Mondiali: ecco Pertile e la 4x100



Il loro Mondiale inizierà l'ultimo giorno. Il 4 settembre a Daegu (Corea del Sud) nella giornata conclusiva della rassegna iridata, Ruggero Pertile affronterà i 42,195 km della maratona. Nel 2010 è stato quarto agli Europei di Barcellona. In quella stessa occasione la 4x100 maschile aveva vinto l'argento con tanto di primato italiano (38.17). Anche il quartetto veloce azzurro - in una formazione con nuovi innesti - si giocherà le sue carte domenica a partire delle batterie. Oggi il consueto incontro con la stampa a Casa Italia Atletica. Di seguito le dichiarazioni.  

Ruggero Pertile (Maratona, domenica 4 settembre ore 2.00) - “Arrivo preparato e motivato alla rassegna iridata. Mi sono acclimatato bene ed anche gli allenamenti di rifinitura mi hanno dato buone sensazioni. Speriamo di far bene: non si correrà solo con le gambe ma anche con la testa. Ci sono atleti di spessore ma si possono battere. Kenya, Etiopia e Giappone si presentano con cinque elementi per la classifica di Coppa del mondo, la concorrenza è alta anche se umidità e caldo saranno due fattori che appiattiranno i valori. Penso che al 30esimo km inizierà la vera gara: bisognerà a quel punto essere lucidi per un finale veloce. Ho visto il percorso ed in certi tratti le gambe scappano via, ecco perché dico che oltre alla convinzione ci vuole anche molta testa. Rispetto agli europei di Barcellona le mie condizioni sono migliori, non ho avuto infortuni, non ho perso allenamenti ed ho svolto regolarmente il mio lavoro in altura. Ho scelto il Kenya perché è possibile correre con grandi campioni. La nostra è una disciplina di grande sacrificio, ho avuto la fortuna di allenarmi con Baldini e ho imparato tanto. Spero  - un domani - di poter trasmettere la mia esperienza alle nuove generazioni”.

Staffetta 4x100 Uomini (qualificazione domenica 4 settembre ore 12.00, ev. finale ore 14.00)
Simone Collio - “Sono in buone condizioni, ho avuto un problema a luglio al ginocchio ma per fortuna è tutto risolto. Anche i problemi legati all’adattamento al fuso sono stati superati. Abbiamo svolto una buon allenamento al Terminillo, il gruppo è motivato e la preparazione è stata meticolosa. Con i tecnici Filippo Di Mulo e Roberto Piscitelli abbiamo provato ben 71 cambi in zona con pochissimi errori, forse solo tre. Sicuramente il lavoro in quota stimola la velocità, abbiamo acquisito dei punti di riferimento che poi sono stati ulteriormente collaudati in questi giorni di ultime prove in Corea. Per la finale occorre un crono attorno ai 38”50 che è alla nostra portata. Credo che il record italiano di 38”17 ottenuto agli europei di Barcellona possa valere qualcosa attorno alla quinta posizione. C’è da dire comunque che tutte le nazioni stanno facendo delle prove a dimostrazione che puntano sulla staffetta. E’ una vera novità, in passato solo l’ultimo giorno si vedevano dei quartetti sul campo di allenamento. Mi ha colpito il giamaicano Blake: dopo la vittoria nei 100 si è messo a disposizione della squadra  e questo ci ha fatto riflettere un po’ tutti. L’errore in Coppa Europa? Certo, rimane dentro ma con i raduni ed il confronto tra di noi siamo riusciti a vincere le paure. E’ stato un punto di ripartenza, abbiamo superato il momento critico”.

Michael Tumi - “Sono orgoglioso di essere qui e spero di poter dare il mio contributo. Siamo un bel gruppo, siamo tutti motivati ed anche se sono il più giovane sono riuscito ad integrarmi bene. Non avevo mai affrontato delle sedute di allenamento così intense e la vicinanza ai miei compagni mi ha insegnato come bisogna affrontare una grande manifestazione internazionale”.

Fabio Cerutti - “Questa stagione ha segnato il mio rientro in staffetta e spero di poter ripetere quello che è successo due anni fa quando conquistammo l’accesso alla finale dei mondiali di Berlino. Sono molto sereno, il lavoro svolto al Terminillo ci ha dato molta fiducia. Ieri ho visto Tumi che cambiava davanti agli americani e quindi davvero mi sento tranquillo. Abbiamo tutti condiviso la scelta di puntare solo sulla staffetta: è qui che ci sono le migliori probabilità di entrare in finale”.

Emanuele Di Gregorio - “Siamo pronti a dare il massimo, siamo un gruppo motivato e unito. In fondo quest’anno i tempi nei 100 non sono stati come negli altri mondiali. Sono d’accordo con Simone quando dice che un crono attorno a 38”50 può bastare per la finale. I favoriti? Sono i soliti quartetti: America, Giamaica, Francia, Gran Bretagna, Germania, Trinidad & Tobago ma noi contiamo molto sulla bontà dei nostri cambi”.

Matteo Galvan - “Sto bene, ho recuperato da un infortunio patito dopo gli Assoluti. Vengo da un’operazione al tendine d’Achille e quindi abbiamo scelto preventivamente di impostare questa stagione sui 100 e 200 perché ho potuto riprendere gli allenamenti solo a gennaio. Non c’era tempo per preparare i 400 ma è chiaro che nel 2012 punterò sul giro di pista e sulla 4x400. Per ora ho vinto i campionati italiani sui 100 ed ho dato la mia disponibilità per la staffetta veloce che rimane comunque un punto di passaggio per la prossima stagione”.

Jacques Riparelli - “Posso dire che anche io sto bene, ci siamo allenati con serenità. Sono uno dei veterani del gruppo, è dal 2007 che lavoro con gli staffettisti e quindi sono entrato nello spirito dell’evento che richiede molta dedizione e concentrazione. Sono a disposizione della squadra per un contributo – sul campo e fuori - che spero ci possa portare alla finale. A quel punto ce la giocheremo come abbiamo sempre fatto”.

Filippo Di Mulo (caposettore nazionale della velocità) - “Per la prima volta siamo riusciti a lavorare con i migliori atleti che erano disponibili. Inizialmente abbiamo tentato tutte le soluzioni possibili lavorando sul nucleo centrale che ci ha portato al record italiano. Dovremo aggiungere un primo ed un ultimo frazionista e quelli a disposizione sono in grado di svolgere in maniera egregia questo compito. Ringrazio i ragazzi, si sono comportati da veri professionisti, forse anche oltre le aspettative. Metteremo in campo chi ci dà maggiore sicurezza e quindi conterà molto l’esperienza. Dobbiamo correre per rappresentare l’Italia e quelli che non correranno. In questa specialità conta molto lo spirito di gruppo, se si fa bene prima o poi arriverà il momento per ognuno”.

Giovanni Esposito

Nella foto in alto, il maratoneta Ruggero Pertile; sotto gli azzurri della 4x100 in conferenza stampa a Casa Italia Atletica a Daegu (Giancarlo Colombo/FIDAL)

 




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