Mondo, Gay 9.86, Chicherova 1,95
06 Maggio 2013di FIDAL
Kingston, Gay e altri lampi
Nel Jamaica International Invitational, orfano dei migliori velocisti giamaicani (Bolt, Blake e Powell), Tyson Gay ha esordito sui 100 metri con un roboante 9"86, miglior prestazione mondiale stagionale, al pari di altre quattro performances ottenute allo stadio nazionale di Kingston. Lo statunitense ha centrato per la trentacinquesima volta un crono sotto i dieci secondi con vento nei limiti (0,2), eh ha preceduto con sensibile margine Nesta Carter (10"03) e il connazionale Darvis Patton (10"07). Le altre migliori prestazioni stagionali sono arrivate dai 200 maschili (Ashmeade primo in 20 netti sul bronzo olimpico Weir, 20"14 e sull'americano Spearmon, 20"32), dai 110 ostacoli (Hicks 13"25, di un soffio sull'altro bronzo olimpico Parchment, 13"26, di tre centesimi su un altro giamaicano, Riley, 13"28), dal peso maschile (Whiting 21,74) e dai 100 ostacoli, vinti da Dawn Harper in 12"62, due centesimi meglio di Queen Harrison.
Altre note da Kingston: fenomenale finish di Veronica Campbell-Brown che vince i 100 in 11 netti con vento nullo sulla Baptiste (11"06) e l'emergente giamaicana Russell (11"08), laddove né la Ahoure (11"11) né Allyson Felix (11"13) sono riuscite a ritagliarsi spazio tra le prime tre. Un'altra pluriolimpionica, Shelly-Ann Fraser-Pryce, ha dominato i 200 in 22"38 sulle compagne di staffetta Stewart (22"71) e Simpson (22"83). Prosegue la scalata di Stephanie McPherson nei 400 metri, approdata a 50"43 e messa a dura prova, stavolta, dall'ex-olimpionica Ohuruogu (50"58, mai così veloce in apertura di stagione). Ancora: 45"06 dell'argento olimpico dei 400 Santos (McQuay secondo in 45"15), e il ritorno di Kerron Clement nei 400 ostacoli (battuto da Gaymon con lo stesso tempo, 49"23, a tre centesimi Jehue Gordon). Per tornare a Tyson Gay, ha in programma altre due uscite prima dei Trials (la prima delle quali in Diamond League a New York), dove intende presentarsi al via sia sui 100 che nei 200.
Tokyo: Chicherova 1,95, Kiryu perde da Rodgers
Lo statunitense Michael Rodgers ha vinto i 100 metri del Seiko Golden Grand Prix di Tokyo in 10"29 controvento, un risultato mediocre ma che va riconsiderato alla luce delle condizioni poco favorevoli. La rivelazione locale Kiryu, da pochi giorni co-detentore del record mondiale junior (10"01), è stato preceduto nettamente (10"40) e superato anche dall'ex-argento iridato Atkins (10"24). Nel meeting di Tokyo sono caduti anche tre mondiali stagionali: nell'alto femminile, dove Anna Chicherova ha debuttato con 1,95 (poi errori a 2 metri), nelle siepi tutte kenyane dove Jairus Birech Kipchoge si è imposto in 8'15"26 battendo Abel Kiprop Mutai (8'19"31), e nel martello maschile, vinto dal ceco Melich con 79 metri. Tra gli altri risultati, il lungo vinto da Janay DeLoach con 6,82 e la vittoria di Lolo Jones nei 100 ostacoli (12"92 con un metro e mezzo su Kellie Wells).
Asia, bene i duecentisti
A Fukuroi, località alla periferia di Shizuoka, si è disputato un buon antipasto del successivo meeting di Tokyo. Il meeting è stato condito da cose pregevoli nei 200 maschili, dove gli sprinters locali hanno fatto vedere cose egrege, a iniziare dal 20"21 di Shota Iizuka, primato mondiale stagionale poi migliorato a Kingston dal giamaicano Ashmeade.
Iizuka, iridato junior a Moncton ed eccellente frazionista in staffetta, ha preceduto di circa tre metri il trio di connazionali Kobayashi-Takase-Saito (tutti tra 20"54 e 20"56), mentre in un'altra serie ha impressionato il 18enne Ashimoto, che si è migliorato di mezzo secondo scendendo a un notevole 20"35. Nell'apertura del Grand Prix asiatico a Bangkok, il triplista kazako Valiyev ha ottenuto la miglior prestazione tecnica del meeting, esordendo con 17,10, e precedendo due buoni esponenti indiani della specialità, il primatista nazionale Renjith Maheswary (16,83 (+0.8) e Arpinder Singh (16,74).
Americhe, torna Walcott
Il campione olimpico di lancio del giavellotto Keshorn Walcott è rientrato in pedana con un lancio di 84,39 a Port of Spain, il secondo miglior risultato della carriera, a conclusione del primo impegno agonistico dopo la finale olimpica di Londra. Dal Brasile arriva il nuovo primato sudamericano dei 100 metri donne, siglato in 11"13 da Ana Cláudia Silva a Campinas. Da notare il clamoroso 10"93 ottenuto dalla velocista in semifinale, un risultato viziato da un vento di non molto superiore alla norma (2,2). Nel triplo, 14,37 di Keila Costa.
Rudisha 45"5, Doha nel mirino
David Rudisha ha esordito, come d'abitudine, con un 400 metri disputato a Kasarani, dove si è imposto in 45"5 manuale, tempo che grosso modo ricalca il personal best elettrico del campione olimpico sulla distanza (45"50). Per il primatista del mondo degli 800, c'è ora l'impegno di Doha in Diamond League tra quattro giorni, dove lo affronterà l'unico avversario capace di batterlo nelle ultime quattro stagioni, l'etiope Aman. A Doha altre grandi gare: mezzofondo stellare con alcuni dei migliori etiopi contro diversi kenyani di gran nome, la Felix all'esame della leader mondiale stagionale Montsho sui 400 donne, la neo-svedese Aregawi al debutto outdoor con la nuova nazionalità contro l'ex-connazionale Genzebe Dibaba, e molto altro ancora, in un meeting che ospiterà dieci campioni olimpici e quattordici campioni del mondo in carica.
USA, ecco Rupp e Dix
Nell'Oregon Twilight di Eugene esordio all'aperto di Galen Rupp, che ha vinto un 3000 metri in 7'46"34. Il fine settimana USA ha sancito anche il rientro di Walter Dix, l'unico sprinter statunitense andato a medaglia ai Giochi di Pechino, che a Eagle Rock ha "aperto" con 10"11 dopo una lunga sosta iniziata ai Trials dellos corso anno, dove si infortunò. Dix ha preceduto il canadese Effah (10"14). Altro da Eagle Rock: 20,65 del pesista Kovacs, 45"08 di Josh Mance, quattrocentista di 20 anni già iridato mondiale junior e argento olimpico, sempre con la staffetta 4x400, che nella finale olimpica fu cronometrato in un eccellente 43"7 lanciato.
Dagli USA anche un nuovo 2,30 di Kynard e l'ottimo decathlon del tedesco Johannes Hock (8,293 punti), un 20"33 di Charlie Silmon, e l'8,09 della novità Gotch nel lungo, un atleta del '92 con doti fisiche straordinarie di cui sentiremo parlare. A Lynchburg il vento di 2,5 spinge Barbara Pierre, primatista nazionale haitiana e ora statunitense, a 10"99. Lanci: a Waco è il giorno di Ryan Crouser, campione mondiale allievi a Bressanone, che si è migliorato fino a 21,09 con altri due lanci attorno ai 20,50 (anche un 45"10 di Kyle Clemons nei 400).
Studente negli States, il discobolo lituano Aleksas Abramavicius si mette sulle tracce del divino Alekna, ancora sulla breccia, e apre con un interessante 63,09.
Per finire, in un piccolo meeting multiforme a San Diego (corse su strada e in pista), successo di Duane Solomon negli 800 in 1'46"54 (terzo Lomong in 1'47"07), e vittorie femminili a tempo di mondiali stagionali della olandese Susan Kuijken nel miglio (4'27"13) e soprattutto di Brenda Martinez negli 800 in 1'59"09, laddove ulteriore motivo di interesse è rappresentato dal quarto posto, in 2'01"68, di Mary Cain, un talento di cui registriamo il diario agonistico dall'inizio dell'anno, che ha compiuto 17 anni appena tre giorni fa ed è destinata a stupire ancora.
Europa, Lemaître 20"35
Ai societari francesi di Saint-Etienne esordio stagionale nei 200 metri per il campione d'Europa Christophe Lemaître, che chiude in 20"35 con vento ampiamente nei limiti. In un'altra sede dei societari, ad Aix-en-Provence, in luce il semifinalista olimpico senegalese Mamadou Kasse Hann, che ha coperto i 400 ostacoli in 49"10. Risultati dal settore lanci: un altro pesista ceco, dopo Prasil, ottiene un grosso risultato. E' Martin Stasek, autore di 20.98 in un meeting a Chodov, nei pressi di Praga. Recenti gittate da segnalare anche per il bulgaro Ivanov (20,75) e per il bosniaco Alic (20,35), mentre nel disco lo spagnolo di origini cubane Casañas ha raggiunto la miglior misura europea dell'anno con 65,38. Per i salti, arriva il miglior risultato europeo stagionale nel triplo femminile ottenuto in Israele dall'ucraina Knyazeva (14,30).
Strada, corse in Germania
Nella 25 km di Berlino vincono i kenyani, come ormai da tanti anni. Nella gara maschile si è imposto Richard Sigei in 1h13'34", lontanissimo dal record mondiale di 1h11'18" stabilito un anno fa da Denis Kipruto Kimetto, in una corsa condizionata dalle temperature prematuramente estive. Tra le donne la favorita Lucy Kabuu-Wangui (preselezionata per la maratona dei Mondiali di Mosca) ha onorato l'impegno in 1h21'37", un tempo da considerare di gran valore nonostante le velleità dell'atleta, intenzionata alla vigilia ad attaccare il record del mondo di Mary Keitany di 1h19'53", impresa poi svanita nell'afa berlinese.
Nella maratona di Hannover, invece, non si sono registrati i soliti successi kenyani. Con i due nuovi record della corsa, si sono imposti il sudafricano Lusapho April in 2h08'32" e l'ucraina Olena Burkovska in 2h27'07". Battuti al traguardo, il 21enne etiope Mekuant Ayenew (2h10'05"), e la kenyana Edinah Kwambai (2h29'49"). Fuori dalle posizioni di vertice, nella corsa maschile, alcuni specialisti di buon nome quali Isaac Arusei, Wilfred Kigen e Jonathan Kiptoo Yego.
Lutto
La saltatrice con l'asta di origini greche ma di nazionalità cipriota Marianna Zachariadou (4,45 di primato personale) è deceduta a soli 23 anni dopo una lunga malattia, che l'ha tenuta lontana dalle pedane fin dal 2011. La sua ultima apparizione fu ai Giochi del Commonwealth di Nuova Delhi nel 2010, dove conquistò la medaglia d'argento. Altro argento, condito dal personal best di 4,45, ai Giochi del Mediterraneo di Pescara nel 2009, battuta dalla greca Nikolía Kiriakopoúlou. In quella stagione partecipò anche agli Euroindoor di Torino, ma fu eliminata in qualificazione.
Previews, Bolt annuncia il suo primo 100 della stagione
Oltre alla partenza della Diamond League a Doha e alla consueta ondata di meetings USA, l'agenda della settimana propone l'atteso esordio nei 100 metri di Usain Bolt (la notizia è di pochi minuti fa, diramata dall'entourage del primatista del mondo e campione olimpico) nel Cayman Invitational di Georgetown (Barbados), tra 48 ore, e la maratona di Praga, forte di presenze africane di qualità come quella di Albert Matebor, 2h05'25" di personale e abituale compgano di allenamento di Geoffrey Mutai, e di Lydia Cheromei, primatista del percorso con 2h22'34", alle prese con Korene Jelila, Caroline Rotich, Philes Ongori, e altre specialiste in grado di fornire prestazioni inferiori alle 2h25'.
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