Mondo: California e Florida, si vola
19 Aprile 2015Dafne Schippers 10.90 nel vento della Florida. Gran meeting a Walnut con i saltatori e lo sprint in copertina. Le migliori storie delle ultime ore nel periscopio dell'atletica internazionale.
Schippers, metti un Eolo nel motore
L'olandesona campionessa d'Europa lascia le sue impronte nell'ideale Sunset Boulevard dell'assolata Florida di Clermont correndo in 10.90 (3,9 metri di vento a favore), un crono ottenuto appena da una decina di sprinter di pelle bianca prima di lei, in condizioni legali e non, e l'ultima volta ben più di 10 anni fa. Firma europea anche sui 100 hs con Tiffany Porter (12.56, record europeo stagionale), e gran 20.14 del kenyano con doppio passaporto Carvin Nkanata, che in 20.14 si appropria del mondiale stagionale dei 200. Non è uno qualsiasi, si è migliorato solo di tre centesimi. Il vento regala grandi numeri anche ai centisti maschi: Bledman 9.94, Phiri e Hyman 10.00, il tedesco Knipphals 10.07. Aggiungiamo i "legali" 22.50 di Shaunae Miller, il 10.04 di Ashmeade e l'8,21 nel lungo del britannico Bramble davanti a Gaisah (8,19) e all'olimpionico del triplo Taylor (8,18, tuii salti col vento entro i limiti) e si capisce perché ci sia la fila per gareggiare proprio lì.
Walnut, "Where the world's best athletes compete"
Mentre Usain Bolt archiviava il primo 100 dell'anno in 10.12 su una pista montata all'interno di un ippodromo a Rio (11.04 per Veronica Campbell-Brown nella prova femminile), l'atletica USA ha ospitato una strepitosa 57ª edizione delle Mt.SAC Relays californiane di Walnut. Dice bene lo slogan: dove gareggiano i migliori atleti del mondo. Di qui sono passati tutti i migliori degli ultimi 60 anni, comprese le autentiche eggende dell'atletica. I risultati da palati fini, in effetti, non sono mancati nemmeno stavolta, a partire da quelli baciati da Eolo sotto i 2 metri al secondo, il limite dell'omologabilità, una fortuna toccata ai lunghisti Jeff Henderson, 8,50 nel salto d'apertura e successive rinunce, e Christabel Nettey, canadese nera planata al record nazionale outdoor di 6,98 senza vento, dopo aver toccato i 6,99 a Stoccolma al coperto due mesi fa. Dietro Henderson, podi storici nella manifestazione per il giapponese Sugai (8,18) e per il giovane indiano Kumar (8,04).
Zhang, Jenna e il vento
L'altista Zhang Guowei è stato l'altro protagonista maschile della giornata conclusiva di sabato, assieme a quel vento ballerino che ha fatto impazzire le cifre dei cronometri, a volte sopra il limite, a volte sotto, con risultati da prendere con le dovute molle. Il cinese ha vinto l'alto col personale di 2,35, mondiale stagionale all'aperto. E' tornata in prima pagina, dopo la magnifica stagione indoor, la sprinter 23enne Jenna Prandini, di italiche discendenze. Alla terza esperienza a Walnut si è migliorata ancora, e stavolta con numeri importanti, 10.92 e 22.42, doppietta di rara bellezza che ne fa la leader 2015 su entrambe le distanze.
Gloria per tante, come la brasiliana Ana Claudia Silva che in 11.01 ha centrato il record sudamericano, anticipato da un 11.07 vecchio di sole 24 ore a Azusa, ancora California.
Belle interpretazioni anche dall'altro canadese Andre De Grasse, 20.16 legale e 9.87 ventosissimo in una gara con altri tre sprinter sotto i dieci netti (9.96 per Lee e McClain e 9.99 di Morris) da Aleec Harris sui 110 hs (13.23, mondiale stagionale eguagliato) e da Dior Hall sui 100 hs: la giovanissima scende a 12.89, lasciando due centesimi al primato nazionale junior e cinque centesimi al record mondiale under 20. Gloria e prime pagine anche per i giovanissimi, come le allieve Vashti Cunningham (1998) che ha eguagliato con 1,94 nell'alto il record nazionale junior, cioè della categoria superiore, e Lauren Williams, classe 1999, che nella prova high school dei 200 ha disintegrato in 23.19 il primato del meeting, cifrato a 23.97. Tyson Gay ha corso la prima frazione della 4x100 in formazione di nazionalità mista, perdendo. C'èra anche Allyson Felix, cui è toccata la 4x400 in seconda frazione (al contrario di Gay il suo team ha vinto) e anche la 4x100, dove con altre dive (Harper, Crawford e Tarmoh) ha invece preso mezzo secondo da una selezione portata alla vittoria dalla nigeriana Okagbare in 43.05.
Norwood e Okolo
Il weekend ha portato altre cose notevoli da diverse location: in Louisiana il campione universitario indoor Vernon Norwood ha centrato il secondo miglior 400 dell'anno in 44.44, mentre a Waco Courtney Okolo ha corso il primo sub-51 dell'anno di un centesimo (50.99), prima che parte del programma venisse cancellato per le avverse condizioni meteo. Trayvon Bromell ha fatto in tempo a eguagliare il suo mondiale stagionale dei 100 in 10.02. Wariner è tornato ai 400, chiudendo sesto in 45.98. Nelle Kansas Relays di Lawrence uno dei piatti prelibati era la gara del peso, e i giganti non hanno deluso: Cantwell 21,53, Hoffa 21,25 e Whiting 21,08.
Samaai, un sogno lungo un giorno
Tutt'altro che sconosciuto, il sudafricano 23enne Ruswahl Samaai (bronzo ai Giochi Africani e soprattutto ai Giochi del Commonwealth), ha piazzato un gran 8,38 ai campionati nazionali di Stellenbosch, issandosi in vetta al mondo per 24 ore, prima del balzo da 8,50 di Henderson a Walnut. Aveva esordito tre settimane fa in altitudine con 8,12, a un centimetro dal personale. Ottime cose anche da Mokoka sui 5000 (13:11.44, record nazionale), da Van Niekerk (44.91) e dalla solita Viljoen (64,14 nel giavellotto). Un altro atleta con sangue italiano, il pesista Orazio Cremona, ha vinto il peso con 20,49, ben contrastato da Engelbrecht (20,45). Nel martello, il Vizzoni africano Chris Harmse (classe '73 come il capitano azzurro), ha conquistato il ventesimo titolo nazionale con un lancio di 71,98. Il vento contrario ha rovinato i piani dello sprinter Simbine (10.25, mirava ai 10 netti), un po' meno quelli di Jobodwana (20.35). Nel triplo, Mokoena senza rivali con 16,63.
Van Zyl, ritrovata regolarità, fa suoi i 400 hs in 49.29.
In Cina sotto l'ora
L'etiope Mosinet Geremew ce l'ha fatta: la "prima volta" di una crono inferiore all'ora in una mezza maratona in Cina è stata firmata in 59:52 a Yangzhou dal 23enne Gemerew, già autore di un 59:11 nello scorso novembre. Il primato precedente apparteneva da un anno all'eritreo Nguse Amlosom in 1:00:08. Geremew è stato accompagnato nell'impresa da altri tre pretendenti al successo, tutti sotto l'ora: il kenyano Geoffrey Kirui in 59:55, lo stesso Amsolom con lo stesso tempo, l'altro kenyano Yator in 59:55. Nella mezza femminile la kenyana Flomena Cheyech ha battuto di un solo secondo l'etiope Worknesh Degefa in 1:08:36, superandola solo negli ultimi cento metri. Buone prestazioni anche per Netsanet Gudeta (1:08:53) e Purity Rionoripo (1:09:00).
Le altre maratone
Tanto Kenya nelle città europee, in Asia a in Africa: a Linz vince Antony Maritim in 2:09:39 su Alfred Kering (2:11:55). Uno-due anche al femminile con Jebet (2:32:52) e Chepkirui (2:35:30). Albert Matebor, favorito tra gli sicritti) ha vinto a Lodz in 2:11:49 su due etiopi, mentre tra le donne vince corsa e titolo polacco Monika Stefanowicz-Drybulska in 2:29:28 sulla connazionale Agnieszka Mierzejewska (2:30:55). Zurigo: Edwin Kemboi primo in 2:11:35 sull'onnipresente giapponese Kawauchi (2:12:13). Enschede è di Evans Cheruiyot in 2:09:40, appena 4 secondi meglio dell'etiope Kaleb Keshebo (2:09:44) e sette sull'altro kenyano Edwin Kimaiyo (2:09:47). A Nagano, altra doppietta con Henry Chirchir (2:11:39) e Beatrice Jepkemoi (2:34:02). Ha partecipato anche la due volte iridata Ndereba, ora 42 enne, che ha chiuso in 2:50:52.
Infine Rabat, alla prima edizione: triplette kenyane messe a segno nell'ordine da Justus Kimutai (2:10:38), John Kemboi (2:10:59) e Abraham Derbai (2:11:36) al maschile e da Pamela Rotich (2:30:25), Mercy Jemutai (2:31:20) e Agnes Cheserek (2:33:18) al feminile. Nei giorni scorsi da Rabat è giunta la terribile notizia dello schianto di un bus che trasportava giovani atleti e accompagnatori contro un mezzo pesante che trasportava gas. Tra le 33 vittime del disastro, il 50enne Mohamed Issangar, nono ai Giochi di Barcellona sui 5000 e vincitore sulla stessa distanza nell'edizione del Golden Gala del 1994.
Previews, Penn e Drake Relays
Mezzo mondo a Philadelphia per le Penn Relays, tra cui alcuni giovanissimi giamaicani di primo livello. Nella Drake Relays di Des Moines spettacolo garantito dal primo scontro tra Kirani James e LaShawn Merritt, nell'alto Kynard e Drouin, sua maestà Lavillenie nell'asta e un 110 hs degno di una finale mondiale con Martinot-Lagarde, Parchment e tutti i migliori americani compresi Aries Merritt e il re del decathlon Ashton Eaton. Nelle altre gare, spiccano i 400 donne (McCorory, Hastings, Richards-Ross), i 100 hs (Lolo Jones, Porter, Harrison, Harper-Nelson e Rollins) e il triplo con Tamgho contro Taylor e Claye. Oggi tocca alla maratona di Boston, ampiamente presentata la settimana scorsa, che apre la settimana su strada che si concluderà con l'apoteosi della prima tornata di maratone dell'anno: Londra.
Marco Buccellato
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