Mondo, Tufa 2:21:52 a Shanghai
03 Novembre 2014Shanghai, due volte record
Anche questa settimana si è disputata una maratona internazionale in cui sono stati stabiliti i nuovi primati della corsa: si tratta della 42 km di Shanghai (IAAF Gold Label Road Race), dove il successo è andato al sudafricano Stephen Mokoka, che in 2:08:43 ha bissato la vittoria della scorsa edizione e abbassato di diciotto secondi il precedente limite del kenyano Teimet, e alla etiope Tigist Tufa, il cui eccellente 2:21:52 (precedente record di Shanghai 2:23:07) rappresenta l'ottavo crono stagionale su percorso certificato. Mokoka, un atleta capace di buoni spunti di velocità nei tratti finali in gare di mezzofondo prolungato su pista (è anche campione mondiale universitario dei 10000) ha costruito il successo nell'epilogo della corsa precedendo l'etiope Abraham Feleke, già iridato da allievo e da junior e vincitore del Campaccio 2010, secondo in 2:08:47, e il kenyano Stephen Chemlany (2:08:56), vice-campione del Commonwealth la scorsa estate a Glasgow. Solo quarto l'atleta con l'accredito più veloce, l'etiope Endeshaw Negesse (2:04:52), che ha chiuso in 2:09:47.
Tufa schiacciasassi
Un'altra medagliata di Glasgow, la kenyana Catherine Kilel, ha colto il secondo posto dietro la Tufa in 2:25:22, sul duo etiope Misiker Mekonnen (2:29:03) e Mamitu Daska (2:29:35). Quest'ultima, insieme a Atsede Baysa (quinta in 2:31:44), erano tra le atlete maggiormente accreditate per la vittoria, vantando personali di 2:21:59 e 2:22:03. Della vincitrice Tufa sorprende la progressione, impressionante nella successione: scesa di dodici minuti l'anno scorso a New York fino a un crono appena sotto le due ore e trenta, quest'anno ha corso in 2:28 in California, per portarsi a 2:24:31 a Ottawa, e ora a 2:21:52 in Cina. La scelta di collocare la corsa in calendario anticipandola di un mese per ragioni climatiche, ha avuto positivi riscontri, alla luce dei risultati.
Scrivi maratona, leggi Africa
Pur se ancora mancanti all'appello alcune maratone di grande livello per considerare chiusa la stagione (Yokohama per le donne e Fukuoka per gli uomini), lo sguardo a quanto successo nel pianeta delle 42 km nel corso del 2014 lascia in eredità numeri già da primato. Tra gli uomini, il primo maratoneta di origini non africane occupa appena la sessantasettesima posizione (è un giapponese). Prima di lui, ben trentotto kenyani, venticinque etiopi, e una mini-pattuglia di asiatici, acquisiti però dalle terre africane occidentali.
Addirittura, tra i primi 50 performer della stagione, nessuno sfugge alla morsa Kenya-Etiopia. Il primo europeo è Mo Farah (settantacinquesimo), anche lui però originario dell'Africa. Il nativo più veloce del Vecchio Continente è perciò un polacco, ancora dentro i primi 100 della stagione (per ora). Distribuzione più eterogenea al femminile: la prima bianca fa capolino in sesta posizione (la statunitense Flanagan), mentre l'Europa è tutto sommato rappresentata in quantità accettabile, con dieci atlete presenti tra le cinquanta più veloci della stagione. Le native africane tra le prime cinquanta sono, al momento, ben trentaquattro.
Le migliori corse del fine settimana in Africa e Europa
Ancora dalla Cina, la maratona di Hangzhou, dominata anche in questo caso da runners africani: a Kennedy Naibei, kenyano vincitore in 2:12:12, ha fatto da contraltare una altra etiope, la 24enne Yebrqual Melese, prima al traguardo in 2:32:47. Il poco conosciuto kenyano Josephat Kipsit Kiprop ha vinto Baringo Half Marathon (con arrivo nello stadio di Kabarnet), alla cui realizzazione ha contribuito anche la fondazione del grande Paul Tergat, in 1:01:03, mentre Cynthia Jerotich Limo (1:10:06), ha largamente dominato su Joyce Chepkirui e Mercy Cherotich, entrambe accreditate di 1:12:05. A Soweto ancora una vittoria per la 24enne etiope Meseret Mengistu Biru: dopo il successo di Città del Capo di quaranta giorni fa in 2:30:56, stavolta si è accontentata di vincere in 2:36:02. Dall'Europa, la maratona lusitana di Porto (undicesima edizione) che ha registrato successi etiopi con Marta Tigabea Mekonnen (2:31:54) e Workneh Serbessa (2:13:10). Quest'ultimo ha preceduto il portoghese Rui Pedro Silva (2:13:54).
Baby-maratoneta, si giocherà Rio
Infine, la maratona di Indianapolis, che ha mandato in archivio non risultati da ricordare, ma una vittoria insolita per una 42 km, quella di una ragazza 17enne del North Carolina: si chiama Alana Hadley, ed è una piccola celebrità negli States, dove ha invaso più volte i media per la sua giovane età e la propensione alle massime distanze. Dopo il quarto posto di un anno fa, con un tempo che per poco più di un minuto che le garantì la qualificazione per disputare i Trials olimpici di maratona del 2016, quest'anno ha vinto abbassando il record della corsa a 2:38:34, rendendosi protagonista anche di un "negative split" (1:19:28/1:19:06).
Nel 2012, a 15 anni e tre mesi, vinse i 10000 su pista della Sea Relays di Knoxville in 35 minuti.
Cross in Kenya
Avvio della stagione nazionale nel nome del 18enne Bernard Katui Muia, un ragazzo che vanta 3:38.7 sui 1500 in pista, che ha vinto sui 12 km del percorso del cross di Nairobi, mentre sugli 8 km femminili si è imposta Sheila Chepngetich Keter, 19enne terza ai mondiali junior di Eugene sui 1500 metri, sulla medagliata africana juniores di cross Nancy Nzisa. Il circuito preseguirà a metà mese con il cross di Iten, per riprendere in dicembre e concludersi all'inizio del nuovo anno.
News atleti
Tra una settimana riprenderà gli allenamenti la campionessa del mondo di Daegu Mariya Abakumova (giavellotto), che in giugno è diventata madre di due gemelli. Il primo impegno ufficiale in pedana pianificato è quello invernale di Adler, in febbraio, cui seguirà, alla luce del risultato, la decisione di gareggiare o meno nella Coppa Europa di lanci invernali di Leiria in marzo. A pieno regime è tornato anche il ceco Pavel Maslák, fuori causa dalla vigilia del Golden Gala, che intende confermare le sue eccellenti attitudini alle gare al coperto disputando, da favorito, i Campionati Europei indoor di Praga.
Previews, Atene e Seul
Nel consueto Gala ateniese (Association of International Marathons and Distance Races Best Marathon Runner), che precederà di 48 ore la maratona della capitale greca, la rosa di candidati favoriti a ricevere il premio si è ridotta, dopo il caso di Rita Jeptoo, a Dennis Kimetto, neoprimatista mondiale, e a Florence Kiplagat, che in febbraio ha migliorato il record del mondo sui 20 km e sulla mezza maratona, prima di cogliere il secondo posto a Londra e il terzo a Chicago. L'anno scorso il riconoscimento andò a Wilson Kipsang e Edna Kiplagat.
Domenica 9 novembre sono attesi a Atene oltre 13.000 iscritti per la sola maratona, al netto delle distanze minori in programma. Al via i vincitori uscenti Hillary Yego e Nancy Joan Rotich. In calendario anche la JoongAng Seoul International Marathon, dove il record da battere è il 2:06:25 stabilito un anno fa da James Kipsang Kwambai. Si corre anche a Beirut (Iaaf Bronze Label), con nomi quali William Kipsang (un 2:05:49 datato 2008), Fikadu Girma (2:09:34), e tra le donne la siepista finelista olimpica Zemzem Ahmed (2:27:12).
Marco Buccellato
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