Mondo, festival di staffette
29 Aprile 2013di FIDAL
Le Penn Relays a Philadelphia
Non c'è stato l'en-plein statunitense nell'ultima giornata delle Penn Relays al Franklin Field di Philadelphia, dove le gare a staffetta hanno rapresentato, come da tradizione, gli eventi di maggior richiamo per un pubblico numeroso, contato in quasi 49.000 unità. Lo scontro "USA vs The World" ha prodotto tre record mondiali stagionali (le due 4x400 e la 4x100 maschile), e quattro vittorie USA su sei. Nella 4x100 uomini il quartetto composto da Rodgers, Gatlin, Patton e Ryan Bailey ha chiuso in 38"26, su una formazione giamaicana dove, dei campioni olimpici, era schierato il solo Nesta Carter, in prima frazione (38"65). Nell'altra 4x100, le giamaicane (Simpson, Stewart, McLaughlin e Shelly-Ann Fraser-Pryce) si sono imposte in 42"42 su un quartetto USA che comprendeva Mandy White, la Anderson, la Pierre e la Lucas (42"65). Solo terza (a un centesimo) un altra selezione USA, forte di tre quarti delle campionesse olimpiche e primatiste mondiali (Madison, ora sposata Bartoletta, Felix e Knight, con la Tarmoh al posto della convalescente Jeter).
Vittorie USA nelle staffette del miglio: Lawrence, Mitchell, Bershawn Jackson e McQuay, in 3'00"91, hanno regolato i giamaicani (3'01"15) e Bahamas (3'02"23). Nella 4x400 donne ancora USA al successo in 3'22"66, con Beard, Hastings, Trotter e McCorory davanti a un'eccellente e irriducibile formazione britannica (Child, Cox, Ohuruogu e Shakes-Drayton), che in 3'22"68 ha sfiorato la vittoria (terze le giamaicane in 3'24"11). Tra le frazioni migliori, ricordiamo il 44"1 del campione olimpico dei 400 Kirani James (schierato con la selezione dei Caraibi assieme a un altro campione olimpico, Felix Sanchez), il 44"3 del giamaicano Nolan, che ha recuperato mezzo secondo su McQuay, e il 44"4 di Newbold, ultimo frazionista delle Bahamas. Tra le ragazze, 49"5 della nigeriana George, 49"9 della Hastings e 50"0 di Novlene Williams-Mills.
Per finire, la 4x800 feminile, dove vincono le ragazze USA col nuovo record americano di 8'04"31 (Montano-Johnson cronometrata in 1'58"6) e la staffetta a distanza mista maschile dove il successo è andato agli etiopi in 9'16"34 (meno di un secondo dalla miglior prestazione mondiale), forti di una super-frazione di 800 di Aman (1'44"0). Nelle gare individuali, bel successo dell'ex-olimpionica dei 1500 metri Nancy Lagat nel miglio in 4'28"50, 2,33 del canadese Drouin nell'alto, e modesto 10"29 di Lemaître nei 100.
Le Drake Relays a Des Moines
La cubana Yarisley Silva ha fatto registrare nel salto con l'asta il miglior risultato tecnico della manifestazione dell'Iowa, battendo la campionessa olimpica in carica e neoprimatista mondiale indoor Jenn Suhr (4,63), stabilendo anche il nuovo primato del Centro America e dei caraibi con un primo assalto vincente alla quota di 4,85 (poi tre errori a 4,90). Appena 48 ore prima, la cubana aveva vinto un'altra competizione in programma a Des Moines, disputatasi in un impianto al coperto, con 4,82, anche questo record di area, ma indoor. Nella gara indoor maschile (impianto piccolino col pubblico quasi a contatto con gli atleti), il tedesco Otto con 5,80 ha battuto il campione olimpico Lavillenie (5,70).
Nelle altre gare del programma, numerosi i mondiali stagionali e più in generale i risultati interessanti, a iniziare dal 44"74 del dominicano Santos nei 400, dal 4'03"35 di Jenny Simpson-Barringer nei 1500 metri (sesta la formidabile allieva Cain in 4'10"77), e dal 12"71 di Queen Harrison nei 100 ostacoli, che ha battuto nell'ordine Harper, Wells e Lolo Jones, tutte nello spazio di un decimo.
Ancora, 21,71 di Hoffa nel peso su Whiting (21,37) e sul canadese Rodhe (21,29), 48"55 di Michael Tinsley su Dutch (48"73) e un Culson in rodaggio (49"33), 2,31 di Jonas nell'alto, sconfitta di Aries Merritt in un 110 ostacoli con un forte vento contrario che ha mandato in tilt più di un atleta, e 6,94 ventoso di Brittney Reese nel lungo donne, due centimetri meglio di Janay DeLoach-Soukup. Top stagionale anche nei 400 ostacoli femminili, vinti dalla ceca Hejnova in 54"41, e nel miglio maschile, andato al neozelandese Willis in 3'55"70.
Mezzofondo a Palo Alto
Disputato ieri, il Payton Jordan Invitational ha offerto risultati di qualità nelle distanze lunghe: la kenyana Betsy Saina ha vinto i 10000 in 31'37"22 sulla connazionale Obare (31'44"92), la giapponese Hagiwara (31'45"29) e la neozelandese Smith (31'46"37). La 22enne Coburn ha portato il mondiale stagionale dei 3000 siepi a 9'28"26,. Sul fronte maschile, l'australiano St.Lawrence ha vinto la serie migliore dei 10000 in 27'37"55, mentre in un combattuto 5000 Ben True (13'44"44) ha battuto il siepista Evan Jager (13'14"60). Miglior tempo mondiale della stagione anche nei 3000 siepi maschili, per merito di Matt Hughes (8'21"34), che ha battuto il venezuelano Peña e il canadese Genest.
USA, lanci salti e ostacoli
Nel Triton Invitational di La Jolla (California, tre giorni di gare), 65,92 del discobolo australiano Julian Wruck (65,31 in un'altra gara a Los Angeles, nel giro di 24 ore), 63,26 di Gia Lewis-Smallwood, e 72,15 della McCall nel martello. In chiusura di programma, 65,12 del brasiliano Ronald Juliao nel disco e 20.74 del canadese Nedow nel peso. A Radford, il martellista slovacco Marcel Lomnicky ha lanciato a 77,06. Da un meeting classico del calendario primaverile USA (lo Steve Scott Invitational di Irvine), segnaliamo il 54"94 nei 400 ostacoli di Dalilah Muhammad, stesso tempo ottenuto della finalista olimpica dei 400 ostacoli Georganne Moline a Tempe. Da questo meeting, anche un 1,94 dell'argento olimpico dell'alto femminile Brigetta Barrett e il 2,28 del messicano Edgar Rivera nella gara maschile.
USA, sprint
Nell'altitudine di Fort Collins, Jeremy Dodson ha corso in 10"00 e 20"37, ma con vento decisamente impetuoso alle spalle. Una quasi dentica brezza favorevole ha sospinto i bahamensi Hart e Mackey a 10"09 e 10"10 in Texas, mentre con vento entro i limiti Cierra White è scesa a 11"08. In California, 20"37 nei 200 del quattrocentista Nellum. In Alabama si sono rivisti l'ostacolista Trammell (5 argenti tra Olimpiadi e Mondiali, al rientro dopo 10 mesi), che ha segnato 13"87, e il vicecampione del mondo dei 100 a Osaka Atkins, che ha corso i 200 in 20"94.
Kiryu e Zhang Peimeng, Orient-Express
Due sprinter del mondo asiatico in grande evidenza nelle ultime 48 ore: è di stamane la notizia che nell'Oda Memorial di Hiroshima, il 17enne giapponese Yoshihide Kiryu ha eguagliato il record mondiale junior dei 100 metri, correndo (in batteria) in 10"01 con vento ampiamente entro i limiti per l'omologazione (0,9). Kiryu, già due volte al mondiale allievi la scorsa stagione (10"21 e 10"19), era alla prima gara dell'anno, e si è quasi ripetuto in finale, vinta in 10"03 ma con 2,7 metri di vento alle spalle. Il limite mondiale junior, eguagliato dal giovane sprinter giapponese, è detenuto da Darrel Brown, che conquistò l'argento mondiale "senior" in 10"01 ai Mondiali di Parigi del 2003.
Kiryu ha anche sfiorato il record nazionale assoluto, detenuto da Koji Ito, che 15 anni fa corse in dieci netti ai Giochi Asiatici di Bangkok. L'altro velocista a fare notizia è il cinese campione d'Asia Zhang Peimeng, che nel Grand Prix di Zhaoqing ha eguagliato il mondiale stagionale dei 100 di Mike Rodgers, stabilendo il primato nazionale con 10"04.
Non è il solo risultato di valore del meeting, che ha anche visto la giavellottista Li Huihui migliorare il record asiatico con un lancio di 65,62, e la pesista Gong Lijiao scagliare l'attrezzo a 19,97.
Nel resto d'America
Momento d'oro per German Lauro, pesista argentino finalista olimpico a Londra, che in quattro giorni ha migliorato il primato nazionale prima a 20,89, poi a 20,98. In crescita anche le discobole sudamericane Andressa de Morais (Brasile, 61,04) e Rocio Comba (Argentina, 60.94). Dal Brasile 11"06 appena ventoso di Ana Claudia Silva e 14,19 della triplista Keila Costa. Da Cuba un risultato passato un po' sottotono, ma che merita la giusta considerazione, ottenuto dal quattrocentista Raidel Acea, che in un piccolo meeting a L'Avana ha corso i 600 metri in 1'13"9 manuale, a poco più di un secondo dalla miglior prestazione all-time del grande Johnny Gray.
Montsho 50"14
Subito al top Amantle Montsho, iridata in carica nei 400 metri, che all'esordio nel meeting di Abidjan ha fermato il cronometro a 50"14, primato mondiale stagionale. In evidenza anche il velocista ivoriano Koffi (doppietta in 10"30 e 20"57). Dal Sud Africa (Campionati Universitari) arriva il 27'41"30 di Elroy Gelant nei 10000 e un altrettanto buon 13'16"22 nei 5000, oltre ai salti di Visser (8,16 e 8,06) e a un ventosissimo 10"06 del 19enne Henricho Bruintjies.
Europa, pedane e strada
Dal Nizamutdinov Memorial di Adler (Russia) martellate di Aleksey Zagornyi (78,30) e della Khanafeyeva (72,16). Nel peso maschile progresso di Alex Lesnoy con 20,34. Nel Shukevich Memorial di Brest (Bielorussia) gran 75,45 dell'ex-olimpionica del martello Miankova. In Montenegro, 20,59 del pesista croato Premeru. Ai societari francesi di Créteil riecco il primatista mondiale indoor di salto triplo Teddy Tamgho, atterrato a 16,43 con vento di 2,2. Nella maratona di Düsseldorf vincono atleti etiopi: record maschile della corsa per Dereje Debele Tulu (2h07'48"), sul kenyano Pius Dominic Ondoro (2h08'17"), e sul maratoneta più noto tra i partenti, Duncan Koech (2h09'10"). Nella gara femminile vince Melkam Gizaw in 2h26'24" sulla kenyana Rebecca Kangogo Chesire (all'esordio in 2h27'52") e sulla polacca Agnieszka Ciolek-Mierzejewska (2h33'36"). A Madrid primato della corsa per Francis Kiprop, primo all'arrivo in 2h10'37" su Nixon Kurgat (2h10'53").
Mosca, Makau ancora fuori
Nella lista di 10 preselezionati dalla federazione kenyana per i Mondiali di Mosca, non c'è posto per Patrick Makau, il primatista mondiale di maratona, che paga la nuova esclusione (dopo quella dalle Olimpiadi) grazie all'undicesimo posto di Londra di otto giorni fa. L'elenco dei dieci (da scremare a sei unità) comprende la novità della diatanza Eliud Kipchoge, il due volte iridato e argento olimpico Abel Kirui, Wilson Kipsang Kiprotich, Emmanuel Mutai, Michael e Bernard Kipyego, Henry Sugut, Dennis Kimetto, Bernard Kiprop Koech e Peter Kimeli Some. Tra le donne, preselezionate Lucy Kabuu-Wangui, Edna e Florence Kiplagat, Priscah e Rita Jeptoo, Lydia Cheromei, Sharon Cherop, Filomena Cheyech, Jemima Jelagat e la meno nota (ma non meno forte) Margaret Agai. Scelte definitive, invece, per il Giappone: selezionati tra gli uomini Hiroyuki Horibata, Yuki Kawauchi, Kentaro Nakamoto, Kazuhiro Maeda, e Masakazu Fujiwara, mentre tra le donne sono state prescelte Ryoko Kizaki, Kayoko Fukushi, e l'ex-olimpionica Mizuki Noguchi.
Previews, Bolt salta Kingston
La prima uscita stagionale di Usain Bolt sui 200 metri al Jamaica International Invitational di Kingston, sabato 4 maggio, prevista da tempo, è stata posticipata per un lieve infortunio, in accordo con lo staff tecnico che segue il pluriolimpionico. Al via, perciò, solo gli altri top-names Warren Weir e Nickel Ashmeade. Nei 200 donne, ai blocchi la Fraser-Pryce, mentre nei 100 sono annunciate Veronica Campbell-Brown, Allyson Felix, Kelly-Ann Baptiste e Murielle Ahoure. Nei 100 uomini, orfani di Blake e all 99% anche di Powell, gli americani Patton e Bailey contro il duo giamaicano formato da Nesta Carter e dall'astro nascente Bailey-Cole. Sui 400 maschili, Luguelin Santos. Giappone: oltre all'esordio di Anna Chicherova, anche alcune stars USA saranno impegnate domenica nel Seiko Golden Grand Prix di Tokyo: si tratta di Janay DeLoach-Soukup nel lungo e delle ostacoliste Kellie Wells e Lolo Jones.
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