Mondo, Mutai vince a Berlino
01 Ottobre 2012di FIDAL
La maratona di Berlino
Geoffrey Mutai vince la 39esima edizione della Berlin Marathon (41.000 partenti, più di 34.000 classificati, 125 paesi rappresentati) al termine di una volata (?) condotta in souplesse con alle spalle l'ombra pacifica di Dennis Kimetto. Raramente, nella storia della 42km, si è assistito a un arrivo a due così poco combattuto (un precedente ben noto riguarda il record del mondo di Paul Tergat, (2h04'55" sempre a Berlino nel 2003, dove Tergat non fu insidiato da Sammy Korir, che si limitò a "accompagnare" il connazionale al traguardo) . La "non belligeranza" di Kimetto, che sia stata dovuta a stanchezza o alla rinuncia alla vittoria, ha permesso a Mutai di portare a casa un ricco montepremi e al contempo stabilire la miglior prestazione mondiale stagionale sulla distanza, un 2h04'15" che rappresenta anche la quarta performance di sempre. Mutai, dopo aver pagato a caro prezzo il ritiro di Boston in primavera (depennato dalla selezione olimpica) ha così migliorato il primato personale "ufficiale" che risaliva alla corsa di Rotterdam 2010 (2h04'55"), laddove però si poteva considerare assai più interessante il 2h05'15" ottenuto lo scorso novembre sul difficilissimo tracciato di New York.
Debutti da star
Kimetto, dal canto suo, rivelatosi in febbraio con la vittoria nella mezza maratona di Ras Al Khaymah, aveva poi stupito due volte sempre a Berlino: prima con la vittoria in 59'14" nella mezza del primo aprile, poi addirittura col record del mondo sui 25km, ottenuto in maggio. Il 2h04'16" di ieri, oltre a essere la quinta prestazione assoluta in condizioni di omologabilità, rappresenta anche il miglior esordio nella storia della maratona (non considerando il 2h03'06" di Moses Mosop nella maratona di Boston di un anno fa, ottenuto in condizioni di non omologabilità. Di questo atleta, giunto a grandi risultati in età matura (ha 28 anni, ma inizialmente gliene erano stati attribuiti ben dieci in meno), si conosceva un solo precedente agonistico prima di quest'anno, una vittoria nella mezza maratona di Nairobi risalente a quasi un anno fa. Un altro esordiente, il non ancora ventenne Geoffrey Kipsang, è giunto terzo in 2h06'12", diciottesimo tempo della stagione, un'annata da record per una specialità che ogni anno sforna un numero sempre crescente di prestazioni sotto le due ore e cinque minuti (solo quest'anno ben nove, due in più dell'annata-record del 2011).
Record mancato
La prospettiva di un primato mondiale, che sembrava svanita a metà gara (1h02'12" per Mutai, Kimetto, Kipsang e Maiyo, circa 30 secondi sopra la tabella di marcia stabilita), si è invece rimaterializzata al trentacinquesimo chilometro, dove Mutai, grazie a una frazione di 5km corsa in 14'18", è transitato in 1h42'29".
Ancora in corsa per il record al quarantesimo chilometro, Mutai ha perso l'opportunità di succedere nella croonologia del primati a Patrick Makau (2h03'38" sullo stesso percorso berlinese un anno fa) negli ultimi due chilometri, dove non è riuscito a mantenere il passo per il record. Mutai, lo ricordiamo, è comunque il maratoneta più veloce di sempre, avendo vinto la Boston Marathon 2011 in 2h03'02", risultato non premiato dalla ratificazione a record mondiale. Dietro i tre kenyani da podio, è ancora solo e soltanto Kenya con Nicholas Manza (2h08'28"), Josphat Keiyo (2h08'41"), Josphat Jepkopol Kamzee (2h08'44"), Jonathan Maiyo (2h09'19") e via via gli altri.
La Kebede rivince
L'etiope Aberu Kebede, 23 anni compiuti da pochi giorni, ha vinto la corsa femminile bissando il successo colto a Berlino a soli ventuno anni due stagioni fa. Lo ha fatto migliorando il personale di una manciata di secondi fino a 2h20'30", ottava prestazione mondiale stagionale, e costruendo il successo nell'ultimo terzo di gara, dopo il trentesimo chilometro. Seconda l'altra etiope Tirfi Tsegaye, anche lei miglioratasi in 2h21'19" (meglio del 2h21'40" col quale si era imposta a Parigi in primavera), terza la sorprendente 34enne ucraina Olena Shurhno, capace di stabilire il record nazionale in 2h23'32", diciottesima prestazione europea di sempre. Notevoli anche le prestazioni della quarta e della quinta classificata, 2h24'56" della kenyana Chepchirchir e 2h25'14" della terza etiope Tola, ma anche in questo caso, come nel settore maschile, si tratta di tempi che, se fino a pochi anni fa avevano una risonanza da "top-performance", oggi segnano la "normalità" (ben venti atlete, quest'anno, hanno corso più veloce del tempo della Shurhno).
A Nuova Delhi vince il caldo
Temperatura e umidità impossibili hanno guastato le ambizioni degli atleti di vertice iscritti alla Airtel Delhi Half
Marathon. Il primatista mondiale stagionale, l'etiope Atsedu Tsegay (58'47" a Praga), ha patìto più di altri lo choc da calore, crollando e chiudendo oltre la ventesima posizione. La vittoria nella corsa indiana è andata al kenyano Edwin Kipyego in 1h00'55", primato personale migliorato rispetto a quello centrato quest'anno nella mezza maratona di Verbania, dove si classificò secondo. Su tempi più che accettabili anche il secondo, Leonard Langat (1h01'07"), nella normalità Silas Kipruto (terzo in 1h01'57"). Débâcle etiope, relativamente alla gara maschile: solo sesto Yemane Tsegaye, settimo uno dei favoriti, Lelisa Desisa, vincitore delle ultime due edizioni. Per l'Etiopia è andata meglio nella gara femminile, vinta da Wude Ayalew in 1h11'10".
La piccola podista, a lungo infortunata quest'anno e rientrata da poche settimane, si è imposta a Nuova Delhi dopo un secondo e un terzo posto, conseguiti nelle passate edizioni. Seconda l'altra etiope Waganesh Amare in 1h11'12", terza la kenyana Helah Kiprop in 1h11'18". Nelle posizioni di rincalzo, qualche nome di punta come la Oljira (sesta) e la Kilel (settima).
Lisbona, Lel torna a vincere
Anche in Portogallo temperature stagionali ben sopra la media, e successo maturato a 2km dal traguardo per Martin Lel, che si è accontentato di vincere in 1h01'28" (impossibile fare meglio viste le condizioni). Lel, secondo quest'anno in aprile nella London Marathon, non vinceva una gara da due anni e mezzo. Podio tutto kenyano con Albert Matebor secondo in 1h01'38" e Titus Masai terzo in 1h01'49". La corsa lusitana aveva, nei suoi motivi di interesse, l'esordio nella mezza maratona di Tariku Bekele, reduce dal bronzo olimpico dei 10000 metri. Il fratello minore del grande Kenenisa è giunto sesto, chiudendo in 1h02'59". La corsa femminile è stata vinta da Priscah Jeptoo, argento olimpico di maratona a Londra, in 1h10'32". Seconda la connazionale Margaret Muriuki (1h11'28"), terza la portoghese Dulce Felix in 1h12'12".
Tutte le strade
Periscopio sulle altre gare rilevanza internazionale su strada, corse nell'ultimo week-end: le solite firme kenyane nella mezza maratona lussemburghese di Remich, vittoria del 23enne Richard Kiprop Mengich in 1h00'47" su Vincent Yator (1h01'01"), e da Farida Chelagat (1h10'34") su Edinah Kwambai (1h10'33"). Nella maratona di Varsavia, valida come campionato nazionale, 2h34'15" della polacca Ciolek. Disputata alcuni giorni fa, con risultati fruibili solo da poche ore grazie a Mirko Jalava, la maratona cinese corsa attorno al lago Hengshui, vinta da Hailu Mekonnen in 2h08'07" su Julius Kiplimo Maisei (2h08'13"), un atleta che corre in Asia con consuetudine (per il contributo dei questa settimana si ringraziano Pat Butcher, Alfons Juck, Ken Nakamura, Ram. Murali Krishnan e Mirko Jalava).
La Suhr chiude il Tour
Ultime due esibizioni di Jenn Suhr negli Stati Uniti, prima di concedersi le vacanze. L'olimpionica di salto con l'asta ha vinto venerdì con 4,65 nel suo ex-College, poi domenica ha gareggiato in un impianto indoor nei pressi di new York, superando i 4,70. In Cina si sono chiusi i campionati nazionali di Kunshan: Gong Lijiao ha vinto la gara di getto del peso con 19,87.
Previews: Chicago
Altro grande cast per la Bank of America Chicago Marathon, in programma domenica prossima. In campo maschile presenti molte stelle africane: i kenyani Wesley Korir, Bernard Kipyego Kiprop, Levi Matebo, Sammy Kitwara. Tra gli etiopi, Tsegaye Kebede, Yami Dadi, Feyisa Lilesa, Tilahun Regassa e Raji Assefa. Nel gruppo delle migliori atlete iscritte, spicca il nome di Liliya Shobukhova, assieme alle etiopi Werkensh Kidane, Merima Mohammed e Atsede Baysa e alle kenyane Lucy Kabuu, Rita Jeptoo e Caroline Rotich.
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