Mondo: Glasgow lancia Birmingham

26 Febbraio 2018

L'ultima tappa del World Indoor Tour introduce il mondiale. In Francia sette astisti sopra i 5,88 con doppio primato under 20 di Duplantis. Record anche per Sydney McLaughlin. Un 15enne a 2,22 nell'alto.

di Marco Buccellato

Dalla Scozia all'Inghilterra, atleticamente unite sotto un unico british team. Il Muller Indoor Grand Prix di Glasgow ha chiuso l'edizione 2018 del World Indoor Tour, perfetta introduzione del mondiale al coperto che torna a Birmingham a distanza di quindici anni dall'edizione 2003. Nessun primato mondiale stagionale (a parte i 3000 metri di marcia, distanza mai compresa nel programma iridato), ma tanti buoni risultati, a iniziare dai primati nazionali centrati dalla keniana Beatrice Chepkoech sui 1500 metri in 4:02.21 (prima nel circuito) e dalla svedese Sagnia nel lungo, che con 6,92 ha mancato di un centimetro la world lead di Ivana Spanovic nel recente meeting di Belgrado (ieri terza con 6,81), ma ha eguagliato il vecchio primato svedese di Carolina Klüft. Il meeting ha lanciato anche l'ostacolista USA Christina Manning (7.79 sui 60 hs), vincitrice del tour e ultima entrata nel team iridato.

L'esito delle gare di ieri ha confermato i successi nel circuito dello sprinter cinese Su Bingtian (6.50), di Mariya Lasitskene-Kuchina (1,95), dell'etiope Kejelcha (terzo ieri sui 3000 in 7:39.36, primo il giovane keniano Soget in 7:39.09) e della lunghista tedesca Moguenara (seconda con 6,83). Gli altri risultati: prima vittoria nel vecchio continente di Fred Kerley sui 400 indoor (45.86), en plein del tour-winner polacco Kszczot sugli 800 (1:47.15), successo sui 1500 del keniano Birgen (3:37.76). Ancora: gran 7.49 del giamaicano Levy nel primo 60 hs della carriera e 8,13 del lunghista cinese Shi Yuhao.

NE' THOMPSON, NE' SCHIPPERS - Al femminile, l'ivoriana Marie Josee Ta Lou (7.07) ha castigato entrambe le favorite dei 60 piani, battute anche da Dina Asher-Smith (7.09 ma 7.08 in batteria). Terza la Thompson in 7.12, solo quinta l'olandese in 7.22 e poco brillante anche in batteria. Striscia vincente che si allunga, oltre che per la Lasitskene, anche per le greca Stefanidi nell'asta (4,75). Nel resto delle gare, 52.00 sui 400 della campionessa del mondo Phyllis Francis (successo nel tour della svizzera Sprunger), record lettone di Liga Velvere sugli 800 in 2:02.01.

TUTTI SU PER ARIA - Raramente un nome di un meeting fu più azzeccato come quello dell'All Star di Clermont-Ferrand: sette specialisti sono volati oltre i 5,88, con i migliori risultati di sempre (sia indoor che per gare all'aperto) per i piazzamenti dal terzo al settimo posto e eguagliando (con 5,81 del canadese Barber) la miglior misura all-time per un ottavo posto.

Ha vinto l'iridato di Londra e argento mondiale indoor a Portland Sam Kendricks, volato a 5,93 al primo assalto, davanti alla star di casa Renaud Lavillenie (stessa misura ma con tre prove).

DUPLANTIS DOPPIO MONDIALE - Tra i cinque atleti che hanno superato i 5,88 (il polacco Wojciechowski, l'altro francese Chapelle, lo svedese Armand Duplantis, il vice-campione del mondo Lisek e l'altro francese Menaldo, emerge per i titoli di prima pagina soprattutto Duplantis, che ha alzato il record mondiale under 20 indoor prima a 5,81 poi a 5,88, mancando a 5,93 il primato di categoria globale (suo con 5,90 lo scorso aprile alle Texas Relays di Austin). Gara stellare anche per le ragazze: 4,86 per la campionessa USA Nageotte sulla russa Sidorova (stessa misura), record nazionali indoor a pioggia per la francese Guillon-Romarin (terza con 4,72), per l'ucraina Kykypko (quarta con 4,62) e per la bielorussa Zhuk (settima con 4,62).

UN PRODIGIO A SHEFFIELD - Ha soltanto 15 anni il nuovo enfant-prodige del salto in alto maschile. Si chiama Dominic Ogbechie, è nato nel maggio del 2002 e due giorni fa ha portato il "world age best" per la sua fascia di età a un eccezionale 2,22 (precedente 2,20 del giamaicano Bryan), migliorandosi di ben dieci centimetri nel corso dei campionati nazionali britannici under 20. Ieri ha completato il gran fine settimana, vincendo il lungo con 7,53, progredendo di un'altra trentina di centimetri.

VIDEO | IL 15ENNE BRITANNICO DOMINIC OGBECHIE SALTA 2,22

INDOOR USA, McLAUGHLIN LA STAR - "Conferences" pre-NCAA in primo piano con alcuni risultati da impaginare: venerdì record australiano dei 400ista Steven Solomon a Clemson (45.44 in batteria), poi terzo in finale (46.16). Nella tornata di sabato, doppio primato mondiale stagionale sui 400 donne della 18enne Sydney McLaughlin ai SEC Championships di College Station: 50.97 in batteria, tonante 50.52 in finale, crono che migliora di ben tre decimi il record mondiale indoor di categoria di Sanya Richards (50.82).

Sempre in Texas, altra world lead sui 200 donne (22.66 della giovanissima Irby, nonché seconda sui 400 della McLaughlin in 50.62), ulteriore ascesa dell'astista Olivia Gruver, salita a 4,67, gran 45.22 del 400ista giamaicano Bloomfield (già a 45.02) e gran botta del pesista nigeriano Awotunde (21,33).

KIPSANG, NIENTE RECORD A TOKYO - Il proposito di Wilson Kipsang di migliorare il record mondiale di maratona, già detenuto e poi sottrattogli, non è andato a buon fine nemmeno stavolta nella Tokyo Marathon, dove tentò l'impresa anche un anno fa. Il keniano si è ritirato prima di metà gara per problemi di stomaco, ma i risultati di lustro non sono mancati: 2h05:30 dell'altro keniano Dickson Chumba e soprattutto il primato nazionale giapponese e asiatico di Yuta Shitara, secondo in 2h06:11 a sedici anni dal vecchio record di Takaoka (2h06:16), con un altro nipponico sotto le 2h07 (Inoue quinto in 2h06:54) e addirittura nove specialisti che hanno chiuso in meno di 2h10. Tra i due migliori podisti locali, il duo keniano formato da Amos Kipruto (2h06:33) e Gideon Kipketer (2h06:47).

DIBABA 2h19:51! - Quattro volte sul podio della Tokyo marathon negli ultimi cinque anni e due successi: quello di ieri, per l'etiope Berhane Dibaba, è condito dal crono più importante, un 2h19:51 che le vale un progresso sul personal best di quasi un minuto e mezzo. Grandi tempi anche per la seconda, l'etiope Ruti Aga (2h21:19, seconda prestazione della carriera), per la statunitense bronzo iridato Amy Cragg-Hastings, terza in 2h21:42 (personale frantumato di oltre cinque minuti) e per l'altra etiope Shure Demise in 2h22:07. Modesti risultati nella ricca mezza di Riad, in Arabia Saudita: etiopi e keniani si sono alternati nelle prima sei posizioni. Successo dell'etiope Getaneh Molla in 1h01:53, solo quinto in 1h02:06 il miglior esordiente di sempre in una maratona Guye Adola. Ieri a Addis Abeba i campionati nazionali di cross, disertati dai big: successi di Enyew Mekonnen e di Enatnesh Alamirew.

GIAMAICA, BLAKE BATTUTO - Cover del weekend outdoor per il britannico (ex-Anguilla) Zharnel Hughes, che a Kingston ha vinto un 100 metri in 10.01 con vento legale, 18sima prestazione europea all-time, precedendo l'ex-campione del mondo di Daegu Yohan Blake, pur rapido in 10.05. Dal giro d'orizzonte degli ultimi giorni emergono anche la doppietta manuale nella velocità del cubano Reynier Mena (9.9 e soprattutto 19.9 con vento nullo) e il miglior crono dell'anno sui 10000 del giovane prodigio ugandese Jacob Kiplimo (27:51.3 a Kampala). Lanci invernali oltre confine: in Portogallo 62,37 dela discobola Rodrigues, in Francia 63,38 del discobolo Djohuan e successo dei martellisti Quentin Bigot (74,37) e Alexandra Tavernier (71,20).

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