Mondiali, il report del pomeriggio



Pomeriggio mondiale senza azzurri, ma molte emozioni da raccontare per quanto visto all'Olympiastadion berlinese, con cinque nuovi titoli iridati assegnati, più varie semifinali e qualificazioni, e molti bei duelli da incorniciare, il succo dello spettacolo. Triplo uomini: nonostante la formidabile primavera cubana, i pronostici erano convergenti sulle figure del portoghese Evora, campione del mondo e olimpico, e del britannico Idowu, viceolimpionico. Il duello non ha mai interessato gli altri contendenti. Titolo al britannico, al primo oro all'aperto, con 17.73 e venti cemtimetri regalati sull'asse di battuta, che spodesta il lusitano, autore dei suoi migliori salti in avvio ed in conclusione di gara (17.54 e 17.55). Cuba mette il suo uomo sul podio (Copello) con l'ultimo assalto vincente per la medaglia a 17.36. 

400 metri femminili: la vittoria della Richards appariva abbastanza scontata. La statunitense in questa stagione ha dimostrato di saper distribuire meglio, molto meglio, le energie, e non l'abbiamo mai vista ripetere le scriteriate partenze del passato (Pechino su tutte). Dai meetings del maggio americano si era capito che sarebbe stato finalmente il suo anno. Per lei, fino a stasera, gli ori della 4x400 mondiale ed olimpica, ma mai una affermazione individuale. Dopo l'argento di Helsinki ed il bronzo di Pechino, arriva l'oro di oggi in 49.00, mondiale stagionale. Seconda la giamaicana Shericka Williams, ancora miglioratasi con 49.23, terza la campionessa europea indoor Krivoshapka con 49.71, capace di resistere al ritorno di Novlene Williams. Soltanto quinta l'olimpionica e campionessa mondiale uscente Ohuruogu. 

3000 siepi maschili: la miglior finale di oggi sotto il profilo della qualità delle prestazioni, con quattro atleti sotto gli 8:02 (nel fazzoletto di ottanta centesimi), i quattro migliori tempi mai fatti registrare in un campionato del mondo, tre primati personali ed un record d'Europa, il secondo quest'anno per il francese Tahri, riuscito finalmente a salire sul podio mondiale alla sesta partecipazione. Oro ed argento al Kenya, e difficilmente avrebbe potuto essere altrimenti, con Ezekiel Kemboi in 8:00.43, argento a Mateelong in 8:00.89 e bronzo a Tahri in 8:01.18. Quarto Paul Kipsiele Koech in 8:01.26. Atmosfera guastata dal test antidoping positivo al clenbuterolo per il marocchino Chatbi.  

Giavellotto femminile: gran finale di giornata per il pubblico tedesco, in esaltazione per la quarta medaglia in quattro giornate di gare, conquistata da Steffi Nerius al termine di una finale dominata grazie al primo lancio di 67.30, il suo secondo miglior risultato di sempre. All'ultima stagione (ma si era ritirata una prima volta già l'anno scorso), nelle ultime settimane aveva guadagnato i galloni di numero uno della specialità in patria per le non ottimali condizioni della più giovane Obergföll, rimasta infatti fuori dal podio. Argento alla primatista del mondo e campionessa olimpica Spotakova con 66.42, bronzo alla russa dalle spalle eccezionali Abakumova con 66.06. Bella la commozione della Nerius, che ha effettuato l'ultimo lancio per il pubblico con gli occhi già gonfi. Chiude una straordinaria carriera con l'oro mondiale dopo sei medaglie tra Europei, Mondiali ed Olimpiadi. L'unico oro, finora, era quello europeo di tre anni fa. Interessante notare che i pezzi da novanta della Germania fin qui non hanno sbagliato un colpo, per giunta con due atlete all'atto del ritiro (Nerius e Kleinert), dimostrando di essere motivatissimi.  

400 metri ostacoli maschili: conferma dell'oro mondiale per Kerron Clement in 47.91 (mondiale stagionale), ma gradissima impressione è stata suscitata anche dal fenicottero Javier Culson, argento per Portorico in 48.07 (primato nazionale) e dal bambino trinidegno Gordon, un ragazzo che compirà diciotto anni a novembre e che è stato selezionato dopo il terzo posto ai Giochi del Centro America e Caraibi di L'Avana, quando giunse terzo in 49.45. Gordon ha sfiorato un incredibile podio per soli tre centesimi, lasciando la medaglia a Bershawn Jackson (48.23). E' la novità giovane più bella del Mondiale, insieme alla misteriosa sudafricana Semenya.  

Turni preliminari e qualificazioni 

100 metri ostacoli (batterie): passano al turno successivo tutte le migliori tranne Michelle Perry, che si sapeva essere infortunata ed a rischio rinuncia. Milgior tempo della compattissima canadese Lopes-Schliep in 12.56. 200 metri maschili (quarti di finale): nessun suicidio lungo la strada, tutti i migliori (si fa per dire) vanno in semifinale. Bolt ha affibbiato tre zampate nel primo quarto e poi ha aspettato gl altri, cronometrato in 20.40. 400 metri ostacoli femminili (semifinali): round molto interessate, con il secondo tonfo in due giorni di Sheena Johnson-Tosta, argento olimpico che ne ha fatte di tutti i colori. Molto bene l'olimpionica Walker, troppo veloce la Demus in avvio tanto che si è pensato stesse correndo un duecento metri.

 

Nella foto in alto Usain Bolt impegnato nella batteria dei 200 metri; in quella in basso il campione del mondo di salto triplo Phillips Idowu (foto di Giancarlo Colombo per Omega/Fidal) File allegati:
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