Mondo, NCAA epilogo indoor
12 Marzo 2012di FIDAL
La stagione indoor ha chiuso i battenti con un bilancio di tre primati mondiali (uno maschile, due femminili), due record mondiali junior (maschili) tre migliori prestazioni mondiali (due tra gli uomini, una per le donne), e una europea (maschile). Oltre all'atto finale del Mondiale di Istanbul, l'attività al coperto ha emesso gli ultimi verdetti con la disputa dei campionati universitari degli Stati Uniti.
NCAA indoor
Che l'altitudine porti vantaggio anche nelle competizioni indoor è ancora da dimostrare, ma nell'Idaho Sports Center di Nampa (circa 760 metri sopra il livello del mare, pista con sviluppo di 200 metri) i numeri a sostegno della tesi di ipotetici benefici non sono mancati. Basti pensare ai tre record mondiali stagionali realizzati nella prima delle due giornate di gare, due nei 200 metri (20"39 di Ameer Webb in batteria, 22"74 di Kimberlyn Duncan) e uno nel salto in lungo femminile (un soprendente 6,91 della poco conosciuta Gipson, miglioratasi di 30 centimetri, un risultato poi migliorato a più riprese nella finale iridata di Istanbul).
Florida e Oregon, striscia vincente
L'università della Florida in campo maschile e quella dell'Oregon in campo femminile hanno vinto le finali universitarie indoor per il terzo anno consecutivo, a sugello di una superiorità mostrata nell'arco di tutta la stagione invernale. Il team della Florida ha preceduto di cinque punti quello del college dell'Arkansas e di undici l'Arizona University. Schiacciante la supremazia delle universitarie dell'Oregon, addirittura diciannove punti sul Kansas e ventidue sulla Louisiana.
Velocismi
Si è andati forte ma non fortissimo: nelle finali dei 60 metri piani i titoli sono stati vinti da Demps in 6"56, dopo un 6"52 in batteria, e dalla giovanissima Gardner in 7"12, ma è la densità della qualità a mostrare il torace: lo sprinter più lento del computo delle batterie maschili ha corso in 6"72, e in un caso un 6"61 non ha garantito l'ingresso in finale (nelle gare mondiali di Istanbul, un 7"00 è bastato per andare in semifinale e un 6"68 ha permesso di correre la finale). Mentre al femminile il podio è composto tutto da giovanissime sprinter USA (Gardner, Freeman, Scott), al maschile fanno festa anche il giamaicano Riley (anche quarto nei 60 ostacoli) e il "caimano" Hyman.
Tra i grossi nomi in circolazione, si segnala il successo del quattrocentista Tony McQuay in 45"77 (è il vincitore dei Trials mondiali del 2011, rimonta nel secondo giro sull'estone Niit, poi quarto) e della saltatrice in alto Barrett (1,96), già finalista mondiale a Daegu l'anno scorso. Tra i migliori risultati maschili, si rilevano ben quattordici prestazioni sotto i 21 secondi nei 200 tra batterie e finale (vinta da Webb in 20"57 dopo l'exploit in batteria), la doppietta di Lawi Lalang su 3000 e 5000 in 7'46"64 e 13'25"11, e soprattutto l'equilibratissima finale dei 60 ostacoli con il podio racchiuso in due centesimi: Jarret Eaton 7"54, Devon Hill e il bianco Barrett Nugent a 7"55. Risultati nella norma nei concorsi: 8,01 nel lungo, 16,75 nel triplo e 20,86 nel peso (di Jordan Clarke, exploit all'ultimo lancio), sono le prestazioni buone per il successo.
Storico 1000
Nelle prove multiple, 6.139 punti per un altro atleta della favolosa nidiata del '90, Curtis Beach (8.083 punti nel decathlon nel 2011), autore di un sensazionale 1000 metri conclusivo (il miglior 1000 mai corso in un eptathlon indoor) in 2'23"63!, un successo reso ancor più clamoroso dopo la prima giornata dell'eptathlon, nella cui classifica parziale Beach era soltanto ottavo.
Donne da college
La Duncan del 22"74 di venerdì ha poi "bucato" i 60 di sabato chiudendo ultima in 7"30.
La seconda classificata dei 200, Allison Peter delle Isole Vergini, ha stabilito il record nazionale sia in batteria che in finale (22"95). Buona la finale dei 60 ostacoli, con Christina Manning a 7"91 e Briana Rollins a 7"93. Bella la 4x400, con un ultimo giro fratricida tra giamaicane, e vittoria alla Louisiana in 3'31"89 dopo l'ultimo cambio in sostanziale parità con il quartetto texano. Robusto miglioramento anche per la lanciatrice Tia Brooks, una 21enne dell'Oklahoma progredita di un metro in poco meno di un anno (19 metri nell'ultimo lancio valido), che esprime un gesto tecnico molto rapido ed elastico con la traslocazione. Infine, un po' d'Europa con la vittoria dell'astista slovena Sutej (4,45) e del britannico O'Hare nel miglio.
La Nagoya Marathon
Al termine di una efficace rimonta, la russa Albina Mayorova ha vinto la maratona femminile di Nagoya in 2h23'52", una gara assai veloce dove ben tredici specialiste si sono espresse sotto le due ore e mezzo. Yoshimi Ozaki (2h24'14") Remi Nakazato (2h24'28") si sono classificate rispettivamente seconda e terza. Ottime prestazioni (insufficienti però per la selezione olimpica) anche per Yoko Shibui (2h25'02"), Ito (2h25'26") e per l'olimpionica di Atene Noguchi (2h25'33"). L'ucraina Olena Shurhno ha chiuso settima in 2h25'49". La Ozaki si è così guadagnata la selezione nella squadra giapponese per le Olimpiadi di Londra, dove saranno schierate anche Risa Shigetomo e Ryoko Kizaki (riserva la Akaba). La squadra maschile comprende Arata Fujiwara, Ryo Yamamoto, Kentaro Nakamoto (riserva Horibata).
Mezza a L'Aja
Quattro atleti in meno di un'ora nella mezza maratona disputata domenica a L'Aja: successo di Stephen Kipkosgei Kibet (primo a Udine la scorsa stagione) in un magnifico 58'54", sesta prestazione di sempre sulla distanza. davanti a Jonathan Maiyo (59'02"), Kenneth Kipkemoi (59'11") e Geoffrey Kipsang (venti anni, 59'26").
Maratoneti per i Giochi Olimpici di Londra
La selezione etiope (non definitiva) prevede i nomi di Ayele Abshiro, Dino Sefer, Markos Geneti e Tadese Tola nella squadra maschile, e di Aselefech Mergia, Hurssa Mare Dibaba, Bizunesh Bekele e Aberu Kebede Shewaye in quella femminile. Si tratta, in soldoni, dei primi quattro atleti di nazionalità etiope classificati nella maratona di Dubai corsa lo scorso mese di gennaio. Altri atleti potranno essere aggiunti all'elenco, a condizione di ottenere un tempo migliore di quelli stabiliti a Dubai. In cifre, occorrerà far meglio di 2h05'10" e 2h20'33". Alla luce di ciò, si fa piuttosto dura per Haile Gebrselassie, che ci riproverà a Vienna in aprile.
Kenya: la selezione definitiva prenderà forma dopo la maratona di Londra, nella quale tenterà il colpo Lucy Kabuu-Wangui, attualmente non considerata nella lista provvisoria, ma forte del 2h19'34" ottenuto a Dubai.
Restando nell'area kenyana, le autorità sportive nazionali hanno respinto la proposta del presidente federale di far disputare i Trials olimpici per i 5000 e i 10000 metri nell'orbita del Prefontaine Classic di Eugene, restituendo la selezione alle gare in svolgimento a Nairobi, in giugno.
Cina, Zhang Wenxiu da record
La martellista cinese Zhang Wenxiu, bronzo olimpico e mondiale, ha stabilito a Chengdu il nuovo primato asiatico raggiungendo la misura di 75,72, sette centimetri in più di quanto realizzato la scorsa stagione in un meeting europeo in Germania, ed ampiamente record mondiale stagionale 2012.
Marcia, campionati asiatici a Nomi
Successi ai marciatori cinesi Zhu Chundong in 1h21'22" e Ding Huiqin in 1h30'14", entrambi classe 1990. Zhu Chundong ha preceduto Gurmeet Singh, un indiano da 1h21'31", e il coreano Byun Young-Jun (1h21'42"). Podio mancato per due giapponesi, fuori rispettivamente per uno e per due secondi. Nella 20 km femminile Ding Huiqin ha preceduto le nipponiche Fuchise (1h30'36") e Kawasaki (1h30'51"), entrambe schierate fuori classifica. Titoli nazionali assegnati anche in Ucraina, con vittorie di Kovenko in 1h20'51" e della Borovska in 1h33'10".
Robles, ipotesi di ritiro
Dopo la rinuncia al mondiale indoor per l'ennesimo problema fisico, il primatista mondiale dei 110 metri ostacoli Dayron Robles è rientrato a L'Avana in preda allo sconforto, ipotizzando il ritiro dall\'attività dopo la difesa del titolo olimpico a Londra. Alla base dell'idea del prematuro stop, i continui problemi fisici e la critiche condizioni di allenamento cui è costretto in patria.
Intanto a Cuba si intensifica l'attività all'aperto: nel quinto meeting nazionale della stagione ritorno del lunghista Camejo, un bronzo olimpico a Pechino e 8,46 di personale, sconfitto con 7,74 dal 22enne Diaz (7,97 ventoso), e gran lancio del discobolo finalista mondiale a Daegu Jorge Fernandez (66,05, mondiale stagionale). Al femminile eccellenti risultati dai concorsi: 72,04 di Yipsi Moreno nel martello (due argenti a Atene e Pechino, a caccia dell'oro olimpico dopo i due titoli iridati di Edmonton e Parigi), 65,60 della discobola Denia Caballero (sconfitta la Barrios con 64,38), 18,01 della pesista cilena Duco e 14,40 della triplista Alcantara.
Mosop, ipotesi di..record
Moses Mosop (2h03'06" nella spettacolare maratona di Boston di un anno fa) ha annunciato ai media olandesi il tentativo di primato del mondo nella maratona di Rotterdam che si disputerà tra poco più di un mese. Per l'amichevole contributo di questa settimana un grazie va ai colleghi ed amici Nakamura, Juck, Carminati, Krishnan, Wagaw e Barrios.
Previews: Coppa Europa di lanci a Bar
I nomi di maggior spicco della manifestazione invernale che si disputerà in Serbia nel prossimo fine settimana sono quelli della bielorussa Ostapchuk nel peso (argento mondiale a Istanbul, in gara anche Kleinert e Avdeyeva), delle discobole Nadine Muller e Sandra Perkovic (già quasi a 67 metri), della campionessa mondiale di lancio del martello Lysenko. In campo maschile, il miglior iscritto nella gara di martello è l'azzurro Vizzoni.
New York, mezza maratona
Firehiwot Dado Tufa (vittoriosa nell'ultima New York Marathon in 2h23'15") e Caroline Rotich (1h08'52" nell'ultima mezza di New York) saranno al via domenica prossima nella nuova edizione della mezza maratona newyorchese. La corsa, che si snoda attraverso Manhattan, può contare anche sulla partecipazione di Marilson Gomes dos Santos (due volte re nella Grande Mela) e sulla detentrice del primato all-comers USA sui 21,097 chilometri, la neozelandese Kim Smith.
Tra gli altri nomi di lustro iscritti, quelli del marocchino Bouramdane, degli etiopi Deriba Merga e Feyisa Lilesa, e di alcune delle migliori maratonete statunitensi (Davila, Goucher, Cherobon-Bawcom). All'esordio sulla distanza il britannico Chris Thompson (argento europeo dei diecimila metri). Disappunto degli organizzatori per la rinuncia della russa Liliya Shobukhova, primatista nazionale di maratona e in animo di vincere il titolo olimpico sui 42 chilometri a Londra.
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