Mondo: Australia, cinque mondiali stagionali

04 Aprile 2022

Dai campionati australiani all'attività USA, dalle tante corse su strada ai record giovanili, il meglio dell'atletica internazionale dai cinque continenti.
di Marco Buccellato

Da Sydney a Eugene: la rassegna nazionale australiana lancia i migliori atleti in prospettiva iridata, dopo due stagioni, quella olimpica e quella indoor appena conclusa, senza un titolo olimpico né un oro mondiale indoor. Con gran parte del team già selezionato per l'Oregon, si sono messi in luce soprattutto gli atleti capaci di issarsi in vetta alle precoci graduatorie stagionali mondiali, come il lunghista Mitrevski (8,26 ventoso e 8,21 legale), il decatleta Dubler (score e personal best di 8.383), l'ostacolista Liz Clay (12.72) e dal mezzofondo Jessica Hull (15:06.13 sui 5000) e Amy Cashin (9:37.92 sui 3000 siepi). Tra gli altri successi corroborati da buone prestazioni, quello dell'800ista Catriona Bissett (1:59.83), seconda finora solo alla cubana Almanza che ha corso una gara in patria in 1:58.60, l'esordio dell'argento olimpico di salto in alto Nicola McDermott (1,94, assente la medagliata mondiale indoor Patterson) e il buon 62,09 della giavellottista Little. 

U.S. WEEKEND. In trasferta negli Stati Uniti (la prima gara estera dopo il consueto debutto in Africa), subito velocissima la namibiana argento olimpico dei 200 metri Christine Mboma, che in Alabama ha vinto i 100 metri in 11.03 (record africano U20) e i 200 in 22.12 (miglior prestazione mondiale 2022 all'aperto). A Gainesville le Florida Relays, senza gli attesi Erriyon Knighton e Jasmine Camacho-Quinn, ma con l'apertura outdoor di Abigail Steiner (11.10 sui 100) e la doppietta-sprint del liberiano Fahnbulleh che ha vinto prima i 200 in 20.22 rimontando e superando in rettilineo Boling e il 400ista Ross (20.31 e 20.42, ma con Jacory Patterson a 20.20 in un'altra serie) e poi i 100 in 10.22,  lo show della specialista delle prove multiple Anna Hall (capace di 55.35 sui 400hs) e dell'altista Rachel Glenn, altrettanto versatile per vincere l'alto con 1,87 e correre i 400hs in 56.43). Tra gli emergenti, 45,78 del 17enne Zyaire Nuriddin sui 400 high school.

WACO. Nella città texana si rivedono due astiste che hanno fatto la storia della specialità, la greca Stefanidi, che ha vinto tutto, e la 40enne Jenn Suhr, ancora a caccia di una grande vetrina. Vittoria alla greca, 4,50 come le statunitense. In evidenza lo sprint con il 10.99 di Brittany Brown e, sui 200, il 22.45 della Gaither, personale dopo sei stagioni. Dalilah Muhammad ha corso la prima frazione della 4x100 vinta con Knight, la portoricana Woodruff e la britanica Yeargin in 3:25.08. Sui 200 uomini piccolo exploit del 26enne Elijah Morrow, 20.22 con circa tre decimi di miglioramento.

PALO ALTO E BATON ROUGE. In California è ancora Africa con il nigeriano campione del mondo U20 dei 200 Udodi Onwuzurike, che ha corso nel secondo miglior crono di carriera (20.38) e frantumato due volte il personale sui 100, prima 10.14 poi 10.07, secondo crono africano sotto i vent'anni. Gran fermento USA con il primato americano U20 sui 5000 donne di Natalie Cook (15:25.93), terza ma con gli onori delle cronache.

In Louisiana l'ostacolista Alia Armstrong perde dalla medagliata mondiale indoor Brisco sui 200 (22.73 contro 22.98) ma lancia la vittoria con la 4x100 in 42.90, davanti a un quartetto comprendente la stessa Brisco, la Hobbs (11.06 sui 100), la lunghista Burks e, in prima, addirittura la 39enne due volte iridata indoor Lolo Jones, che non gareggiava da poco più di due anni. 

EXPLOIT DOPPIO. Giunge dall'Arnie Robinson Invitational di San Diego la notizia del clamoroso 9.88 sui 100 metri (con insignificante vento contrario di 0,1) dello sprinter 24enne Ilias Garcia, in una gara dai risultati sorprendenti anche per i progressi degli avversari (da quindici a venti centesimi di progresso ciascuno). Di Garcia è noto un crono di 10.27 di due stagioni fa e un recente miglioramento in 10.16 (e un successivo 10.20), oltre a un 60 corso all'aperto (in febbraio), cronometrato in 6.45. L'altra prestazione che ha fatto il giro del mondo a inizio settimana, inattesa quanto quella di Garcia, è il 10.97 sui 100 metri della velocista egiziana Bassant Awad Hemida, record nazionale e miglior prestazione all-time di una sprinter araba, impresa non riuscita sui 200 dove ha comunque centrato un secondo primato nazionale in 22.63. In entrambi i casi, non sono ancora noti i dettagli sull'entità del vento.

KINGSTON. Primato europeo stagionale del britannico campione continentale Zharnel Hughes, che nel Velocity Meet della capitale giamaicana ha corso in 10.10, battuto dal 21enne semifinalista olimpico Oblique Seville (10.06). Tra gli altri risultati, la world lead nel triplo donne per Shanieka Ricketts (14,27) e il ritorno nel lungo del campione del mondo Tajay Gayle (7,97). Battuto di recente, il discobolo di punta Dacres si è concesso la rivincita contro Smikle (65,41 contro 64,85). Shericka Jackson, una delle star olimpiche della velocità, ha riassaggiato i 400 metri dopo un anno vincendoli in 51.29. 

MARATONE. A Daegu primato di Eritrea per la 32enne Nazret Weldu, al successo in 2h21:56 davanti alla veterana keniana ex-vincitrice Pamela Rotich (2h22:43, cinque minuti di miglioramento a 38 anni). Cinque uomini sotto le 2h08, con successo dell'etiope Tamru (reduce dal quinto posto a Chicago) in 2h06:31 davanti all'altro veterano keniano Dickson Chumba (2h07:11) e al marocchino Sahili (2h07:15), noto per aver vinto la 42km giapponese di Oita due anni fa (alle Olimpiadi chiuse diciottesimo). Nella maratona di Hannover (con i campionati nazionali incorporati), super-esordio di Domenika Mayer, titolo e ottimo riscontro in 2h26:50 davanti alla favorita Rabea Schöneborn (2h27:35) e successo uomini di Henrik Pfeiffer (2h10:59). A Manchester, 2h10:49 di Johnny Mellor e 2h29:06 di Rebecca Briggs.

MEZZE IN SPAGNA. Attesa per il rientro dell'olimpionica di Rio dei 10000 metri Almaz Ayana nella mezza di Madrid, dove ha chiuso quinta in 1h08:22, a un minuto esatto dalla vincitrice keniana Winfridah Moraa. Tutto keniano il podio maschile con Vincent Kipkemoi Ngetich (1h01:05), Edwin Yator (1h01:11) e Phenus Kipleting (1h02:34). Molto più significativa tecnicamente la mezza di Barcellona, con l'eccellente esordio sulla distanza della keniana argento mondiale dei 5000 metri Margaret Kipkemboi (1h05:26, 23esima performer all-time, con 46:24 al 15esimo chilometro) e un gran finish collettivo nella corsa maschile, vinta a suon di record del percorso dall'etiope Haftu Teklu (che già lo deteneva) in 59:06 davanti al connazionale Chala Regasa (59:10), al keniano Elvis Cheboi (59:15, oltre quattro minuti di progresso per l'argento U20 dei 10000 a Eugene 2014) e agli altri etiopi Dagnachew (59:17) e Kinde (59:18). 

PRIMATI. La 17enne sudafricana Viwe Sinqe ha migliorato il primato africano U18 dei 100 metri in 11.22 a metà settimana nei campionati nazionali U20 di Potchefstroom. Sabato ha quasi replicato, con il primato sudafricano U18 dei 200 in 23.03, a soli nove centesimi dal record continentale di categoria della namibiana Masilingi. Sulla distanza dei 2000 siepi, primato sudamericano dell'argentina Belen Casetta in 6:14.28 nel Gran Prix sudamericano di Concepcion del Uruguay. 

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