Misano alto Trost 1,90 Tamberi 2,26
15 Giugno 2012di FIDAL
E’ Alessia Trost (1.90 vincente alla prima prova e un buon secondo tentativo a 1.95, minimo olimpico) la protagonista della giornata d’apertura dei Tricolori juniores e promesse a Misano Adriatico. Ma anche l’alto maschile promesse offre emozioni con Gianmarco Tamberi che sale a 2.26 (alla terza prova) e poi prova degnamente il minimo per gli Europei di Helsinki a 2.28. Con troppo vento alle spalle, lo sprint giovane si esalta in batteria (Irene Siragusa 11”46 con +3.5 tra le juniores, Michael Tumi 10”27 con +4.4 tra le promesse): in condizioni meno favorevoli, le finali della serata mettono in scena il meglio nel settore femminile, dove Judy Ekeh conquista la prima maglia tricolore juniores da italiana (dopo aver giurato alla vigilia per la nuova cittadinanza) superando la toscana Irene Siragusa (personali per entrambe, 11”58 e 11”61, con vento regolare di +0.8). Bene anche i 100 promesse, con Martina Amidei (11”53) e Gloria Hooper (PB a 11”56) che alimentano speranze per la staffetta azzurra, attesa dal tentativo di “carta olimpica” nei prossimi Europei. Da segnalare il 61.84 e una serie eccellente – cinque lanci oltre i 60 metri – per il discobolo ascolano Eduardo Albertazzi e il 6.38 ventoso della junior campana Dariya Derkach, ucraina in attesa della cittadinanza italiana.
LA CRONACA DELLA PRIMA GIORNATA
JUNIORES MASCHILI
100m (batterie) – Solo in otto si presentano sui blocchi, due batterie che danno l’esito scontato del passaggio in finale per tutti. La pista del “Comunale” è reattiva ed in più il vento alle spalle si mantiene costante e ancora nei limiti: dietro il favorito Giovanni Galbieri (10”64/+1.0), coglie al volo l’occasione la novità Federico Cattaneo per un corposo miglioramento personale (10”67/+1.8).
Disco (finale) – Mentre sul rettilineo proseguono i turni eliminatori dei 100 metri, Stefano Petrei conquista il primo titolo tricolore in palio a Misano: il ragazzo di Udine, prodotto dalla scuola di Adriano Coos ribadisce il suo elevato standard di rendimento stagionale con 57.89 vincente al quinto lancio e 57.13 nell’ultimo turno. Anche Giacomo Grotti – nuovo personale a 56.63 - conferma il “minimo” per i Mondiali di Barcellona, un obiettivo ancora mancato da Martin Pilato, nonostante il miglioramento a 53.52.
400m (batterie) – Subito in pista uno dei protagonisti più attesi, Michele Tricca: il bronzo europeo individuale e punta di diamante della staffetta d’oro di Tallinn si limita a passeggiare (48”46) e controlla a vista l’ex primatista cadetti dei 300m Davide Re (48”81), ritornato in corsa per un posto nel quartetto titolare di Barcellona. Nella seguente Vito Incantalupo, al momento secondo nelle liste dell’anno (47”16), corre all’esterno e non si danna più di tanto (49”29). Si chiude in bellezza con Marco Lorenzi, abbastanza tranquillo anche lui in questa prima uscita tricolore (48”87): si fa largo alle spalle del finanziere trentino il potente bergamasco originario del Burkina Faso, Mohamed Ismael Traorè (49”12, davanti al figlio d’arte palermitano Cristiano Zingales). Nel parterre, dopo lo sforzo, Lorenzi confessa di aver sofferto: una condizione che sembra assisterlo a sprazzi, e deve faticare l’amico-rivale Tricca a convincerlo del contrario. Si vedrà domani pomeriggio, sperando che sia una giornata-sì.
Lungo (finale) – Rispetto alla prova promesse, disputata in apertura di riunione, il vento diminuisce parzialmente d’intensità, anche se parecchi balzi risultano oltre il limite consentito e i concorrenti litigano con i nulli di pedana. In condizioni ottimali, assisteremmo anche qui al consueto duello tra il bronzo mondiale di Lille Stefano Braga e un altro protagonista di quella finale, Riccardo Pagan: purtroppo il piacentino soffre ancora per l’infortunio invernale al piede e chiude solo sesto con 7.07 (+1.5). Il veneziano, dal canto suo, salta 7.42 ventoso (+2.7) e 7.35 regolare (+0.5): ma ancora nessuno è in possesso del minimo per i Mondiali (salvo Braga con il suo 7.63 indoor pre-infortunio) e questo è un aspetto da considerare per una specialità nella quale il talento sembra non mancare. Compreso il piemontese Gabriele Parisi (7.38 ventoso), già azzurro ai Mondiali allievi nel triplo 2011, quando era stato la rivelazione stagionale. La sorpresa negativa è la mancata qualificazione in finale (solo 6.67) dell’italo-americano Lamont Jacobs, che aveva rinunciato ad un possibile podio sui 100 metri per cimentarsi in pedana.
100m (finale) – Condizioni molto diverse da quelle trovate in batteria: stavolta il vento pesa come la tensione, forse in misura più rilevante di quella riportata dagli strumenti a -0.5 (“A metà rettilineo è arrivata una botta in faccia”, racconta alla fine Alessandro Pino). I tempi ne risentono, inevitabilmente, ma le gerarchie attese non vengono scardinate: Giovanni Galbieri è sempre lo junior più veloce d’Italia (10”73 la cifra della finale).
Peso (finale) – La lotta per il titolo è apertissima, anche perché manca il capolista stagionale Antonio Laudante: dopo l’era-Secci, tuttavia, non è facile resettare la valutazione tecnica della gara. Anche il numero due della lista, Lorenzo Del Gatto, è stato costretto al forfeit: e così si apre uno spiraglio per un'inedita doppietta Caruso-Cavalancia, entrambi con la maglia di club abruzzesi.
5000m (finale) – Bravissimi i gemelli livornesi Lorenzo e Samuele Dini a rendere difficile la serata a Yassine Rachik: e peccato che il ragazzo di origini marocchine non abbia ancora chiuso la pratica per la cittadinanza (già iniziata dai suoi genitori), perché andrebbe ad arricchire un settore mezzofondo in grande crescita. I migliori ci si mettono di buona lena, ma l’umidità – nella serata romagnola – è un nemico in più: i passaggi leggono 2’56”2-5’56”5-8’57”3-11’53”0 e la chiusura del vincitore è decisamente impressionante.
Asta (finale) – Resta Alessandro Sinno, scuola giovanile gialloverde a Ostia, l’unico in possesso del minimo per i Mondiali: il romano prova pure il personale a 5.05, ma la temperie agonistica non è più quella giusta per l’impresa. Il lombardo Luca Peggion ha infatti abbandonato la partita con i tre errori a 4.80 dopo aver superato con grande sicurezza le misure d’approccio.
PROMESSE MASCHILI
100m (batterie) – I tempi che appaiono sul display fanno impressione, a cominciare dal 10”27 di Michael Tumi: poi gli occhi della tribuna vanno sull’anemometro è la cifra in rosso di +4.4 spiega molte cose. Resta la voglia di tutti i migliori di lasciarsi andare sulle ali del vento, così per sentire l’effetto che fa: dietro Tumi 10”36 di Valerio Rosichini e 10”48 di Marco Valentini, gemello del campione italiano dei 400m Lorenzo, mentre nella seconda batteria risponde Francesco Basciani con 10”49 con un aiuto attenuatosi fino a +2.4. Nell’ultima batteria, più aperta nel pronostico, la spunta il cussino genovese Alberto Boretti con 10”53 (+2.8).
Lungo (finale) – Pomeriggio agrodolce per Camillo Kaborè, che finisce la sua gara la quarto turno per passare nelle mani dei fisioterapisti (problema muscolare alla gamba sinistra): il carabiniere lombardo indossa però la maglia tricolore, e questo è il lato positivo della vicenda. Anche in questo caso il vento condiziona i risultati e non sempre con esiti favorevoli, dato che l’intensità incide sulle rincorse: l’unico salto valido di Riccardo Serra, anche lui tormentato da ricorrenti infortuni, riporta il modenese ai livelli che gli consentirono di vincere un titolo juniores indoor nella passata stagione.
400m (batterie) – Alla finale si accede con la formula 2+2, ma Paolo Danesini (il “quarto uomo” dell’oro di Tallinn, unico salito di categoria quest’anno) rischia grosso per il suo rilassamento finale: passato dal modenese Kevin Menzani (48”83 e 48”86) e insidiato dal romano Matteo Iachini (48”97). E’ un atteggiamento che non paga, come dimostra Lorenzo Valentini, quasi svogliato per metà della sua batteria e poi costretto ad indurirsi sul rettilineo per agguantare un modesto 49”28 (tra l’altro con questo vento che cambia ogni secondo, è cosa tutt’altro che consigliabile).
E cos’ la migliore impressione del turno finisce per farla Daniele Raimondi (tranquillo 48”93), non per nulla in grande progresso in questo avvio di stagione.
Disco (finale) – In pratica un assolo di Eduardo Albertazzi, perché il discobolo ascolano scoperto dall’ex primatista italiano Armando De Vincentis è ormai alle soglie della classe internazionale assoluta: il 62.80 di Tarquinia, pur nelle condizioni particolarmente favorevoli della pedana viterbese, l’ha portato al secondo posto nelle liste italiane di sempre “under 23” (tra due nomi storici della specialità come Marco Martino e Marco Bucci). La serie di Albertazzi è sontuosa: 60.36 60.28 59.91 61.84 61.80 60.68 e anche il 56.28 del padovano Daniel Compagno contribuisce alla dignità tecnica della gara.
Giavellotto (finale) – Come le juniores in precedenza, anche i ragazzi soffrono un po’ per la brezza variabile: ma il livello tecnico della categoria è relativo e comunque risente anche del parziale disimpegno del primatista italiano Gianluca Tamberi. Il lombardo Stefano Nardini non è certo una novità e non si deve dannare più di tanto per far suo il titolo con un secondo lancio a 64.75
100m (finale) – Anche qui i tempi si appesantiscono rispetto alle batterie del primo pomeriggio: ma non si attenua il clima agonistico, perché l’ennesimo duello Tumi-Basciani è di quelli tutti da vivere. Come prevedibile parte meglio l’aviere veneto e il tuffo del romano sul filo è l’arma che si rivela vincente in una prova giocata anche sui nervi.
5000m (finale) – Uno dei nomi più gettonati era quello di Michele Fontana, ma l’aviere lombardo non regge il ritmo imposto dagli outsider: e così sul podio arrivano nomi relativamente nuovi, non tanto Manuel Cominotto quanto il sassarese Andrea Pranno, brillante col suo nuovo personale (14’14”14, sulla scia del vincitore, 14’11”05). I passaggi: 2’47”4-5’41”6-8’32”8-11’27”2
Alto (finale) – Quando in pedana c’è il talento imprevedibile di Gianmarco Tamberi è preferibile alzare le antenne e aspettare gli sviluppi della gara: può succedere che i motivi d’interesse restino vivi anche quando il resto della giornata è abbondantemente in archivio. Il figlio d’arte marchigiano sale sicuro fino a 2.22 (tutto alla prima) e poi non molla la presa alla quota del nuovo personale di 2.26, agguantato al terzo tentativo. L’impresa del minimo per gli Europei di Helsinki sembra possibile e soprattutto il secondo salto a 2.28 mostra che il credito è dovuto. Bravo anche Marco Gelati, premiato alla terza prova da un 2.20 che fa sempre la differenza e tiene a distanza due ragazzi dalla brillante carriera juniores come Giuseppe Carollo (due finali mondiali U.20) e Lorenzo Biaggi (un podio sfiorato agli Europei giovanili).
JUNIORES FEMMINILI
100m (batterie) – La brezza rinforza, ancor più favorevole che in occasione del primo turno maschile: tante le ragazze che scendono sotto il muro dei 12” netti, pur con vento oltre la norma. Fa comunque impressione l’11”46 di Irene Siragusa (+3.5) e la prima uscita da italiana di Judy Ekeh – che ha giurato ieri nella sede comunale di Reggio Emilia a conclusione del suo lungo percorso per l’ottenimento della cittadinanza (11”67 con +2.3). Come Federico Cattaneo in campo maschile, anche qui una portacolori dell’Atletica Rovellasca – Sabrina Galimberti – fa sensazione con il suo 11”91 (+2.9).
400m (batterie) – In partenza c’è l’obiettivo di mettere insieme una staffetta in grado di offrire garanzie per i Mondiali, ma la prospettiva è assolutamente futuribile: tra l’altro Francesca Scapin, una delle possibili indiziate, si è schierata sui blocchi per i 100 metri. La convinzione di Nicolina Altimari, portacolori della Cariri cresciuta atleticamente in Belgio, sarebbe degna di miglior effetto: ne esce però un 56”71 che al momento non dice molto. Ma è un decorso assolutamente naturale, confermato dalla souplesse che accompagna l’esibizione di Flavia Battaglia nella seconda (57”03). Poi Ambra Gatti, un po’ involuta rispetto alle stagioni da cadetta e allieva, si ricorda fino a 50 metri dall’arrivo degli allori passati: ma è la vicentina Valentina Reginato ad infilarla in 57”93.
Giavellotto (finale) – Se il vento aiuta lo sprint, complica però la vita delle giavellottiste: Martina Clean e Roberta Molardi, in pratica la cronaca vivente delle ultime stagioni giovanili, ottengono il meglio al primo turno, quando ancora l’attrezzo appare governabile. Purtroppo manca l’acuto che aprirebbe la via per la rassegna iridata di Barcellona e ormai c’è solo una settimana per mettere a posto le cose. Sul podio trova spazio la toscana di Camaiore Giada D’Alessandro, cresciuta alla scuola di Claudia Coslovich a Pietrasanta.
Alto (finale) – Alessia Trost punta in alto, lo dimostra l’assalto al minimo olimpico di 1.95: in realtà la gara tricolore era già finita a quota 1.76, l’ultima quota superata da Desirée Rossit in qualità di rivale designata. L’ex campionessa mondiale allieve ha valicato in successione 1.71-1.76-1.80-1.85 e 1.90 al primo tentativo: e la misura che varrebbe i Giochi di Londra, questa è l’impressione, è più un ostacolo mentale che tecnico, perché il primo e il terzo salto sono solo abbozzati e nell’unico tentativo convinto Alessia dimostra di valere la prestazione [VIDEO]. In ogni caso, in vista di Barcellona, la finanziera pordenonese è ancora in testa alle liste mondiali juniores con il primato italiano di 1.92 (anche se Mariya Kuchina, l’indomabile antagonista delle stagioni passate, ha saltato anche 1.96 al coperto).
Marcia 10km (finale) – Anna Clemente resta a casa, alle prese con gli impegni scolastici, e così Elena Poli si conferma una delle più liete sorprese di questa stagione juniores: per la ragazza in maglia Atletica Brescia 1950, allenata dal papà Stefano (ex marciatore), c’è ancora un grande miglioramento – 49’04”16 - ormai alle soglie della top-10 di sempre della categoria. Bene anche Mariaviittoria Becchetti, in grande crescita nelle ultime due stagioni (50’21”44, minimo iridato per la romana di Ottavia, “Mavi” per le amiche), mentre la reggina Alessia Costantino, già azzurra ai Mondiali allieve di Lille, esce di scena per squalifica.
3000st (finale) – La campionessa europea juniores del duathlon, Sveva Fascetti, è davvero il nome nuovo della specialità: da un anno è stata convinta da Giuliano Baccani a dedicarsi soprattutto al mezzofondo, lasciando le specialità multiple del triathlon. Il recente minimo mondiale, confermato oggi a Misano (10’45”82, un paio di secondi sopra il personale), sembra aver convinto definitivamente questa vivace romana di Montesacro. Non riesce a raggiungere il pass per Barcellona Martina Merlo, mentre si migliora ancora Elisabetta Colbertaldo, sorella minore del pluricampione europeo del nuoto Federico.
Peso (finale) – Contenuti tecnici un po’ al di sotto delle aspettative, ma le gerarchie erano abbastanza cristallizzate: ennesimo titolo giovanile per la reggina Monia Cantarella, che lancia subito a 13.69 e poi non riesce a trovare la giusta carica per attentare finalmente alla fettuccia dei 15 metri.
Lungo (finale) – Ritrova le misure che le competono Dariya Derkach, per la quale l’obiettivo più immediato sarebbe il conseguimento della cittadinanza in tempo per partecipare ai Mondiali di Barcellona. La partita è ancora aperta e per una ragazza che ha da tempo fatto la sua scelta, crescendo atleticamente nel nostro movimento, sarebbe un traguardo meritato. Bella la sua serie, tutta nettamente al di sopra dei 6 metri: mentre per Laura Oberto si tratta della prima volta oltre questo muro (personale a 6.05). Giulia Liboà e Anna Visibelli, in tante occasione avversarie per il titolo, stavolta si tratta solo di lottare per il podio.
100m (finale) – Purtroppo manca Anna Bongiorni, in recupero dai suoi problemi muscolari, ma il duello di Misano è di quelli memorabili: la neo-italiana Judy Ekeh parte meglio di tutte, come spesso le accade, e a metà gara è nettamente davanti, poi subisce il recupero di Irene Siragusa. La toscana di Colle Val d’Elsa, protagonista dell’argento europeo di Tallinn col quartetto, interpreta una eccellente parte lanciata e arriva molto vicina alla reggiana di origini nigeriane.
Dietro Elisa Paiero, rivelazione della stagione indoor, si fa largo la vicentina Francesca Scapin: può essere lei la ragazza su cui puntare per completare entrambe le staffette in vista di Barcellona.
PROMESSE FEMMINILI
100m (batterie) – Alcune delle protagoniste interessano anche il settore assoluto, per la presenza di azzurrabili della staffetta europea. Nella prima batteria si distende bene Gloria Hooper con 11”65 (+2.), mentre Martina Amidei – capolista stagionale con 11”42 al Memorial Nebiolo – smette di spingere a tre quarti gara e chiude in 11”77 denotando una certa scioltezza: peccato, perché in questo caso il vento era regolare (+1.9).
400m (batterie) – Non c’è la capolista stagionale Clelia Calcagno e così il pronostico di partenza è ancora più aperto. La più convincente del lotto è la pluricampionessa giovanile dello sprint, Marta Maffioletti (55”99), anche se il tempo migliore arriva nell’ultima batteria all’esito del duello tra Chiara Natali (55”69) e Valentina Zappa (55”87), manco a dirlo altre due ragazze abituate a lottare per i titoli di categoria.
Martello (finale) – Una sorta di “suicidio” sportivo accomuna con lanci nulli in qualificazione tre possibili pretendenti al podio ed ex campionesse di categoria giovanile come Elisa Magni (capolista stagionale), Valentina Leomanni e Giorgia Nave. E così l’altra possibile favorita Sara Pizi finisce per avere vita più facile del previsto e chiude comodamente con 55.15 all’ultimo turno.
Asta (finale) – Nuovo passo avanti di Miriam Galli nelle liste di categoria: la modenese incrementa sia il recente 4.00 di Rieti sia il personale di 4.03 indoor e supera 4.05 al secondo tentativo. Poi tre errori a 4.10, come per l’assisana Alessandra Lazzari, che a quota 4.00 era ancora la virtuale maglia tricolore.
100m (finale) – Vento o non vento, Martina Amidei e Gloria Hooper riescono ad esaltarsi in questa finale: tutte energie positive convogliate in un confronto che potrebbe magari portare entrambe a Londra, se la staffetta azzurra riuscirà ad esprimersi nel modo giusto agli Europei di Helsinki. Bisogna provarci, queste ragazze lo meritano: anche qui l’avvio veloce della torinese è lo scenario più prevedibile, ma il ritorno della veronese di famiglia ghanese porta almeno il personale sulla distanza (11”56, contro 11”53 vincente della Amidei).
Marcia 10km (finale) – Anche qui, come in campo juniores, manca una possibile protagonista come Antonella Palmisano (infortunata) e c’è posto per un’altra plurititolata esponente delle ultime stagioni giovanili: Federica Curiazzi, punta della scuola bergamasca curata da Ruggero Sala, trova una degna spalla nella novità stagionale delle juniores Elena Poli. Le due conducono in coppia di buona lena, poi Federica allunga ad un giro dalla fine e chiude appena al di sotto dei 49 minuti (48’59”42).
3000st (finale) – La primatista italiana Giulia Martinelli parte subito all’attacco e nel primo chilometro la campionessa uscente Valeria Roffino prova a starle dietro, poi la biellese perde qualche metro e un incertezza su una barriera scava definitivamente il gap.
Giavellotto (finale) – L’eclettica Sara Jemai, che sulla pedana del giavellotto trova la sua espressione eccellente, centra il bersaglio dell’ennesimo titolo: ma il suo giavellotto non riesce a trovare la fettuccia dei 50 metri come gli era successo anche in questa stagione.
TV: sintesi in onda su RaiSport 2 martedì 19 (15:10-16:30) mercoledì 20 giugno (19:50-21:00). Telecronaca di Franco Bragagna
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LISTE ITALIANE ALL-TIME: JUNIORES / PROMESSE
CRITERI DI PARTECIPAZIONE: EUROPEI HELSINKI / MONDIALI JUNIOR BARCELLONA
IOCORRO.net - Sabato 16 giugno a Misano Adriatico, nel corso dei Tricolore Juniores e Promesse, verrà ufficialmente lanciato il nuovo sito www.iocorro.net. Si tratta di un progetto promosso dalla FIDAL dedicato al mondo del running con tanti articoli, novità sull’allenamento, sulla corretta alimentazione e video tutorial girati dagli olimpionici azzurri Gabriella Dorio e Stefano Baldini che daranno preziosi consigli per tutti, dagli atleti più esperti a coloro che vogliono iniziare a muoversi. IoCorro ha l’obiettivo di creare una vera e propria community, rivolta soprattutto ai giovani, per condividere passione per l’atletica e stile di vita sportivo. Nell'attesa del lancio del sito web, è possibile iniziare a seguire IoCorro attraverso Facebook [www.facebook.com/Iocorro], Twitter [@iocorro_net] o il canale YouTube dove è già disponibile il primo VIDEO.
CAMPIONATI ITALIANI JUNIORES E PROMESSE 2012 - I PODI DELLA PRIMA GIORNATA
JUNIORES MASCHILI
100m: (-0.5) 1.Giovanni Galbieri (Insieme New Foods) 10”73, 2.Alessandro Pino (Atl. Vicentina) 10”87, 3.Antonio Moretti (Running Club Futura) 10”93
5000m: 1.Yassine Rachik (MAR/Atl. Cento Torri) 14’35”56, 2.Lorenzo Dini (Atl. Livorno) 14’39”60, 3.Samuele Dini (Atl. Livorno) 14’46”52
Asta: 1.Alessandro Sinno (FF.GG. Simoni) 4.80, 2.Luca Peggion (Atl. Chiari 1964) 4.60, 3.Gabriele Palazzo (Cus Foggia) 4.50
Lungo: 1.Riccardo Pagan (Atl. San Marco) 7.42 (+2.7, reg. 7.35/+0.5), 2.Gabriele Parisi (Atl. Piemonte) 7.38 (+3.1, reg. 7.23/+1.6), 3.Francesco Turatello (Atl. Vicentina) 7.28 (+1.6)
Peso: 1.Rocco Caruso (Atl. Gran Sasso) 16.05, 2.Elia Cavalancia (US Aterno Pescara) 15.59, 3.Adriano Cafiero (E.Servizi Futura Roma) 15.36
Disco: 1.Stefano Petrei (Udinese Malignani) 57.89, 2.Giacomo Grotti (Lib. Runners LI) 56.63, 3.Martin Pilato (Atl. Ravenna) 53.52
PROMESSE MASCHILI
100m: (-0.2) 1.Francesco Basciani (Fiamme Gialle) 10”53, 2.Michael Tumi (Aeronautica) 10”54, 3.Valerio Rosichini (Fiamme Gialle) 10”69
5000m: 1.Manuel Cominotto (Esercito) 14’11”05, 2.Andrea Pranno (Atl. Civitas Olbia) 14’14”14, 3.Said El Otmani (MAR/Lib. Amat. Benevento) 14’26”50
Alto: 1.Gianmarco Tamberi (Fiamme Gialle) 2.26, 2.Marco Gelati (Pro Sesto) 2.20, 3.Giuseppe Carollo (Fiamme Oro) 2.18
Lungo: 1.Camillo Kaborè (Carabinieri) 7.45 (+3.0), 2.Riccardo Serra (Fratellanza 1874) 7.41 (+3.4), 3.Umberto Posenato (Atl. Vicentina) 7.38 (+4.2)
Disco: 1.Eduardo Albertazzi (Fiamme Gialle) 61.84, 2.Daniel Compagno (Assind. Padova) 56.28, 3.Pietro Caselli (Fratellanza 1874) 48.63
Giavellotto: 1.Stefano Nardini (Riccardi) 64.75, 2.Alessandro Maraschi (Atl. Cento Torri) 61.24, 3.Gianluca Simionato (N. Atl. Fanfulla) 60.88
JUNIORES FEMMINILI
100m: (+0.8) 1.Judy Udochi Ekeh (Reggio Event’s) 11”58, 2.Irene Siragusa (Atl. 2005) 11”61, 3.Elisa Paiero (Brugnera Friulintagli) 12”02
3000st: 1.Sveva Fascetti (Stud. Cariri) 10’45”82, 2.Martina Merlo (Cus Torino) 11’07”99, 3.Elisabetta Colbertaldo (Silca Conegliano) 11’08”62
Alto: 1.Alessia Trost (Fiamme Gialle) 1.90, 2.Desirée Rossit (Fiamme Oro) 1.76, 3.Debora Sesia (Atl. Cuneo) 1.74
Lungo: 1.Dariya Derkach (UKR/Audacia Record) 6.38 (+2.4, reg. 6.27/+1.5), 2.Laura Oberto (Atl. Canavesana) 6.05 (+1.9), 3.Giulia Liboà (Atl. Mondovì) 6.02 (+0.4)
Peso: 1.Monia Cantarella (Stud. Cariri) 13.69, 2.Claudia Rota (Camelot) 12.78, 3.Elisa Stampachiacchiere (Lib. Arcs Cus Perugia) 11.65
Giavellotto: 1.Martina Clean (Cus Trieste) 46.59, 2.Roberta Molardi (Cremona Arvedi) 46.39, 3.Giada D’Alessandro (Audacia Record) 42.51
Marcia 10km: 1.Elena Poli (Atl. Brescia 1950 Ispa Group) 49’04”16, 2.Maria Vittoria Becchetti (Stud. Cariri) 50’21”44, 3.Andrea Morelli (Interflumina E’ Più Pomì) 51’37”66
PROMESSE FEMMINILI
100m: (-0.9) 1.Martina Amidei (Cus Torino) 11”53, 2.Gloria Hooper (Forestale) 11”56, 3.Laura Gamba (Camelot) 12”16
3000st: 1.Giulia Martinelli (Forestale) 10’03”77, 2.Valeria Roffino (Fiamme Azzurre) 10’26”96, 3.Elena Briganti (Edera Forlì) 10’49”48
Asta: 1.Miriam Galli (Mollificio Modenese) 4.05, 2.Alessandra Lazzari (Lib. Cus Perugia) 4.00, 3.Eleonora Romano (Stud. Cariri) 3.90
Martello: 1.Sara Pizi (Tecno Adriatletica) 55.15, 2.Alessia La Grassa (Cus Palermo) 52.21, 3.Valentina D’Urzo (Stud. Cariri) 50.36
Giavellotto: 1.Sara Jemai (US Sangiorgese) 46.98, 2.Giulia Boaro (Lib. Friul Palmanova) 43.69, 3.Elena Sorrentino (Assind. Padova) 42.15
Marcia 10km: 1.Federica Curiazzi (Atl. Bergamo 1959 Creberg) 48’59”42, 2.Sara Loparco (Olimpia Club) 50’02”99, 3.Cecilia Stetskiv (GS Valsugana Trentino) 50’18”25
Gianmarco Tamberi (foto Colombo/FIDAL)
File allegati:- RISULTATI/Results
- Le FOTO della PRIMA GIORNATA/Photos
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