Mondo: Farah e Liu Xiang assi di Eugene
04 Giugno 2012di FIDAL
Eugene, due giorni sensazionali
Il sabato kenyano in Oregon: i Trials olimpici dei 10.000 metri maschili si sono disputati, per volontà del presidente della federazione kenyana, nell'anticipo del Prefontaine Classic di Eugene. La proposta è nata alcuni mesi fa in ragione delle condizioni semi-ideali ove competere, a dispetto della calura e dell'altitudine di Nairobi. Tutti e 15 i contendenti hanno corso sotto i ventotto minuti, evento unico nella specialità. I primi tre classificati, due automaticamente selezionati e il terzo in forte odore di partecipazione olimpica, sono Wilson Kiprop (27'01"98, miglior prestazione mondiale dell'anno), Moses Ndiema Masai (27'02"25) e il meno noto Bidan Karoki (27'05"50), un 21enne cresciuto atleticamente in Giappone. Delusione per atleti già medagliati ai Mondiali o alle Olimpiadi, come Kipchoge e Kogo.
La prima giornata di Eugene ha ripresentato anche una Tirunesh Dibaba in condizioni sensazionali: nonostante dolori gastrici ha vinto i 10.000 femminili in 30'24"39, miglior prestazione dell'anno e sua terza personale della carriera. Nelle immediate vicinanze della Dibaba, al traguardo, quella Florence Kiplagat che ha fallito la selezione olimpica kenyana nella maratona (30'24"85) e la giovane etiope Beleynesh Oljira, terza in 30'26"70. Sempre il sabato, 17,62 del campione del mondo di salto triplo Christian Taylor (miglior salto dell'anno), 1'57"37 di Alyssa Montaño-Johnson, e bella gara di martello con Heidler ancora imbattuta (75,93) su Wlodarczyk (75,60), Lysenko (74,95) e su Jessica Cosby, al primato USA con 74,19.
Liu Xiang e Farah sensazionali
Nella seconda giornata sono stati realizzati altri sette primati mondiali stagionali (dieci nell'arco dell'intero programma): straordinarie le prove di Mo Farah, che ha vinto i 5.000 in 12'56"98 (non perde all'aperto su questa distanza da quasi due anni), e di Asbel Kiprop, che ha strapazzato il miglio in 3'49"40 (3'35"15 ai 1500) infliggendo una severa sconfitta a Silas Kiplagat. Altri "best" della stagione per Hoffa nel peso (21,81), per la marocchina Selsouli nei 3.000 piani (8'34"47), per la Chicherova nell'alto (2,02, con 2,00 dell'altra russa Shkolina), per la kenyana Chemos nelle siepi (9'13"59) e per Sanya Richard-Ross nei 400 (49"39, battuta l'iridata Montsho).
Il risultato più impressionante, tuttavia, è quello ottenuto da Liu Xiang nei 110 ostacoli, un magnifico 12"87 viziato da un vento di 2,4 metri al secondo che però, in qualsiasi condizione, è il crono più veloce mai corso dall'uomo assieme al primato del mondo di Dayron Robles (assente per problemi di visto) e all'altro precedente, ventoso, di Roger Kingdom. Il totale recupero dell'ostacolista cinese, dopo il gravissimo infortunio che gli impedì di gareggiare alle Olimpiadi casalinghe di Pechino, ha del mirabolante. Continua anche la striscia di imbattibilità di Justin Gatlin, mai sconfitto in questa stagione, che si è aggiudicato i 100 metri in 9"90 sul giovane giamaicano Ashmeade, miglioratosi fino a 9"93. Ancora, Allyson Felix (22"23) a un centesimo dalla miglior prestazione mondiale dell'anno della connazionale Duncan.
Ultima chance
Nel Last Chance Meet di Clermont (dove Libania Grenot ha corso in 22"45 ventoso, notizia pubblicata ieri), da segnalare il 9"85 di Keston Bledman (3,8 metri a favore), che conferma il momento magico dopo il 9"89 (vento legale) di pochi giorni fa. Il Trinidegno ha preceduto Travis Padgett (9"88). Tanti i risultati di spessore, ma non omologabili per l'eccessiva brezza: nei 100 donne 10"92 di Alexandria Anderson, 10"94 della giamaicana Samantha Henry-Robinson e 10"96 di Lauryn Williams, nei 110 ostacoli 13"17 del primatista giamaicano Dwight Thomas e 13"19 di Hicks.
Il vento è stato clemente in una batteria dei 100 ostacoli, rientrando nei limiti: ne ha approfittato Kristi Castlin, cronometrata in 12"75 prima di lasciarsi travolgere in finale da una folata di 3,8 metri al secondo e chiudere in un "esagerato" 12"48.
L'European Athletics Festival
A Bydgoszcz (Polonia) il campione europeo di lancio del disco Malachowski perde nuovamente (dal connazionale Urbanek, primo con 64,28) e perde anche il campione del mondo di salto con l'asta Wojciechowski (5,62, terzo dopo Michalski a 5,72 e l'ucraino Mazuryk, anche lui a 5,62). Fa ancora sensazione la bulgara Stambolova, capace di 54"08 nei 400 ostacoli. Tra le polacche, festa per la martellista Joanna Fiodorow, un'atleta in grande progresso che solo un anno fa si affacciava timidamente sulla soglia dei 70 metri. A Bydgoszcz si è superata con 74,18.
Europa sulla rampa
Succede di tutto nelle tante riunioni disputate da Est a Ovest, dai paesi nordici a quelli dell'area del Mediterraneo. Ecco l'agenda degli ultimi giorni. Ucraina: attività intensa nel Sud della Crimea (a Yalta), con primadonna la giavellottista Rebryk, che nella coppa nazionale ha portato il record ucraino a 66,53, prestazione che le vale la sedicedima posizione all-time con il nuovo modello. Sale in graduatoria anche la martellista di appena 20 anni Anna Skydan, miglioratasi fino a 74 metri esatti, e in progresso di quasi 8 metri nelle ultime tre competizioni.
Concorsi fiore all'occhiello anche nel settore salti: nell'alto si è registrato l'1,95 di Olena Holosha, nel triplo 14,53 della poco conosciuta Ruslana Tsykhotska, mentre nel lungo maschile, al ritorno su buone misure di Kuznetsov (8,10) si è contrapposto Sheryf El-Sheryf (campione europeo under23 di salto triplo) con un salto di 8,05. Nella velocità 11"22 e 22"72 della Ryemyen, e 42"60 del quartetto veloce composto da Pohrebnyak, Ryemyen, Povh e Pyatyachenko.
Altro dall'Est
Nomi nuovi all'orizzonte: dall'area dell'ex-Unione Sovietica superano abbondantemente gli 8 metri i lunghisti Boleslav Skhirtladze, un georgiano (quasi mezzo metro di miglioramento), e Vardan Pahlevanyan, armeno come il primatista europeo Emmiyan, entrambi a 8,12.
Germania: riecco la Friedrich, esplode l'inglese Gemili
Ad inizio settimana Ariane Friedrich (1,92) ha colto a Rehlingen il miglior risultato successivamente al rientro dopo il grave infortunio della scorsa stagione. Al campione europeo di salto in lungo all'aperto Reif (8.26 la scorsa settimana e 8,21 domenica a Bad Langensalza) hanno risposto il campione europeo indoor di Torino Sebastian Bayer, volato a 8,25 a Wesel, e il giovane nero Alyn Camara, planato a 8,20.
Domenica, a Regensburg, il protagonista inatteso è stato il vicecampione europeo junior dei 100, il 18enne britannico Adam Gemili (nelle sue vene scorre sangue marocchino e iraniano), che si è migliorato prima con 10"11 poi con 10"08, quarta prestazione europea all-time under 20. Curiosa la storia di questo potente ragazzo, che alterna lo sprint con una carriera da terzino semiprofessionista nelle divisioni inferiori del calcio inglese. Dopo essersi migliorato a inizio primavera negli Stati Uniti, ora ha nel mirino i Campionati Mondiali juniores e i Trials olimpici inglesi. Quest'anno in Europa, meglio di lui, finora c'è il solo Christophe Lemaître. Per completare la gran giornata, ha condotto la 4x100 inglese al successo in 38"89, con in squadra anche l'altro ragazzino Bolarinwa e i veterani Malcolm e Devonish.
Francia, Belgio, Norvegia
Francia: sopresissima nel meeting di Hérouville, dove il 21enne russo Sergey Shubenkov (oro europeo under 23) ha fatto sfracelli nei 110 ostacoli, 13"33 in batteria (record nazionale under 23) e un grande 13"18 in finale (primato assoluto, migliorato dopo 23 anni). In Belgio ha fatto il rientro in pedana la triplista ex-russa e primatista belga Svetlana Bolshakova, bronzo a Barcellona dietro Simona La Mantia. A Lokeren è tornata con 14,28, battendo la due volte olimpionica Mbango, ora con passaporto francese, che nonostante i 36 anni ha ripreso a saltare con continuità sopra i 14 metri.
La Bolshakova era alla prima apparizione dopo il gravissimo incidente subìto un anno fa al meeting di Rabat, dove si ruppe il tendine d'Achille. In Norvegia miglior prestazione europea dell'anno per la velocista di origini nigeriane Ezinne Okparaebo, che a Florø ha migliorato il record nazionale sui 100 (11"16) e anche sui 200 (23"30).
Serbia: una famiglia olimpica
Dragutin Topic non finisce di stupire:con 41 primavere nelle caviglie, il più grande talento dell'atletica slava degli ultimi 30 anni ha superato i 2,28 a Belgrado, minimo per Helsinki e minimo B per Londra. Sta preparando la sesta partecipazione olimpica, e l'euforia ha fatto fare marcia indietro a sua moglie, la triplista Biljana Topic-Mitrovic, inizialmente restìa a prender parte alle Olimpiadi, e ora a caccia della condizione e del minimo.
Fuori gioco
Stagione finita in anticipo (infortuni e/o recuperi difficili) per il campione europeo di decathlon Romain Barras, per il ceko campione europeo indoor 2001 dei 60 metri ostacoli Petr Svoboda, e per Mercedes Chilla, primatista spagnola di lancio del giavellotto. Nella stessa specialità stop di parecchie settimane per il promettente tedesco Till Woschler, che vede sfumare la partecipazione europea e quella olimpica. Quasi certo il forfait olimpico di Medhi Baala, numero uno francese del mezzofondo veloce, la cui guarigione dal recente infortunio al piede richiede più tempo di quanto necessario per la ricerca del minimo. Carriera finita per due nomi di alto livello: al ritiro annunciato un paio di settimane fa dal grande triplista svedese Christian Olsson (oro a Atene e Parigi, due ori europei, due ori mondiali indoor e tanto altro) si aggiunge l'addio alle competizioni di Kelly Sotherton, l'eptatleta britannica che vinse il bronzo ad Atene e a Osaka e l'argento mondiale indoor 2008.
Bolt ai raggi X
Secondo la nota "tabella Dapena-Linthorne", che prende in considerazione l'entità del vento e dell'altitudine e "corregge" le massime prestazioni dei 100 metri, il 9"76 di Usain Bolt a Roma non è la decima prestazione assoluta di ogni tempo ma, in considerazione del vento appena contrario, è in realtà la quarta (sconto di un centesimo a Bolt, correzione a 9"75). Lo stesso record del mondo di 9"58, in ragione del vento favorevole di 0,9 metri al secondo, è "riletto", nella tabella, a 9"63, che in ogni caso è la prestazione migliore di sempre, anche se revisionata. Per fare un altro esempio, il record del mondo di Asafa Powell in batteria a Rieti (9"74) per effetto della correzione dovuta per effetto del vento favolrevole di 1,7 metri al secondo, è "normalizzato" in 9"83. E Tyson Gay? Il suo 9"69 di Shanghai, con due metri di vento, viene appesantito di un buon decimo di secondo (9"79).
La settimana che verrà
Manca un mese al rientro in pedana di Yelena Isinbayeva (esordio a Reims il 4 luglio) ma la zarina fa notizia già ora perché domenica scorsa, data importante per sé e per i suoi tanti ammiratori nel mondo, ha compiuto trent'anni. Settimana importante quella appena iniziata: la Diamond League passa giovedì per Oslo (Bislett Games). nello sterminato elenco di nomi e di duelli, prendiamo al volo quelli di Bolt-Powell nella replica dello scontro visto all'Olimpico, di Christian Taylor e Phillips Idowu nel triplo, di Tia Hellebaut alla ricerca dei due metri nell'alto, dell'esordio europeo della campionessa mondiale dei 100 ostacoli Sally Pearson (12"74 sabato a Brisbane), e del classico "Dream Mile", che vedrà al via Asbel Kiprop contro uno stuolo di avversari agguerriti.
Sabato 9 la Diamond League trasloca negli States, all'Icahn Stadium di New York, per la disputa dell'Adidas Grand Prix. Tra i nomi: Tirunesh Dibaba, reduce dalla super-prestazione sui 10000 metri a Eugene (farà i 5000), Rudisha contro Kaki sugli 800, la fenomenale etiope Magiso sugli 800, Rutherford contro Watt e (forse) contro Saladino nel lungo, e ancora Felix, Jeter, Yohan Blake, e la novità High School Tyreek Hill (reclutato in fretta dopo il 20"14 di Orlando) . Negli Stati Uniti, c'è da scommmetterlo, l'evento più seguito saranno però le finali universitarie NCAA che si disputeranno al Drake Stadium di Des Moines da mercoledì a sabato. Attese grosse cose nella velocità e negli ostacoli alti, come ogni anno.
In Europa, annunciati il rientro della campionessa del mondo 2009 Marta Dominguez a Huelva (giovedì), il nuovo tentativo di Roman Sebrle di procacciarsi il minimo per Londra a Kladno (sabato e domenica) e, all'Odlozil Memorial a Praga (domenica), ben 20.000 dollari di premio supplementare in caso di record del mondo nel giavellotto femminile: occhio a Barbora Spotakova, in prima fila per la contesa.
Condividi con | Tweet |
|
Seguici su: |