i 20 metri appare ormai delineata. Il terzo e ultimo esordiente (con Strati e Vitale) è il 21enne di origine mozambicana Joao Bussotti Neves: doppia maglia tricolore (800 e 1500) due settimane fa, e azzurro guadagnato, con pieno merito, sul campo. Gli Europei indoor sono la miglior manifestazione possibile per cominciare a respirare l’aria dell’atletica dei “grandi”.
Marco Sicari
PRAGA 2015: GLI EUROPEI INDOOR IN TV
giovedì 5 marzo
RaiSport 2: diretta ore 16:15-18:45 (replica ore 00:30-02:45)
Eurosport 2HD/Eurosport 2: diretta ore 16:30-19:00
venerdì 6 marzo
RaiSport 2: diretta ore 9:35-13:55 - 15:50-19:05 (replica ore 21:40-01:05, replica ore 7:00-9:50 sabato 7 marzo)
Eurosport 2HD/Eurosport 2: diretta ore 9:45-14:15 - 16:00-19:00
sabato 7 marzo
RaiSport 2: diretta ore 9:50:12:00 - 16:20-20:15 (replica ore 2:30-6.00 domenica 8 marzo)
Eurosport 2HD/Eurosport 2: diretta ore 10:00-12:30 - 16:30-20:00
domenica 8 marzo
RaiSport 2: diretta ore 13:00-18:20 (replica 01:45-04:00 lunedì 9 marzo)
Eurosport 2HD/Eurosport 2: diretta ore 11:30-18:00
DIRETTA STREAMING: www.eurovisionsports.tv/ea/index.html
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