MARATONA | SILVIA LUNA VINCE LA MEDITERRANEA
Luna stella della Mediterranea. Sembra un gioco di parole, ma è così. Silvia Luna, mezzofondista classe 1978 del Grottini Team Recanati, domenica scorsa a Pescara ha, infatti, vinto la Maratona del test-event dei Giochi del Mediterraneo 2009. Praticamente le prove generali della grande kermesse sportiva che animerà l’anno prossimo il capoluogo abruzzese. In una giornata soleggiata e con una temperatura ideale per correre, l’atleta di Massignano (AN) conosciuta anche per il suo lavoro di “postina” delle famose fatine Winx, è arrivata al traguardo in 2h53:55, seminando le specialista di ultramaratona e gran favorita della vigilia Monica Carlin (Brema Running Team), dietro di lei in 2h55.30.
Ci racconti un po' la tua gara? Te l'aspettavi questo risultato?
Non me l’aspettavo, no… soprattutto conoscendo Monica Carlin e i suoi risultati. Sono partita con l’ordine preciso del mio allenatore di “divertirmi” e fare fondo lento, almeno per metà gara, poi eventualmente aumentare il ritmo, ma senza forzare troppo. Così ho fatto, a metà gara non avvertivo nessun sintomo di stanchezza o fastidi muscolari, la sensazione era di voler andare e di trattenermi.In lontananza vedevo Monica Carlin, e avvicinandomi al trentesimo km, avevo avvicinato anche lei. Al 32esimo l’ho superata. Sapevo benissimo che per qualche km avrei dovuto soffrire per seminarla, ma ero sicura delle mie forze, fino a quel momento avevo speso pochissimo. Il tratto più duro è stato forse nel parco, ma ero già oltre il 40esimo, e mi spingeva il pensiero che i miei compagni di squadra mi stavano aspettando poco più avanti pronti ad esultare con me.
Ormai da un paio di stagioni sei l'atleta da battere del running marchigiano, ma cosa significa vincere una maratona di livello nazionale?
Avrei voluto fermare il tempo nel momento in cui ho tagliato il traguardo… Non ho mai sentito così grande la gioia della vittoria, gli ultimi km in testa li ho corsi con le lacrime agli occhi e un mare di emozioni che ho trattenuto a fatica fino all’arrivo. E’ stato come vincere un premio inaspettato, e proprio per questo ancora più bello, per la passione, il tempo e le energie che dedico alla corsa. Non esiste gara più bella della maratona.
A che cosa si pensa durante quei fatidici 42 km e 195 metri?
A parte i primi km di “assestamento” e gli ultimi, durante la maratona chiamo a raccolta tutti i pensieri positivi che mi distolgono dal pensare alla fatica… In particolare domenica avevo il pensiero fisso di New York che mi ha accompagnato per tutta la gara.
Sei approdata all'agonismo quasi "per caso" grazie all'occhio lungo di Graziano Morelli e al lavoro con il tuo allenatore Paolo Bravi, ma che cosa porti oggi ancora dentro di quella ragazza che correva solo per passione sulla spiaggia?
Tutto quello che ero sono ancora, almeno credo. Alla passione ho solo aggiunto un impegno più serio e alla corsa fine a se stessa ho aggiunto la voglia di vincere. La ragazza che correva solo per passione aveva comunque nel cassetto il sogno di correre una maratona un giorno… Graziano e Paolo mi hanno aiutato a crederci… E a vincere.
Quest'anno in occasione della visita di Oscar Pistorius ad Ancona sei stata la sua interprete ufficiale, cosa ti ha lasciato questa esperienza?
E’ stato un onore poter seguire Oscar. Ho avuto l’occasione di conoscere un grande atleta e una bella persona, che nella sua semplicità e senza sentirsi né una vittima né un eroe ha fatto della sua esperienza un esempio di coraggio e grinta, valido non solo per le persone disabili, ma per tutti.
L'autunno delle grandi maratone si avvicina, andrai a mordere la Grande Mela? Con quali aspettative?
Aspetto New York contando i giorni… Sì, il 2 novembre sarò alla linea di partenza nella Grande Mela, preferisco non parlare di tempi, parto con le buone sensazioni che mi ha lasciato Pescara e cercando il ritmo giusto per godermi la mia prima maratona oltreoceano. Mi sento bene, credo e spero di poter dare ancora tanto.
(Nella foto, Silvia Luna in azione)
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