Mondo: Van Niekerk 44.17, USA top-show

03 Aprile 2023

Il primatista del mondo dei 400 metri torna ai massimi livelli. Da Stati Uniti e Giamaica gli altri acuti in pista del weekend. Strada, McColgan ancora protagonista.
di Marco Buccellato

L'ultimo giorno dei campionati sudafricani di Potchefstoom ha riportato in orbita uno dei big che ha stupìto il mondo nell'ultimo decennio: Wayde Van Niekerk, olimpionico a Rio con il record mondiale di 43.03, e doppio oro mondiale nel 2015 e 2017, ha concluso il comeback a prestazioni di valore assoluto. Dopo l'infortunio che ne ha cancellato la stagione 2018, e il timido rientro nei due anni successivi, il percorso del campione sudafricano è passato per le forche caudine dell'eliminazione in semifinale alle Olimpiadi di Tokyo e il quinto posto mondiale la scorsa estate a Eugene. L'ottimo finale di stagione, con prestazioni quali 44.39 e 44.33, ha anticipato a conti fatti il sontuoso 44.17 di due giorni fa, un crono che gli mancava da quasi sei anni e miglior prestazione mondiale 2023. Un'edizione dei campionati nazionali che ha registrato anche il 100 uomini più veloce dell'anno, il 9.92 di Akani Simbine in semifinale, con 9.98 in batteria, la world lead di Zeney Van Der Walt nei 400hs (54.82) ed altri buoni risultati, come il 13.38 di Antonio Alkana nei 110hs, la doppietta di Miranda Coetzee tra 200 (22.74) e 400 (51.04), e il 44.80 (dietro Van Niekerk) del 20enne campione del mondo U20 Lithe Pillay.

FURORE STAFFETTE. Dalle Texas Relays tanti ottimi risultati, con l'acuto di una 4x100 femminile da incorniciare, vinta dalla formazione USA Gold in 41.74 (Jefferson, Steiner, Prandini e Hobbs), e tempi per altri quartetti a stelle e strisce quali 42.10 (Oliver, Terry, Daniels, Richardson), 42.12 (Brisco, Brown, Akinosun e Gabby Thomas, a sua volta al miglior 200 dell'anno in 22.46), 42.56 e 42.87. La perla statisitca di questa eccezionale classifica è nel fatto che è appena la seconda volta, nella storia, che cinque diverse formazioni scendono sotto i 43 secondi in un meeting, ma con risultati migliori. Era già successo al meeting di Zurigo del 2019, con Germania (42.22), Olanda (42.28), Cina (42.60), Svizzera (42.75) e Giamaica (42.93). Tutti e cinque i quartetti di Austin, numeri alla mano, hanno corso più veloce.

I PRECEDENTI. Cinque squadre femminili (e anche più, fino alle otto della finale iridata di Doha) hanno corso in meno di 43 secondi in molte altre occasioni, ma Zurigo prima e Austin ora sono le uniche fuori dal contesto di un evento globale. I precedenti comprendono le due edizioni del mondiale di stafette di Nassau (2014 e 2015), le Olimpiadi di Mosca '80, Atlanta '96, Atene 2004, Londra 2012, Rio 2016 eTokyo 2021, e le edizioni dei mondiali di Stoccarda '93, Atene '97, Edmonton 2001, Helsinki 2005, Osaka 2007, Daegu 2011, Mosca 2013, Pechino 2015, Londra 2017, Doha 2019 e Eugene 2022. 

CANADA FORMATO EUGENE. Anche nelle staffette uomini valori di eccellenza: nelle Florida Relays di Gainesville il quartetto del Canada, con la stessa formazione campione del mondo di Eugene (Brown, Blake, Rodney e De Grasse) ha firmato il miglior tempo mondiale dell'anno in 37.80, la miglior prestazione mai ottenuta dai canadesi fuori da una finale olimpica o mondiale. In Florida, il quartetto USA con Coleman, Bednarek, King e Bracy ha chiuso in un ottimo 38.08, risultato superiore a quello del Canada. Per tornare a Austin, crono più veloci dell'anno, come facilmente prevedibile, nelle due staffette del miglio, a firma dei quartetti universitari di Georgia (2:58.82, tre formazioni sotto i tre minuti) e Texas (3:23.27).

AUSTIN. Tra le altre prestazioni top-2023 all'aperto ottenute nelle Texas Relays, 8.478 punti del decatleta tedesco Leo Neugebauer, 12.36 dell'ostacolista Masai Russell (primato NCAA), 67,90 nella gara d'apertura della discobola Valarie Allman, 2,33 nell'alto di JuVaughn Harrison, 20.05 dello sprinter delle Bahamas Terrence Jones (20.07 per il liberiano Matadi), 84,27 del giavellottista delle Bahamas Keyshawn Strachan (primato nazionale) e doppio 5,86 nell'asta (per entrambi personal best) di Branson Ellis e Zachary Bradford. Vento dominante nei 100 con Matadi a 9.96 con quasi tre metri a favore e soprattutto il 10.08 della sprinter McKenzie Long (11.00 legale), il secondo posto di Gabriele Montefalcone in 50.05 in una delle serie dei 400hs (personale di 49.92 risalente alla scorsa stagione, sempre in Texas ma a College Station). Italia di stanza USA anche con l'astista Matteo Madrassi (5,41 di personale), che nelle West Coast Relays di Clovis ha vinto con la seconda prestazione in carriera, di 5,36 prima di sbagliare alla quota del personal best di 5,45.

GAINESVILLE. Detto del Canada, altre migliori prestazioni 2023 dalle Florida Relays sono arrivate dai 200 uomini, con 20.14 di Steven Gardiner, nei 400 donne con il 50.71 di Jermaisha Arnold e con la doppia world lead (poi migliorata a Austin e in Sud Africa 24 ore dopo) di Talitha Diggs nei 200 (22.61) e di Anna Hall, bronzo mondiale nell'eptathlon, che ha corso i 400 metri ostacoli in 54.94. Ancora: 44.94 di Rai Benjamin nei 400 piani, 9.98 ventoso di un niente per lo sprinter ancora U20 Erriyon Knighton (bronzo a Eugene nei 200). Proprio tra i giovanissimi un altro acuto, il 10.10 del 18enne Issamede Asinga, già sceso nella stagione indoor a 6.57 nei 60 e a 20.48 nei 200. Vento a folate anche per Tamari Davis (10.83) e la stessa Diggs (10.92).

PROGENIE JAM. E' di sabato scorso la doppia impresa dei giovanissimi sprinter giamaicani Alana Reid e Bouwahjgie Nkrumie (già 10.02 la scorsa stagione), entrambi a medaglia ai campionati del mondo U20 di un anno fa. Negli ISSA/GraceKennedy Championships di Kingston, per la Reid il 10.92 della miglior prestazione al mondo nel 2023, per Nkrumie 9.99, entrambi al record U20 nazionale e del Centro America e Caraibi. Ottimo anche il 45.27 di un altro 18enne, il quattrocentista Delano Kennedy. 

AUSTRALIA. Campionati nazionali a Brisbane, edizione numero 100: world lead del marciatore Declan Tingay nei 10000 metri in 38:46.74, di Catriona Bisset negli 800 metri in 1:58.32, di Jessica Hull nei 1500 metri in 4:04.19 e nei 5000 metri in 15:05.87 e dell'ospite neozelandese Eliza McCartney nell'asta (4,75). A registro anche le belle prestazioni di Rohan Browning (10.02, un centesimo dal personale), di Joel Baden nell'alto (2,32 con tre errori a 2,37 e Starc secondo con 2,29), e la nuova gemma giovanile del 3:38.02 di Cameron Myers, secondo nella finale dei 1500 uomini, il miglior crono di sempre per un atleta al limite dei 16 anni, inferiore al 3:39.92 di Jakob Ingebrigtsen di sei anni fa. Nella giornata conclusiva, 12.77 di Michelle Jenneke nei 100hs, 5,80 dell'astista Marschall, 6,68 (6,73 in qualificazione) di Brooke Buschkuehl-Stratton nel lungo donne.

MARATONE. L'argento mondiale 2015 Helah Kiprop ha vinto la maratona di Parigi in 2h23:19 precedendo sulla linea del traguardo (stesso tempo) l'etiope Atalel Anmut Dargie (terza nella Milano Marathon 2022) e di quattro secondi l'altra etiope Fikrte Wereta. Tra gli uomini vince a sorpresa l'esordiente etiope Abeje Ayana in 2h07:15 sul ben più noto connazionale Guye Adola (2h07:35), terzo in 2h07:40 il keniano Josphat Boit. Appena tredicesimo il primatista francese Amdouni (2h12:45). Doppio successo etiope a Daegu, dove si sono imposti il già campione mondiale U20 di cross Milkesa Mengesha in 2h06:49 davanti al keniano Stanley Bett Kiprotich (2h07:00) e all'eritreo Berhane Tsegay (2h07:21), e Ayantu Abera Demissie in 2h25:44. Ancora Kenia e Etiopia anche nella maratona cinese di Xiamen, con successi di Philimon Kiptoo Kipchumba in 2h08:04 e Meseret Abebayehu in 2h24:42.

McCOLGAN RECORD UK. Eilish McColgan ha migliorato ancora il record britannico di mezza maratona, portandolo a 1h05:43 nella mezza maratona di Berlino per la quarta prestazione europea di sempre, mancando di soli due secondi la top tre, chiusa dall'1h05:41 della tedesca Konstanze Klosterhalfen. Dietro la McColgan l'altra favorita, l'etiope Tsigie Gebreselama, seconda in 1h06:13, seguita dalla connazionale Yalemget Yaregal (1h06:27). Decima prestazione europea all-time per l'altra brit Samatha Harrison quarta in 1h07:17, con un progresso di ben 55 secondi sul vecchio personale. Tra gli uomini, 59 minuti netti per il vincitore della Roma-Ostia 2022, il keniano Sabastian Kimaru Sawe, che sul litorale romano vinse in 58:02. Podio maschile completato da altri due keniani sotto l'ora, Alex Kibet in 59:11, Bravin Kiprop in 59:22. Kenya versione doppia anche nella mezza di Praga, vinta sabato da Roncer Kipkorir Konga in 59:43 e da Irene Jepchumba Kimais in 1h06:00.

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