Mennea ultima corsa
23 Marzo 2013L’immagine che resta, è quella conclusiva. Probabilmente la più toccante per la gente dell’atletica. La bara di Pietro Mennea attraversa la Basilica di Santa Sabina in Aventino, portata a spalla dai compagni di due staffette epiche: la 4x400 che fu medaglia di bronzo ai Giochi Olimpici di Mosca 1980 (Roberto Tozzi, Stefano Malinverni, Mauro Zuliani) e la 4x100 che centrò l'argento ai Mondiali di Helsinki 1983 (Stefano Tilli, Carlo Simionato, Pierfrancesco Pavoni). Due quartetti formidabili che ebbero in Pietro Mennea il frazionista conclusivo ed il leader indiscusso, l’icona e il trascinatore. La chiesa, stracolma di gente, è il teatro dell’ultimo trionfo del barlettano, il luogo ove si celebra il riconoscimento pubblico ed unanime del suo valore di sportivo e di uomo. L’applauso finale rompe il silenzio al passaggio del feretro, tante mani toccano quel legno freddo, le lacrime rigano più di un volto. Pietro Mennea è salutato da centinaia di persone, note e meno note. L’abbraccio, simbolico, arriva, oltre che da familiari ed amici, da un numero incredibile di compagni di Nazionale, riuniti a Roma per la triste circostanza.
C’è anche Sara Simeoni (con il marito Erminio Azzaro), compagna di indimenticabili trionfi, che preferisce rimanere in disparte, e con lei uomini e donne che hanno scritto pagine più o meno importanti di una bellissima storia italiana, quella dell’atletica azzurra. Rispetto alle presenze registrate nella giornata precedente, alla camera ardente, si uniscono (l’elenco non può essere completo, né ordinato) Alberto Cova, Paolo Catalano, Giovanni Bongiorni, Antonio Ullo, Donato Sabia, Patrizia Lombardo, Luciano Caravani, Gianfranco Lazzer, Donatella Dal Bianco, Paola Limardi, Sandro Bellucci, e tanti altri ancora. Le orazioni funebri vengono pronunciate, tra gli altri, da Gianni Minà, dal giudice Ferdinando Imposimato, e dal presidente del CONI Giovanni Malagò. Non mancano di testimoniare la loro vicinanza, il loro affetto, anche atleti in attività come Andrew Howe, Manuela Levorato, Simone Collio (con Ivet Lalova) e Fabrizio Donato, o del passato recentissimo, come Vincenzo Modica. Poi l’ultima corsa di Pietro, più lunga dei 200 metri tanto cari a Mennea. La corsa verso il cimitero romano di Prima Porta.
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