L’atletica è a Roma! Tutto sugli ori del Golden
07 Giugno 2022di Marco Buccellato
GOLDEN GALA 2022 - ENTRY LISTS
Sono ben sedici i campioni olimpici iscritti al Golden Gala Pietro Mennea di giovedì 9 giugno allo stadio Olimpico di Roma. Una rappresentanza straordinaria, e distribuita equamente tra uomini e donne, con gli ori di Tokyo che coprono ogni settore dell’atletica. Lo sprint e le staffette, con gli azzurri Fausto Desalu, Lorenzo Patta e Filippo Tortu, le giamaicane Elaine Thompson-Herah e Shericka Jackson, gli statunitensi Michael Cherry, Allyson Felix e Athing Mu, e la bahamense Shaunae Miller-Uibo. Il mezzofondo con l’etiope Selemon Barega. Gli ostacoli, con la portoricana Jasmine Camacho-Quinn. I salti, con l’azzurro Gianmarco Tamberi, la tedesca Malaika Mihambo e la statunitense Katie Nageotte. I lanci, con lo svedese Daniel Stahl. E la marcia, per chiudere con un altro azzurro, Massimo Stano.
ALLYSON FELIX - Della favolosa Allyson si è già parlato in un ritratto a lei dedicato. Sette ori olimpici e tredici titoli mondiali all’aperto, oltre a dieci medaglie d’argento e di bronzo, per un bottino mai visto di trenta medaglie globali. All’ultima stagione della carriera, torna all’Olimpico per affrontare i 200 metri, distanza dove al Golden Gala ha vinto due volte. Icona assoluta dell’atletica mondiale, vanta la sesta prestazione di sempre con 21.69. Non esiste specialità, nel vario arcobaleno dello sprint, nella quale non abbia disputato una finale olimpica o mondiale: 100, 200, 400, 4x100 e 4x400, con il palmarès più ricco del pianeta. Quest’anno, 22.40 all’esordio, seconda a Ostrava in 22.78. In crescendo di forma, dopo il buon 50.71 sui 400 metri domenica a Chorzow.
ELAINE THOMPSON-HERAH - Anche la giamaicana ha un primato: è l’unica atleta al mondo ad aver vinto 100 e 200 in due Olimpiadi, cui aggiungere l’oro di Tokyo con la staffetta 4x100. Se a Rio ha fatto faville, a Tokyo è stata la regina di una stagione in cui la velocità femminile ha espresso numeri impressionanti. È andata vicinissima al record mondiale dei 100 metri detenuto da Florence Griffith-Joyner, fulminando il cronometro in 10.54 a Eugene, dopo aver vinto le Olimpiadi con un eccezionale 21.53, seconda prestazione di sempre a meno di due decimi dall’altro record della statunitense (21.34). Sfreccia regolarmente sotto gli 11.00 sui 100 metri da otto anni, mentre all’Olimpico sarà sui blocchi di partenza dei 200. Dopo l’oro di Tokyo, ha corso la distanza due volte nel 2022, a maggio e sempre a Kingston: 22.75 e 22.55. Negli ultimi giorni, doppio lampo sulla distanza breve: 10.79 a Eugene, 10.83 a Rabat. Ha il miglior piede da velocista dell’intero arco delle specialiste-top. Alcuni anni fa corse senza le scarpette chiodate, con semplici calzature da jogging, e volò radendo la pista. Al Golden Gala, tre successi sui 100 metri (2016, 2019 e 2020).
SHERICKA JACKSON - Il suo percorso tra le varie distanze della velocità pura e prolungata somiglia un po’ a quello dello statunitense Fred Kerley. Come lui, anche Shericka Jackson ha mietuto i primi successi sui 400 metri, con un bronzo olimpico e due bronzi mondiali, oltre alle numerose medaglie con la staffetta 4x400 nazionale. Atterrata sul pianeta dei 100 metri con decisione nel 2021, dopo qualche sporadica apparizione negli anni precedenti, è salita sul terzo gradino del podio tutto giamaicano Thompson-Herah, Fraser-Pryce e Jackson. L’oro di Tokyo con la staffetta 4x100 è anche la prima medaglia che la Jackson ha conquistato con la staffetta veloce. È l’espressione della sprinter più completa in circolazione sull’arco 100-200-400. Per non farsi mancare nulla, anche finalista mondiale indoor sui 60 metri, quinta con lo stesso crono della terza.
SHAUNAE MILLER-UIBO - La bahamense è la quarta medaglia d’oro di Tokyo che correrà i 200 metri al Golden Gala 2022, assieme a Felix, Thompson-Herah e Jackson, per un cast strepitoso. Sulla distanza, è sua la dodicesima prestazione di sempre (21.74), e numerose vittorie anche contro specialiste della mezza distanza dello sprint. È la Black Queen dei 400, con la doppietta di ori olimpici a Rio e Tokyo, dove in 48.36 ha firmato la sesta prestazione all-time. Altissima ed elegante nella corsa, non corre i 200 dalla finale olimpica di Tokyo, frenata da un risentimento per poi trionfare sui 400. Detiene anche la miglior prestazione mondiale sui 300 metri in 34.41, crono migliore di quasi un secondo rispetto a ogni altra specialista che si è cimentata sulla distanza spuria. Nel 2022, titolo mondiale indoor sui 400 a Belgrado, terza all’esordio in Diamond League a Doha. All’Olimpico arriva per firmare il primo successo della carriera nella cornice del Golden Gala.
ATHING MU - L’aliena del mezzofondo veloce. Statunitense, classe 2002, compie vent’anni mercoledì 8 giugno, nell’immediata vigilia del Golden Gala. È la più giovane delle medaglie d’oro di Tokyo presenti all’Olimpico. Fisico fantastico, elegantissima e capace di tenere ritmi elevatissimi senza dare l’impressione di forzare, ha iniziato a collezionare prestazioni di grande valore già a sedici anni. L’anno scorso, la consacrazione olimpica sugli 800 in 1:55.21, una prestazione enorme ma migliorata poche settimane dopo a Eugene in 1:55.04, ottava prestazione di sempre sulla distanza. Con la Felix, e la coppia da sogno degli ostacoli bassi McLaughlin-Muhammad, è arrivato anche l’oro olimpico con la staffetta 4x400. Al Golden Gala si contano due successi USA sugli 800 donne, l’ultimo nel 2009. L’aliena sbarca per conquistare l’Olimpico.
JASMINE CAMACHO-QUINN - Prima della 25enne di Porto Rico, nessuna americana di nazionalità non statunitense si era fregiata del titolo olimpico sui 100 ostacoli, impresa realizzata la scorsa stagione ai Giochi di Tokyo. Formatasi e cresciuta tecnicamente nell’universo NCAA (tre titoli complessivi), ha la quarta prestazione di sempre sulla distanza in 12.26, crono firmato nella semifinale olimpica. Attualmente la Camacho-Quinn è la numero uno mondiale della specialità degli ostacoli alti, sul piano della regolarità. Venti vittorie sulle ultime ventitré gare, viene dai tre successi consecutivi di Eugene, Ostrava e Chorzow. Nel 2021, miglior stagione della carriera, anche il successo al Golden Gala Pietro Mennea di Firenze, con il primato del meeting abbassato a 12.38 dopo quarantuno anni.
KATIE NAGEOTTE - L’astista statunitense si presenta all’Olimpico dopo un inizio di stagione incerto, culminato con i tre errori alla misura d’ingresso nel meeting di Rabat, ultima tappa della Wanda Diamond League 2022 prima del Golden Gala Pietro Mennea. Non vince dall’esordio stagionale di metà gennaio. Dopo Tokyo, con l’oro nel salto con l’asta, è stata d’argento ai Mondiali indoor di Belgrado, lo scorso inverno, seconda dietro la connazionale Sandi Morris, anche lei in pedana all’Olimpico. La Nageotte è alla terza partecipazione al Golden Gala, dove si è piazzata quinta in entrambe le gare disputate. Più volte alla ricerca del record nazionale della Morris, detiene la quarta prestazione di sempre all’aperto con 4,95.
MALAIKA MIHAMBO - Campionessa di tutto, la tedesca: titolo europeo 2018 e mondiale 2019, oro olimpico a Tokyo. Un tris di completezza riuscito solo a poche atlete, a prescindere dalla specialità. La Mihambo è un’atleta dal carattere estremamente competitivo, capace di cogliere alcuni dei successi più importanti all’ultimo salto. Al Golden Gala ha vinto nel 2019, mentre nella scorsa edizione, pur avendo centrato il miglior salto della serata, è stata battuta dalla serba Ivana Spanovic per la regola dell’ultimo salto riservato alle prime tre in classifica, ripartendo da zero, una regola poi modificata quest’anno. Sei successi consecutivi nella stagione 2022, l’ultimo ai Fanny Blankers Koen Games di Hengelo sotto la pioggia, con la perla della vittoria nella Diamond League di Birmingham firmando la miglior misura mondiale stagionale di 7,09.
GIANMARCO TAMBERI - Ancora salti d’oro di Tokyo, ancora un asso pigliatutto dell’atletica mondiale. L’azzurro Gianmarco Tamberi è un beniamino del Golden Gala Pietro Mennea, e vanta il titolo europeo, quello mondiale indoor, quello olimpico e il successo nell’ultima edizione della Wanda Diamond League. Con l’oro ai Mondiali all’aperto, sarebbe il primo atleta a completare il Grande Slam del salto in alto maschile. Al Golden Gala, questo l’obiettivo più ravvicinato per Gimbo: far impazzire il pubblico con la prima vittoria di un azzurro, mai accaduto in venti gare di salto in alto a partire dal 1980. Terzo lo scorso anno, secondo due anni fa, quarto nel 2019 e ancora terzo nel 2016, con la miglior misura mai realizzata all’Olimpico (2,30).
DANIEL STAHL - Di pedana in pedana, quella circolare del lancio del disco. Lo svedese Daniel Stahl è il discobolo più titolato degli ultimi anni, con l’oro mondiale di Doha nel 2019 e quello olimpico di Tokyo la scorsa estate. A Roma, prima della sua definitiva esplosione nel gotha della specialità, ha due quarti posti 2016 e 2018, preceduti dall’ottavo nel 2014, alla prima partecipazione sulla pedana dello stadio Olimpico. Estroverso, la sua irresistibile corsa subito dopo la conclusione della finale olimpica ha fatto il giro del mondo come il più classico dei “meme” digitali. Con la misura più lunga raggiunta in carriera, 71,86, è riuscito a siglare il miglior lancio a livello globale degli ultimi nove anni e la quarta misura all-time. A Roma, con lui, il podio completo di Tokyo, con il connazionale Pettersson e l’austriaco Weisshaidinger, più il campione iridato ed europeo Gudzius e l’albatros sloveno Ceh, un gigante con l’apertura di braccia più ampia tra gli specialisti di caratura internazionale. Al Golden Gala, un anticipo della finale mondiale di Eugene, con parabole vincenti inedite. Nessuno degli iscritti, infatti, ha mai vinto a Roma.
MASSIMO STANO - Il marciatore pugliese ha trionfato a Sapporo, riportando l’oro olimpico dei venti chilometri di marcia in quota azzurra dopo i successi di Maurizio Damilano e Ivano Brugnetti. Specialista di qualità tecnica sopraffina, e atleta di grande sportività. Memorabile, negli attimi immediatamente successivi alla conquista dell’oro olimpico, il suo inchino agli avversari giapponesi Ikeda e Yamanishi, da lui battuti sul loro terreno. I tremila metri di marcia tornano a completare il programma del Golden Gala a trentadue anni dall’ultima volta. Disputati in tre edizioni, con altrettanti successi azzurri, due di Maurizio Damilano e uno di Giovanni De Benedictis, che detiene anche il primato del Golden Gala in 11:08.76. Miglior crono mondiale 2022: 11:26.11.
SELEMON BAREGA - Di nuovo lunghe distanze, ma in pista. L’etiope è il campione olimpico dei 10.000 metri, e solo domenica scorsa ha vinto i Trials etiopi per Eugene, disputati nell’usuale teatro olandese di Hengelo, con il personale in 26:44.73. Barega è atteso dai 5000 all’Olimpico, distanza in cui si è aggiudicato l’argento mondiale a Doha nel 2019. Porta il suo nome la quarta prestazione di sempre sulla distanza in 12:43.02, un crono ottenuto a diciotto anni, a Bruxelles, tuttora primato mondiale U20. È in cerca di riscatto sui 5000, dopo il terzo posto in Diamond League a Eugene. Strano ma vero, non vince sui 5000 metri dal 2018, proprio dall’exploit di Bruxelles (a parte un primo posto in batteria a Doha). A Roma fu secondo nel 2019 in 12:53.04. Nell’edizione 2021 del Golden Gala, Jakob Ingebrigtsen ha interrotto una striscia di successi etiopi (nove) che durava dal 2006. Per Barega, l’occasione di riprendere in mano i 5000 del Golden Gala, da sempre una delle gare clou dell’intero programma.
MICHAEL CHERRY - Oro olimpico con la staffetta statunitense 4x400 a Tokyo, e due volte campione mondiale a Doha con la 4x400 maschile e quella mista, il quattrocentista Michael Cherry è anche l’ultimo atleta ad aver conquistato il Diamond Trophy della Wanda Diamond League. Specialista estremamente regolare, forte di un personal best di 44.03 (Bruxelles 2021), torna al Golden Gala dopo il quarto posto ottenuto nel 2018, alla prima apparizione sulla pista dello stadio Olimpico.
LORENZO PATTA - Dal 22enne velocista sardo, il primo dei quattro frazionisti del Team Italia nella finale olimpica conclusa con un’apoteosi leggendaria, si parte per la presentazione delle ultime tre medaglie d’oro di Tokyo che saranno presenti a Roma giovedì 9 giugno. Al via dei 200 metri, gara non Diamond League, dove non più tardi di una settimana fa Patta ha migliorato il primato personale in 20.98, è all’esordio al Golden Gala. Ha iniziato bene la stagione, con il 10.19 di Savona. Sui 200 rivedremo tre quarti dei campioni olimpici della staffetta. Con lui, Desalu e Tortu.
FAUSTO DESALU - La curva migliore dell’Olimpiade, quella di Fausto Desalu nella finale della 4x100. Il velocista azzurro è anche l’unico, dei tre presenti all’Olimpico giovedì sera, ad aver vinto una gara di Diamond League, a Bruxelles nel 2020. La stagione 2022 della sua distanza principe, i 200, è iniziata domenica con il terzo posto nella Diamond League di Rabat, in un incoraggiante 20.54. Primato personale scintillante di 20.13, risalente alla finale dell’Europeo di Berlino 2018. Al Golden Gala, due ottavi posti.
FILIPPO TORTU - L’ultimo uomo della staffetta olimpionica di Tokyo, e il primo uomo ad aver violato il muro dei 10 secondi netti sui 100 metri nella storia della velocità italiana. Filippo è un campione nato fin da giovanissimo, dal titolo di “Ragazzo più veloce di Milano” a quello nazionale cadetti, poi da allievo, fino al primo tricolore assoluto, all’argento mondiale U20 e all’oro europeo U20. L’Olimpico è un suo vecchio amico: 20.34 sui 200 metri nel 2017 (quarto), 10.04 sui 100 l’anno successivo (terzo), ancora 10.09 nel 2019 (di nuovo terzo). L’ultimo successo di un velocista italiano al Golden Gala, sui 200 metri, è di Andrew Howe (2011). Per i primi due successi, occorre scomodare la leggenda cui è intitolato il Golden Gala, Pietro Mennea, vittorioso nel 1980 e nel 1993.
BIGLIETTI DISPONIBILI ONLINE E NEI PUNTI VENDITA TICKETONE
Sul circuito TicketOne è possibile acquistare i biglietti per godersi lo spettacolo del Golden Gala Pietro Mennea, il 9 giugno allo stadio Olimpico di Roma. Questi i prezzi (ai quali vanno aggiunti 2 euro di diritti di prevendita), con le rispettive riduzioni per gli under 16. Monte Mario Arrivi: 40 euro (ridotto 25 euro); Distinti Arrivi: 25 euro (ridotto 20 euro); Monte Mario Partenze: 20 euro (ridotto 15 euro); Tribuna Tevere: 15 euro (ridotto 10 euro); Curve e Distinti (escluso Distinti Arrivi): 10 euro (ridotto 7 euro).
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