Mondo: Amsterdam tapis roulant d'Europa

17 Ottobre 2016

Sorpresa-Wanjiru, che vince ad Amsterdam in 2h05:21. La maratona olandese ribalta le statistiche delle 42 km in Europa. Tre arresti nella tragica vicenda della figlia di Tyson Gay.

di Marco Buccellato

Il top tecnico della domenica internazionale è senza dubbio l'esito, oltre ogni previsione, della maratona di Amsterdam. Tra le più veloci del Vecchio Continente, è risaputo, quasi al pari della gemella connazionale di Rotterdam, e sulle quali orme si staglia ormai da qualche stagione anche l'altra 42 km internazionale di Eindhoven. Ieri, però, la corsa di Amsterdam è passata alla storia per più di un motivo. A livello mondiale solo la maratona di Dubai (edizioni 2012 e 2013) ha raccolto così tanti risultati di alto livello. In Europa, la corsa di ieri ha offerto le migliori prestazioni all-time sul suolo europeo per i piazzati dal quinto al tredicesimo posto, così riassunti nello specchietto che segue:

"BEST EVER MARK FOR PLACE" NELLE MARATONE EUROPEE (DAL 5° AL 13° POSTO)
 AMSTERDAM 2016
PRIMA DI AMSTERDAM 2016

 5.  2h06:07 Abraham Chebii (KEN)
 6.  2h06:25 Felix Kandie (KEN)
 7.  2h06:27 Geoffrey Kirui (KEN)
 8.  2h06:45 Bernard Kipyego (KEN)
 9.  2h07:19 Mule Wasihun (ETH)
10. 2h07:48 Abera Kuma (ETH)
11. 2h08:19 Sammy Korir (KEN)
12. 2h08:19 Wilson Chebet (KEN)
13. 2:09:08 Amos Kipruto (KEN)             

 5.  2h06:17 Ryan Hall (USA) Londra 2008
 6.  2h06:31 Peter Kirui (KEN) Francoforte 2011
 7.  2h07:08 John Kiprotich (KEN) Francoforte 2014
 8.  2h07:28 Samuel Tsegay (ERI) Amsterdam 2011
 9.  2h08:06 Samuel Tsegay (ERI) Londra 2012
10. 2h08:20 Feyisa Lilesa (ETH) Londra 2012
11. 2h08:43 Abraham Chelanga (KEN) Parigi 2009
12. 2h09:13 Francis Kibiwott (KEN) Parigi 2009
13. 2h09:46 Abdellatif Meftah (FRA) Francoforte 2011            

Restano immutate le migliori prestazioni tecniche dal primo al quarto posto sul suolo europeo.

Dietro al record berlinese di Kimetto (2h02:57), permangono inarrivabili il 2h03:13 di Mutai (secondo sempre a Berlino), il 2h05:03 di Mosop (Rotterdam 2012) e il 2h05:23 di Lilesa (anche lui a Rotterdam 2012). Non era però mai successo, a parte Dubai e il suo percorso "autostradale", che in otto si esprimessero sotto le 2h07 e in dieci sotto le 2h08. Ben venga quindi un risultato di tale spessore sul suolo europeo, pur se opera integrale di runner africani. Il contraltare, un dato su cui l'atletica europea deve recuperare competitività, è che con i risultati dell'ultimo weekend nelle maratone internazionali, il primo maratoneta caucasico delle graduatorie stagionali figura appena in novantottesima posizione: è lo statunitense Galen Rupp, il cui 2h10:05 di Rio ha permesso di conquistare, però, il bronzo olimpico.

Wanjiru la sorpresa

Il percorso a forti tinte "flat" e le condizioni ambientali al limite dell'ideale hanno favorito il fiorire di prestazioni eccezionali e di una gran bella corsa, in cui è emerso il giovane talento di Daniel Kinyua Wanjiru, 24enne alla terza maratona, che ha avuto il merito di sovvertire i pronostici concludendo i 42 km in 2h05:21 (tre minuti di progresso) e soprattutto determinare la vittoria con un sorprendente "negative split" (1h03:19 a metà gara, 1h03:02 la seconda parte), in cui è decollato negli ultimi quattro chilometri. Tutti keniani fino all'ottavo posto, con le altre ottime prestazioni di Sammy Kitwara (2h05:45), Marius Kimutai (2h05:47, personale di oltre tre minuti e mezzo), e Laban Korir (2h05:54).

Nei grandi numeri, la 42 km olandese di ieri è anche la seconda miglior maratona del 2016, sul piano della densità dei risultati. Sempre dietro Dubai, naturalmente. Al bi-vincitore uscente, Bernard Kipyego, correre in 2h06:45 ha garantito appena l'ottava posizione. L'ex-primatista della corsa, Wilson Chebet, si è spremuto in 2h08:19 per chiudere appena dodicesimo. Vittoria etiope nella corsa femminile con buon margine per Meselech Melkamu (2h23:21), che ha preceduto Abebech Afework (2h24:47) e l'ex-keniana Eunice Chumba (Bahrain, 2h25:00). Solo quarta la keniana Priscah Jeptoo (2h25:37), argento a Londra 2012 e ai Mondiali di Daegu.

Toronto, Demise vince ancora

L'etiope Shure Demise ha concesso il bis nella maratona di Toronto vincendo per il secondo anno di fila in 2h25:16 sulla connazionale Tadelech Bekele (2h26:29) e sulla keniana Rebecca Chesire (2h28:52).

Podio africano anche nella corsa maschile, vinta da Philemon Rono in 2h08:26 sull'etiope Seboka Tola Dibaba (2h09:46) e sull'altro kenyano Albert Korir (2h10:21). Svanito il bis maschile per Ismael Chemtan Bushendich, quarto in 2h12:20.

In Corea Kiprotich 2h06:58

Prestazioni molto buone anche nella maratona coreana di Gyeongju, dove il keniano Felix Kipchirchir Kiprotich si è imposto in 2h06:58 (personale limato di un secondo) davanti ai connazionali Ernest Kiprono Ngeno (2h07:49), vincitore in aprile della maratona di Milano, e Robert Kipkorir (2h08:03). In casa keniana è iniziata la stagione del cross-country: a Nairobi in evidenza ancora Alice Aprot Nawowuna, che su un percorso di otto chilometri ha vinto nettamente su Irene Cheptai e Gladys Chesire, staccata di quasi un minuto. Senza i grandissimi la gara maschile di dieci chilometri, vinta con una decina di metri di vantaggio da Abraham Kiptum su Josphat Tanui. Edwin Kiptoo e Sandra Tuei hanno vinto le rispettive gare under 20.

Black Japan

Da uno dei tanti 10000 metri giapponesi validi come campionato regionale di club, arrivano altri buoni risultati dei keniani di stanza in Sol Levante: è di sabato scorso il 27:30.17 di James Rungaru, che ha preceduto Hiram Ngatia (27:30.75) e Edward Waveru (27:40.23). Dal National Sports Festival di Kitakami, marcia in primo piano con 38:21.88 di Eiki Takahashi e 38:40.22 di Daisuke Matsunaga sui 10000 metri in pista.

La tragedia di Tyson Gay, tre arresti

La notizia della morte violenta della figlia 15enne di Tyson Gay ha fatto rapidamente il giro del mondo. Trinity Gay era figlia dello sprinter USA, due volte iridato a Osaka e argento mondiale a Berlino 2009, e dell'ex-fidanzata di Gay, Shoshana Boyd. La ragazza, velocista presso la Lafayette High School, è stata colpita mortalmente al collo da un proiettile vagante durante uno scontro a fuoco avvenuto tra gli occupanti di due vetture, nel parcheggio del ristorante dove la figlia di Gay stava mangiando. Alle due di notte l'ultimo tweet di Trinity, che comunicava di essere testimone di una sparatoria. Nella giornata di oggi la polizia di Lexington ha proceduto a tre arresti, dei quali due risultano essere padre e figlio. Trinity correva i 100 e i 200 metri. Sognava di diventare un chirurgo.

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