Mondo, la settimana internazionale
25 Novembre 2013Periscopio su maratone e corse su strada
Tanti eventi nel weekend estero, in attesa dell'ultima importante maratona dell'anno, in programma a Fukuoka tra poco meno di una settimana. A San Sebastian si è assegnato il titolo spagnolo con affermazione di Carlos Castillejo, primo a traguardo in 2:12:43, e di Estela Navascues, un'atleta 32enne che dopo il brillante secondo posto nel cross d'apertura autunnale a Soria, ha colto un buon riscontro su strada in 2:32:38. I due atleti hanno automaticamente ottenuto la selezione per gli Europei di Zurigo del prossimo anno. Due altre vecchie conoscenze sul podio maschile: Pablo Villalobos in 2:13:09 e Eliseo Martin in 2:14:09, quarantenne dirottato dalle siepi, specialità che gli ha consolidato una certa notorietà grazie alla partecipazione a sei finali (tra Olimpiadi e Mondiali, dove colse il bronzo a Parigi).
Eritrea-Etiopia a Bilbao
Nella ventunesima "Carrera Internacional" basca disputata a Bilbao (17 km) tutte le prime posizioni maschili e femminili sono state monopolizzate da atleti africani. L'eritreo Samuel Tsegay, un 25enne più volte beffato ai piedi del podio in manifestazioni globali, ha vinto con l'ampio margine di oltre un minuto sui marocchini Mourad El Bannouiri e Mohammed Blal. Tra le donne, l'etiope Marta Tigabea Mekonen (quinta la settimana prima nel cross di Burgos) ha invece faticato per piegare due runners provenienti anch'esse dal Marocco, Kaoutar Boulaid e Majida Maayouf.
Addis Abeba
Nella Great Ethiopian Run della capitale etiope, gara di grande richiamo a livello nazionale, quest'anno con un percorso tutto nuovo, vittorie di Atsedu Tsegay e Netsanet Gudeta, una atleta di cui si conosce poco. Tsegay è più noto: l'anno scorso è esploso con una mezza maratona da 58:47, la più veloce al mondo, e quest'anno ha esordito in pista con un interessante 27:28 sui 10000. La Gudeta ha avuto la bravura di resistere al traino indiavolato di Atsede Bayisa (quinta un mese fa a Chicago), che ha inferto un ritmo da 15:08 nella prima parte di gara, rimontandola dopo due terzi di corsa. Sempre in Africa, maratona di Kampala al kenyano Dominic Kimwetich in 2:15:06 e alla connazionale Gladys Kipsoi (2:40:05), un personaggio interessante accreditata di quattro successi nelle cinque mezze maratone disputate nel corso della stagione.
Ekiden da record per i kenyani
Oltre al terzo successo consecutivo nella maratona a staffetta di Chiba, il team kenyano che ha preso parte alla classica corsa giapponese ha anche stabilito il primato della manifestazione, in 2:03:59, staccando di oltre tre minuti la selezione dei padroni di casa (secondi anche l'anno scorso) e quella russa. Tra i kenyani più conosciuti, gli ex-campioni del mondo di cross Joseph Ebuya e Emily Chebet, schierati rispettivamente nella frazione di 5 km d'apertura, e in quella conclusiva di quasi 7,2 km.
Una selezione universitaria giapponese (quarta) ha invece preceduto statunitensi e neozelandesi (informazioni di Brett Larner e Ken Nakamura). Il bronzo iridato di Mosca dei 10000, Paul Kipngetich Tanui, ha invece contribuito al successo del suo team nell'Ekiden disputato ieri sul tracciato che parte da Fukuona e si conclude a Kita-Kyushu.
Maratona militare
Successi della namibiana Helalia Johannes (2:39:56) e del brasiliano Rocha da Silva (2:24:27) ai campionati mondiali militari di maratona disputati in Surinam. Il titolo mondiale a squadre è andato alla stessa Namibia, tra le donne, e ai polacchi in campo maschile. Infine, vittoria del kenyano Isaac Kosgei nella maratona francese di La Rochelle, in 2:12:29, mentre l'etiope Zerfe Boku ha vinto in 2:38:01 la corsa femminile. Per concludere con la strada, buon successo della 24enne kenyana Risper Biyaki Gesabwa (quasi al personale in 1:12:40) nella mezza maratona messicana di León. Tra i maschi, altrettanto valido 1:01:59 di Julius Kipyego Keter, atleta giunto secondo quest'anno a Los Angeles in 2:10:31.
NCAA a Terre Haute
I titoli universitari USA di cross sono stati conquistati dal kenyano 19enne Edward Cheserek e da Abbey D´Agostino. Il primo, studente alla Oregon University, ha piegato l'uomo dei pronostici Kennedy Kithuka (anche lui kenyano), mentre la D'Agostino (Dartmouth, nel New Hampshire), ha vinto brillantemente grazie all'aiuto strategico delle compagne di college. Titoli a squadre: Colorado tra gli uomini e Providence (nel New England) tra le donne.
Cross europei
Nel Cross della Costituzione di Alcobendas (Spagna) vincono il kenyano Emmanuel Bett e l'etiope Sofia Assefa, star internazionale delle siepi. Bett si è imposto sull'eritreo Teklemariam Medhin e l'ugandese Timothy Toroitich 28:11. Il campione mondiale di cross Japheth Kipyegon Korir, dopo il sesto posto di Burgos, è autore di un'altra prova non all'altezza della prima parte dell'anno, e chiude quinto. La Assefa ha preceduto la marocchina Asahssah e la spagnola Diana Martín. Il British Athletics Cross Challenge ha fatto tappa a Liverpool sciogliendo gli ultimi nodi in vista dell'EuroCross di Belgrado. Vittorie nella categoria senior a Andy Vernon e Gemma Steel, in quella under 23 a Charlotte Purdue e Johnny Hay, junior alla strafavorita Emelia Gorecka e a Jonathan Davies. Il circuito riprenderà con l'inizio dell'anno nuovo, per concludersi a Birmingham il prossimo 8 marzo con le finali britanniche.
Belgrado
L'EuroCross esordì nel 1994, e l'allora diciannovenne Sergey Lebid aprì una lunga striscia di partecipazioni, diciannove, che si interromperà quest'anno.
Lebid, virato agonisticamente alla maratona, non è presente infatti nel team ucraino in volta verso Belgrado, pur se la selezione comprende atleti in tutte le categorie. L'olandese Sifan Hassan che ha vinto il cross di Tilburg (vadlido anche come campionato olandese) era al debutto con la nuova nazionalità: il nome tradisce origini etiopi, ed è un'ottima specialista in pista spaziando dagli 800 ai 3000 metri. Spagna con 26 atleti: oltre a Alemayehu Bezabeh, tra i nomi più conosciuti sono iscritti Javier Guerra, Abdelaziz Merzougui, Iris Fuentes-Pila e Diana Martín.
Rybakov e Patton
Fine carriera per due personaggi che hanno segnato, attraverso medaglie o per la partecipazione a finali indimenticabili, la storia dell'atletica mondiale dell'ultimo decennio. Si tratta del saltatore in alto russo Yaroslav Rybakov (2,38), ben otto volte su un podio importante, che fosse indoor o outdoor, Mondiali o Olimpico. Fine corsa per Darvis 'Doc' Patton, che curiosamente proprio nell'ultima stagione della carriera è stato autore del crono più veloce dell'anno (9.75 ventoso). 36 anni tra pochi giorni, Patton ha conosciuto la notorietà internazionale con l'argento iridato dei 200 a Parigi, per poi cambiare direzione tecnica in favore dei 100 metri, distanza in cui è stato diretto testimone dei due record del mondo di Usain Bolt a Pechino 2008 e a Berlino 2009, chiudendo ottavo in entrambe le occasioni. Lascia la pista con un primato di 9.89.
Lutti
L'atletica britannica è in lutto per la prematura scomparsa dell'ex-mezzofondista Mark Sesay, che a giorni avrebbe compiuto 41 anni. Talento precocissimo, folgogrante nelle categorie giovanili e tormentato da numerosi infortuni nella fase senior della carriera, ha detenuto fino allo scorso anno il primato nazionale under 16 sugli 800 metri. Nel 1999 Sesay partecipò al Mondiale di Siviglia dopo essersi laureato del titolo britannico. Aveva un personale di 1:45.69. Tantissime le manifestazioni pubbliche di affetto e ricordo (in primis di Paula Radcliffe) verso un atleta molto popolare nel panorama inglese. Ieri è scomparso anche lo statistico e "official" Milan Skocovsky, 76 anni, che per tre decadi ha contribuito alla diffusione di risultati, notizie e graduatorie dal mondo dell'atletica internazionale e in particolare di quella giovanile, ricoprendo tra l'altro l'incarico di statistico ufficiale in ben otto edizioni dei Campionati Mondiali Junior.
Fukuoka
Il nome più grosso al via della maratona del Sol Levante in programma domenica prossima è quello dell'ex-vincitore di New York Gebregziabher Gebremariam. Tra gli altri africani al via, i kenyani Joseph Gitau e Mekubo Mogusu, al rientro dopo lunga assenza. Dall'Europa l'irlandese Cragg (esordio), il polacco Szost e lo spagnolo Lamdassem. Tra i giapponesi, l'immancabile Kawauchi e altri due maratoneti da 2:08, Arata Fujiwara e Hiroyuki Horibata. Il compito di pacemaker è stato affidato ai due "aussie" Collis Birmingham e Ben St.Lawrence.
Marco Buccellato
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