Mondiali Allievi: finale per tre a Cali

16 Luglio 2015

Tre azzurri in finale: Sydney Giampietro (peso 16.57), Stefano Sottile (alto 2.08 senza errori), Ilaria Verderio (400hs 58.56).

di Raul Leoni

Nella seconda mattina dei Mondiali di Cali si riscattano gli azzurri in pedana: due ammissioni in finale, senza discussione, per la sedicenne pesista Sydney Giampietro (promozione diretta con 16.57 al secondo lancio) e per il piemontese Stefano Sottile nell’alto (il capolista mondiale stagionale è uno dei cinque saltatori che fanno 2.08 senza errori in qualificazione). Si gareggerà per le medaglie del peso allieve nella notte italiana, mentre la finale dell’alto maschile è in programma nella notte di sabato. Trova un posto tra le prime otto del mondo dei 400hs Ilaria Verderio: 58.56 (terza tra le ammesse), a 3/100 dal PB. Splendido progresso per Linda Olivieri, quinta nella sua semifinale in 59.03 e prima esclusa dalle corsie di finale, nonostante un serio rischio di caduta sull’ultimo ostacolo. La bergamasca Marta Zenoni, leader mondiale provvisorio, vince la sua batteria degli 800 metri (2:09.67) e vola in semifinale. Passaggio del turno anche per il campione italiano dei 110hs Marco Bigoni (13.87/+1.0 PB), in compagnia di Loris Manojlovic (ripescato a 13.88 e PB anche per il marchigiano).

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LE GARE DELLA SECONDA GIORNATA (16 luglio - mattina)

400hs F (semifinali) – Tanta attesa, per queste semifinali: due maglie azzurre che cercano gloria, sia pure parziale, con l’obiettivo di presentarsi ancora sui blocchi per la gara che vale il titolo iridato. Ce la fa Ilaria Verderio, che vede i fantasmi di Jesolo 2012 (caduta in batteria da primatista dei 300hs cadette): ma tocca solo la penultima barriera e chiude ad un passo da Brandee Johnson (58.56/SB contro 58.51 dell’americana). Per la brianzola è il terzo tempo tra le finaliste, McLaughlin ovviamente fa categoria a parte. Prima si era vista una Linda Olivieri splendida e sfortunata: arriva quarta sull’ultimo ostacolo e rischia seriamente di cadere, poi si riprende e fa 59.03 – PB nonostante tutto – prima delle escluse. Il che significa nona al mondo.

110hs M (batterie) – Finalmente gli azzurri approfittano della scorrevolezza del rettilineo di Cali: il campione italiano Marco Bigoni resta in linea di galleggiamento per una qualificazione diretta tutt’altro che agevole, visti i valori sui blocchi. Per il milanese di Buccinasco (4b2) arriva il nuovo PB a 13.87/+1.0 (2/100 di progresso, in questo caso marginale ma significativo: la lotta per una corsia di finale si consumerà, probabilmente, un paio di metri davanti a lui e non si può mai dire). Dal canto suo Loris Manojlovic paga una partenza non impeccabile: poi il marchigiano si mette in moto e arriva sotto ai migliori (6b5), 13.88 è il secondo miglior tempo recuperato – d’altronde nella batteria più veloce della giornata. Lo statunitense Isaiah Lucas, che la vince, eguaglia la MPM stagionale del sudafricano Mpho Tladi a 13.44. I due ragazzi italiani sono 18° e 19° nel sommario dei tempi.

800m F (batterie) – Un’ora dopo la qualificazione di Stefano Sottile, un altro leader stagionale azzurro fa il suo debutto nel Mondiale di Cali: stavolta al femminile, sugli 800 metri, e si tratta ovviamente di Marta Zenoni. L’unica incognita è legata alla superiorità con la quale la bergamasca tratta da sempre le connazionali di pari età, a debita distanza: e quando ci sarà bisogno di usare i gomiti in gruppo? C’è poco da temere, perché la sicurezza dell’azzurra è disarmante: 2:09.67 (1b2) è il dettaglio tecnico di una prova d’autorità di livello assoluto. Le altre iscritte di cartello tendono un po’ a strafare, forse per bisogno di autostima: per la cronaca il miglior tempo del turno è dell’americana Samantha Watson (2:06.05) la quale, guarda caso, insegue l’azzurra nelle liste mondiali.

Disco M (decathlon) – Arrivano i lanci lunghi e Marco Leone si rianima un po’: il secondo lancio a 39.28 (650 punti) non è poi così distante dai migliori del decatleta di Valbrona. Il totale arriva a 4512 punti (23°), mentre si fa intrigante la lotta per le medaglie: controsorpasso di Hausenberg (47.22 nel disco) ai danni di George Patrick (5836 contro 5752) e il talento estone si riporta a sole nove lunghezze dall’oro virtuale del francese Besson (5845 dopo sette prove).

Alto M (qualificazione) – Non c’è bisogno di arrivare a 2.11: quando il capolista stagionale Stefano Sottile supera 2.08 alla prima prova, già si può immaginare che la sua qualificazione finisca qui. Il piemontese è uno dei cinque atleti – con lui anche il “paisà” Remo Cagliesi, con la maglia della Germania – capaci di una progressione esente da errori. Intanto si perde per strada, tre nulli d’entrata, l’outsider australiano Connolly (2.14 quest’anno): e restano fuori dai 12 anche l’ucraino Kuzminov e il saltatore di St.Kitts e Nevis Jermaine Francis (entrambi 2.15 di personale). E così l’alto italiano promuove un altro finalista dopo Erica Marchetti: per il ragazzo di Borgosesia c’è il sogno di un podio che sta nei numeri di partenza e che ha bisogno di una certa tenuta agonistica per realizzarsi, visto l’equilibrio tra i concorrenti. Sotto questo profilo l’azzurro è senz’altro cresciuto in questi mesi, anche facendo tesoro di un’esperienza olimpica non esaltante a Nanchino nella stagione passata.

100m F (batterie) – La starlette Candace Hill – prima allieva della storia ad andare sotto il muro degli 11” – si presenta con un comodo 11.47 al primo turno. Poi però vanno in scena anche le ambiziose rivali della sprinter georgiana, con la trinidegna Khalifa St.Fort che vede sul display il nuovo PB a 11.39. La prima delle azzurre a mettersi sui blocchi è Anna Lisa Modesti: la friulana (ancora quindicenne), come molti degli azzurri di Cali, è stata proiettata in pochi mesi dalle competizioni sotto casa al palcoscenico mondiale, ma non si fa intimidire dall’ambiente e arriva ad un decimo dal recentissimo personale (4b3/12.04, +0.3). E’ chiaro che per lei ci sarà una lunga attesa di un possibile ripescaggio (otto migliori tempi): idem per Emma Girardello, che parte con l’handicap (0.232 la reazione allo sparo!) e fa 12.02 (3b5, +1.0). Situazione difficilissima, che sarebbe stata di elementare soluzione se la rodigina di Adria avesse appena appena avvicinato il tempo della finale tricolore, quando aveva ceduto per un solo millesimo all’ivoriana di Rubiera Zaynab Dosso. E quando, sulla scia della britannica Hannah Brier (11.39 contro vento nell’ultima batteria), in quattro vanno sotto i 12”, il destino delle due azzurre è segnato: seconda e quarta delle escluse dalle semifinali (o, se preferite, 26^ e 28^ tra le 58 concorrenti).

Peso F (qualificazione) – A 16 anni Sydney Giampietro conquista la sua prima finale mondiale e più tardi, nella notte italiana, lancerà anche lei per una medaglia. Che fosse scontato si può dire solo col senno di poi: in realtà la ragazzona lombarda è brava a non lasciarsi invischiare in una lotta di centimetri dopo il primo lancio d’assaggio a 15.43. La seconda spallata è lì, oltre la fettuccia gialla della qualificazione (16.50): 16.57 – sesta misura tra le otto che ottengono la promozione diretta - e via, a ricaricare le batterie. Ora l’importante è proprio mantenere la concentrazione per interpretare in modo degno una finale importante e meritata: per il titolo, in realtà, le favorite sono altre, come la tedesca Julia Ritter (la migliore stamattina, 17.61, davanti all’americana Dunbar, 17.36). Seconda finale per l’argento del disco, la montenegrina Rakocevic, ed una sola cinese promossa: Dong Yu, senza neppure brillare.

110hs M (decathlon) – Continua in modo un po’ anonimo l’avventura di Marco Leone: d’altronde è difficile dare una sterzata ad una gara condizionata fina dalla prima giornata dall’evidente tensione legata all’esordio internazionale. Nulla di trascendentale, 15.65 (+0.4) e 773 punti aggiunti al totale di 3862 (23°). In tre viaggiano oltre i 5000 punti dopo la sesta fatica, segnata dall’eccellente 13.79 del britannico Sam Talbot (un tempo da semifinale nella gara singola): il francese Ludovic Besson mette a segno un 13.86 da incorniciare (5099), poi l’americano Patrick (5053) e l’estone Hausenberg (5023), che ieri – scivolando a piedi nudi sulla pedana dell’alto in un tentativo a 1.93 – aveva rischiato grosso e da lì era nato il sorpasso della coppia attualmente leader. Poi il baltico si è rimesso le scarpe, ma resta ad inseguire.

GLI AZZURRI IN GARA NELLA SECONDA GIORNATA (16 luglio, ora italiana)

Ore 16.30 – 110hs M (decathlon) Marco Leone
Ore 16.35 – Peso F (qualificazione/16.50) Sydney Giampietro
Ore 17.00 – Alto M (qualificazione/2.11) Stefano Sottile
Ore 17.40 – 100m F (batterie/2+8) Anna Lisa Modesti, Emma Girardello
Ore 18.25 – Disco M (decathlon) Marco Leone
Ore 19.05 – 800m F (batterie/3+4) Marta Zenoni
Ore 19.45 – 110hs M (batterie/4+4) Marco Bigoni, Loris Manojlovic    
Ore 20.00 – Asta M (decathlon) Marco Leone
Ore 20.30 – 400hsF (semifinali/2+2) Ilaria Verderio, Linda Olivieri
(Sessione pomeridiana 16 luglio, ora italiana 17 luglio)
Ore 00.00/01.15 – Giavellotto M (decathlon) Marco Leone
Ore 00.15 – 100hs F (semifinali/2+2) Desola Oki, Elisa Di Lazzaro
Ore 00.40 – 400m M (semifinali/2+2) Vladimir Aceti
Ore 01.35 – 800m M (semifinali/2+2) Andrea Romani
Ore 02.05 – 400m F (semifinali/2+2) Alessia Tirnetta, Rebecca Borga
Ore 02.30 – Peso F (finale) Sydney Giampietro
Ore 02.40 – 400hs M (semifinali/2+2) Federico Cesati, Mattia Di Panfilo
Ore 03.20 – 1500m M (decathlon) Marco Leone
Ore 03.50 – 100hs F (finale) ev. Desola Oki, Elisa Di Lazzaro



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