Mezzofondo show: Kipyegon, Ingebrigtsen e…

11 Agosto 2023

Le sfide dei Mondiali dagli 800 ai 10.000. La keniana a Budapest dopo i tre record del mondo in Diamond League, il norvegese per l’accoppiata 1500-5000, big match siepi El Bakkali-Girma

di Marco Buccellato

Il mondo, un anno dopo. A quasi tredici mesi da Oregon 2022, la rassegna iridata di Eugene posticipata di un anno per il forzato slittamento dell'evento a causa della pandemia, i Campionati mondiali di atletica leggera approdano per la prima volta, alla 19esima edizione, in terra ungherese. La capitale Budapest, già due volte organizzatrice dei campionati mondiali indoor e altrettante degli Europei indoor e degli Europei estivi, ospiterà la massima competizione iridata dal 19 al 27 agosto, a sei anni dall’ultima edizione disputata nel Vecchio Continente, a Londra nel 2017.


UOMINI


800 METRI. Il campione mondiale uscente è anche quello olimpico in carica, il keniano Emmanuel Korir, iscritto assieme al secondo delle graduatorie mondiali stagionali, il 19enne Emmanuel Wanyonyi, a Kipngetich e alla garanzia Ferguson Rotich. Non si confermasse all'apice Korir (a caccia del bis iridato come i connazionali David Rudisha e Billy Konchellah), la distanza premierà un nome inedito sul gradino più alto del podio, cui puntano con fondate chances la task force algerina Slimane Moula e Djamel Sedjati (argento un anno fa) senza dimenticare il 21enne Mohamed Ali Gouaned, e il canadese Marco Arop, bronzo a Eugene. USA con Hoppel e l'esperto Murphy. Dall'Australia, la coppia Joseph Deng e Peter Bol può dire la sua. Europa: Gran Bretagna con tris d'assalto con i due U23 Max Burgin e Ben Pattison e l'atleta dalla crescita più sostanziale, Daniel Rowden. Ambizioni per i francesi Benjamin Robert e Gabriel Tual, Spagna ben rappresentata da Ben, Ordonez, Attaoui e Mariano Garcia, c'è anche il bosniaco Amel Tuka. Il record dei campionati è del campione mondiale 2019 Donavan Brazier (1:42.34). Medagliere degli 800 uomini dominato dal Kenya con 7 ori, seguito dalla Danimarca dell'ex-keniano Wilson Kipketer (3). 

Azzurri in gara: Simone Barontini (Fiamme Azzurre), Catalin Tecuceanu (Fiamme Oro) e Francesco Pernici (FreeZone)


1500 METRI. Il leitmotiv è Jakob Ingebrigtsen, iscritto sia ai 1500 che ai 5000 metri per tentare l'accoppiata d'oro, impresa non riuscita in Oregon, dove sulla distanza del miglio metrico fu sconfitto dal britannico Wightman, stavolta assente. Il titolo iridato dei 1500 metri manca nel palmarès del fenomeno norvegese, che troverà fior di avversari sul suo cammino, a iniziare dallo statunitense Yared Nuguse, dai keniani Timothy Cheruiyot (già campione del mondo), Abel Kipsang e l'U20 Reynold Kipkorir Cheruiyot, e dai migliori europei, gli spagnoli Mohamed Katir (bronzo in Oregon e, come Ingebrigtsen, iscritto anche nei 5000 metri), Mario Garcia e Adel Mechaal, dai british Giles, Gourley e Kerr (bronzo olimpico), l'altro norvegese Nordas, il transalpino Habz e l'azzurro Pietro Arese. Australia con McSweyn e la crescita di Spencer. Il primato dei campionati è di Hicham El Guerrouj, che vinse l'oro di Siviglia 1999 in un roboante 3:27.65. Medagliere con cinque ori keniani (tre Asbel Kiprop, uno Elijah Manangoi e Timothy Cheruiyot) e poker Marocco (tutti di El Guerrouj). 

Azzurri in gara: Pietro Arese (Fiamme Gialle), Ossama Meslek (Atl. Vicentina) e Joao Bussotti (Esercito)


5000 METRI. Scena rubata dai due probabili showmen e ultimi titolari del record europeo, Ingebrigtsen e Katir, al netto di exploit africani con gli ugandesi, il campione olimpico e primatista mondiale Joshua Cheptegei e Oscar Chelimo (Jacob Kiplimo sembrerebbe infortunato, notizia di oggi), i keniani Jacob Krop (argento in carica) e Nicholas Kimeli, e gli etiopi, con il rinato Hagos Gebrhiwet, Berihu Aregawi (leader mondiale stagionale), Yomif Kejelcha e Telahun Haile Bekele. Una distanza che, specie su ritmi accessibili, ha regalato sorprese in passato, come il bronzo 2022 dell'ugandese Chelimo. In attesa di un passo falso dei favoriti, ecco quindi il guatemalteco Luis Grijalva e, perché no, il quarto keniano Ishmael Kipkurui, un altro atleta sotto i vent'anni di età. Record dei campionati: 12:52.79 di Eliud Kipchoge (Parigi 2003), sette ori firmati Kenya nel medagliere storico (l’ultimo nel 2005), tre etiopi e tre britannici, tutti appannaggio di Mo Farah.


10.000 METRI. Per chi considera la cabala un valore aggiunto, ecco un podio maschile di mezzofondo prolungato dove il Kenya non trionfa con l'oro da ben 22 anni (Edmonton 2001). Il team di Nairobi presenta anche sulla distanza più lunga in pista Nicholas Kimeli, Benard Kibet e Daniel Simiu Ebenyo. Del podio di Eugene, con Waithaka assente, resta l'ugandese primatista mondiale Joshua Cheptegei a cacciare il terzo titolo consecutivo, alla luce dell'assenza di Jacob Kiplimo. Ancora nei 10.000 gli etiopi, l'olimpionico Barega e ancora Aregawi, per un'Etiopia d'assalto, il burundiano Kwizera e l'etiope divenuto bahrainita Balew. USA con Klecker, Kincaid e Fisher, quest'anno non nella condizione delle stagioni precedenti. Il record dei campionati è detenuto da Kenenisa Bekele in un eccezionale 26:46.31 (Berlino 2009). E' etiope anche il primo posto nel medagliere, nove titoli iridati collezionati dalla coppia Bekele (5) e Gebrselassie (4). In gara il campione europeo Yeman Crippa, ottavo a Doha, vincitore della Coppa Europa dei 10.000.

Azzurri in gara: Yeman Crippa (Fiamme Oro)


3000 SIEPI. In riva al Danubio si replica il duello entusiasmante di Eugene, tra il marocchino Soufiane El Bakkali (oro olimpico) e l'etiope Lamecha Girma, il neo-primatista del mondo (7:52.11) che porta in dote due argenti iridati e uno olimpico nelle ultime tre manifestazioni globali. I logici favoriti degli ostacoli e della riviera hanno scalzato, nei favori della vigilia, il Kenya che ha dominato la scena mondiale dal 1988 al 2019, e che a Budapest presenta un team con le carte sicure Abraham Kibiwot e Leonard Bett e la novità del 20enne Simon Kiprop Koech, più agile dei connazionali nell'espressione tecnica del passaggio sugli ostacoli. Proprio un keniano, il quattro volte campione mondiale Ezekiel Kemboi, detiene il record dei campionati in 8:00.43 (Berlino 2009). Da solo, ha vinto quasi un terzo delle medaglie d'oro andate al Kenya (tredici) nelle precedenti diciotto edizioni dei campionati. Dopo la coppia dei favoriti, l'altro etiope Wale. Ultimo successo di un europeo: l'oro di Francesco Panetta a Roma nel 1987.

Azzurri in gara: Osama Zoghlami (Aeronautica), Ala Zoghlami (Fiamme Oro)



DONNE


800 METRI. Il quesito sulla presenza o meno della campionessa mondiale e olimpica Athing Mu, che ha gareggiato pochissimo nel 2023, si è risolto con l'inserimento in squadra a Budapest. Il lotto delle favorite comprende la 21enne britannica e primatista europea U23 Keely Hodgkinson (argento mondiale e olimpico) e la keniana Mary Moraa (bronzo in Oregon), che sulla velocità di base parte con un primato personale, nei 400 metri, nettamente migliore dell'europea, ma inferiore ai riscontri della Mu. Per dare un po' di pepe, mai sottovalutare la statunitense Raevyn Rogers (solidissima quando c'è una medaglia all'orizzonte), la connazionale Hurta (mai in simili condizioni), l'ugandese Halima Nakaayi, già oro mondiale e quest'anno nella miglior condizione fisica della carriera, l'australiana Bisset, la giamaicana Goule, l'U20 elvetica Werro e l'etiope Welteji. Il record dei campionati è stato stabilito, nella prima edizione di Helsinki 1983, dalla primatista mondiale Jarmila Kratochvilová (1:54.68). Il medagliere potrebbe subire scossoni in caso di successo keniano (l'ultimo nel 2009), pareggiando i tre ori di Mozambico, Cuba e Sud Africa. Europa senza oro dal 2015, UK da sempre, con due argenti di Kelly Holmes e, appunto, della Hodgkinson. 

Azzurre in gara: Elena Bellò (Fiamme Azzurre), Eloisa Coiro (Fiamme Azzurre)


1500 METRI.
Se Faith Kipyegon ha migliorato il record del mondo in 3:49.11 e cerca il record di un terzo titolo iridato nel miglio metrico, l'olandese primatista d'Europa e oro olimpico e mondiale sulla distanza Sifan Hassan miete ambizioni di tripletta iscrivendosi anche nei 5000 (con la Kipyegon ancora atleta da battere) e nei 10.000. Un poker di iscritte etiopi, Freweyni Hailu, Hirut Meshesha, l'U18 Birke Haylom e Diribe Welteji, è stato capace di esprimersi quest'anno su crono dell'ordine di 3:55 e meno (Tsegay al 99% dirottata su 5000 e 10.000). Uno scenario verticistico con le favorite e un campo di possibili inserimenti a podio estremamente allargato, con le altre keniane Nelly Chepchirchir, Edinah Jebitok e la meno quotata Purity Chepkirui, la coppia di australiane Hull e Hall, la scozzese Laura Muir (argento olimpico e bronzo in Oregon) e la statunitense Nikki Hiltz. Il record dei campionati (Doha 2019) è della Hassan (3:51.95) che in quell'occasione precedette proprio Kipyegon e Tsegay. Medagliere: Russia con quattro ori come la Russia, vincesse Kipyegon sarebbe il terzo per il Kenya.

Azzurre in gara: Ludovica Cavalli (Aeronautica), Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre), Sintayehu Vissa (Atl. Brugnera Friulintagli)


5000 METRI. Scenario identico, con la neo-primatista mondiale Faith Kipyegon a vedersela con la primatista d'Europa Sifan Hassan (se confermerà l'intenzione del triplice impegno) e la campionessa mondiale uscente Gudaf Tsegay, sul podio anche a Tokyo con il bronzo, supportata dal formidabile parterre etiope di Letesenbet Gidey e Ejgayehu Taye. Compagne d'avventura d'eccezione anche per la Kipyegon (l'argento di Eugene Beatrice Chebet, Lilian Kasait Rengeruk e Margaret Chelimo Kipkemboi), picco di ambizioni USA con Alicia Monson e Elise Cranny. Nadia Battocletti si presenta con il record italiano di 14:41.30 e la seconda prestazione europea 2023. Il primato dei campionati è detenuto da Hellen Obiri (14:26.72 a Doha 2019). Medagliere con al comando l'Etiopia con sei titoli, due più del Kenya.

Azzurre in gara: Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre), Ludovica Cavalli (Aeronautica)


10.000 METRI.
In ordine cronologico, il primo tuffo da ambizioni "gold" di Sifan Hassan, nella giornata inaugurale del 19 agosto, per un altro titolo dopo quello di Doha e dei Giochi di Tokyo sulla distanza più lunga delle gare in pista. Se confermato l'esito dei Trials etiopi di giugno, le africane in gara saranno l'oro uscente Letesenbet Gidey, ancora la Tsegay e la Taye, e Lemlem Hailu. Kenya con possibilità meno fulminanti che nelle minori distanze, con Irine Jepchumba Kimais, Agnes Jebet Ngetich e Grace Loibach Nawowuna. Orizzonti meno pronosticabili sono possibili per la presenza della scozzese Eilish McColgan e ancora delle statunitensi Monson e Cranny. Il primato dei campionati ha vent'anni (Parigi 2003), di Berhane Adere in 30:04.18. Medagliere quasi pigliatutto per un'Etiopia forte di otto ori, di cui tre conquistati da Tirunesh Dibaba.


3000 SIEPI. Assente l'ultima atleta a vincere il mondiale (la kazaka di origini keniane Norah Jeruto Tanui con il record dei campionati in 8:53.02), sono invece presenti le altre due iridate in attività Beatrice Chepkoech (Kenya, primatista mondiale) e Emma Coburn (USA), e anche l'olimpionica ugandese Peruth Chemutai, in una stagione in cui l'unica specialista a scendere sotto i nove minuti è stata l'altra keniana Jackline Chepkoech, vent'anni da compiere, con la barriera appena sfiorata dalla 18enne etiope Sembo Almayew nel Golden Gala Pietro Mennea di Firenze. È la gara con lo scenario meno chiuso nell'arco del mezzofondo femminile, con tante atlete a vantare ambizioni da protagonista, come la terza keniana Faith Cherotich, le altre etiopi Abebe e Wondemagegn, la bahrainita Yavi, le europee Finot, Mismas e l'oro continentale Gega. Medagliere: decimo oro in palio nella specialità delle siepi femminili, nessuna atleta ha mai vinto due volte. Kenya "rules" con tre titoli, tre argenti e quattro bronzi, e un totale di appena otto nazioni salite sul podio mondiale.

 

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