Mondo: Walsh, il record nelle braccia
08 Aprile 2018Partiti i XXI Giochi del Commonwealth a Gold Coast. Il pesista campione del mondo lancia a 22,45 in qualificazione minaccia il record mondiale nella finale di domani
di Marco Buccellato
Chi ben comincia è a metà dell'opera ma, proverbi e detti popolari a parte, per il campione del mondo di getto del peso Tom Walsh la vetrina dell'estate australiana di Gold Coast potrebbe davvero rappresentare un punto di svolta. La scorsa notte (per noi) Walsh è sceso in pedana per le qualificazioni, nel programma della prima giornata del programma di atletica dei Commonweath Games. Questione archiviata, ma con un lancio "storico" di 22,45, primato della manifestazione e misura che, con le sole eccezioni delle finali olimpiche di Seul '88 e Rio 2016, sarebbe stata sufficiente per staccare il tagliando dell'oro in tutte le altri grandi finali, sia a cinque cerchi che iridate. Domani, ora di pranzo in Italia, Walsh lancerà contro se stesso (22,67 il recente record personale e miglior lancio mondiale degli ultimi tre lustri) per cercare di avvicinare i 23 metri e, perché no, il primato del mondo di Randy Barnes, il 23,12 bisognoso di una lustrata dopo ventott'anni.
IL MATTINO HA L'ORO IN BOCCA - Altro proverbio che ben si addice alla location, quella Gold Coast in affaccio sull'oceano, teatro dei XXI Giochi del Commonwealth, ricchi di grandi big dell'atletica mondiale e orfani di qualche nome celebre, come Wayde van Niekerk, Sally Pearson e Andre De Grasse. Ha fatto tesoro del proverbio il primo medagliato d'oro dell'edizione 2018, il marciatore di casa Dane Bird-Smith, primo in 1h19:34 (primato dei Giochi) dopo essersi scrollato di dosso l'inglese Bosworth (1h19:38, prima medaglia british). Terzo e poco distante in 1h19:51 il keniano Gathimba. Sembra strano, ma è il secondo keniano a toccare il bronzo nella manifestazione, dopo l'impresa del connazionale Kimutai nel 2002.
RECORD & RECORD, FESTA DEI MARTELLISTI - Bella coincidenza: mentre il favorito Nick Miller vinceva il titolo di Gold Coast col il record nazionale britannico portato a 80,26 (anche miglior lancio 2018 e primato della manifestazione), nella lontana Louisiana il quasi 19enne Jake Norris aveva lanciato da poche ore il martello da sei chilogrammi a 79.55, primato britannico di categoria. Miller ha anche superato il primato del suo coach, il finalista olimpico '88 Tore Gustafsson, che lasciò l'attività con un personal best di 80,14. Gli altri titoli della prima giornata: il vice-campione del mondo dei 10000 Joshua Cheptegei ha riportato l'oro dei 5000 metri all'Uganda a distanza di otto anni in una gara tattica vinta in 13:50.83 ma senza avversari di grande rilievo, cosa che invece troverà (se deciderà di doppiare) sui più complicati 10000. Marcia tutta "aussie" con il successo di Jemima Montag in 1h32:50.
Nelle semifinali dei 100 metri, Yohan Blake è stato il miglior uomo in 10.06 sul caimano Hyman (10.10) e Adam Gemili (10.11), e Asha Philip la miglior ragazza in 11.21.
PREVIEWS - La manifestazione si concluderà domenica prossima: tanti i primati in pericolo, con ossevati speciali proprio Walsh e Luvo Manyonga, che ambisce a una prestazione eccezionale ma troverà proprio in casa (Samaai) il contendente più pericoloso. Tra i big in pista e in pedana, ricordiamo la presenze degli altri sudafricani Munyai sui 200 (fresco di 19.69) e Semenya (800 e 1500), dei keniani Elijah Manangoi, Timothy Cheruiyot, Conseslus Kipruto e Hellen Obiri, degli altri africani Isaac Makwala e Nijel Amos, degli inglesi Andrew Pozzi e Katarina Johnson-Thompson, delle caraibiche Elaine Thompson e Shaunae Miller-Uibo e delle migliori atlete dell'Oceania: le "kiwi" Eliza McCartney e Valerie Adams e le big di casa Dani Stevens-Samuel e Kathryn Mitchell.
MARATONE, PARIGI E ROTTERDAM - Il bellissimo epilogo della Paris Marathon è stato fortemente voluto dagli organizzatori: le donne sono state fatte partite prima degli uomini valutando nel distacco dell'ultima edizione tra i due sessi il gap ideale per un arrivo il più possibile simultaneo, e così è stato oltre le previsioni più azzardate. Paul Lonyangata (2h06:25, bis del successo 2017) e Betsy Saina (2h22:55 alla prima 42 km completata) sono arrivati al traguardo a distanza di pochi secondi, dopo che Lonyangata ha raggiunto e superato la connazionale a meno di 200 metri dal finish. La Saina ha difeso coi denti il primo posto, dopo essere stata quasi raggiunta dalla keniana Ruth Chepngetich (2h22:59). Stesso bellissimo abbrivio per le coppie dei secondi, dei terzi e addirittura dei quarti classificati. Sul podio parigino salgono anche Mathew Kisorio (2h06:36) e Ernest Ngeno (2h06:41), e l'etiope Gulume Chala (2h23:06). Grandi crono anche per Ashete Bekele (2h23:27) e Stella Barsosio (2h23:43). Ancora più veloce la maratona di Rotterdam, vinta dall'esordiente Kenneth Kipkemoi in 2h05:42 con altri tre africani in otto secondi, gli etiopi Abera Kuma (2h05:50) e Kelkile Gezahegn (2h05:57) e il keniano Laban Korir (2h05:58). Tra le donne con ampio distacco vittoria della favorita Visiline Jepkesho in 2h23:47.
BERLINO, UFO KIPTANUI 58:42! - Alla seconda mezza maratona della carriera, e alla terza apparizione in Europa (tutte vinte), il keniano Erick Kiptanui ha compiuto un piccolo capolavoro vincendo la 21,097 km di Berlino a tempo-record, 58:42, miglior prestazione mondiale dell'anno pareggiata e quinto crono all-time, a 19" dal primato mondiale e a 9" da quello keniano. Parziali-monstre: 27:32 al 10° km, 41:38 al 15°.
Meno risonante il successo femminile dell'etiope Melat Yisak Kejeta in 1h09:04, conosciuta in Italia per il successo nella mezza di Torino 2011 all'età di 19 anni, davanti alla svizzera Martina Strähl (1h09:24), capace di migliorare il record nazionale. A Hannover 42 km vinta dall'etiope 34enne Seboka Nigusse in 2h09:44 e da Agnes Jepkemboi Kiprop in 2h32:35.
ISTANBUL VELOCISSIMA - Grandi prove etiopi nella mezza di Istanbul, corredate con crono di vertice: si sono imposti Amdework Walelegn in 59:50 e Ababel Yeshaneh in 1h06:22, a una manciata di secondi dal record nazionale femminile. Walelegn (19 anni appena compiuti) ha preceduto l'altro etiope Asefa Tefera (1h00:07) e il turco ex-keniano Kaan Kigen Ozbilen (1h00:08, sesta prestazione europea all-time e record nazionale). La Yeshaneh ha invece battuto la connazionale Roza Dereje (1h07:00, vincitrice della Dubai Marathon in 2h19:17) e la keniana Diana Chemtai Kipyokei (1h07:55).
GARDINER & NORMAN - In USA l'attività primaverile prelude a grandi cose sui 400 uomini. Il bahamense Steven Gardiner ha distrutto il record nazionale dei 200 (20.16) correndo in 19.75 in Florida. Il personale di Gardiner risaliva a un 20.20 corso dieci giorni fa. Il primatista mondiale indoor dei 400 metri Michael Norman ha corso anche lui i 200 nel fine settimana, migliorando di 0.08 il personale nel Sun Angel Classic di Tempe, fino a 20.06 con forte vento in faccia in rettilineo. Sempre a Tempe il 20enne Quincy Hall, proprio sui 400, ha corso il miglior tempo della stagione in 44.60, precedendo di soli due centesimi Paul Dedewo, mezzo secondo limato al personale, e il campione del mondo di martello Fajdek ha sfiorato gli 80 metri con 79,43.
MIX OUTDOOR E PREVIEWS - Tra le cose migliori del weekend americano, 22.32 di Gabrielle Thomas, la tripla sessione di lanci della versatile Ewen, 19,22 nel peso, 61,27 nel disco e 74,53 nel martello (Tempe), il 22.64 di Lynna Irby (Athens), la nuova world lead (42.50) della 4x100 donne della Louisiana (Baton Rouge). La martellata della Ewen (a 3 cm dal personale), migliora il vertice stagionale ottenuto pochi giorni fa dalla cinese Luo Na con 73,71. In arrivo, il tentativo di record nazionale della staffetta 4x100 statunitense alle Tennessee Relays di Knoxville sabato prossimo, con un quartetto comprendente Justin Gatlin, Christian Coleman, Ronnie Baker e Michael Rodgers. Il limite ufficiale, al netto delle squalifiche (vedere Londra 2012) è di 37.38.
BOSTON CON KIRUI - Su strada, la prossima tornata di maratone comprende soprattutto la 42 km di Boston lunedì 16 aprile, con un cast superbo: al via il campione del mondo Geoffrey Kirui atteso dagli etiopi Tamirat Tola, Lemi Berhanu e Lelisa Desisa, dai connazionali Kigen, Wilson e Evans Chebet e Kandie e dal bronzo olimpico Galen Rupp, reduce dal successo nella Roma-Ostia. Il cast femminile comprende, oltre alle star locali Flanagan (prima a New York) e Hasay, i nomi della vincitrice di un anno fa Edna Kiplagat e delle etiopi Aselefech Mergia, Buzunesh Deba e Mamitu Daska.
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