Mondo, Suhr e Lavillenie aste spettacolo

07 Dicembre 2015

Gli olimpionici dell'asta fanno notizia: 4,80 indoor dell'americana, show con vista mare per il francese. Makau rivince Fukuoka. Meseret Defar torna dopo due anni e vince in Olanda.

di Marco Buccellato

Sipario indoor alzato con esordio da applausi per Jenn Suhr, campionessa olimpica a Londra 2012 e seconda astista al mondo ad aver superato i 5 metri dopo Yelena Isinbayeva. La statunitense è rientrata a Brockport, archiviando subito 4,80, una misura che alla fine della stagione indoor 2015 conclusa a marzo, avevano superato appena tre atlete. Nonostante l'ottimo avvio di stagione la Suhr ha manifestato delusione per aver fallito tre prove a 4,90, misura alla sua portata per quanto espresso in pedana. Piccola soddisfazione: nessuna nel mese di dicembre si era mai espressa su una simile misura. Nelle tante riunioni indoor disputate nello scorso weekend USA, sono ben pochi i risultati degni di citazione, il 17,89 della pesista Saunders, argento mondiale junior a Eugene nel 2014 e il 19,55 del pesista Appier, non un exploit assoluto ma risultato interessante per il corposo miglioramento dell'atleta, misurato in 101 centimetri.

Lavillenie da spiaggia

Al sole di Réunion, dove buona parte della nazionale transalpina sta completando uno stage di preparazione, sabato scorso Renaud Lavillenie ha dato spettacolo con una serie di salti sulla spiaggia, al pari delle colleghe di nazionale Marion Fiack e Marion Lotout. Il primatista del mondo ha deliziato il pubblico anche con salti acrobatici "fuori odinanza", tipici del suo repertorio durante gli allenamenti.



Fukuoka: bis di Makau, out Kimetto

Incontro ravvicinato tra un primatista del mondo in carica di maratona, Dennis Kimetto, e uno che ha detenuto il record, Patrick Makau. Nella classica del Sol Levante di fine stagione, Makau si è imposto per il secondo anno consecutivo in 2:08:18, quattro secondi meglio di un anno fa. Per Kimetto, chiamatosi fuori dopo appena cinque chilometri, si tratta del secondo ritiro di fila dopo quello nella maratona iridata di Pechino. Dietro Makau altri due atleti sotto le 2:09:00, l'etiope Getu Feleke (2:08:31, un buon ritorno dopo il ritiro a Vienna) e il giapponese Satoru Sasaki (2:08:56), autore del terzo crono asiatico dell'anno. L'altro giapponese Kawauchi, noto per le tante 42 km disputate ogni anno, ha chiuso ottavo in 2:12:48. Oltre a Kimetto, si sono ritirati l'ucarino Lebid e l'eritreo Mesel. E' andata meglio a un altro maratoneta ucraino, Vitaliy Shafar, vincitore a Macau in 2:14:44 assieme alla connazionale Olena Shurhno (2:33:24).

Defar ritorno vincente
 
L'etiope due volte olimpionica dei 5000 Meseret Defar è rientrata alla gare vincendo la 15 km olandese di Heerenberg in 50:04. Assente dalle competizioni da due anni per maternità, era stata annunciata più volte in procinto di tornare ma aveva sempre rinunciato. Dominio kenyano nella corsa uomini vinta da Abraham Cheroben in 42:54. Solo quinto Leonard Komon, primatista mondiale sulla distanza.

In giro per l'Europa si sono disputate altre gare di sicuro interesse, come la Course de l'Escalade di Ginevra, vinta dall'elvetico naturalizzato Tadesse Abraham (20 minuti per coprire 7,3 km), e la maratona spagnola di Castellón, nel segno etiope a firma Tiruneh Chalachew (2:12:04) e Gebremichael Berhan Aregawi (2:36:31), un'atleta ora 28enne tornata a gareggiare nel 2013 fa dopo otto anni di assenza. Etiopia ancora number one a Sacramento con il successo di Serkalem Abrha Biset in 2:31:50 (aveva vinto anche a Minneapolis due mesi fa),

Indoor 2016, Drouin e Protsenko
 
Sulla pedana iridata di Portland, in marzo, potrebbe essere la volta di Derek Drouin, campione del mondo di salto in alto a Pechino ma mai presente in una competizione iridata indoor. Uno dei medagliati dell'ultima edizione dei mondiali indoor, l'ucraino Andriy Protsenko, ha espresso la volontà di gareggiare in Oregon dopo aver valutato lo stato di forma che esprimerà in alcune gare nazionali in gennaio.

Gli awards USA

I riconoscimenti annuali della federazione statunitense sono stati consegnati a Houston: atleti dell'anno, ovviamente, Ashton Eaton e Allyson Felix. Il premio Master non poteva andare che a Bernard Lagat, quarantenne d'assalto. Altri insigniti: Evan Jager, Christian Taylor, Joe Kovacs e Justin Gatlin. Tra le donne, Tianna Bartoletta-Madison, Michelle Carter e Shannon Rowbury. Tra i giovanissimi, Candace Hill, la prima allieva della storia a correre i 100 metri in meno di 11.00 e due ori conquistati ai mondiali under 18 di Cali.

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