Mondo: baby-velocity boom
01 Maggio 2022Un sabato extraterrestre: Knighton 19.49 e Tebogo 9.96 nuovi record mondiali U20. Mboma unica sotto i vent'anni a correre nello stesso giorno sotto gli 11 e i 22 secondi.
di Marco BuccellatoUn nuovo giorno dei giorni, ma per sprinter al di sotto dei 20 anni, e tutti insieme. Erriyon Knighton vince per distacco la recita d'insieme, con l'incredibile 19.49 di Baton Rouge (vento 1,4) che gli ha consentito di schiantare il suo record mondiale U20 dei 200 (19.84) e issarsi al quarto posto nelle graduatorie di sempre dietro Bolt (19.19), Blake (19.26) e Johnson (19.32), oltre che in cima alla stagione 2022. Il giovanissimo talento (18 anni e tre mesi) è già davanti a Lyles, Gatlin, Gay, de Grasse e compagnia corrente. Nello stesso giorno, una manciata d'ore prima, è caduto anche il primato mondiale di categoria dei 100 metri, firmato dal botwsaniano campione del mondo U20 Letsile Tebogo nel vento al limite (1,9) e nell'altura di Gaborone (circuito World Athletics Continental Tour), con un 9.96 che ha limato un centesimo al limite di Trayvon Bromell.
Sempre a Gaborone, ennesimo show dell'altra star giovane africana, la namibiana argento olimpico dei 200 Christine Mboma, che da ieri è la prima sprinter meno che ventenne a correre nello stesso giorno i 100 metri sotto gli 11" (10.97, record africano U20) e i 200 metri sotto i 22" (21.87, miglior prestazione mondiale 2022). Per un solo giorno non atleta U20 anche lei, poiché nata il 31 dicembre 2002, non s'è unita alla festa anche la nigeriana Favour Ofili, che sempre a Baton Rouge ha vinto i 100 metri in 10.93. Uno statunitense, tre africani. Fatto ancor più rivoluzionario, restando nell'area di competenza di Tebogo, i quattro migliori crono 2022 sui 100 uomini, a fine aprile, sotto tutti di firma africana: i due ghanesi Azamati (9.90) e Amoah (9.94), Tebogo, poi il keniano Omanyala (9.98), che divide la posizione con lo sprinter USA bianco, Boling, ieri vicino ai 10" in 10.05 a Athens.
KNIGHTON & C. Sui 200 il favoloso statunitense ha preceduto un Joe Fahnbulleh ai suoi migliori livelli (19.92), e la novità Dorian Camel, sceso fino a 20.00. Nel resto del Louisiana Invitational, altri crepitii africani come il successo del nigeriano Ashe in 9.79 con 3 metri di vento a favore (ventenne da due giorni), il 44.79 di Jonathan Jones sui 400 e il 13.34 di Grant Holloway, un crono normale per il big dei 110hs, che ha perso l'ipotetico duello a distanza con i due specialisti più in forma del momento: Trey Cunningham, world lead in 13.10 a Jacksonville davanti ai ritrovati Belocian (13.23) e Pozzi (13.28) e ancora Devon Allen, 13.11 alle Penn Relays di Philadelphia per precedere l'oro olimpico 2016 McLeod (13.22).
STELLA MU. Proprio le Penn Relays hanno brillato del talento dell'olimpionica degli 800 Athing Mu, ancora 19enne, che sulla distanza spuria dei 600 metri ha abbassato di molto la giò sua miglior prestazione mondiale U23 portandola a 1:22.74, quarto crono di sempre, trascinando la giamaicana Goule alla decima performance all-time (1:24.09), e la quarta classificata Sophia Gorriaran (classe 2005) alla miglior prestazione mondiale U18 di 1:25.22, un crono che abbassa di molto l'1:26.61 dell'elvetica Verro, stabilito un anno fa, ma non solo: è inferiore anche alla miglior prestazione U20 della tedesca democratica Martina Kämpfert (in seguito conosciuta come Steuk), che corse in 1:25.56 nel 1978. Nemmeno il crono della tedesca, però, è davvero il migliore per una atleta sotto i vent'anni. Pamela Jelimo, durante l'800 di Pechino che la laureò oro olimpico (a 18 anni e mezzo), transitò ai 600 in 1:24.03!
BROMELL. Poche ore dopo aver perso il record mondiale U20, lo sprinter USA ha vinto i 100 di Jacksonville in un roboante 9.75, viziato da vento appena fuori norma (2,1), impressionando per il largo distacco inflitto al campione olimpico dei 200 Andre De Grasse (10.07), poi riabilitatosi nel duello con Bromell vincendo i 200 su crono trascurabili (20.67 e 20.69). Dalla Florida anche l'ultima arrivata, la giamaicana Whyte, sotto gli 11 secondi sui 100 metri (10.97).
L'ACUTO DI KOVACS. In attesa del miglior Crouser, ecco il due volte campione del mondo Joe Kovacs, autore di una magnifica serie nel Music City Challenge di Nashville: tre lanci oltre i 22 metri, due sopra i 21, poi lo shot finale a 22,46, miglior prestazione mondiale all'aperto 2022 davanti agli azzurri Weir (21,99) e Ponzio (21,83) e al campione del mondo indoor Romani (21,77 in settimana a San Paolo). Il settore lanci ha una nuova firma statunitense in vetta anche nel martello femminile, Brooke Andersen, che a Tucson ha migliorato il già suo limite 2022 per due volte, prima con 77,98 poi con il personale portato a 79,02, quarta prestazione all-time. Sempre nei lanci, due over-67 nel disco: uno dal figlio d'arte Mykolas Alekna a Palo Alto (67,68), l'altro del cileno Claudio Romero (67,02) alle Penn Relays.
WORLD LEADS. Note di qualità anche nell'alto, con la duplice miglior prestazione 2022 all'aperto firmata con 2,30 dall'altista Darius Carbin a Athens, e dalla giamaicana Distin a College Station (1,97 nuovo record nazionale). Miglior risultato 2022 anche per la siepista USA Rodenfels (9:25.48 a Palo Alto), che a stretto giro ha migliorato il 9:26.14 della keniana iridata U20 Jackline Chepkoech realizzato 48 ore prima, e per l'astista Gruver (4,71 a Fresno), e nel triplo donne (ancora dal meeting di San Paolo di venerdì) con Thea LaFond, specialista di Dominica, planata a 14,35.
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