Mondiali, Rigaudo: ''Volevo una medaglia''

13 Agosto 2013

Le dichiarazioni in zona mista degli azzurri impegnati nella quarta mattinata di gare a Mosca

Elisa Rigaudo: "Sono dovuta partire così sennò mi avrebbero mangiato. Mi ero preparata all'"armata russa" e qundi sapevo che dovevo guadagnare il massimo vantaggio nei primi 10km. Ero carica e non penso di avere nulla da recriminarmi perchè non ho sprecato energie inutilmente e francamente questa era l'unica carta possibile se oggi si voleva avere qualche ambizione. A Daegu nel 2011 ero arrivata quarta, ma il quinto posto di oggi mi dà una soddisfazione diversa perchè è frutto di una gara in testa da protagonista senza restare nel gruppo e subire anche nervosamente le iniziative delle avversarie. La Sokolova? Sì, può avere scombinato un po' le carte, ma eravamo in un momento in cui qualcuna sarebbe comunque partita all'attacco per il bronzo. La sua mossa, che le è costata la squalifica a 400 metri dall'arrivo, ha solo anticipato un po' le cose. Ero venuta qui con l'idea di vincere una medaglia e poi mia figlia Elena, che oggi ha seguito la mia gara con scritto "Forza mamma!" sulla guancia, mi aveva chiesto di portarle il pupazzo della mascotte che viene dato a chi sale sul podio. Sarà per la prossima volta! Nel 2014 gli Europei di Zurigo con il traguardo personale dell'Olimpiade di Rio. In mezzo magari un altro figlio". 

Eleonora Giorgi: "Sono riuscita a fare la gara in progressione che volevo, vicina al mio personale. E soprattutto, come speravo, ho migliorato il quattordicesimo posto dell'Olimpiade di Londra. Posso ritenermi soddisfatta. E' stata una bella esperienza e ad ogni gara imparo qualcosa di utile. Ho cercato di stare nel gruppo nella prima parte, poi quando hanno cambiato non sono riuscita a seguire le altre e sono rimasta sul mio ritmo. A 7km dall'arrivo ho allungato il passo ed è partita la mia rimonta. Bene così".

Antonella Palmisano: "Oggi per me è iniziata la nuova atletica, quelle delle grandi. Posso dire che è stato un bell'inizio con altri 9 secondi di primato personale ad un mese di distanza dal bronzo agli Europei under 23 di Tampere. Anche io sono rimasta nel gruppo nella prima metà di gara per poi proseguire in rimonta. Doveva essere soprattutto un'esperienza, ma penso che alla fine sia stata qualcosa di più".

Silvano Chesani: "Per andare in finale serviva fare tutto alla prima, invece io ho subito complicato le cose con quell'errore iniziale a 2,17. Anche 2,26 l'ho fatto alla seconda e il primo tentativo a 2,29 era un bel salto. Oggi prima di scendere in pedana avevo la consapevolezza di superare almeno 2,29 o 2,31. Ma se non sono in finale sicuramente avrò sbagliato qualcosa. La condizione fisica c'era, ma mi mancava di sentire bene lo stacco e forse devo migliorare nell'arco dorsale. Peccato".

Simona La Mantia: "Questi 14 metri non vogliono proprio venir fuori quest'anno all'aperto! Evidentemente oggi ho saltato troppo di forza. Il secondo salto l'ho sprecato perchè mi ha ceduto la gamba al secondo balzo. All'ultimo ho cercato di essere più decontratta per sentire il ritmo e l'elasticità della rincorsa, ma purtroppo non è servito a molto".

a.g.

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