Monaco: 4x400 ottava, avanti Di Lazzaro

20 Agosto 2022

Agli Europei, nella penultima serata, il quartetto con Re, Aceti, Lopez e Scotti chiude in 3:03.04. L’ostacolista supera le batterie dei 100hs, out Mosetti, dopo un consulto medico Bogliolo rinuncia

Nella penultima serata degli Europei di Monaco l’Italia è ottava con la staffetta 4x400 di Davide Re, Vladimir Aceti, Brayan Lopez e Edoardo Scotti (3:03.04). Oro alla Gran Bretagna in 2:59.35. Promossa in semifinale nei 100hs Elisa Di Lazzaro con il miglior tempo del turno (13.11/-0.5): tornerà in pista domani sera. Fuori in batteria Nicla Mosetti (13.49/-0.7), dopo un consulto medico sceglie invece di non gareggiare la primatista italiana Luminosa Bogliolo. Due superstar nelle finali della serata: lo svedese Armand Duplantis trionfa nell’asta con 6,06, l’olandese Femke Bol inanella il suo terzo oro vincendo anche la 4x400 dopo i 400 e i 400hs. Domani si chiude: Italia nella finale diretta dei 10.000 con Yeman Crippa e Pietro Riva, turno decisivo anche nell’alto con Elena Vallortigara, negli 800 con Simone Barontini e nella 4x100 femminile.

STAFFETTA 4x400 - Mai realmente in gara gli azzurri, ottavi con 3:03.04, oltre quattro decimi in più rispetto alla batteria di ieri. Non basta l’inserimento di Davide Re (in prima) ed Edoardo Scotti (in quarta) per lottare con le potenze d’Europa. La frazione di Re è cronometrata in 45.87 secondo i dati European Athletics. Vladimir Aceti è settimo alla corda e pochi metri dopo perde una posizione dalla Germania (frazione in 45.69), poi insieme a Brayan Lopez non è fulmineo nel secondo passaggio del testimone. Lopez non riesce a ripetere l’ottimo quattrocento di ieri e completa il suo compito in 46.31. Nella frazione finale non può molto Edo Scotti (45.17) che rimane sempre in coda. Nella lotta per le medaglie, la Gran Bretagna vince l’oro che formalizza il sorpasso sulla Germania nel medagliere: 2:59.35 per Matthew Hudson-Smith, Charles Dobson, Lewis Davey e Alex Haydock-Wilson. L’epopea Borlée si nutre dell’ennesimo capitolo grazie alla rimonta di Dylan che nella retta conclusiva supera il francese Thomas Jordier per l’argento del Belgio (2:59.49) e il bronzo Francia (2:59.64). Spagna quarta, al record nazionale di 3:00.54, a conferma del brillante periodo dei quartetti iberici. Al femminile è devastante la rimonta di Femke Bol nella frazione conclusiva, da terza a prima: la fenomenale olandese è al suo terzo oro in tre gare (400, 400hs, 4x400) e festeggia con Eveline Saalberg, Lieke Klaver e Lisanne De Witte (3:20.87), mangiate in un sol boccone Polonia (3:21.68) e Gran Bretagna (3:21.74). 

“Questa gara soprattutto per me - commenta Davide Re - era l’ultima opportunità di recuperare la stagione forse più faticosa della mia vita. Mi dispiace per non aver reso al meglio, anche se ci ho provato in tutti i modi”. “Stare dietro in staffetta è complicato - le parole di Vladimir Aceti - e dalla prima corsia non sono riuscito a tenere una buona posizione, poi il secondo cambio è stato un po’ incastrato tra due avversari. Una stagione travagliata, spero di finirla con qualche soddisfazione”. “Ho cercato di cambiare il più velocemente possibile, dall’ultimo posto - spiega Brayan Lopez - poi ho cercato di chiudere il gap per dare a Edo qualche possibilità nella frazione conclusiva”. “Non si molla mai - sottolinea Edoardo Scotti - e ho spinto comunque fino in fondo, perché può succedere di tutto. Quest’anno fisicamente abbiamo pagato qualcosa, ma questo gruppo è sempre più consolidato, c’è sempre qualcuno come Brayan che riesce a migliorarsi”.

100HS - Non parte Luminosa Bogliolo: la primatista italiana rinuncia alla batteria dei 100hs dopo un consulto medico. Si comporta più che bene Elisa Di Lazzaro, vincitrice della terza ‘heat’ con 13.11 (-0.5), tempo che risulta anche il più veloce del primo round, dal quale erano esentate le ostacoliste in top-12 stagionale. “Sono davvero contenta - commenta - faceva freddo, l’ho patito parecchio, la pista era bagnata e il ginocchio che era a terra sul blocco mi scivolava. Insomma è stata difficile. Ma di testa ho fatto una bella gara: se alla seconda parte di oggi ci aggiungo una partenza migliore, può uscir fuori una bella semifinale”. All’altra triestina Nicla Mosetti è invece fatale il settimo ostacolo. Un impatto con la barriera frena la sua corsa e non basta il sesto posto con 13.49 (-0.7) per approdare nella semifinale di domani sera: serviva 13.37, ultimo tempo di ripescaggio.

GLI ALTRI TITOLI: DUPLANTIS 6,06 - Si ripassa dal via. Ovvero dalla prima medaglia d’oro tra i big, quella europea, conquistata quattro anni fa a Berlino e confermata a Monaco di Baviera, nella gara dall’esito più scontato dell’intera rassegna. L’imperatore dell’asta, attualmente campione di qualsiasi cosa esista in atletica, non sbaglia mai, nemmeno stasera, fino al 6,06 del record dei campionati, trionfando già a 5,95 dopo gli errori del tedesco Bo Kanda Lita Bahre (argento in 5,85). Bronzo, più giù, a 5,75 per il norvegese Pal Haugen Lillefosse. Per stasera va bene così, gli ‘basta’ l’oro, niente centimetro in più da aggiungere al record del mondo. Dopo tre argenti in altrettante manifestazioni internazionali (Olimpiadi di Tokyo, Mondiali di Eugene, Giochi del Commonwealth di Birmingham) finalmente la ventenne britannica Keely Hodgkinson può esultare per una medaglia d’oro: 1:59.04 per prevalere sulla francese Renelle Lamote (1:59.49) e la polacca Anna Wielgosz (1:59.87). Il podio del giavellotto è uno splendido passaggio di consegne generazionale: oro alla 19enne greca Elina Tzengko con il personale di 65,81, argento all’ancora più giovane (18enne) serba Adriana Vilagos con 62,01, bronzo alla leggenda Barbora Spotakova (Repubblica Ceca) che vince la sua quarta medaglia in tre decenni diversi, la prima nel 2006. È bronzo con 60,68 per la primatista del mondo, ancora a livelli altissimi a 41 anni. Nei 3000 siepi, gara tutta d’attacco per l’albanese Luiza Gega (9:11.31) che piega la tedesca Lea Meyer (9:15.35) e la britannica Elizabeth Bird (9:23.18).

naz.orl. - l.c.

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