Mondiali: due azzurri nei quarti dei 100
La prima mattinata di gare ai Mondiali di Osaka mostra quell'Italia che volevamo vedere: orgogliosa, combattiva, pronta a migliorarsi anche nelle condizioni climatiche peggiori. Simone Collio e' l'esempio piu' probante di quello spirito richiesto alla vigilia ai ragazzi impegnati in gara. Il velocista delle FF.GG. non si scoraggia di fronte alle forti folate di vento contrario e coglie un fondamentale terzo posto in batteria in 10.22 che alla luce del metro e mezzo di vento avverso assume un enorme valore. Qualificazione diretta ai quarti di finale per lui nella stessa batteria dove si registra la clamorosa squalifica del campione europeo, il portoghese Obikwelu, un pretendente in meno per il podio finale. E a sorpresa a fine sessione di batterie arriva anche la qualificazione dell'altro azzurro in gara, Rosario La Mastra. Anche lui non si scoraggia del vento contrario e con 10.27 stabilisce il suo nuovo primato personale, condito dal ripescaggio per i quarti di finale. Le batterie dei 100 nel complesso vedono i due grandi favoriti, il primatista mondiale giamaicano Asafa Powell e lo statunitense Tyson Gay, nascondersi, mentre la squadra statunitense perde subito uno dei suoi tre rappresentanti, Jerks, con Samuels che evidenzia grandi difficolta' che sembrano rendergli difficile la prosecuzione del torneo. Grande impressione desta anche Christian Obrist, che in una complicata batteria dei 1500 metri non si lascia intimorire dagli avversari e guadagna il quinto posto (che gli vale l'accesso alle semifinali di lunedi') in 3:41.74, e lo fa alla maniera forte, con una volata che gli consente di tenere alle spalle l'accreditato Belal Mansoor, ex campione mondiale allievi. Eliminata ma con tutti gli onori Elena Romagnolo nei 3000 siepi, nona in batteria in 9:50.79, tempo di tutto rispetto in una manifestazione che deve essere considerata un'ulteriore tappa di crescita per la portacolori dell'Esercito. La maratona maschile ha assegnato il primo titolo. Disputata di primo mattino per sfuggire al caldo opprimente che invece ha comunque contraddistinto la gara, ha visto la seconda vittoria keniana nella storia dei Mondiali sui 42,195 km. Merito di Luke Kibet, autore di una forte progressione dopo meta' gara che gli ha consentito di staccare i due compagni d'avventura (ossia coloro che avevano animato la prova operando la selezione nel folto gruppo di partecipanti), il favorito Mubarak Shami (Qatar) giunto poi secondo e il keniano Kiplagat, che nel finale e' crollato. Grande prova dello svizzero Rothlin (lo ricordate avversario di Baldini lo scorso anno a Goteborg?) che con un'accorta tattica di gara ha effettuato una grande rimonta nel finale andando a conquistare il bronzo che si aggiunge all'argento europeo e ne fa uno dei principali esponenti di questa specialita'. 2h15:59 il tempo di Kibet, il che la dice lunga delle difficolta' della prova, con Shami staccato di 1:19 e Rothlin di 1:26. L'avventura di Migidio Bourifa, unico azzurro in gara, e' durata 15 km, i primi nei quali il campione d'Italia e' rimasto nel folto gruppo di testa, ma alla prima selezione e' finito nelle retrovie fino al ritiro, vittima del caldo come molti altri maratoneti. E vedendo come la prova si e' sviluppata, il rammarico per non avere visto nel gruppo uno Stefano Baldini all'altezza del suo passato e' stato tanto. Gabriele Gentili Simone Collio (Foto di Giancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
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