Manyonga vola, 8,61 a Shanghai!
13 Maggio 2017Il lunghista sudafricano migliora il record della IAAF Diamond League. Cinque mondiali stagionali, Thompson e Lyles sfrecciano nello sprint, mezzofondo keniano con Kipyegon e Obiri, sconfitto Rudisha.
di Marco Buccellato
Shanghai fa scintille. Grandi risultati nella seconda tappa della IAAF Diamond League 2017 con la copertina che va al lunghista sudafricano Luvo Manyonga atterrato ad uno spettacolare 8,61 (+0.7), nuovo primato del circuito. Realizzati 5 mondiali stagionali con Faith Kipyegon sui 1500 (3:59.22), Hellen Obiri sui 5000 (14:22.47), Elaine Thompson sui 100 (10.78/-0.3), Noah Lyles sui 200 (19.90/-0.4) e Shaunae Miller-Uibo sui 400 metri (49.77). L'azzurra Margherita Magnani è tredicesima sui 1500 metri in 4:09.65. Ruth Jebet torna a vincere sui 3000 siepi in 9:04.78. Sam Kendricks (5,88) precede Renaud Lavillenie nell'asta (5,83), Mutaz Barshim vince l'alto con 2,33. Disco a Sandra Perkovic (66,94) e Philip Milanov (64,94). Vittorie anche per Omar McLeod nei 110hs (13.09/0.5), Su Bingtian nei 100 metri (10.09/0.1), Bershawn Jackson sui 400hs (48.63), Gong Lijiao nel peso (19,46). Prossimo appuntamento con le star dell'atletica internazionale il 27 maggio a Eugene negli Stati Uniti, poi la IAAF Diamond League approderà in Europa con il Golden Gala Pietro Mennea, l'8 giugno a Roma.
TAKE OFF MANYONGA - La firma sul secondo meeting della "Lega dei Diamanti" la pone il sudafricano Luvo Manyonga, capace di portarsi a 8,61 (quest'anno già a 8,65 e 8,62) per il nuovo record del circuito, strappato all'australiano Watt che deteneva anche il primato del meeting. Manyonga ha aperto con 8,48, poi allungato di un centimetro (8,49, già doppio primato del meeting), prima dell'exploit finale di 8,61 (vento 0.7). Un altro passo, decisamente, rispetto allo statunitense Jeff Henderson, che a Rio gli aveva strappato l'oro olimpico per un solo centimetro, oggi sesto con 8,03 in una gara con sei atleti sopra gli otto metri. Ottimo comportamento dei saltatori cinesi, racchiusi dal secondo al quarto posto, con Cao Xinglong secondo con 8,22, Huang Changzhou terzo con 8,20 (personale) e Zhang Yaoguang quarto con 8,19 (altro personale).
TURBO-THOMPSON 10.78 - Elaine Thompson, vista nella condizione di oggi, è imbattibile anche sulla distanza breve, dopo la grande impressione suscitata nei 200 metri di Doha. Partita appena meno bene dell'avversaria più accreditata, Tori Bowie, ai 40 metri aveva già recuperato il gap, ha eretto il busto e aperto un abisso tra sé e la statunitense, volando sul traguardo in 10.78 (vento leggermente contrario di 0.3), nettamente miglior prestazione mondiale 2017. Meno rocket della connazionale Fraser-Pryce, ferma per maternità, più epica nella fase lanciata. Uno spettacolo vederla correre. La Bowie (11.04) e l'ivoriana Ta Lou (11.07) sono distantissime. Giamaica-leader anche con l'altra medaglia d'oro di Rio 2016, l'ostacolista Omar McLeod, che ha vinto una gara difficilissima su un ottimo Orlando Ortega (argento olimpico), capace di impegnarlo fino all'ultimo metro. Per McLeod 13.09 (vento 0.5), lo spagnolo secondo in 13.15 e un po' a sorpresa terzo il cinese Xie Wenjun in 13.31. Al rientro in una competizione internazionale, l'iridato di Pechino 2015 Sergey Shubenkov ha corso benino la seconda parte di gara (quinto in 13.35) dopo un avvio un po' incerto.
LYLES 19.90, IL SUB-20 ARRIVA PRIMA DEI 20 ANNI - Ai Mondiali under 20 di Bydgoszcz 2016 è stato l'avversario del nostro Filippo Tortu. Nelle corde dell'iridato U20 dei 100 metri Noah Lyles c'era il primo "meno-20" della carriera, puntualmente arrivato al cospetto di avversari di grande valore, divorati in rettilineo dopo una curva ben disegnata e gli ultimi cinquanta metri da cineteca. Il 19.90 (-0.4) del giovane statunitense (compirà 20 anni il 18 luglio) eguaglia la migliore prestazione mondiale dell'anno. LaShawn Merritt chiude con onore, secondo in 20.27, terzo è il britannico Adam Gemili in 20.35. Altro record mondiale stagionale firmato da una campionessa olimpica di Rio, Shaunae Miller, bahamense ora sposata con il decatleta estone Uibo, che ha corso il miglior 400 dell'anno in 49.77 mostrando già la forma migliore. Ottimo comportamento dell'ucraina Zemlyak, terza in 50.89, rimontata solo negli ultimi metri dalla statunitense Natasha Hastings (50.74). Il cinese Xie Zhenye si prende gli applausi per il record nazionale (20.40). Due false partenze hanno condizionato i partenti dei 100 metri (evento non-Diamond League). Si è imposto il cinese Su Bingtian in 10.09 (vento 0.1) su Mike Rodgers (10.13) e sull'ivoriano Meité (10.15). All'ultima stagione della carriera, il campione del mondo dei 400hs a Helsinki 2005 Bershawn Jackson si toglie ancora soddisfazioni, vincendo in 48.63 e migliorando il primato del meeting che apparteneva a Mike Tinsley con 48.77. Kerron Clement chiude quarto con 49.43, superato dal sudafricvano Van Zyl (49.35) e dall'estone Mägi (49.38). Naufragio tecnico dei keniani, ottavo e nono.
OBIRI 14:22.47 SUI 5000, RUDISHA KO - Mezzofondo firmato Kenya: dopo i 1500 della Kipyegon, in chiusura di meeting arriva il magnifico successo di Hellen Obiri sui 5000, chiusi in 14:22.47, record personale e tredicesima prestazione assoluta all-time, un crono che fa di lei la sesta performer di sempre. La Obiri ha preso il largo in progressione transitando al 2000 in 5:47.53 e ai 3000 in 8:41.38. Seconda la migliore delle etiopi, Senbere Teferi (14:31.76), poi primati personali a cascata a partire dalla terza, l'altra etiope Giday (14:36.84).
Ruth Jebet ha prontamente reagito alla sconfitta patìta a Doha, nell'esordio stagionale, dalla keniana Hyvin Jepkemoi Kiyeng, restituendosi il primo posto nelle gerarchie dei 3000 siepi, viste nell'arco della scorsa stagione. L'olimpionica e primatista del mondo ha lasciato il chilometro di avvio al ritmo della prima pacemaker Gathoni (3:07.09, due secondi di ritardo sulla tabella), poi ha preso l'iniziativa transitando quasi cinque secondi in anticipo sul previsto al secondo chilometro (6:05.23). Brillante fino alla fine ma ancora con problemi tecnici da risolvere sulle barriere, la giovane stella del Bahrain ha chiuso in 9:04.78, record del meeting (tolto proprio alla Kiyeng) e undicesima prestazione assoluta all-time. La Kiyeng ha recuperato nel finale il secondo posto in 9:06.72, superando la primatista mondiale under 20 Chespol, terza in 9:07.08 con la seconda prestazione di sempre nella sua categoria. Personale per le altre keniane Jeruto, quarta in 9:15.35, e Chemutai, settima in 9:27.72. Sugli 800 metri il campione del mondo under 20 Kipyegon Bett ha seguito "King" David Rudisha fino ai 600 metri, dopo che l'olimpionico e primatista del mondo ha preso la testa della gara con un passaggio alla campana intorno ai 52.3 (51.26 del pacemaker Som). Il giovane keniano ha infilato il titolatissimo connazionale, imballato nella concitata fase finale, chiudendo in scioltezza in 1:44.70, a soli sette centesimi dal record del meeting. Rudisha si è piazzato appena quarto in 1:45.36, perdendo anche da Biwott (1:45.15) e da Cheruiyot (1:45.17). Il migliore degli europei è Adam Kszczot (sesto in 1:45.45).
MAGNANI TREDICESIMA NEI 1500 DELLA KIPYEGON - Margherita Magnani ha chiuso tredicesima i 1500 metri in 4:09.65, miglior prestazione italiana stagionale. Vittoria con rettilineo superbo della campionessa olimpica Faith Kipyegon, che ha spinto fino al traguardo siglando il miglior crono mondiale 2017 con 3:59.22 al primo 1500 di caratura internazionale dell'anno, precedendo il duo etiope Seyaum (4:00.52) e Sado (4:03.10) e la coppia marocchina Arafi-Akkaoui, in una gara condotta dalla pacemaker Meadows con 4 secondi di ritardo sulla tabella concordata. L'azzurra Magnani ha riguadagnato nel finale la tredicesima posizione superando la statunitense McGee. Per la 30enne romagnola delle Fiamme Gialle, che domenica 21 maggio tornerà in pista su questa distanza nel meeting IAAF World Challenge a Kawasaki (Giappone), si trattava dell'esordio stagionale sui 1500 metri, disputati per l'ultima volta alle Olimpiadi di Rio.
BARSHIM OK, LAVILLENIE BATTUTO - Salto in alto uomini, una delle gare più attese del meeting: la notizia non è nella seconda vittoria stagionale di Mutaz Barshim (2,33 e tre errori a 2,37), quanto nella controprestazione offerta dal campione olimpico Derek Drouin, eliminato alla misura d'ingresso per la prima volta in carriera (2,20) assieme al bahamense Donald Thomas. Il podio è completato dal cinese Wang Yu (2,30 al primo assalto) e dall'ucraino Protsenko (2,27). Ha avuto ragione chi pensava allo statunitense Sam Kendricks come il probabile vincitore della gara di salto con l'asta. Tecnicamente ancora ben registrato, ha fatto valere le splendide condizioni di forma attuali imponendosi con la seconda prestazione mondiale stagionale di 5,88 davanti a Renaud Lavillenie, al rientro dopo un infortunio e in grado di lottare con lo statunitense giocandosi il successo a 5,93 (5,83 il miglior salto del francese). Terzo il canadese Barber con 5,60, stessa misura del campione olimpico Braz, quarto
PERKOVIC E MILANOV NEL DISCO - Nella prima storica gara di lancio del disco a turni alterni tra uomini e donne, gli applausi sono andati a Sandra Perkovic, che ha ipotecato il successo con un secondo lancio da 66,94 e poi è stata autrice di quattro lanci nulli nel tentativo di centrare una misura intorno ai settanta metri. Non le è finita lontana l'australiana Dani Stevens-Samuels (66,47), e nemmeno la cubana iridata in carica Denia Caballero (65,76), in una gara meno scontata del previsto nel divario tra la Perkovic e le avversarie. Nella classifica maschile, una specie di campionato europeo grazie a otto specialisti tutti del vecchio continente, vince il belga Philip Milanov con 64,94 sul solito Piotr Malachowski (64,36) e sullo svedese Stahl (64,14). Ancora lontano dai livelli della scorsa estate il campione olimpico Christoph Harting, quinto con 63,47. Nel peso donne affermazione netta della miglior specialista locale Gong Lijiao con una serie tutta in crescendo e apice tecnico di 19,46 all'ultimo lancio (seconda prestazione mondiale stagionale). Per la campionessa europea indoor Anita Marton terzo posto in extremis con 18,69, insufficiente a togliere la seconda piazza alla statunitense Dani Bunch (18,98).
La stagione della IAAF Diamond League 2017 per discipline
Le Diamond Races per meeting
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IL SITO DEL GOLDEN GALA PIETRO MENNEA
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