L’urlo azzurro: “Venite tutti allo stadio!”
06 Giugno 2024di Cesare Rizzi
“Abbiamo 25-30 atleti che possono dire la loro per qualcosa di importante”. Nel gruppo di azzurri individuato dal direttore tecnico Antonio La Torre rientra sicuramente il quintetto intervenuto giovedì nella prima conferenza stampa a Casa Atletica Italiana, tutti in gara tra la prima e la seconda giornata. Entrerà subito in pedana venerdì (alle ore 19.55 la qualificazione, sabato la finale) il primatista italiano e leader europeo 2024 di getto del peso Leonardo Fabbri, arrivato oltre l’iconico record di Alessandro Andrei a metà maggio a Savona con 22,95 e reduce da un mese in cui è stato costantemente oltre i 22 metri: “Il segreto? Mi diverto un sacco a lanciare. L’argento dell’anno scorso a Budapest mi ha lasciato tanto e mi ha fatto credere ancora di più nei miei mezzi e nel lavoro con coach Paolo Dal Soglio. Fondamentale è stato il periodo di allenamento in Sudafrica, ma allo stesso tempo è stato cruciale esordire a Modena: non stavo benissimo, pioveva, ho gareggiato molto tranquillo ed è uscito con facilità quel 22,88 che ha sbloccato la mia stagione. Sono il favorito? Sì, ma definire l’oro ‘scontato’ sarebbe l’errore più grande. Allo stesso tempo però voglio pensare che ’obiettivo non sia solo l’oro, che sarebbe anche una spinta notevole a tutto il movimento dei lanci, ma anche vincere con una signora misura. Il ‘muro’ dei 23 metri? Superarlo sarebbe ‘epico’, ma non è un’ossessione così come non è un’ossessione il record europeo a 23,06 del tedesco Ulf Timmermann, atleta di cui ho sempre ammirato la tecnica: dovesse arrivare a Roma ben venga, se accadesse alle Olimpiadi di Parigi... meglio ancora!”.
Un altro capolista europeo stagionale è Catalin Tecuceanu, leader con l’1:44.01 di Asti sugli 800 metri che avranno il primo turno eliminatorio venerdì (ore 12.20): “Correre così forte è stato sicuramente fantastico ma la concorrenza non mancherà e occorrerà pensare a un turno alla volta. Qui contano le medaglie: al record si penserà più avanti. Roma nella mia stagione è un appuntamento cruciale quanto Parigi”.
Venerdì alle ore 12.55 sarà in pedana, per la qualificazione del salto in lungo, il primatista mondiale under 20 (con 8,36) e argento iridato indoor Mattia Furlani: tra gli avversari ci sarà anche l’olimpionico greco Miltiadis Tentoglou che lo ha battuto quest’inverno a parità di miglior misura ai Mondiali al coperto di Glasgow. “Miltiadis è il campione, io sono quello che vuole prendergli il trono: sfidarlo è eccitante, è lui ad avere qualcosa da perdere. Salterò nello stadio dove gioca la mia squadra del cuore (la Roma, ndr): la pedana di gara è impressionante e risponde alla grande, ma la cosa più bella sarà avere il pubblico vicinissimo a noi saltatori, che quasi ‘gareggerà’ con noi. Molto importante nella mia crescita è stato costruire un team affiatato alle spalle: nulla può essere lasciato al caso e tutti i ‘mattoni’, dagli aspetti medici al decisivo supporto federale, contribuiscono a costruire il grande risultato. Sarà un’estate intensa, che tra Europei e Olimpiadi mi vedrà affrontare anche l’esame di maturità. Il Mondiale under 20? Non ho ancora deciso, ci sono due tappe di Diamond League concomitanti, mi piacerebbe qualificarmi alla finale di Bruxelles”.
Nella serata di venerdì (ore 22.40) Nadia Battocletti sarà al via della finale diretta dei 5000 metri, il primo dei due impegni che la vedranno protagonista a Roma (poi martedì correrà nei 10.000): “All’Olimpico non avevo mai gareggiato, ricordo solo una gara a Roma, i 1000 metri della finale nazionale studentesca alla Farnesina quando avevo 13 anni (esattamente 11 anni fa: il 6 giugno 2013, ndr). Mi fa piacere che i 5000 siano finale diretta e vivo i 10.000 come un’opportunità che non voglio farmi sfuggire. I miei programmi durante questa stagione sono cambiati in corsa: dopo Budapest avevamo deciso di puntare sui 1500 da affiancare alla specialità che sento più mia, i 5000, ma una serie di problemi, tra cui il meteo non favorevole e la difficoltà a svolgere certi lavori con la neve in pista, uniti all’ottima gara di Parigi sui 10 km su strada, mi hanno portato a scegliere i 10.000 metri”. La mezzofondista trentina, oltre a esprimersi a favore delle ‘wavelights’, le lepri luminose, ha parlato poi del proprio percorso universitario in ingegneria edile e architettura: “Lo studio è un impegno per certi versi gravoso ma anche un modo per sentirsi più leggeri: esami e lezioni smorzano lo stress di inseguire ambizioni agonistiche”.
Sabato, direttamente in semifinale (ore 21.10) come Marcell Jacobs, esordirà Chituru Ali nei 100 metri: “Sono carichissimo - il pensiero del comasco -: non è il mio primo Europeo, ma a Roma avrò un’energia diversa rispetto a Monaco. A livello cronometrico (10.06 e 10.01 ventoso, ndr) sono migliorato ma non quanto vorrei. In questi Europei si vedrà tutta la mia ‘fame’ agonistica: non mi nascondo, il sogno è vincere, come per tutti. La finale europea e i Giochi olimpici di Parigi sono le gare giuste in cui provare a scendere sotto il ‘muro’ dei 10 secondi netti. Avere Marcell tra gli avversari? Se va forte aiuterà anche me a correre più forte. L’assenza degli atleti ‘top’ britannici? Sono un agonista, avrei preferito ci fossero”.
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