Mondo, Londra-record con Kipsang
13 Aprile 2014Londra, record di Wilson Kipsang e successo di Edna Kiplagat
Doveva essere la miglior maratona del mondo anche quest'anno, e così è stato, con la grande vittoria del primatista mondiale Wilson Kipsang Kiprotich, a distanza di due anni dal successo del 2012, e con la prima volta londinese, dopo due secondi posti e un terzo posto nelle scorse tre edizioni, di Edna Kiplagat, la vincitrice degli ultimi due campionati del mondo a Daegu e Mosca. Kipsang ha tagliato il traguardo col nuovo primato della maratona inglese in 2:04:29, quattordicesimo tempo di sempre su percorso omologato, undici secondi sotto il limite di Emmanuel Mutai (2:04:40 nel 2011). Edna Kiplagat (2:20:21) ha abbassato di 1:15 la miglior prestazione mondiale stagionale e consolidato la sua fama di elegante e implacabile finisseur.
La corsa
Con 36.621 iscritti, la gara è stata impostata su ritmi molto elevati dai tre pacemakers Gebrselassie, Sigei e Kiptoo, seguiti dalle ombre dei favoriti e con Mo Farah, semiesordiente di lusso, che ha interpretato la gara con atteggiamento prudente. Fino al 10° km la proiezione suggeriva un crono che avrebbe polverizzato il record mondiale (2:03:23), ma i successivi 5 km (44:06 al 15°) riportavano le previsioni su un più abbordabile 2:04 finale. La lepre di lusso Haile Gebrselassie lasciava dopo 45 minuti, e l'andatura veniva dettata dal solo Richard Sigei, che riusciva a guidare il gruppo dei migliori a un passaggio di metà gara di 1:02:30. Farah, l'osservato speciale, era a 38 secondi e faceva gara solo sulle sue sensazioni. Al 35° km (1:13:58), Sigei precedeva le ombre del piccolo Kebede e del 18enne Mekonnen, di Geoffrey Mutai e Kipsang, di Emmanuel Mutai e Biwott e dei due etiopi Abshero e Lilesa.
Kipsang numero uno
I giochi per la zona-podio si sono decisi nel successivo segmento di 5 km. Un cambio di ritmo di Kebede veniva neutralizzato dall'imperioso Kipsang, seguito dal bravissimo Stanley Biwott (30° km in 1:29:01). Il duo kenyano maturava quasi trenta secondi di vantaggio al 35° km (1:43:34) su Kebede, Geoffrey Mutai e Abshero (Farah distante a oltre due minuti). Tra Kipsang e Biwott (2:55 al km nell'ultimo quarto d'ora di corsa) la spuntava l'immensa classe del primo, che alla soglia del 40° km andava via con passo elastico garantendosi il successo sicuro e andando alla caccia, riuscita, del record della corsa. Dietro Kipsang e Biwott, al personale in 2:04:55, il podio veniva completato da Kebede (2:06:30), che soffiava il terzo posto all'altro etiope Abshero (2:06:31). In una manciata di secondi, ben distanziati, i due Mutai (Geoffrey in 2:08:18 e Emmanuel in 2:08:19), e Farah, ottavo in 2:08.21, che non riusciva nell'obbiettivo minimo di migliorare il primato britannico di Steve Jones (2:07.13). Alla decima maratona della carriera, Wilson Kipsang ha collezionato il settimo successo (il secondo a Londra). Ai sette trionfi vanno aggiunti il terzo posto nell'esordio a Parigi, il quinto a Londra un anno fa, e il terzo posto dei Giochi Olimpici, ancora a Londra nel 2012.
Kiplagat vs Kiplagat
La corsa femminile, altrettanto avvincente, ha lanciato nel firmamento delle 42 km una sicura protagonista del futuro, Tirunesh Dibaba, terza al traguardo in 2:20:35 (terza anche nella statistica delle migliori esordienti di sempre). La formidabile etiope (otto medaglie d'oro su 5000-10000 tra Mondiali e Olimpiadi) ha perso a due terzi di gara le chances di insidiare fino alla fine Edna Kiplagat e Florence Kiplagat, fermandosi per raccogliere la bottiglietta del rifornimento, scivolatale dalle mani. Fin lì, la Dibaba era stata assolutamende "dentro" la corsa, ben più del contraltare esordiente maschile Farah.
Con passaggi molto veloci (32:45 al 10° km, 49:04 al 15°, 1:05:47 al 20° e 1:09:15 a metà gara), si presagivano tempi eccellenti (2:20) ma distanti dal quasi inavvicinabile primato della Radcliffe. La sorpresa al 30° km, col ritiro della sicura protagonista Priscah Jeptoo, un'autostrada per le altre kenyane e per la Dibaba.
Dopo la sosta già descritta, la Dibaba non è riuscita a recuperare il gap: Florence e Edna Kiplagat le hanno inferto subito tre secondi (1:39:10 al 30° km), saliti a dodici al 35° km (1:56:07), e a diciassette al 40° km. La lotta tra kenyane si decideva in favore della più matura Edna nell'ultimo 150 metri, dopo che la primatista del mondo di mezza maratona Florence aveva cercato di "chiudere" in curva la connazionale, capace di reagire nello spazio di 15 metri raggiungendola e superadola agevolmente e garantirsi tre secondi di margine fino all'arrivo (2:20:21 contro 2:20:24). Rosicchiando secondi nel tratto finale, Tirunesh Dibaba chiudeva terza in 2:20:35, davanti al duo etiope Feyse Tadese (2:21:42) e Aberu Kebede (2:23:21). Sesta la migliore europea, la portoghese Jessica Augusto in 2:24:25 (primato personale), davanti all'ucraina Hamera-Shmyrko (2:25:30) e all'altra lusitana Ana Felix (2:26:46). Fuori dai giochi per la vittoria e solo nona la campionessa olimpica Tiki Gelana (2:26:58).
Rotterdam, Kipchoge 2:05:00
Un altro killer delle 42 km, Eliud Kipchoge, reso celebre dal successo iridato sui 5000 a Parigi 2003 quando batté nientemeno che El Guerrouj e Bekele in una volata mozzafiato. Alla terza maratona della carriera, oggi ha colto il secondo successo sulle strade di Rotterdam in 2:05:00, con passaggi di 44:27 (15° km), 1:02:41 (metà gara) e 1:28:56 (30° km). Ha perso qualcosa nel finale, senza pungoli agonistici e col proposito ormai svanito, ma manifestato alla vigilia, di scendere sotto le 2:04. Podio tutto kenyano con Bernard Koech secondo in 2:06:08 e Bernard Kipyego Kiprop in 2:07:58. Il miglior europeo è stato l'olandese Khalid Choukoud, settimo in 2:10:52). Quattordicesimo posto e settimo tra gli europei in 2:17:31 per il 24enne italiano, esordiente sulla distanza, Andrea Gargamelli (S.E.F. Stamura Ancona A.S.D.). Tra le donne, un podio senza kenyane con prime due etiopi Abebech Afework (2:27:50) e Guteni Imana Shone (2:30:23) a precedere la namibiana Beata Naigambo (2:31:00).
Vienna, record di Feleke e Hahner
Anche a Vienna, come a Londra, è caduto il primato maschile per mano dell'etiope Getu Feleke, che in 2:05:41 ha sottratto oltre un minuto al limite del plurivincitore Sugut (2:06:58), oggi mancato protagonista. Feleke ha dominato per lunghi tratti la gara, con transiti di 1:14:11 al 25° km e 1:28:48 al 30°, quando con un km da 2:46 ha staccato decisamente i kenyani Wilfred Kirwa Kigen (esordiente) e Felix Kiprotich, poi spariti dalle prime posizioni. In solitaria, Feleke è transitato al 35° km in 1:43:48 e al 40° in 1:58:51, tornando a vincere una maratona dopo tre anni e mezzo. Dietro di lui, i kenyani Alfred Kering in 2:08:28, Philip Kimutai Sanga in 2:08:58, e Duncan Koech in 2:09:17. Quinto il primo europeo, l'ucraino Oleksandr Sitkovskyy (2:10:44), vincitore a Firenze sei mesi fa.
Nella corsa femminile, il primo successo della carriera per Anna Hahner (2:28:59), ottenuto con un finale travolgente (ottima la sua preparazione fisica e mentale) in cui ha avuto ragione della kenyana Caroline Chepkwony (2:29:18), che pensava di avere il successo a portata di mano.
Varsavia-record, 2:06:55 di Tola
Ancora una grande prestazione dell'etiope Tadesse Tola (bonzo mondiale a Mosca 2013), che stamani ha vinto a suon di record della corsa e "all-comers" la maratona di Varsavia in 2:06:55, precedendo il kenyano Levi Matebo (2:08:09) e il primatista polacco Henryk Szost (2:08.55). In evidenza anche Charles Cheruiyot (2:09:05) e l'etiope Bacha Megersa (2:09.35). Record anche di iscritti, 31.688. Nell'altra 42 km polacca di oggi (Lodz) 2:28:12 di Karolina Jarzynska e 2:10:41 di Yared Shegumo (ex-etiope).
Magakwe 9.98 ai campionati sudafricani
Il primo "meno-10" legale dell'anno sui 100 metri arriva da Pretoria per merito di Simon Magakwe, che aiutato dai 1400 metri di altitudine e dal vento a favore ma nei limiti (1,4) ha migliorato il record nazionale con 9.98. Sotto il precedente limite (10.06) anche il secondo, Akani Simbini (10.02), già miglioratosi in semifinale in 10.11. Diversi sono stati gli risultati degni di nota, dal 44.92 di Wayde van Niekerk (400), all'8,31 di Zarck Visser nel lungo (Mokoena ha gareggiato nel triplo imponendosi con 16,68), all'ennesimo successo del Vizzoni locale, Chris Harmse (classe '73 come il capitano azzurro e recentemente privato del record africano), che ha colto il diciannovesimo titolo nazionale con 70,56. Nel duello atteso dei 400 hs Cornel Fredericks (49.21) ha avuto la meglio su LJ van Zyl (50.00). Nella finale femminile, 54.92 di Wanda Nel-Theron. Nei lanci, 64,77 della Viljoen nel giavellotto e 20.29 di Orazio Cremona nel peso. Decathlon: buon 8.199 di Willem Coertzen.
Blake in Giamaica
Nell'UTech Classic di Kingston il Racers Track Club ha corso la 4x100 in 38.41 schierando un quartetto con Mario Forsythe, Michael Frater, Warren Weir e Yohan Blake, che in questo meeting un anno fa si infortunò compromettendo tutta la scorsa stagione. Weir non ha potuto correre i 100 individuali, fermato da falsa partenza. Nesta Carter ha invece vinto i 200 in 20.54. Tra le donne, 11.19 di Carrie Russell, 22.98 di Stephanie McPherson, 51,43 di Christine Day.
Weekend USA
Poche scintille da piste e pedane degli stati americani. Sui 100 Diondre Batson ha segnato 10.01 ventoso a Tuscaloosa. Sulla distanza doppia, 20.17 di Carvin Nkanata a Knoxville (radici kenyane, passaporto USA), dove ha brillato anche il giavellottista Tim Glover con 84,01. I numeri migliori del weekend si riassumono nel 44.90 di Deon Lendore a Tempe, e in Georgia, con il ritorno di Reese Hoffa nel peso (20.94), il 77,16 del martellista slovacco Marcel Lomnicky, e l'1,96 nell'alto di Lavern Spencer, primatista di St. Lucia (terza Chaunté Howard-Lowe con 1,88). Si supera il decatleta 21enne Garrett Scantling, che raggiunge gli 8.169 punti a Atlanta battendo di poco il forte estone Uibo (8.123, miglior prestazione europea stagionale).
Venerdì di fuoco per la martellista Jessica Cosby, che nello stesso giorno ha gareggiato e vinto a Tempe (70.71) e a Mesa (70,58). Salti: esordio di Brigetta Barrett a Westwood con 1,88 prima di tre errori a 1,94. Nello stesso meeting, 8.13 ventoso del lunghista-centista Jeff Henderson (con 8,05 legale). Dal triplo, il giovane bahamense Latario Minns è atterrato a 17,12 in Kansas, ma con vento esagerato alle spalle. Il gemello Lathone, beneficiando di una tormenta anche superiore, ha toccato i 16,75. In chiave europea, interessante esordio nei 100 hs della belga Anne Zagre, che ha corso in 13.04 in Florida.
Hooker si ritira
L'australiano Steve Hooker (6,00 all'aperto e 6,06 indoor), dominatore del salto con l'asta a Pechino 2008 e Berlino 2009, ha lasciato l'attività agonistica con un ultimo impegno a Melbourne, dove ha corso i 200 e una 4x100. Sposato con la mezzofondista ed ex-ostacolista russa Yekaterina Kostetskaya (in attesa di rientrare dopo la maternità), Hooker ha gareggiato nella sua specialità per l'ultima volta poco meno di un anno fa.
Marco Buccellato
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