Magnani ''A Formia confronto costruttivo''

23 Settembre 2013

Il DTO Massimo Magnani fa il punto sull’incontro di Formia tra la direzione tecnica federale e 55 allenatori arrivati da tutta Italia

Il DTO Massimo Magnani fa il punto sull’incontro tra la direzione tecnica federale e 55 allenatori arrivati da tutta Italia svoltosi Sabato 21 e domenica 22 settembre alla Scuola Nazionale di Atletica Leggera di Formia, in collaborazione con la Scuola dello Sport. Lo scopo era raccogliere i diversi riscontri sull’esperienza ai Campionati Mondiali di Mosca e le istanze dei tecnici. “Abbiamo voluto incontrarli personalmente – ha dichiarato a lavori conclusi Magnani -  per avere il confronto più diretto e onesto possibile, lo chiamerei un faccia a faccia. Formia è stata un’opportunità in cui ciascuno è stato libero di esprimere il proprio pensiero, anche e soprattutto quando non in linea. L’obbiettivo era ascoltare tutte le opinioni e tutte le richieste, che è il primo passo per farle nostre”.

Come giudica l'incontro? “L'esperienza è stata molto proficua. La prima soddisfazione è stata la partecipazione: 55 presenti su 75 invitati, e le assenze erano tutte motivate. Abbiamo messo in chiaro che la politica di questa federazione è ascoltare tutti, anche i critici, e ne è nato un confronto molto costruttivo”.

Come è stata valutata la partecipazione ai Mondiali da parte dei tecnici? “Arricchente. Partecipare a una grande manifestazione è sempre un’esperienza formativa perché si possono osservare dal vivo i mille altri aspetti che contribuiscono in modo determinante a creare la prestazione”. 

Quali richieste sono arrivate? “Possono essere riassunte in tre punti: maggiori possibilità di scambiarsi esperienze sul campo, e quindi più momenti di lavoro in comune; la messa a punto di un sistema strutturato e di linee guida per quanto riguarda la prevenzione, la valutazione funzionale, le verifiche medico-cliniche e la cura fisioterapica; infine è arrivata la richiesta di una formazione più trasversale, che comprenda non solo l’aspetto tecnico ma anche quelli di relazione, di comunicazione e di gestione dell’atleta in senso ampio. Per guidare con successo un atleta di alto livello ormai non basta più solo la conoscenza della tecnica”.

E per quanto riguarda l'aspetto scientifico? "A Formia sono state proposte anche tre relazioni. ‘La gestione della complessità’ di Giovanni Esposito, per delineare quali siano i contesti in cui è chiamato a intervenire un allenatore oggi, ‘La prevenzione’ da parte del prof. Claudio Gallozzi, Direttore dell'Istituto di Scienza dello Sport del CONI per la definizione di protocolli valutativi più ampi possibili, e ‘La nutrizione’ da parte del dott. Pierluigi Fiorella. Si tratta di tre temi cruciali e che incidono moltissimo nelle capacità prestative. Per quanto riguarda il prof. Gallozzi siamo particolarmente felici di aver iniziato questa collaborazione con il CONI, che darà ulteriore impulso all’aspetto scientifico”.

L'esperienza verrà ripetuta? “Sicuramente, è una modalità di lavoro che ci piace e in futuro vorremmo coinvolgere anche gli atleti. Deve essere chiaro che la federazione è aperta a chiunque. Non vogliamo che accadano episodi di chiusura o prevaricazione nei confronti di istanze esterne perchè nessuno è portatore della verità assoluta, soprattutto se rappresenta la FIDAL. Faccio un esempio: il salto di Bohdan Bondarenko discorda da ogni manuale di tecnica ed è fuori da ogni schema… eppure è il migliore al mondo. Chi porta idee, anche se diverse, qui è il benvenuto”. 



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