Mondo: NCAA, sipario indoor da vertigini
13 Marzo 2023Edizione NCAA spettacolosa a Albuquerque. La stagione indoor chiude anche con tre primati mondiali U20.
di Marco BuccellatoI campionati NCAA statunitensi hanno largamente superato, in qualità, le previsioni dettate dall'andamento della stagione universitaria. Record mondiali avvicinati, sfiorati, dieci migliori prestazioni mondiali stagionali, una migliore prestazione di sempre, due record mondiali U20 e migliori prestazioni mondiali indoor U23 fanno della rassegna di Albuquerque un'edizione difficilmente eguagliabile. Nel dettaglio, quanto di più interessante accaduto nella due giorni al Convention Center del Nuovo Messico, partendo dalle donne, ancora una volta strepitose.
SPRINT E OSTACOLI. Seconda migliore prestazione di sempre in tutte le gare di velocità, e un world best che non sarà omologato primato mondiale. Due picchi li firma la caraibica di St. Lucia Julien Alfred, che sfreccia sui 60 in 6.94 (a 0.02 dal record del mondo) e pareggia la world lead di Aleia Hobbs, e raddoppia sui 200 in un pazzesco 22.01 (il mondiale è 21.87 di Merlene Ottey), abbassando la miglior prestazione mondiale U23 firmata dalla nigeriana Ofili in batteria (22.11, record africano e temporanea world lead), poi seconda in finale in 22.20. Qualità cronometrica mai vista al coperto: la più lenta delle otto finaliste (divise in doppia serie di quattro) ha chiuso in 22.86. Gloria anche per l'U20 Kayla Jackson, che in batteria pareggia il primato del mondo di categoria di Ewa Swoboda in 7.07, prima di chiudere seconda in finale con un sontuoso 7.08.
WILSON, QUASI-BOL. L'autentica impresa da copertina è quella di Britton Wilson, che si è migliorata di oltre un secondo tra batteria e finale, firmando la seconda prestazione di sempre in 49.48, un crono che prima di tre settimane fa le sarebbe valso il record del mondo, se non l'avesse fatto esplodere Femke Bol (49.26). La stessa Wilson ha portato al successo la 4x400 dell'Arkansas in un incredibile 3:21.75, largamente sotto al record mondiale, ma con una formazione comprendente, oltre alla connazionale di origini nigeriane Effiong, la britannica Anning e la giamaicana Reid. Giamaica da urlo anche nei 60 ostacoli, con l'ex-enfant prodige Ackera Nugent che vince i 7.73 dopo aver portato il record nazionale a 7.72 in batteria, e fulmina la co-favorita Masai Russell (7.75) e la bahamense Charisma Taylor (7.93), protagonista anche nel triplo.
SALTI, JASMINE MOORE 7+15. Protagonista di due gare sensazionali, Jasmine Moore ha dominato il lungo con il salto d'apertura, 7,03 per la vetta mondiale dell'anno. Nel triplo, favolosa sfida con Charisma Taylor: primo turno con record nazionale per entrambe (14,74 e 14,61), replica-record al secondo giro, 14,88 per la bahamense e 15,08 per la Moore, prima statunitense oltre i 15 metri, fino al salto conclusivo, ancora primato con 15,12. Negli altri concorsi, ancora la Giamaica da vertice con il successo della Distin nell'alto (1,91), 4,45 sufficiente per vincere l'asta (la statunitense Fassold) e prim posto di Adelaide Aquilla nel peso con 19,12. Altri successi di atlete statunitensi con la pentatleta Jadin O'Brien (4.512) e la lanciatrice Jalani Davis (24,51 nel peso con maniglia).
MEZZOFONDO. L'unica atleta italiana impegnata nelle finali NCAA, Laura Pellicoro, non ha avuto accesso alla finale del miglio, eliminata in batteria in 4:43.19. Le cose migliori negli 800 vinti dalla 18enne Roisin Willis in 1:59.93 di un soffio sulla 19enne Juliette Whittaker (2:00.05). Successi USA nel miglio con Olivia Howell (4:34:00) e sull'arco 3000-5000 con la grande promessa Tuohy (9:10.07 e 16:09.65).
UOMINI, SPRINT E OSTACOLI. I 60 piani sono del bahamense Terrence Jones, che sfreccia per la seconda volta in stagione in 6.46 e riabilita il dubbio 6.45 dello scorso anno, viziato da una partenza irregolare. Dietro il caraibico vola in 6.54 Jordan Anthony, miglior crono mondiale U20, a tre centesimi dal limite mondiale del britannico Lewis-Francis. 200 al bianco Matt Boling in 20.11, quinta prestazione all-time e world-top 2023, con crono super anche nelle batterie: il doppio primato africano U23 a 20.17 (settima prestazione all-time), dell'ugandese Orogot (20.20 per vincere la seconda serie di finale), e del nigeriano Onwuzurike, poi secondo dietro Orogot in 20.36. Crono ontevolissimi anche per gli sprinter USA Gregory (20.22 dopo il 20.27 in batteria), Miller (20.29) e Patterson (20.36). 400: un altro 44.75 per Elijah Godwin, che eguagliando la sua world lead vince la prima serie di finale a dispetto dal 44.93 di Ryan Willie nella seconda. 60 ostacoli: vince Giano Roberts in 7.55, ed è l'unica gara in cui il risultato dalle finali NCAA-II a Virgina Beach è migliore (7.51 del versatile Cordell Tinch). 4x400: Arkansas, al titolo maschile e femminile) vince in 3:02.09, terzo crono 2023.
GARLAND QUASI-EATON, GUTTORMSEN 6,00. Nell'eptathlon Kyle Garland ha gettato l'occasione di migliorare il record mondiale di Ashton Eaton, restandone sotto di soli sei punti con uno score di 6.639 (6.87-7.96-16.45-2.12/7.74-5.16-2:41.36). Dietro il muscolato statunitense, il talentuoso portoricano Ayden Owens-Delerme, che con 6.518 punti ha colto la terza performance di sempre, lasciando dietro di sé, nella graduatorie di sempre, divinità delle prove multiple come Warner, Mayer. O'Brien e Sebrle. Nei salti, fuochi d'artificio nell'asta con il doppio record nazionale del norvegese campione d'Europa Sondre Guttormsen, prima 5.91 poi a gara vinta il primo 6,00 della carriera, davanti a un ottimo avversario come lo statunitense Bradford (5,91 con una autentica partita a poker in pedana).
HUBBERT RECORD MONDIALE U20. Nel lungo, prova d'assieme eccezionale, con quattro atleti oltre gli 8,30 (mai successo prima in sala, ma già nove volte all'aperto) e successo in un fazzoletto al giamaicano Carey McLeod (8,40, record nazionale eguagliato, a un solo centimetro dalla world lead del greco Tentoglou) davanti al duo USA Crump (8,39) e David (8,37) e al connazionale Pinnock (8,33). Giamaica on fire anche nel triplo, con il decollo orizzontale del 18enne Jaydon Hubbert, neo-primatista mondiale U20 "overall" con 17,54, e nell'alto vinto da Beckford con 2,24. Nelle corse, successo del brit Bizimana in 1:46.02 negli 800, miglio e 3000 ai favoriti Houser (gara tattica in 4:03.33) e Messaoudi (7:48.10), 5000 a DYlan Jacobs in 13:37.59. Per finire, peso al favorito Geist (21,15), martellone a Rogers (24,23).
FINE INDOOR CON RECORD. Ultima tappa del circuito francese di salto con l'asta a Rouen, vinta da Sam Kendricks con 5,92 e tre errori a 6,02, superando il connazionale Chris Nilsen (stessa misura) e il francese Cormont, al personale con 5,82. C'è tempo per un altro primato mondiale indoor U20, un sensazionale 22.33 sui 200 metri della sprinter delle Isole Vergini Britanniche Adaejah Hodge, che ha tolto sette centesimi al vecchio limite di Bianca Knight, nel New Balance Nationals di Boston. Nata nel 2006, è ora anche primatista U18.
CONTINENTAL TOUR CON KERLEY. In Australia, il Sydney Track Classic (WACT Challenger), con Fred Kerley alla prima uscita sui 400 vinti in 44.65, a 0.04 dalla world lead del botswaniano Ndori. Doppio record dell'Oceania firmato dalla sprinter neozelandese Zoe Hobbs (10.97) e da Jessica Hull sui 3000 metri (8:31.81), dove si è registrato anche il record continentale U20 della quasi 18enne Amy Bunnage (8:51.90). Tra gli altri risultati, altro primato dell'Oceania U18 (e migliore anche di quello U20) per Cameron Myers (7:52.06 sui 3000), 1,94 di Nicola Olyslagers nell'alto, 13.25 del giapponese Muratake nei 110hs, 1:58.62 di Abby Caldwell negli 800, ostacoli alla Jenneke (12.70) e a Sarah Carli (55.44), staffette nazionali al primo test stagionale con gli uomini a 38.50 e le ragazze a 43.25.
MARATONE, VINCE CHEPNGETICH. L'iridata di maratona Ruth Chengetich ha vinto per la seconda volta consecutiva la 42 km giapponese di Nagoya in 2h18:08, terza prestazione mondiale stagionale dopo i picchi della scorsa settimana a Tokyo (Wanjiru 2h16:28, Gemechu 2h16:56). In appena 70 giorni da inizio anno sono già cinque le prestazioni sotto le 2h20. Dietro la keniana, podio completato dalle giapponesi Ayako Suzuki (2h21:52) e Honami Maeda (2h22:32). Nella mezza maratona di Lisbona un minuto e mezzo di progresso per l'ex-primatista mondiale dei 10000 metri Almaz Ayana (1h05:30, primato della corsa e quarto crono 2023), davanti a Margaret Chelimo Kipkemboi (1h05:50) e alla quarta performer di sempre Girmawit Gebrzihair, terza in 1h06:28. Ottava la burundiana Francine Niyonsaba (1h08:45), stella del mezzofondo prolungato in pista. La giovane azzurra Aurora Bado ha tagliato il traguardo in 1h13:58 al ventesimo posto. Nella mezza uomini solo quarto il favorito Rhonex Kipruto (59:22) con arrivo serrato tra gli etiopi Nibret Melak (59:06) e Hagos Gebrhiwet (59:07), terzo l'altro keniano Vincent Ngetich in 59:10.
AREGAWI 26:33 SU STRADA. Nella 10 km spagnola di Laredo seconda prestazione di sempre su percorso di 10 km per l'etiope Berihu Aregawi in 26:33, a nove secondi dal record mondiale detenuto proprio da Rhonex Kipruto. Nella corsa femminile uno-due Kenya con Zenah Jemutai (31:03) e Miryam Chebet (31:13). Primato di Spagna per la quarta, Paula Herrero, in 31:23. Nella mezza belga di Gent 59:51 di Bashir Abdi, primatista europeo di maratona, al record nazionale anche sulla mezza distanza, mentre nella vicina Olanda si è registrato il notevole progresso del bronzo europeo di maratona femminile Nienke Brinkman, che ha vinto la mezza di Den Haag in 1h07:44, tre minuti di miglioramento.
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