Mondo: gli ori di Gold Coast

15 Aprile 2018

I Giochi del Commonwealth si congedano con gare emozionanti. Asta-super in Texas con Lavillenie (5,95) e Jenn Suhr (4,93). Domani la maratona di Boston con Kirui e Rupp a caccia del successo.

di Marco Buccellato

I Commonwealth Games di Gold Coast si sono conclusi con una vittoria dell'Australia organizzatrice, nel computo delle ventitre discipline sportive del programma. Immagine simbolo della "mission possible", l'ultima medaglia d'oro conquistata stamane nella maratona uomini dal vincitore uscente di quattro anni fa, Michael Shelley. Il 34enne maratoneta aussie è riuscito a eguagliare Rob de Castella, in passato due volte campione del Commonwealth, vantando anche un argento conquistato otto anni fa. Le condizioni meteo, virate in poche ore verso il caldo, hanno provocato il collasso del favorito scozzese Callum Hawkins, quarto ai mondiali di Londra la scorsa estate. Nel medagliere dell'atletica, la Giamaica è prevalsa di stretta misura sugli australiani. Gli ori sono sette a testa, ma la Giamaica riparte per Kingston con un argento e tre bronzi in più del team padrone di casa.

GOLD COAST, I PROTAGONISTI - Tom Walsh: dopo l'incredibile lancio in qualificazione (22,45), il campione del mondo si è imposto con una misura "umana" (21,41), nemmeno così lontana dall'argento del nigeriano Enekwechi (21,14). Akani Simbine: dopo il trionfo sui 100 in 10.03 ha praticamente vinto da solo l'argento in staffetta con un ultima frazione al fulmicotone in cui ha rimontato due posizioni e portato il quartetto sudafricano al record nazionale di 38.24 dietro gli inglesi, vincitori in 38.13. Joshua Cheptegei: grande doppietta su 5000 e 1000 metri per l'ugandese viceiridato a Londra, per due volte davanti al canadese Ahmed. Il Kenya raccoglie dolo quattro ori, con Kinyamal sugli 800, Manangoi sui 1500, Kipruto sulle siepi e la Obiri sui 5000 (ma anche sette argenti). Caster Semenya: nell'occasione che contava, la sudafricana ha migliorato l'annoso primato nazionale di Zola Budd sui 1500 in 4:00.71 e fatto il bis sui suoi 800 in 1:56.68.

GRANDI RISULTATI - Tecnicamente il top è quello della giavellottista australiana Mitchell, 68,92 per il record dell'Oceania e diverse posizioni scalate nelle liste all-time. Manyonga ha vinto il lungo con 8,41 dovendo però fare i conti con la forma smagliante dell'australiano Frayne, finito a pochi centimetri. Non da trascurare la sorpresa del 2,32 nell'alto di un altro australiano, Starc, vincitore contro pronostico. Primo oro storico delle Isole Vergini nella manifestazione, merito dell'ostacolista McMaster in 48.25, e di St. Lucia, cui il primo sigillo porta la firma dell'altista Lavern Spencer (1,95). I 400 sono il terreno di caccia del Botswana.

Makwala (44.35) e la Montsho (50.15) hanno vinto le gare individuali così come la 4x400 uomini. Nelle staffette, alla Giamaica resta un solo oro, quello della 4x400 donne in 3:24.00.

GATLIN, COLEMAN & CO., NIENTE RECORD - Il tentativo di primato nazionale della staffetta veloce nelle Tennessee Relays di Knoxville, comprendente il recordman mondiale dei 60 Coleman, il campione del mondo dei 100 metri Gatlin, più Ron Baker e Mike Rodgers, non è andato a segno. Il quartetto ha chiuso in 38.08, miglior crono dell'anno. Nel fine settimana USA il miglior risultato è ancora di Renaud Lavillenie: il francese ha vinto anche a Austin con un volo perfetto a 5,95 prima di mancare tre volte (una di poco) il successo anche a 6,01. Anche Jenn Suhr ha fatto faville, salendo addirittura al personale outdoor di 4,93 (record mondiale over-35) e sbagliando i tentativi a 5,01.

LYLES 9.86, EOLO SPINGE TUTTI - Vento in poppa per gli interpreti delle distanze brevi, con risultati esagerati: il più luminoso è il 9.86 di Noah Lyles nel Tom Jones Memorial di Gainesville con 4 metri di vento a favore. A Knoxville è scesa sui blocchi la primatista mondiale dei 100hs Keni Harrison, che ha segnato 12.40 con 3 metri alle spalle. Intorno ai 3 metri di vento anche i riscontri sui 200 dell'americano Ewers (20.05), dell'ecuadoregno Quinonez (20.26) e della novità british Amaning (20.37). Tutto regolare invece sui 110hs di Gainesville vinti dal sempre più convincente Grant Holloway in 13.16, e sui 100 donne della campionessa mondiale Tori Bowie (11.04 all'esordio). Nei salti, 17,31 di Donald Scott in Tennessee. Dai lanci, doppia parabola importante dell'iraniano Hadadi in California: 68,85 venerdì, 67,04 sabato.

BOSTON, KIRUI CON RUPP NELL'OMBRA - Il campione del mondo di maratona Geoffrey Kirui troverà al via della Boston marathon di domani un Galen Rupp annunciato nelle migliori condizioni possibili. Lo scorso anno finì con Kirui vittorioso proprio sullo statunitense, che poi fece sua Chicago. Al via anche l'ultima vincitrice di Boston, Edna Kiplagat. Anche in questo caso i pericoli più seri per la riuscita del bis della keniana potrebbero arrivare dal fronte USA, con Flanagan e Hasay in prima linea.

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La finale dei 100 vinta da Simbine


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