Mondo: Sharp e Amos, l'ora del riscatto

07 Settembre 2015

La scozzese e l'africano sugli scudi a Berlino dopo la delusione dei campionati del mondo. Dafne Schippers a Amsterdam, aspettando Allyson Felix.  

di Marco Buccellato

Berlino, la Sharp insegue Kelly Holmes

Il tweet della settimana: "Scottish Record, 3rd UK all-time, PB 1.57.71, fastest by a Brit since my idol Kelly Holmes in 2004. THANKS BERLIN!" E' il cinguettìo di Lynsey Sharp via Twitter cha manifesta la sua soddisfazione dopo il grande 800 metri nell'ISTAF berlinese di ieri. Uscita in semifinale ai mondiali di Pechino, la scozzese ha centrato la miglior prestazione tecnica del meeting tedesco battendo nouvamente la campionessa del mondo Arzamasova, già preceduta a Zurigo. Le due si rincorrono dalla finale europea di Helsinki 2012, dove la britannica colse l'oro e la bielorussa il bronzo. All'Europeo di Zurigo di un anno fa, la Arzamasova vinse l'oro e la Sharp mise al collo l'argento. La resa dei conti è mancata a Pechino per la precoce eliminazione della stessa Sharp, che ieri ha abbassato di oltre un secondo il personale in condizioni ambientali poco favorevoli e con un tratto finale enusiasmante. Le atlete al via hanno dismesso la tuta solo un attimo prima dello start, a causa del freddo. L'1:57.71 della Sharp è il miglior crono britannico dalla vittoria olimpica di Atene di Kelly Holmes in 1:56.38. Il limite nazionale della stessa Holmes, 1:56.21, tra due giorni compirà vent'anni.
 
Vicine ai sei minuti

L'aria frizzantina ha rimesso le ali anche a Nijel Amos, altro eliminato in semifinale a Pechino, che a dispetto delle sue consuete strategie ha condotto una gara ad alto regime dietro il pacemaker Som, prendendosi parziale rivincita per la finale mondiale mancata in 1:43.28 precedendo il vice-campione del mondo Kszczot e un altro deluso del mondiale, l'etiope Aman. Ancora Africa con la miglior prestazione mondiale dei 2000 siepi femminili, vinti dalla kenyana Virginia Nyambura Nganga in 6:02.16 sulla connazionale Beatrice Chepkoech (6:02.47) e sul bronzo mondiale Krause (6:04.20). Il crono della Nyambura migliora il precedente World Best della polacca Wioletta Frankiewicz (6:03.38), sotto il quale è scesa anche la Chepkoech. Il crono più veloce in assoluto, però, è il 6:01.20 della russa Gulnara Galkina, ottenuto al passaggio del secondo chilometro nella finale olimpica di Pechino 2008.

Storl, non c'è due senza tre

Il tedesco non vince dai campionati nazionali di Norimberga. Battuto a Pechino dall'esplosivo Kovacs, battuto due volte nel post-mondiale dal neozelandese Walsh, cui le pedane tedesche portano bene. Venerdì scorso a Thum, in un meeting di lanci in Sassonia, Walsh aveva preceduto di quattro centimetri Storl (21,22 a 21,18). Ieri a Berlino la distanza si è dilatata fino a quasi 30 centimetri (21,47 a 21,19).

In una piccola riunione in Renania a fine luglio, Walsh aveva portato il primato dell'Oceania a 21,50, migliorato nella finale mondiale fino a 21,58, ma insufficiente a regalargli il podio. Di Lavillenie, zero nel tabellino per tre errori, c'è da dire che nelle uscite successive a una grande manifestazione gli succede spesso. Lo scorso anno non conseguì nessuna misura a Stoccolma, il primo meeting cui partecipò dopo l'oro europeo di Zurigo, idem l'anno prima a Linz dopo l'argento di Mosca, stessa cosa nel 2010 a Londra dopo l'oro di Barcellona. Prima della sfortunata gara di ieri, però, aveva vinto con 5,93 l'evento in piazza a Salisburgo, i cui proventi, e il suo stesso compenso, sono stati destinati alla famiglia dell'astista austriaca Kira Grunberg.

Schippers a Amsterdam

Prima uscita dell'olandese volante dopo le due medaglie di Pechino. Nei Flame Games ha vinto i 100 senza spingere in 11.12 e ora è attesa dalla sfida contro Allyson Felix nella seconda finale di Diamond League di Bruxelles, sui 200 metri (presente anche l'argento iridato Elaine Thompson). Tra le due, la statunitense conduce negli scontri diretti per 3 a 1. Nel primo, ai mondiali di Daegu, la Felix vinse il bronzo e la Schippers venne eliminata in semifinale. L'anno scorso vinsero una volta ciascuno, quest'anno un solo faccia a faccia in favore della Felix, a Losanna, nell'ultimo 200 corso dalla stessa Felix in questa stagione, avendo optato, con successo, per i 400 metri ai mondiali.

Bolt no, Yego forse

E' stato lo stesso Usain Bolt oggi a diffondere la notizia che non correrà a Bruxelles, dove era previsto sui blocchi dei 200 metri. Il giamaicano vincitore di altre tre medaglie d'oro iridate a Pechino chiude la stagione dopo una settimana intensa ai mondiali (sette volte in pista) e riposarsi prima di riprendere gli allenamenti il mese prossimo. La corsia lasciata libera da Bolt sarà occupata da Justin Gatlin, inizialmente iscritto solo ai 100 metri, distanza su cui si appresta a conquistare per il terzo anno di fila la Diamond Race. L'anno scorso, Gatlin corse sia i 100 che i 200 a Bruxelles, con prestazioni straordinarie: 9.77 e 19.71.

E' di oggi anche la notizia della probabile rinuncia alla finale di Diamond League del campione del mondo di lancio del giavellotto Julius Yego, che si dice soddisfatto di quanto ottenuto quest'anno (il titolo di campione del mondo), e in ogni caso impossibilitato a vincere la Diamond Race di specialità, in quanto il ceco Vesely, distante nove punti, è fuori della sua portata. Il kenyano, però, figura ancora nella start list del meeting. Momento ancora felice per il giavellotto uomini: nel meeting di Thum in evidenza i tedeschi Röhler (86,40), Vetter (84,91) e Hamann (84,02).

Nel meeting conclusivo del circuito Elite finlandese, Antti Ruuskane ha lanciato a 85,04.

Ancora sprint veloce per la Turchia

La naturalizzazione del giamaicano Jacques Harvey, ora conosciuto come Jak Ali Harvey, ha portato più di un record nazionale sui 100 metri, a Bellinzona in 10.04 e 10.03, a Ankara ora in 10.01, quattordicesima prestazione "europea" di sempre. Nell'occasione Harvey ha battuto Guliyev, l'ex-azero diventato turco diverse stagioni orsono. Curiosamente, Guliyev detiene il record nazionale dei 200 in un tempo anch'esso in prossimità di un "muro" cronometrico. 10.01 per Harvey, 20.01 per Guliyev.

Strada, ripresa veloce

Tante le gare di rilievo del primo weekend del mese: nella dieci miglia olandese di Tilburg miglior tempo stagionale di Bernard Kiprop Koech in 45:21, vincitore anche nel 2014 in 45:12, mentre nei 10 km femminili l'etiope Genet Yalew ha preceduto 30:58 (terza prestazione mondiale stagionale) Shalane Flanagan, che in 31:03 ha stabilito il record statunitense togliendo tre secondi a quello, vecchio di venticinque anni, di Lynn Jennings. Altra 10 km importante a Praga, vinta a tempo di mondiale stagionale femminile da Peris Chepkirui Jepchirchir in 30:55 com ampio margine sulle avversarie. Daniel Chebii, in 27:42, ha centrato vittoria e terza prestazione dell'anno nella gara maschile. Per la 30ª edizione della mezza maratona di Lille, 1:08:56 di Peninah Arusei e triplo 1:00:19 per i primi tre classificati uomini, nell'ordine Stephen Chebogut (Kenya) Bonsa Dida (etiope di 21 anni, tre minuti e mezzo di miglioramento) e Vincent Kipruto. In Svizzera, infine, il record "all-comers" di mezza maratona, portato a 59:54 dall'altro kenyano Edwin Koech in un evento organizzato dall'ex-campione d'europa di maratona Viktor Röthlin.

Previews: Zagabria, Farah, Keitany

Domani tappa croata per il World Challenge IAAF a Zagabria, con la presenza di diciotto medagliati di Pechino, tra cui Mariya Kuchina nuovamente sfidata da Blanka Vlasic e Sergey Shubenkov sui 110 ostacoli, atteso da Pascal Martinot-Lagarde. Al via nei 100 Michael Rodgers e Asafa Powell, la bielorussa Talay nei 100 ostacoli, la croata Perkovic nel disco. La Great North Run Half Marathon di Newcastle-South Shields torna con grandi motivi di interesse per la presenza dei due vincitori uscenti, Mary Keitany e l'asso pigliatutto sul fronte Mondiali-Olimpiadi Mo Farah. Lo scorso anno il britannico chiuse in un'ora esatta mentre le kenyana mandò a registro la seconda prestazione di sempre dell'epoca (1:05:39), non valida per l'omologazione a causa dei 30,5 metri di declivio del percorso.

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