Maratona: Londra al suo meglio

22 Aprile 2016

Nella capitale britannica si sfidano, anche quest’anno, molti dei più quotati specialisti al mondo sui 42,195 chilometri

di Giorgio Cimbrico

Dopo i 90 anni della Regina Elisabetta II, traguardo raggiunto giovedì dalla sovrana sul trono dal febbraio del 1952, domenica è la volta della regina delle 26 miglia o, se preferite, dei 42 chilometri. “Londra al suo meglio” è ormai un abituale modo di dire che può finir appiccicato su molte faccende che vengono organizzate nella Babilonia del nostro tempo: la maratona di aprile, quando la primavera regala un brillante verde-allegro ai viali alberati, è uno di questi appuntamenti. Da Greenwich al Mall - striscione del traguardo sul fianco di Buckingham Palace, con la speranza che la sovrana scosti le tendine per dare un’occhiata - si raccolgono ogni anno cifre molto solide per aiutare cause molto nobili e si collezionano prestazioni che arricchiscono le liste di sempre della distanza.

Anche quest’anno il cast è formidabile: il campione uscente Eliud Kipchoge, che nell’all around delle distanze che vanno dai 1500 alla maratona ha pochi rivali nella storia (o meglio, uno, Haile Gebrselassie), i due ultimi primatisti del mondo (Wilson Kipsang e Dennis Kimetto, primo a spingersi sotto le 2h03’), Stanley Biwott, Kenenisa Bekele, desideroso di entrare nel club dei sub 2h05’, il campione del mondo in carica, il piccolo e macilento eritreo Ghirmay Ghebreslassie. Faccia a faccia Etiopia-Kenya anche tra le ragazze: la campionessa del mondo Mare Dibaba (che non ha nulla a che fare con la dinastia fiorita a Bekoji), Tigist Tufa, Feyse Tadese e Aselefech Mergia contro Mary Keitany, che ha disseminato l’asfalto londinese di vittorie e acuti, Florence Kiplagat e Priscah Jeptoo.

Berlino ha prodotto una lunga serie di barriere abbattute e di record del mondo (Londra uno solo, 2h05:38 di Khalid Khannouchi, in versione americana, nel 2002) ma non c’è dubbio che, malgrado un percorso meno scorrevole rispetto a quello proposto dalla capitale tedesca, abbia saputo fornire un’impressionante collezione di tempi di peso, specie in campo femminile. Tre record del mondo: la povera Grete Waitz, 2h25:28 nel 1983, Ingrid Kristiansen, 2h21:08 nel 1985, sino allo stordente 2h15:25 di Paula Radcliffe nel 2003.

Top 10 Uomini alla Maratona di Londra
2h04:29 Wilson Kipsang (KEN) 2014
2h04:40 Emmanuel Mutai (KEN) 2011
2h04:42 Eliud Kipchoge (KEN) 2015
2h04:44 Kipsang 2012
2h04:47 (2) Kipsang 2015
2h04:55 (2) Steve Biwott (KEN) 2014
2h05:10 Sammy Wanjiru (KEN) 2009
2h05:15 Martin Lel (KEN) 2008
2h05:19 (2) Tsegaye Kebede (ETH) 2009
2h05:24 (2) Wanjiru 2008

Top 10 Donne alla Maratona di Londra
2h15:25 Paula Radcliffe (GBR) 2003
2h17:42 Radcliffe 2005
2h18:37 Mary Keitany (KEN) 2012
2h18:56 Radcliffe 2002
2h19:19 Keitany 2011
2h19:36 Deena Kastor (USA) 2006
2h19:50 (2) Edna Kiplagat (KEN) 2012
2h19:55 (2) Catherine Ndereba (KEN) 2003
2h20:14 (3) Priscah Jeptoo (KEN) 2012
2h20:21 E. Kiplagat 2014

I mondiali stagionali sono 2h04:24 di Tesfaye Abera e 2h19:41 di Tirfi Tsegaye, entrambi etiopi, entrambi a segno nel ricco appuntamento di Dubai del 22 gennaio, dalla fondazione una specie di campionato nazionale del paese tra i più generosi nello sfornare talenti.

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