Mondo, Merritt rilancia, Tuka stupisce
13 Luglio 2015LaShawn Merritt in Canada, Vicaut e Lemaître in Francia, Tuka e Rodgers in Spagna. Storl e Schwanitz lanci-super e Cantwell ribatte Kovacs. In Kenya, in attesa dei Trials mondiali, si va forte anche nella velocità
Merritt 44.36
A Edmonton per l'ultimo step della NTL (National Track League) LaShawn Merritt torna a vincere con un gran crono (44.36) che è quasi fotocopia del 44.43 con cui, in Ungheria, aveva perso pochi giorni prima dal bahamense Gardiner (44.30). Stavolta per lo statunitense una corsa con avversari attualmente meno agguerriti (Taplin il più vicino in 45.28) tra cui Jeremy Wariner, sceso al miglior tempo di stagione in 45.42. Il meeting canadese era anche l'occasione per vedere da vicino l'antiguano Miguel Francis, reduce dal misterioso 19.76 dei campionati nazionali di St.Johns (pista non certificata dalla IAAF e prestazione non omologabile). Il secondo posto in 20.41 dietro Wallace Spearmon (20.21) non toglie né aggiunge niente alle potenzialità del caraibico, che efettivamente da tempo era atteso a progressi in prossimità del muro dei 20 secondi.
Bentornato Sands
Tra gli altri risultati il ritorno a alta quota dell'astista Shawn Barber (5,80), la vittoria del primatista mondiale di decathlon Ashton Eaton sui 110 hs in 13.38, il 2,33 di Drouin nell'alto. Da segnalare il ritorno alla vittoria in un meeting importante di Leevan Sands (16,68), il triplista di Bahamas bronzo olimpico a Pechino che subì un gravissimo infortunio nella finale olimpica di Londra. Tra le donne, 22.55 della giamaicana Facey sui 200 per un centesimo su Shalonda Solomon, 54.33 di Tiffany Williams sui 400 hs e il ritorno alla vittoria sui 400 di Sanya Richards-Ross in 50.47, una delle grandi bocciate dei Trials statunitensi. Come a Losanna, ha corso due gare: stavolta anche i 100 metri, quinta in 11.28, con vittoria ancora della Facey in 11.10.
Ritorno all'Icahn Stadium
Dopo la Diamond League, l'impianto di Randall Island è tornato a ospitare l'atletica di vertice, con la disputa dei campionati USA di club, dove hanno gareggiato atleti ovviamente meno conosciuti ma anche qualche nome familiare, come Tahesia Harrigan-Scott, prima sui 100 in 11.14, e l'ivoriano Meite (10.22). Il nome nuovo Paul Dedewo in evidenza sui 400 (45.41) e 200 (20.68, terzo). Merita la citazione perché di lui si sa praticamente nulla, e se le notizie disponibili sono esaustive si è migliorato di due secondi e mezzo sul giro di pista.
Ultime dalle catapulte: Storl 21,84, Schwanitz 20,60
Nella piazza della bellissima cittadina tedesca di Biberach davanti a 2.000 spettatori da pochi minuti si è conclusa la Vollmer Cup, manifestazione di getto del pesocon ottima tradizione di risultati. Presenti i numeri uno nazionali della specialità: David Storl ha messo a registro la miglior misura all'ultimo lancio (21,84), mentre Christina Schwanitz ha inanellato la serie migliore della carriera, con un punta di 20.60 al quinto turno e altri due lanci da 20,22 e 20,47.
L'altro appuntamento odierno per il peso, a Usti Nad Labem, si è concluso con la vittoria di Christian Cantwell con 20,85 e la sconfitta di Joe Kovacs (20,49).
Una a me, una a te: Vicaut contro Lemaître
Non poteva finire che in parità la doppia sessione di sprint tra i più forti velocisti di Francia ai campionati nazionali di Lilla, ma è stata battaglia vera con i rispettivi orgogli gettati in pista. Il "neo-co-primatista" d'Europa Vicaut ha corso il secondo 100 più veloce della carriera in 9.92, ma Lemaître, in 10.07, ha dato di sé un'impressione assai migliore delle recenti uscite sulla distanza breve, innanzitutto mostrando chiari progressi nello start dai blocchi. Il giorno dopo parti invertite, 20.28 del bianco più veloce del mondo e 20.42 di Vicaut. Partenza di Lemaître decisamente aggressiva e curva divorata, con Vicaut in corsia interna stavolta meno rotondo nella falcata, un "classico" di bellezza che invece è tipico del repertorio del connazionale savoiardo.
Bell'edizione dei campionati: Renaud Lavillenie ha ritrovato il piacere della vittoria issandosi a 5,85 e sbagliando per tre volte i sei metri, superando un ottomo Menaldo (5,75). Nell'asta donne vittoria di Marion Lotout con 4,40: il settore è in fase statica dopo il recente rientro della Boslak ancora non al meglio (a Lilla anche tre nulli in ingresso) e l'infortunio della primatista indoor Flack, che ha salutato e dato appuntamento al 2016. Con tanta abbondanza di talenti sui 110 hs la vittoria è andata a Garfield Darien (13.17 a due centesimi dal personale) che ha preceduto di un decimo Pascal Martinot-Lagarde. Belocian, il più giovane e talentuoso di tutta la nidiata, era assente per infortunio. Tra i risultati, in evidenza il congolese Elemba che ha vinto il peso con 20,24. Male nel triplo l'oro europeo Compaoré, ottavo con problemi nella rincorsa.
Tuka per la memoria
Le foto e le immagini della dedica del bosnicaco Amel Tuka alle vittime dell'eccidio di Srebrenica hanno fatto il giro del mondo virale. L'atleta, conosciuto finora per il bronzo conquistato all'edizione di Tampere dei Campionati Europei under 23 e sesto a Zurigo 2014, di stanza in Italia per training e guida tecnica, ha onorato la memoria della sua gente nel giorno del ventesimo anniversario del crimine compiuto l'11 luglio 1995. Dopo la vittoria Nell'EA Classic di Velenje (in uno sfavillante e inaspettato 1:44.19), aveva annunciato che a Madrid avrebbe corso in memoria di quelle oltre ottomila vittime innocenti, e nella serata spagnola ha offerto la miglior gara della carriera, centrando record nazionale e dell'area balcanica in 1:43.84, venticinquesima prestazione europea all-time, primato europeo stagionale (sottratto a Bosse, che lo batté a Tampere). Passato alla campana in 51.7, ha via via recuperato tutti gli avversari, anche il duo Gakeme-Kinyor, in apparente irresistibile allungo. Sotto il pettorale il suo messaggio: non dimenticare.
Rodgers-boom
Pista veloce come poche altre nel continente, Madrid ha relagato anche l'ennesimo meno-10 di Michael Rodgers, già nove volte con vento legale quest'anno.
Stavolta però la cifra dell'americano è super, 9.88, a tre centesimi dal personale. Per contrastarlo, il giamaicano Fisher si è superato scendendo per la prima volta sotto l'agognato muro (9.94). La lista degli sprinter sotto i 10 secondi si allunga così ancora di una unità, ma aldilà della "storia" di quanti sono scesi sotto tale limite, è impressioante ciò che sta succedendo quest'anno: a dispetto dei 16 velocisti capaci di esprimersi in meno di 10.00 nel 2014, a metà luglio della stagione corrente siamo già a quota 25, un record, dove sono rappresentati quattro continenti su cinque. Il numero dei clienti del prestigioso "Club 9" potrebbe ragionevolmente avvicinare le 30 unità entro la fine della stagione, se non con largo anticipo. A proposito di velocismi, la scorsa settimana avevamo parlato del felice momento del Sud Africa: ebbene, la novela ha avuto un seguito anche questa settimana. Prima Simbine ha eguagliato in 9.97 il fresco record di Bruintijes vincendo le Universiadi, poi la contraltare Carina Horn ha migliorato il record nazionale femminile proprio a Madrid, in 11.06.
Campionati kenyani, guarda che sprint
Ricchi soprattutto di assenze, per i tanti atleti in gara tra Losanna e Montecarlo e nei meeting europei. Ritroveremo però tutti tra il 31 luglio e il primo agosto, quando si giocheranno la selezione mondiale per Pechino in un'edizione dei Trials nazionali che si annuncia tirata allo spasimo. In questi campionati nazionali sono da segnalare i successi del campione del mondo di cross e di mezza maratona Geoffrey Kamworor sui 5000 (13:14.7), di Asbel Kiprop sugli 800 (1:45.4), Yator sui 10000 (27:51.0), Vivian Cheruiyot sui 1500 (4:09.88), Janet Kisa (15:28.1) e Joyce Chepkirui (32:08.00). Cose però inattese sono arrivate dalle distanze brevi: non ha garaggiato Nkanata (20.17 quest'anno), pur invitato dalla federazione, ma la sua assenza è stata colmata dall'eccellente prestazione sui 400 metri del 20enne Alphas Kishoyan (44.75), che ha vinto la miglior finale della storia dei campionati, con piazzati i due juniores Sampao 45.22 (record nazionale) e Kibet (45.39). Se aggiungiamo il doppio record nazionale di Joyce Zakari (51.14 sui 400 e 22.4 manuale sui 200), il record sui 400 hs della Koki (55.82) e il limite maschile sui 100 portato da Nyangau a 10.23 dopo anni e anni, ecco che la valenza di questa edizione assume connotati inediti e oltremodo interessanti.
Lucerna: giamaicani e la Adams
Domani il meeting di Lucerna, con tanti atleti di primo piano. Attesi i 100 con l'esordio europeo di Yohan Blake dopo la bocciatura dei campionati nazionali, alle prese con Asafa Powell e gli altri sub-10 Fisher, Carter, Bailey-Cole, Batson, Ujah e Bledman. Sui 200 metri il neo-britannico Zharnel Hughes proverà ad avvicinare il record europeo under 23 (19.90 di Lemaître) o almeno quello nazionale di categoria (19.98 di Gemili). Se la vedrà con i sudafricani Jobodwana e van Niekerk e col vicecampione del mondo Weir. Ostacoli con McLeod (12.94). Donne: le due Williams (Jodie e Bianca) contro la Campbell-Brown sui 200, la Adams nel peso e soprattutto l'ennesimo "U.S. Champ" su suolo eurpoeo dei 100 hs con Nelvis, Rollins, le due Jones e Queen Harrison. Da seguire anche asta (con la Ryzih reduce da un 4,70 nel fine settimana) e giavellotto donne.
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