Mondo: negli USA è già l'ora dei Trials

16 Gennaio 2012

Nel focus estero di questa settimana, primo piano sui Trials USA di maratona a Houston, sull'attività indoor europea e statunitense, e sull'esordio stagionale di Sally Pearson, atleta dell'anno appena trascorso.

di FIDAL

I trials USA di maratona

Sono Mebrahtom Keflezighi e Shalane Flanagan i vincitori della selezione di Houston, corsa designata dalla federazione statunitense come valida per la qualificazione olimpica a Londra 2012. Keflezighi, argento olimpico ad Atene 2004 e vincitore della New York Marathon 2009, ha guadagnato la vittoria e la terza qualificazione olimpica della carriera negli ultimi cinque chilometri, staccando il bianco Ryan Hall (partito all'arrembaggio e poi calato chilometro dopo chilometro) e Abdi Abdirahman, tagliando il traguardo col nuovo primato personale di 2h09'08", con Hall secondo in 2h09'30" e Abdirahman (alla quarta Olimpiade) terzo in 2h09'47", otto secondi meglio di Dathan Ritzenhein (2h09'55"). Quinto Brett Gotcher in 2h11'06", sesto Andrew Carlson in 2h11'24".

Nella corsa femminile, nell'ultimo quarto di gara il gruppo di testa si è sfoltito riducendosi a quattro unità, la Flanagan, Amy Hastings, Kara Goucher e Desiree Davila. La Flanagan ha maturato la vittoria (la prima della carriera in una maratona) a due chilometri dal traguardo, imponendosi in 2h25'38" sulla Davila (2h25'55") e la Goucher (2h26'06"). A seguire, Hastings in 2h27'17", l'ex-kenyana Janet Cherobon-Bawcom in 2h29'45" e la veterana Deena Kastor (medagliata ad Atene) in 2h30'40". Per le prime quattro, cronometraggi inferiori al precedente primato dei Trials di maratona.

Record anche nella gara internazionale

Sebbene l'interesse fosse concentrato sull'esito dei Trials, la Chevron Marathon di Houston ha riservato anche altri risultati di valore e i nuovi primati della corsa: nella maratona maschile si è imposto l'etiope Tariku Jifar in 2h06'51", in quella femminile ha trionfato ancora una atleta dell'Etiopia, Alemitu Abera (reduce dalla vittoria nell'Eurasia Marathon di Istanbul in autunno), che ha abbondantemente migliorato il primato personale chiudendo in 2h23'14". Seconda, Benita Willis in 2h28'24", decisamente meglio del limite imposto dalla federazione australiana per la qualificazione alla maratona olimpica di Londra. Nella mezza maratona, ancora de record della manifestazione grazie agli eccellenti 59'22" di Feyisa Lilesa e 1h08'26" di Belaynesh Oljira che, manco a dirlo, sono etiopi pure loro.

Le altre maratone: exploit di Tambwé

Giunta all'edizione numero 35, la maratona di Tiberiade (Galilea, Israele), è stata vinta da un atleta 37enne nato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, ed ora di nazionalità francese: si tratta di Patrick Tambwé Ngoie (secondo l'anno scorso), primo e abbondantemente aotto al minimo olimpico nel ragguardevole tempo di 2h07'29", la migliore prestazione europea da quasi quattro anni e al tempo stesso il record della corsa. Tambwé ha preceduto il kenyano Francis Kibiwott (2h07'31") e l'etiope Tefere Bacha, uno specialista con un lungo escursus di maratone disputate (e spesso vinte) in Italia, terzo in 2h07'34". Ottimi i piazzati, tutti al primato personale così come i rimi tre classificati, nonostante la pioggia: quarto Gemechu Borku Wiru (Etiopia) in 2h07'42", quinto Dena Gebrenmhdin Mirach (ancora Etiopia) in 2h08'27", sesto Joel Kipsang (Kenya) in 2h09'49".

Mumbai, Achamo da primato

C'è solo Africa nella nona edizione della Standard Chartered Mumbai Marathon disputata a Mumbai, in India.

Nella corsa femminile, doppio pokerissimo etiope, con le prime dieci atlete tutte della stessa nazionalità, e col nuovo record della corsa siglato da Netsanet Achamo Abeyo (quarta a Roma un anno fa), prima in 2h26'12". Crono discreti per le altre due componenti del podio, Fatuma Sado Dergo in 2h30'20" e Makda Harun in 2h30'47". Nella maratona maschile, vittoria di strettissima misura del kenyano Laban Moiben in 2h10'48" sull'etiope Raji Assefa (stesso tempo) e sull'altro kentano John Kyui (2h20'54"). Delidenti, nelle retrovie della classifica femminile, le quotate Worknesh Tola (quarta nell'ultima maratona di Venezia) e Martha Markos.

Mutai riparte dal cross

Nei Kenya Police Cross Country Championships di Nairobi vittoria di Geoffrey Kiprono Mutai, lo straordinario maratoneta capace, lo scorso anno, di chiudere in poco più di tre minuti a Boston e di stravincere a New York. Le cronache riportano una improvvisa accelerazione di Mutai a metà gara con un vantaggio massimo di circa duecento metri sugli avversari. Mutai ha battuto Moses Masai e Titus Mbishei. Altri grossi nomi tra i battuti: Levi Matebo, Paul Kipsiele Koech, Sammy Kitwara Kirop. Ha perso anche Edna Kiplagat, iridata di maratona, terza dietro la solita Lucy Kabuu-Wangui e Margaret Wangari.

Francia, Ebuya k.o.

Sconfitta di Joseph Ebuya, campione del mondo di cross nel 2010, nel cross francese di Le Mans: soltanto quarto sulle linea d'arrivo, Ebuya è stato preceduto da Caleb Mwangangi Ndiku (campione del mondo junior dei 1500 metri), da Michael Kipruto Kigen e dall'eritreo Samuel Tsegay. Solo Etiopia sul podio femminile: nell'ordine Azemre Gebre, Tigist Kiros e Bertukan Feyisa.

Outdoor:  la Pearson già sui blocchi

Premiata con l'ambitissimo riconoscimento di "atleta dell'anno" nel 2011, la campionessa del mondo dei 100 metri ostacoli Sally Pearson ha esordito nel Brisbane Track Classic di sabato scorso, imponendosi sui 100 metri piani in 11"25, dopo aver coperto l'ultima frazione della staffetta 4x100 (44"01). Il prossimo meeting del circuito australiano è l'Hunter Track Classic, in calendario sabato 21 gennaio. Nelle altre gare, rientrata da un recente infortunio, l'ex-iridata dei 400 ostacoli Jana Pittman ha corso i 300 metri in 39"02 (nettamente battuta in 38"20 dall'altra ostacolista Lauren Boden), ma ha condotto vittoriosamente l'ultima frazione della 4x400 in 3'34"21.

Indoor in Europa: la Spiegelburg a 4,77

Nell'impianto di Leverkusen esordio perfetto di Silke Spiegelburg, vicecampionessa europea indoor a Torino e outdoor a Barcellona: al primo impegno della stagione, nel corso dei campionati regionali, ha portato il primato tedesco indoor di salto con l'asta a 4,77, un centimetro meglio di quanto da lei stessa detenuto, settima prestazione mondiale in sala nella storia della specialità. Nella gara maschile, 24 ore prima, 5,72 di Karsten Dilla.

Sempre nell'asta, la giovane britannica Bleasdale (4,71 un mese fa), ha vinto nuovamente gara in Francia, ma assestandosi a 4,52, stessa misura ottenuta dalla francese Boslak.

Russia: la Christmas Cup

A Mosca la velocista Fedoriva ha corso i 300 metri indoor in 36"54, dodicesimo tempo di sempre a poco più di un secondo dalla miglior prestazione mondiale di Irina Privalova. Primo diciassette metri della stagione nel triplo maschile: ad atterrare esattamente sulla misura è stato il 20enne Yuriy Kovalov (già a 17,06 all'aperto). Ancora Starodubtsev, l'astista più in forma di inizio stagione: ai campionati regionali di Chelyabinsk ha superato quota 5,80. Altri risultati dall'Europa: a Kiev 14,31 nel triplo di Hanna Knyazeva, a Londra 2,26 di Samson Oni nell'alto.

Indoor USA: Ahoure 7"09, esordi di Reese e Jones

Venerdì a Houston seconda uscita per Trell Kimmons, sprinter componente della staffetta nazionale, miglioratosi rispetto all'esordio in 6"62, e primato nazionale dell'ivoriana ex-statunitense Murielle Ahoure, velocissima in 7"09, un tempo che la scorsa stagione rappresentò il vertice cronometrico mondiale. Seconda, e brillante in 7"14, Laverne Jones-Ferrette, ben nota velocista delle Isole Vergini.

In Alabama esordi vincenti di Lolo Jones sui 60 ostacoli in 8"08 e 6,62 della campionessa mondiale di salto in lungo Reese. Nella velocità 20"96 sui 200 per Tavaris Tate e 7"24 sui 60 metri della nigeriana Gloria Asumnu, una sprinter che ha avuto lo status di atleta USA fino alla vigilia del mondiale di Daegu. Ancora velociste a fare notizia: dopo una lunga assenza per infortunio è rientrata Muna Lee, atleta di prima fila del panorama americano. La Lee ha esprdito in 7"32, battuta di un centesimo da Jessica Young.

Oliver battuto, Whiting 21,29

A Gainesville debutti importanti: Justin Gatlin ha vinto i 55 metri in 6"15, e David Oliver ha perso sui 55 ostacoli, battuto di un centesimo da Joel Brown (7"13, lo stesso tempo che Oliver aveva segnato in batteria). Notevole Kellie Wells (7"47, ancora sulla distanza dei 55 ostacoli). Sprinters: il migliore della tornata settimanale è Ryan Milus, un atleta poco noto di stanza in Arizona, che a Flagstaff ha stracciato il personale in 6"59. Fa notizia per l'età: è Jeff Laynes, sprinter di buoni trascorsi, che a 41 anni è ancora capace di correre i 60 in 6"71. 200 metri: il 17enne Aldrich Bailey ha corso in 20"99 in un meeting High School a Fayetteville. Ancora risultati: in Nebraska 7"62 del solito Faulk nei 60 ostacoli, a New York 46"51 sui 400 metri per il trinidegno Lalonde Gordon. Il primo otto metri della stagione nel lungo è di Norris Frederick, misura centrata sulla pedana dell'impianto di Seattle.

Lanci: apre le danze Whiting, autore di 21,29 nel peso in Pennsylvania. La specialità sta per decollare con i primi meeting importanti dell'anno (Nordhausen nel fine settimana). Ancora: 20,70 del neo-canadese Rodhe a Flagstaff. Cresce il 19enne Crouser, campione del mondo allievi tre anni fa, che con l'attrezzo da senior si è migliorato fino a 19,72 in Arkansas. Donne: la martellista Riley ha centrato in Illinois la terza prestazione di sempre nel peso con maniglia, lanciando a 25,12 (sue anche le due prestazioni-top della specialità, col limite fissato da cinque stagioni a 25,56).



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