Mondiali: Schippers non si toglie la corona

11 Agosto 2017

La bionda olandese bissa il titolo dei 200 in 22.05. Sorpresa nei 3000 siepi, vince la Coburn in 9:02.58. Brittney Reese al quarto titolo iridato con 7,02. 

di Marco Buccellato

Nell'ottava giornata dei Campionati del Mondo di Londra l'olandese volante Dafne Schippers vince il titolo mondiale dei 200 con una finale incertissima e decisa solo sulla linea del traguardo in favore dell'olandese in 22.05 (vento 0.8) davanti all'ivoriana Marie-Josée Ta Lou (22.08, record nazionale) e alla bahamense Shaunae Miller-Uibo (22.15). Quarto oro iridato nel salto in lungo per la statunitense Brittney Reese, oro con 7,02 (0.1) davanti a una bravissima Darya Klishina (7,00/-0,3), argento a sorpresa. Podio salvato in extremis per l'olimpionica e iridata uscente Tianna Bartoletta (6,97/-0.2), che estromette dal podio la co-favorita serba Ivana Spanovic, quarta con 6,96. Incredibile nei 3000 siepi: la favorita Jebet e le kenyane vengono surclassate dalla doppietta firmata USA da Emma Coburn (9:02.58, record dei campionati e primato nazionale) e Courtney Frerichs (9:03.77). Il bronzo è dell'iridata uscente Hyvin Jepkemoi Kiyeng in 9:04.03. Nel decathlon guida il francese Kevin Mayer (4478) sui tedeschi Kazmirek (4421) e Freimuth (4361). Il medagliere a due giornate dalla fine del mondiale: gli Stati Uniti (8-8-7) sono sempre più inarrivabili.

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SCHIPPERS, 200 D'ORO IN 22.05 - Dafne Schippers è per la seconda volta consecutiva la campionessa del mondo dei 200 metri. L'olandese volante, già bronzo nella finale dei 100 metri, conquista il secondo titolo iridato dopo quello di Pechino in 22.05 (vento 0.8) in una finale sofferta e decisa negli ultimi dieci metri dopo una serrato spalla a spalla con l'ivoriana Marie-Josée Ta Lou (22.08, record nazionale), alla seconda medaglia d'argento dopo quella dei 100 metri, e con il prepotente ritorno di Shaunae Miller-Uibo, indietro a metà gara e capace di risalire fino al bronzo (22.15), strappato a una bravissima Dina Asher-Smith (22.22), in lizza per la medaglia fino alla fine. Fuori del podio le statunitensi, quinta la Stevens in 22.44, sesta la Duncan in 22.59. La Ta Lou ha avuto l'avvio meno rapido dai blocchi ma è stata la più efficace nell'accelerazione, e all'uscita dalla curva e nella parte iniziale del rettilineo ha reso la vita dura all'olandese, che è riuscita a risolvere la questione per la medaglia d'oro solo con le ultime cinque falcate.

REESE QUARTO TITOLO, SPANOVIC QUARTA - Una finale di salto in lungo femminile equilibrata, con le prime quattro in sei centimetri e lo stand out inatteso di Darya Klishina, capace di saltare sempre oltre il primato stagionale e di mettere paura a Brittney Reese, che con 7,02 (0.1) conquista l'allora mondiale numero quattro all'aperto. Con i tre titoli mondiali indoor e un oro olimpico, la collezione senza precedenti sale a otto. Bravissima la Klishina, alla miglior gara della carriera con la punta del 7,00 (-0,3) al quinto turno, e finale elettrizzante per Tianna Bartoletta, che dopo l'oro di Pechino e Rio salva il podio all'ultimo salto piazzando il 6,97 (-0.2) che estromette Ivana Spanovic dal podio, fino allora terza con 6,96. La serba vola per il tutto per tutto nel salto finale e atterra oltre i sette metri, ma lascia tracce letali nella sabbia: il verdetto di 6,91 la lascia quarta. Ottavo oro per gli USA nel medagliere del lungo donne. Le statunitensi vincono ogni finale, iridata o olimpica, dal 2009.

SIEPI, COBURN A BRACCIA ALZATE - Bellissima e clamorosa finale dei 3000 siepi femminili, vinti dalla statunitense Emma Coburn con il crono-record dei campionati, primato nazionale e sesta prestazione all-time (9:02.58) dopo aver lanciato l'attacco decisivo alla riviera conclusiva. La sorpresa è ancor più grande perché l'argento va a un'altra siepista USA, Courtney Frerichs (9:03.77), anche lei sotto il vecchio record nazionale. Alle kenyane, strafavorite assieme all'olimpionica Ruth Jebet, restano le briciole della medaglia di bronzo, andata al collo dell'iridata uscente Hyvin Jepkemoi Kiyeng in 9:04.03. Gara lanciata su ritmi elevati dalla Jebet, 3:02.74 al primo mille e 6:03.60 ai duemila.

La prima a staccarsi dalla lotta per le medaglie è la kenyana più giovane, la primatista mondiale under 20 Chespol, poi si sfila la stessa Jebet a 250 metri dal traguardo. Non c'è scampo per la Kiyeng e l'altra kenyana Chepkoech, quarta in 9:10.45 (dopo aver commesso l'errore incredibile di passare per la pista anziché per la riviera e essere tornata indietro): le statunitensi vanno via e compiono un'impresa senza precedenti. Primo oro e primo argento USA nella specialità, contro ogni pronostico. La Kiyeng scende ancora: dall'oro di Pechino all'argento di Rio al bronzo di Londra. Troppo presto fuori gioco la tedesca Krause, caduta dopo due minuti di gara. Altro primato sudamericano per l'argentina Casetta (9:25.99). Record nazionale per la canadese Lalonde in 9:29.99.

100 METRI OSTACOLI, SEMIFINALI - Kendra Harrison rischia tutto il rischiabile, sulla pista dove ha realizzato il record mondiale di 12.20, centrando un ostacolo nella terza semifinale ma riesce a salvare la finale con l'ultimo tempo utile nei ripescaggi (terza in 12.86). E' la vecchia volpe Dawn Harper a vincere in 12.63 (0.2) sulla tedesca Dutkiewicz (12.71). Nella prima semifinale eccellente esibizione di Sally Pearson (12.53/0.5), tornata stabilmente ai livelli di alcuni anni fa. La statunitense Ali è seconda in 12.79. Nella seconda semifinale partenza surreale della campionessa del mondo Danielle Williams, con i primi appoggi praticamente sul posto. Passano l'altra hurdler USA Christina Manning in 12.71 (0.5) sulla bielorussa Alina Talay (12.85, personale stagionale). La Williams è mesta quinta in 13.14. Completa il quadro delle finaliste l'olandese Nadine Visser (12.83 nella prima serie). Prima esclusa dalla finale la danese Pedersen, per un centesimo, vittima anche di un infortunio sul traguardo. Domani, finale con quattro statunitensi e l'australiana Sally Pearson in condizioni smaglianti, e nessuna giamaicana. Nelle batterie della mattina, miglior tempo della Harrison in 12.60 su Danielle Williams (12.66). 12.72 per la Pearson, 12.74 per Pamela Dutkiewicz.

800 DONNE, SEMIFINALI - Le nordamericane Ajee' Wilson (1:59.21) e Melissa Bishop (1:59.56) dominano la prima semifinale. Caster Semenya si impone senza problemi nella seconda in 1:58.90 con rimonta capolavoro dall'interno della polacca Angelika Cichocka (1:59.32), che entra nella scia della sudafricana e brucia in extremis la statunitense Lipsey (1:59.35). La terza semifinale premia le favorite Niyosaba (2:01.11) e Wambui (2:01.19), ma incapaci di cambiare passo. La squalifica della britannica Sharp (quarta nella seconda serie in 1:59.74) apre le porte temporanee della finale a Noélie Yarigo (Benin, 1:59.74), ma la Sharp in serata è riammessa al turno di finale. L'ottava finalista è la Lipsey.

1500 UOMINI, SEMIFINALI - Lentissima la prima, che si ravviva solo alla campana dove parte il kenyano Manangoi e risveglia la compagnia dal torpore. Asbel Kiprop fa i suoi 200 metri di gara dal rettilineo opposto all'arrivo e chiude facilmente la porta dietro di sé. I due kenyani facili (3:40.10 e 3:40.14), il felicissimo Filip Ingebrigtsen, Mikhou del Bahrain e lo spagnolo Mechaal conquistano la finale. Seconda serie più rapida e volata lunga di Tim Cheruiyot (3:38.24), superato nel finale dal ceco Holusa (3:38.05). In scia, turno favorevole a Lewandowski, al miler di casa O'Hare e al marocchino El Kaam. Ennesima finale per il kiwi Nick Willis e ingresso a sorpresa per lo statunitense Gregorek, ripescati. Fuori, dopo un mondiale da dimenticare, il kenyano Ronald Kwemoi, spento in semifinale come in batteria. La lentezza del primo round elimina invece il marocchino Iguider, bronzo due anni fa.

DECATHLON, VIA AL DOPO-EATON - Prime gare nel decathlon: inizia la caccia all’erede del “superman” Ashton Eaton, dominatore della specialità negli ultimi anni, che dopo le Olimpiadi di Rio ha lasciato l’attività agonistica. L’argento a cinque cerchi Kevin Mayer conferma il suo ruolo di maggiore candidato al trono cogliendo un record personale in avvio con 10.70 sui 100 metri. Il più veloce è il canadese Damian Warner (10.50). Nel lungo 7,52 per il transalpino al termine di una serie in crescendo, mentre il tedesco Rico Freimuth diventa leader parziale. Il francese Mayer avvicina il PB nel peso con 15,72 e si porta in testa con 2703 punti davanti a Freimuth (2678) e allo statunitense Trey Hardee (2647), due volte iridato nel 2009 e nel 2011 prima dell’era-Eaton. Mayer riduce i danni al minimo nell'alto (2,08) in cui è Kazmirek a salire più di tutti (2,11). Dopo quattro gare il francese conduce con 3581 sulla coppia tedesca Kazmirek-Freimuth, appaiati con 3472 punti. Hardee perde una posizione (3441). Chiudono la giornata i 400 metri con Kazmirek autore del miglior tempo (47.19). Il tedesco riduce il gap da Kevin Mayer che centra il personale in 48.26. Classifica parziale: Kevin Mayer 4478, Kai Kazmirek 4421, Rico Freimuth 4361. Il canadese Damian Warner (4347) e Trey Hardee (4313) sono a ridosso del tedesco.

DISCO DONNE, SUPER-PERKOVIC IN QUALIFICAZIONE - Nove atlete superano la qualificazione diretta nel disco. La migliore è nettamente l’olimpionica croata Sandra Perkovic, che riscatta il nullo di apertura con un 69,67 fuori portata per le avversarie. La misura è la migliore mai realizzata in un turno di qualifica ai campionati del mondo (precedente 68,40 della tedesca Ilke Wyludda a Roma '87). Serve invece il terzo lancio all’iridata cubana Denia Caballero per evitare l’eliminazione con 63,79, mentre sbrigano la pratica al primo ingresso in pedana l’altra cubana Yaime Perez (65,58), che quest’anno ha interrotto l'imbattibilità della Perkovic sconfiggendola due volte, quindi l’australiana Dani Samuels-Stevens (65,56) e la francese Mélina Robert-Michon (63,97).

File allegati:
- RISULTATI/Results

Emma Coburn e Courtney Frerichs, oro e argento dei 3000 siepi (foto Colombo/FIDAL)


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